Sono veramente contento di fermarmi un minuto e di dedicare finalmente un mio piccolo pensiero su uno scrittore che apprezzo infinitamente e che ahimè ho scoperto – riscoperto, meglio – forse un po’ tardi in quanto il primo approccio (il momento un cui ci hanno presentato) è stato abbastanza “traumatico”.
A cento anni dalla sua nascita, Italo Calvino, tanto amato quanto discusso, è certamente tra gli scrittori più influenti del suo periodo e non solo, sia in termini letterari che letterali, stilistici, storici e politici.
Ho conosciuto Calvino ai tempi della scuola ed lì che l’approccio non è stato dei migliori, credo fossi troppo piccolo per apprezzarlo e il mio poco amore per la lettura (in generale) ha separato per anni ed anni le nostre strade…
La trilogia araldica I nostri antenati (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente)? Uno spavento, un qualcosa che dovevo per forza leggere, obbligato, per strappare quella sufficienza che ha sempre accompagnato il voto finale in Italiano nelle mie pagelle.
Fortunatamente il tempo passa, si cresce, e nonostante sia convinto tutt’oggi che è importante rimanere se stessi, essere coerenti ecc… qualcosa si è mosso in me: ora non riesco a stare lontano dai libri né tanto meno da Italo Calvino.
Lo cerco, lo leggo (rileggo) con infinito piacere e ogni volta è nuova scoperta, è sempre con me! Sempre? Sì, una sua raccolta e il racconto dal quale prende il nome – Ultimo viene il corvo – è una frase incisa all’interno di un anello che indosso quotidianamente, legato ad una promessa che ha poco a che fare con Calvino in verità ma la sua presenza, potrà sembrare una sciocchezza, mi dà forza.
Non ho letto tutte le opere di Italo Calvino, la maggior parte di sicuro, mi manca ancora qualcosa ma come ho detto poc’anzi, lo cerco, tanto da spingermi a cercare le prime edizioni dei suoi scritti, non di tutti, naturalmente, e a portata delle mie tasche, ma di quei libri che mi son piaciuti di più e che conservo gelosamente nella mia libreria insieme alla ristampa più recente…
Ripenso al mio percorso “calviniano” e devo dire che è andato esattamente come ha scritto lui, come ha detto lui ne Il barone rampante: Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!
…fortunatamente questo muro iniziale, tra me e Calvino, son riuscito ad oltrepassarlo e oggi, a cento anni dalla sua nascita, gli dico Grazie! e lo ricordo con affetto e stima.