Test sul Big Bang: la Terra morirà?

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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da bancarella »

1000 secondi? Un'eternità! :lol:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:1000 secondi? Un'eternità! :lol:
Eheheheh...dai, son tanti per essere la prima volta! :)
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da bancarella »

Come va l'esperimento?
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Come va l'esperimento?
Booooooh! Non se ne sente più parlare! Magari hanno spento tutto e sono andati in vacanza! :bigsmile:

...scherzi a parte, cercherò qualche notizia! :yes:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da bancarella »

:rotfl: Sono scienziati!
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto::rotfl: Sono scienziati!
Piaciuta la battuta, eh? Grassie, grassie! :lima: :ok:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

Ci sono diverse notizie, ne inserisco una! :)

La corsa alla scoperta della particella di Dio
Gli scienziati del Cern hanno riscontrato la possibile presenza del bosone di Higgs, l’ultima fra le particelle ancora da scoprire. Se confermata nei prossimi mesi, sarebbe l’evento del secolo.

Chissà con quanta trepidazione Peter Higgs starà vivendo gli studi sui risultati degli esperimenti fatti nel Large Hadron Collider del Cern, a Ginevra. Qualora infatti questi diano gli esiti tanto attesi, cioè la scoperta del bosone ipotizzato dal fisico scozzese e del quale porta il nome, Higgs sarebbe il favorito per l’assegnazione del premio Nobel. Ma anziché la gloria per il riconoscimento scientifico più importante al mondo, sarebbe il suo un fondamentale contributo all’analisi dell’infinitamente piccolo. E stavolta, secondo i pur cauti scienziati al lavoro in due dei principali esperimenti, Atlas e Cms, potrebbero mancare giusto pochi mesi al rilevamento della sfuggevole particella.

Descritto a livello teorico e finora sempre scappato all’evidenza dei test, il bosone rimane un’ipotesi ad hoc creata nel 1964 per giustificare la teoria che descrive le particelle fondamentali e le forze attraverso le quali esse interagiscono fra loro. E la tenacia che spinge i fisici dei laboratori del Cern alla sua ricerca, sta proprio nel fatto che essa è l’unica particella descritta dal Modello Standard che ancora non è stata osservata; e che, se inesistente, farebbe saltare l’intero impianto teorico. Praticamente, butterebbe via le congetture di venti anni di lavoro. Per contro, la difficoltà nel suo rilevamento è causata dal fatto che il bosone, a differenza delle altre particelle, non può essere rilevata direttamente a seguito della collisione prodotta da un acceleratore: essendo poco stabile, decade quasi immediatamente. Ma questa sua caratteristica può tuttavia rendere possibile il suo riconoscimento se si registra, dopo alla collisione, un eccesso dei prodotti dei suoi decadimenti: ovvero le particelle che si creano a partire da questa, via via che si distrugge.
E come esposto nel corso dell’annuale conferenza della European Physical Society, che si è tenuta pochi giorni fa a Grenoble, in Francia, una simile abbondanza è stata registrata in due diversi esperimenti, i già citati Atlas e Cms. In essi è stata evidenziata la presenza di un grande numero di particelle con energie simili a quelle che teoricamente dovrebbero avere i prodotti della cosiddetta “particella di Dio”. Prudenza a parte, perché i risultati sono tutt’altro che definitivi, al Cern si guarda con ottimismo ai prossimi esperimenti per avere conferma dei risultati già ottenuti. Sarebbe questa, se non la prova decisiva, sicuramente un forte indizio che dietro al fenomeno ci sia la più labile fra le particelle elementari, il bosone di Higgs.

fonte: terranews
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da bancarella »

Aspettiamo questo evento :hihi:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Aspettiamo questo evento :hihi:
Eheheheh...mi sembra di intuire che anche a te, come me, non è che interessi molto! :D
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Mac La Mente »

Continuano gli esperimenti al CERN e questa volta arriva una notizia rivoluzionaria...si può andare più veloci della luce!

Neutrino, particella dalle molte sorprese
Superata la velocità della luce, scienziati: Rimisurare tutto
Spazio e tempo: due idee che potrebbero cambiare. Riparte il progetto in USA dopo la scoperta del Cern ginevrino. Fisico Martellotti: «Necessaria una conferma da altri laboratori»


Lione - Invitano alla prudenza i fisici che ieri hanno annunciato di aver misurato una particella che supera la velocità della luce: lo dice Dario Autiero, l'italiano responsabile dell'analisi delle misure e ricercatore del CNRS a Lione. Non perché ci siano dubbi sui risultati, ma perché date le implicazioni sconvolgenti della scoperta, bisogna «verificare con un sistema completamente diverso».

I dati sono stati confermati dal Cern, il centro europeo per le ricerche nucleari che ha annunciato la presentazione dei dati in un seminario oggi alle 16 a Ginevra. Stupefatti, i fisici dell'esperimento internazionale Opera1 non credevano ai loro strumenti: il fascio di neutrini ha superatoche supera la velocità della luce, e scardinato le teorie di Einstein, basi della fisica moderna, che considerano appunto invalicabile questo limite. Lo studio pubblicato dal Cern e dal CNRS francese è il frutto di tre anni di osservazioni di oltre 15mila neutrini: sono questi elementi della materia che hanno percorso i 730 chilometri che separano i laboratori del Cern a Ginevra dal laboratorio sotterraneo del Gran Sasso in Abruzzo a una velocità di 300.006 chilometri al secondo, sei chilometri al secondo più della velocità della luce.

Insomma, «su una corsa di fondo di 730 chilometri i neutrini passano il traguardo con 20 metri di anticipo» specifica il Cern. «Abbiamo passato sei mesi a rifare tutto daccapo» ha spiegato ai giornalisti Autiero. Misure e contromisure, incluse le verifiche dei rilievi topografici e l'analisi degli effetti del sisma dell'Aquila sul territorio. Ma il risultato è sempre lo stesso: i neutrini viaggiano più veloci di quanto dovrebbero secondo Einstein, sfidando la teoria della relatività.
«Date le conseguenze i ricercatori hanno comunicato i loro risultati perchè siano «aperti a una più ampia analisi da parte della comunità dei fisici» spiega il Cern.

E' lo scopo del progetto Minos negli Stati Uniti, già giunto qualche anno fa a un risultato simile a quello del Cern. Ma il margine di errore di quelle valutazioni era stato giudicato troppo ampio per considerare attendibile la scoperta. Ora ci si riproverà fra il Fermilab di Chicago e una miniera vicina alla frontiera canadese. Ci vorranno circa tre anni.S

Intanto la comunità dei fisici si affanna a rielaborare: i neutrini hanno trovato una scorciatoia in un'altra dimensione, insomma le dimensioni non sono solo quattro (le tre dello spazio più quella temporale). Oppure, la velocità della luce non è l'ultimo limite: Einstein elaborò una teoria più generale che si sovrappone a quella di newton, a sua volta non scorretta. E ancora, la teoria di Einstein potrebbe essere valida in certi campi ma ne esiste una ancora più generale, come un gioco di bambole russe.

Fisico Martellotti: «Necessaria una conferma da altri laboratori» - Neutrini battono luce, Einstein sconfessato. Facile lasciarsi andare a titoli ad effetto dopo gli incredibili risultati ottenuti dall'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso).
Ma la cautela corre di pari passo allo stupore fra i fisici che, all'indomani, commentano questa novità scientifica: «Se la misura è giusta, si tratta di un risultato interessantissimo e inaspettato, gravido di pesanti conseguenze. Proprio per questo, la prima cosa da fare è verificarlo», sottolinea Giuseppe Martellotti, fisico, ex dirigente di progetto al Cern di Ginevra.
Come in qualsiasi progetto di fisica sperimentale è necessario ottenere una conferma indipendente da altri laboratori, serve cioè che «altri esperimenti analoghi riescano ad ottenere misure corrispondenti». Proprio dai laboratori giapponesi potrebbe arrivare per prima una conferma: «Mi risulta che i giapponesi stiano già pensando a come fare, gli americani hanno già fatto una misura che però ha dato un risultato non molto significativo».

Il risultato ottenuto da tre anni di ricerche in collaborazione fra i Laboratori del Gran Sasso e il Cern di Ginevra - che dimostrano che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce - «non è previsto dalla teoria della relatività di Einstein». «Sono certo - ha proseguito Martellotti - che sarà certificato o smentito in tempi molto rapidi, dato l'interesse della novità». Ma tutto questo non significa che la teoria che ha rivoluzionato la fisica del XX secolo sia da buttare. «Certamente questo fatto comporta delle novità, ma ci sono delle teorie di altro tipo che salvano comunque la relatività, ma sono molto recenti, e prevedono più delle quattro dimensioni dello spazio-tempo di Einstein e che permetterebbero di salvare la sua teoria».

Neutrino, particella dalle molte sorprese - Fu Enrico Fermi a dare agli enigmatici neutrini il nome con cui oggi sono conosciute queste particolari particelle subatomiche. Li chiamò in quel modo come diminutivo di un'altra particella elettricamente neutra, il neutrone. Sono particelle che permeano l'universo e attraversano la materia quasi come se non esistesse, come una pallottola attraverso una nuvola. Questo perché non interagiscono con due delle quattro forze fondamentali, l'elettromagnetica e la forza nucleare forte, ma sono influenzati soltanto dalla forza nucleare debole e, poiché hanno una massa, anche se piccolissima (un milionesimo di quella dell'elettrone), risentono anche della forza di gravità.
Tanto è debole la loro interazione con la materia che occorrerebbe uno spessore di piombo largo un anno luce per bloccare la metà dei neutrini di un fascio inviato ad attraversarlo.

A intuire l'esistenza dei neutrini fu, nel 1930, il grande fisico austriaco Wolfgang Pauli, che li ipotizzò come responsabili delle anomalie riscontrate in un esperimento. Per arrivare a rilevarli si dovette aspettare il 1956, quando i fisici americani Clyde Cowan e Frederick Reines misero a punto un esperimento che ne dimostrò l'esistenza (per ricevere il premio Nobel dovettero aspettare ancora più tempo: fu loro assegnato nel 1995).

La loro inafferrabilità rende i neutrini molto difficili da studiare, tanto che per molto tempo si ipotizzò che fossero del tutto privi di massa. Oggi si sa che esistono in tre varianti, i neutrini elettronici, quelli muonici e i tau, con caratteristiche e probabilmente origini differenti. Esiste anche la corrispondente antiparticella, ovvero l'antineutrino. Queste famiglie di neutrini «oscillano», ovvero passano da un tipo a un altro. Il fenomeno (rilevato nel 1969 nei laboratori del Gran Sasso) era stato già ipotizzato decenni prima dal fisico italiano Bruno Pontecorvo.

Gran parte dei neutrini che giungono sulla Terra sono generati dalle complesse reazioni nucleari che avvengono nel Sole. Il flusso di neutrini di origine solare è, in verità, inferiore a quello calcolato teoricamente. Gli scienziati non sanno perché, e questo è uno dei numerosi enigmi che riguardano queste elusive particelle. Altri derivano dalle supernove (grandi stelle esplose), dall'interazione dei raggi cosmici con l'atmosfera, da fenomeni geologici. Altri ancora, quelli che si usano negli esperimenti, sono di origine artificiale, cioè sono generati grazie a interazioni che avvengono negli acceleratori di particelle.

Il fatto che i neutrini abbiano una massa, ancorché piccolissima, è un altro fattore enigmatico. Il modello standard (cioè l'architettura concettuale elaborata dai fisici per dar conto della struttura intima della materia) prevederebbe infatti per loro massa pari a zero. Sono state avanzate varie correzioni al modello per giustificare la massa neutrinica, ma per ora le conclusioni non sono univoche. Se poi, come apparirebbe dall'esperimento del Cern, fosse confermato che la loro velocità supera quella della luce nel vuoto, le modifiche da apportare al modello standard sarebbero ben più profonde.

fonte: Diariodelweb
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

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Ok, ma cosa ce ne facciamo? :!:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Continuano gli esperimenti al CERN e questa volta arriva una notizia rivoluzionaria...si può andare più veloci della luce!

Neutrino, particella dalle molte sorprese
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...e hanno anche già trovato un nome per questa particella: Superman, il neutrino che viaggia più veloce della luce! :bigsmile:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

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bancarella ha scritto:Ok, ma cosa ce ne facciamo? :!:
Ahhhhh! Questo non lo so...in effetti non è che si può fare tanto...corre veloce e non si acchiappa! :hihi: :lol:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

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Vianne ha scritto:...e hanno anche già trovato un nome per questa particella: Superman, il neutrino che viaggia più veloce della luce! :bigsmile:
Ahahahahaha...questa è troppo bella! Mi fa morire! :rotfl: :rotfl:
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?

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:lol: Splendida Vianne!
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