Da X Factor edizione Gran Bretagna
Fonte:
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Voglio scrivere la storia di Susan Boyle, perché è una storia bellissima. Susan Boyle ha quarantasette anni. È una di quelle donne alte e grosse, ispessite dagli anni e dall’incuria, ma in fondo mai state belle, perché la bellezza era una preoccupazione secondaria nella loro vita di api operose. Susan vive in un piccolo villaggio della Scozia, non si è mai sposata, non ha mai baciato un uomo, e fino a pochissimo tempo fa viveva con la madre, che ha accudito fino alla morte. Nel romanzo della sua vita, Susan si sveglia una mattina due anni dopo il funerale, lava i piatti, si asciuga le mani, rassetta la casa, fa la valigia ed esce, diretta alla stazione. Compra un biglietto per Londra. Cosa ci va a fare a Londra, una zitella scozzese?
Va a fare un provino per Britain’s Got Talent.
Quando sale sul palco, nel suo vestito sintetico che la segna in tutti i punti sbagliati, con i capelli permanentati e tagliati in una foggia del tutto fuori moda, giudici e pubblico la gettano occhiate di scherno. Si aspettano una di quelle performance da talento incompreso, la pazza del villaggio che crede di saper cantare e si rende ridicola, materiale da siparietti comici. Susan è impacciata, flirta goffamente con i giudici. Tutti si aspettano di sentirla gracchiare qualche nota, per poi poterle dire “No” e rimandarla a casa, non senza essersi fatti qualche grassa risata alle sue spalle.
Parte la base, ed è un brano di un Musical, Les Miserables, I Dreamed a Dream. Questa donna è pazza, pensa Simon Cowell nei pochi secondi prima che Susan apra la bocca e ne faccia uscire la voce più potente, pulita, calda e commovente che si potesse immaginare. I giudici sono senza fiato. Il pubblico è senza fiato. Susan canta come se fosse nata sui palcoscenici, come se avesse fatto sempre e solo quello fino dalla nascita.
Il verdetto è “Sì!” E il resto è una storia tutta da scrivere.
Video
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(guardate le facce dei giudici e del pubblico ... prima ... e poi durante l'esibizione )