Altro libro letto un po' di tempo fa e di cui parlo molto volentieri...
"Il marinaio" di
Fernando Pessoa.
Non è un libro lunghissimo, ma molto particolare. Anche questo, come
"L'ora del diavolo" presenta la caratteristica di avere il testo originale su una facciata e la traduzione, di
Antonio Tabucchi, dall'altra. Alla fine del libro ci sono pagine scritte dal solo Tabucchi che spiega il significato del libro, quello che a lui ha trasmesso e tutte, tutte le discussioni che ci sono state in questi anni dopo la sua uscita...proprio per capire il senso di quello che Pessoa, scrivendolo, ha voluto comunicare...anche questo è interessante!
Leggendo il titolo del libro e scorrendo le prime pagine non si riesce davvero a capire il legame tra le due cose, anzi, viene il sospetto che siano completamente separate! Ma non è così!
"Il marinaio" compare più o meno verso la fine, in un sogno raccontato da una delle tre protagoniste, sogno che cattura l'attenzione e domina successivamente l'intera scena descritta.
Il libro è scritto sotto forma di dialogo...tre sorelle, rinchiuse in una stanza durante la veglia fatta sul corpo senza vita di una amica, raccontano i loro dubbi, i loro pensieri, quello che provano nel vivere, le speranze e come nel
"caso del marinaio"...i sogni!
E' un libro altamente riflessivo, un viaggio compiuto in attesa dell'alba che piano piano, man mano che passa il tempo, arriva attraverso la luce che aumenta dalla sola finestra presente, l'unico contatto con la realtà. L'unico mezzo attraverso cui, i dubbi, la nebbia, scompariranno!
Scritto in un linguaggio di sicuro ricercato, può sembrare a tratti spigoloso nonostante le parole delle tre vegliatrici, alla fine, si fondono all'unisono pur rimanendo ben separate...sembra un a contraddizione quello che ho scritto ed invece è normale perchè ognuna ha il suo carattere!
Spero di averlo raccontato bene e si sia capita la storia...storia che a me è piaciuta!