Secondo l'Oms il primato spetta alla Repubblica di Nauru
Ai primi dieci posti, altri otto stati della stessa regione
Lo stato con più obesi al mondo? E' una piccola isola del Pacifico
Il 94 per cento della popolazione è sovrappeso
GINEVRA - Quando si pensa al fenomeno dell'obesità, viene in mente un cittadino americano o europeo che si abbuffa di hamburger e dolciumi in un fast food. Nient'altro che uno stereotipo, impreciso come tutti gli stereotipi. Il record mondiale dell'obesità - inteso come rapporto percentuale fra abitanti e persone affette dalla malattia - non appartiene infatti all'occidente sviluppato ma a una piccola isola del Pacifico del Sud, la Repubblica di Nauru. Ce lo rivela una ricerca dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Che quantifica in un soprendente 94% il numero dei naurani dal girovita in eccesso. E non è tutto: ai primi dieci posti della stessa classifica si trovano altri sette paesi della medesima regione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità calcola l'obesità in base all'Indice di massa corporea, il rapporto tra peso e massa del corpo. E avverte anche che soggetti il cui indice è troppo alto sono esposti a malattie circolatorie e cardiache, artite, diabete, morte prematura. Uno studio sulla distribuzione territoriale dei 1.6 miliardi obesi presenti al mondo ha portato a scoprire che, in alcune aree geografiche, essi sono più concentrati che in altre.
E' appunto il caso dell'oceano Pacifico del Sud. Nella classifica dei dieci paesi con il più alto tasso di obesità, assieme a Stati Uniti e Kuwait, si trovano infatti otto paesi dell'arcipelago: Nauru, Samoa, American Samoa, Isole Cook, Tonga, Polinesia francese, Stati federati di Micronesia, Niue. Il record assoluto spetta alla Repubblica di Nauru, un'isoletta di 21,4 km quadrati. Dei suoi 14.000 abitanti, più di nove su dieci con un pancia che ne mette a rischio la salute.
Come spiegare questo fatto? Il caso di Nauru può essere considerato paradigmatico rispetto alla regione. Gli abitanti dell'isola, per secoli, sono stati pescatori e allevatori. E finché è stato così si sono mantenuti in perfetta forma. Alla fine dell'800 dal mare arrivarono però i colonizzatori occidentali, che presto scoprirono i giacimenti di fosfati dell'isola.
Il loro sfruttamento portò sì ai naurani un livello di ricchezza mai sperimentato ma ne stravolse anche progressivamente lo stile di vita. Gli abitanti dell'isola hanno così via via smesso di muoversi: non pescano quasi più e se devono spostarsi anche di pochi metri usano la macchina. E soprattuto mangiano male.
Gli esperti ricollegano la cattiva dieta alla povertà, riaffacciatasi sull'isola alla fine del secolo scorso dopo l'esaurimento dei giacimenti. Molti naurani, non potendosi permettere frutta fresca e verdura, ne acquistano dei surrogati d'importazione, economici ma decisamente poco sani perché molto calorici e allo stesso poco nutrienti.
Contro la salute delle popolazioni dell'arcipelago, agiscono infine anche alcuni modelli culturali. Fra gli abitanti del Pacifico del Sud vigono dei canoni estetici diametralmente opposti a quelli occidentali: più si è grassi, più si è belli. Un pericolo ancora più insidioso delle cattive abitudini alimentari.
(26 febbraio 2007)
Dal sito di
Repubblica