Il mio amico virtuale vale quanto quello reale...

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Mac La Mente
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Il mio amico virtuale vale quanto quello reale...

Messaggio da Mac La Mente »

I risultati di una ricerca della Southern California University
Ogni anno 5 nuovi amici. E con molti c'è poi un incontro



Se nella casella di posta non si trova un messaggio dell'amico virtuale con il quale si scambiano mail, se nella chat non si vede apparire il suo nick, si può soffrire: come per un litigio con un compagno di banco. Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente. E' così per il 43% delle persone intervistate dalla statunitense University of Southern California, che ha pubblicato i risultati di una ricerca fatta su frequentatori delle community web americane.

Quasi la metà degli intervistati ha affermato che nutre per gli amici virtuali sentimenti tanto profondi quanto quelli che prova per gli amici reali. Del resto il web è sempre più un luogo dove si cercano relazioni affettive e contatti sociali, come dimostra il dato sulle nuove amicizie fatte in rete. Gli internauti americani hanno infatti conosciuto una media di 4,6 nuovi amici online nell'ultimo anno.

Duemila persone hanno risposto al sondaggio, fanno parte di un gruppo scelto per studiare i mutamenti sociali provocati dai nuovi media e in particolare da internet. Ogni anno la University of Southern California pubblica dati indicativi del cambiamento di opinioni degli americani che usano il web.

Jeffrey Cole, direttore della ricerca, ha commentato: "A oltre dieci anni dall'apertura a un vasto numero di utenti dei portali web è chiara la crescita di internet come dirompente fenomeno sociale e personale. Lo avevamo previsto, ora lo stiamo registrando."

Negli Stati Uniti sono portali come MySpace e Bebo a raccogliere il maggior numero di utenti; a queste comunità che si deve anche la nascita del termine "second life", per descrivere gli spazi virtuali che ciascuno ritaglia nella sua vita reale. Per molti, però, gli amici conosciuti via internet non sono destinati a restare sempre e solo un nick sullo schermo. La ricerca americana riferisce che tra gli intervistati una media di 1,6 persone ha incontrato realmente gli amici conosciuti su internet.

Il web non serve solo per fare nuovi amici, virtuali o reali, ma per tenere vivo il rapporto con quelli che già si hanno: il 40% degli utenti internet ritiene infatti che il web sia un ottimo modo per restare in contatto con le persone e il 37,7% pensa che la rete sia stata molto utile per aiutare a mantenere migliori rapporti con amici e familiari. Il web serve anche, sempre più, ad esprimersi, visto che il numero di coloro che tengono un blog è duplicato rispetto al 2003 e nello stesso lasso di tempo le immagini postate dagli utenti sono passate dall'11% al 23,6%.


di Cristina Nadotti

fonte: Repubblica



Un articolo ed una ricerca molto interessanti! E' proprio vero che grazie a queste nuove tecnologie i rapporti con le altre persone sono cresciuti, che si fanno sempre nuovi incontri e che le persone che si frequentano sul web diventano molto importanti! Si cresce! E parlando con chi non si vede, attraverso un forum, un blog ecc...si imparano sempre cose nuove! :yes:

Io rientro in quella percentuale e alle amicizie virtuali tengo tantissimo...a volte più di quelle reali!!! :)
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Re: Il mio amico virtuale vale quanto quello reale...

Messaggio da Chantilly »

Mac La Mente ha scritto:Se nella casella di posta non si trova un messaggio dell'amico virtuale con il quale si scambiano mail, se nella chat non si vede apparire il suo nick, si può soffrire: come per un litigio con un compagno di banco. Gli amici che non hanno un viso, che si frequentano solo tramite internet e la community, contano tanto quanto quelli reali, che si incontrano fisicamente.
Ooohh finalmente! E so' mesi che lo sostengo che non c'è differenza alcuna tra persone virtuali e reali. :)
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Anche per me le amicizie virtuali sono importanti quanto quelle reali.

E del resto non è certo una novità: nel corso dei secoli moltissime persone si sono tenute in contatto solo per lettera e nessuno si è mai sognato di dire che i carteggi tra di loro o quelli tra filosofi, scrittori, scienziati o uomini di stato mai incontratisi direttamente fossero rapporti "virtuali"(e quindi non reali) o di serie b o surrogati dovuti a qualche strana sindrome.

Nei rapporti tra persone contano tante cose, ma imo l'elemento fondamentale è la comunicazione. E dal mio punto di vista comunicarsi reciprocamente i propri pensieri, le proprie idee e le proprie emozioni e sensazioni per iscritto non è certo meno importante o reale che farlo di persona.
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Re: Il mio amico virtuale vale quanto quello reale...

Messaggio da Mac La Mente »

Maybe ha scritto:Ooohh finalmente! E so' mesi che lo sostengo che non c'è differenza alcuna tra persone virtuali e reali. :)
Ehehehe ci voleva una ricerca per scoprirlo! :hihi:
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Nei rapporti tra persone contano tante cose, ma imo l'elemento fondamentale è la comunicazione. E dal mio punto di vista comunicarsi reciprocamente i propri pensieri, le proprie idee e le proprie emozioni e sensazioni per iscritto non è certo meno importante o reale che farlo di persona.
Giustissimo! :)

...è molto ma molto vero quello che hai scritto! Comunicare condividendo emozioni, pensieri ecc... anche se in forma scritta, per me, a volte, vale di più rispetto ad una conversazione fatta di persona! :yes:
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rush
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Messaggio da rush »

.... sbilanciandomi senza paracadute come sempre

ma consapevole di dire ciò che penso, azzardo

che i virtuali che io conosco sono forse meglio dei reali

e non perchè i reali non esistano, ma con la rete

i virtuali sono più presenti nel quotidiano,

e poi non scroccano sigarette e birrette al bar,

quindi ............ :)

:cincin:
...... dentro di noi
la lotta continua
niente sarà più come prima
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

rush ha scritto:.... sbilanciandomi senza paracadute come sempre

ma consapevole di dire ciò che penso, azzardo

che i virtuali che io conosco sono forse meglio dei reali

e non perchè i reali non esistano, ma con la rete

i virtuali sono più presenti nel quotidiano,

e poi non scroccano sigarette e birrette al bar,

quindi ............ :)

:cincin:
:hug: :hug:

...attento Rush! Birra e sigarette vengono solo messe in conto...per il momento! :hihi: :ok:

:cincin: :cincin: :cincin:
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

L'altra faccia della medaglia dei rapporti virtuali è il rischio di usare toni troppo aggressivi o maleducati, toni che nel reale difficilmente si userebbero.

Una rivista di psicologia americana ha appena pubblicato un articolo sull'argomento, articolo secondo il quale l'anonimato della reste tenderebbe a favorire in molti casi eccessiva disinibizione fino alla vera e propria maleducazione.

Ecco una sintesi dell'articolo pubblicata da Repubblica:


Le ricerche mostrano come questa comunicazione diventi spesso aggressiva e spinta
Colpa dell'anonimità del mezzo, annulla i freni inibitori e favorisce i malintesi

L'email? Disinibisce troppo e in rete si diventa maleducati
di ALESSIA MANFREDI

NEW YORK - Almeno una volta è capitato a tutti di rimanere interdetti di fronte al tono di un'email che suona un po' troppo aggressiva o spinta. Frasi che non si avrebbe il coraggio di pronunciare faccia a faccia, di fronte a un interlocutore in carne ed ossa. Per gli scienziati è tutta colpa del cyberspazio, che toglie le inibizioni e spinge a comportamenti esagerati, che diventano facilmente offensivi, imbarazzanti o semplicemente maleducati.

E' uno dei nuovi problemi della comunicazione nell'era di internet che, come riporta il New York Times, sta attirando sempre di più l'attenzione degli psicologi. Una ricerca pubblicata sul CyberPsychology and Behavior nel 2004 spiega il fenomeno con diverse motivazioni: l'anonimato della rete, il fatto di non vedere gli altri direttamente, l'intervallo di tempo che intercorre fra l'invio di un messaggio di posta elettronica e il momento in cui il destinatario lo leggerà. Ma anche la esagerata consapevolezza di sé favorita dal passare ore da soli online, o ancora la mancanza di una figura di riferimento autorevole in rete. A volte l'effetto disinibizione può essere positivo, come nel caso di qualcuno eccessivamente timido, che invece su internet riesce a comunicare senza filtri in modo più efficace. Ma il rovescio della medaglia è quella che rischia di diventare maleducazione e rasenta la molestia.

Il problema è frequente fra gli adolescenti, ma non riguarda certo solo loro. Ora ha iniziato ad occuparsene una specifica branca della neuroscienza, quella "sociale", che studia cosa accade nel cervello di due persone quando comunicano in carne ed ossa e cosa avviene invece in un dialogo virtuale. In quest'ultimo caso vengono a mancare tutti quegli indicatori che invece permettono, in un discorso faccia a faccia, di calibrare le risposte e gli interventi successivi in base alle reazioni verbali e fisiche del nostro interlocutore.

La centrale che raccoglie queste sensazioni, nel cervello, risiede nella corteccia orbitofrontale, spiega sul New York Times Daniel Goleman, esperto del campo ed autore di "Social Intelligence: The New Science of Human Relationship". E' proprio in questa area cerebrale che gli scienziati collocano la sede dell'empatia.

Una serie di ricerche condotte da Jennifer Beer, dell'università della California a Davis, indica che è questo sistema di segnali fisici ed emotivi, colti quando di parla dal vivo con una persona, che permette di evitare azioni offensive per il nostro interlocutore.
Una riprova è fornita proprio dalla scienza: è stato dimostrato che chi subisce danni neurologici alla corteccia orbitofrontale comincia a collezionare una serie di gaffes sociali e adotta comportamenti impropri, come ad esempio baciare ed abbracciare un perfetto sconosciuto, nel migliore dei casi.

La corteccia sfrutta una serie di indicatori "sociali" - dal tono della voce alle smorfie sul viso - per modulare gli interventi. Segnali che invece sono assenti in un dialogo virtuale e favoriscono la nascita di equivoci, che possono trasformarsi in qualcosa di spiacevole. Una email aggressiva, dettata dalla fretta o dall'impulso del momento, sarebbe con ogni probabilità ricacciata indietro ed evitata, guardando negli occhi la persona cui è indirizzata. E allo stesso modo, una frase magari anche innocua può essere interpretata in modo sbagliato, per la mancanza degli stessi indicatori fisici.

E' un rischio insito nel mezzo virtuale. Chi dal vivo è gentile ed educato, rischia di trasformarsi in un maleducato quando è protetto dall'anonimato della rete. E' quello che sostiene uno studio pubblicato nel 2002 sul Journal of Language and Social Psychology. Nell'esperimento descritto coppie di studenti universitari che non si conoscevano fra loro, si comportavano in modo cortese ed impeccabile quando si trovavano ad interagire di persona. Ma appena comunicavano tra loro in chat, diventavano aggressivi ed eccessivamente spinti.

(20 febbraio 2007)

Dal sito di Repubblica
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:L'altra faccia della medaglia dei rapporti virtuali è il rischio di usare toni troppo aggressivi o maleducati, toni che nel reale difficilmente si userebbero.

Una rivista di psicologia americana ha appena pubblicato un articolo sull'argomento, articolo secondo il quale l'anonimato della reste tenderebbe a favorire in molti casi eccessiva disinibizione fino alla vera e propria maleducazione.

Ecco una sintesi dell'articolo pubblicata da Repubblica:


Le ricerche mostrano come questa comunicazione diventi spesso aggressiva e spinta
Colpa dell'anonimità del mezzo, annulla i freni inibitori e favorisce i malintesi

L'email? Disinibisce troppo e in rete si diventa maleducati
di ALESSIA MANFREDI

Dal sito di Repubblica
Molto ma molto interessante questa notizia ed altrettanto vera, secondo me! :)

....questo nuovo tipo di comunicazione (scrivere su un forum ad esempio) non è facile da effettuare anche se a volte si da quasi per scontata...esprimendosi con la parola scritta, i malintesi posso nascere li dove si era fatta persino una battuta che non è stata capita! :eeek:
Questo naturalmente non avviene con il contatto diretto tra le persone perchè c'è tutto un contorno dietro...espressioni del viso, sguardi ecc...che aiutano ed arrivano prima all'altro interlocutore che capisce immediatamente il tono ed il reale significato di ciò che si è detto e soprattutto come viene detto! :yes:

Personalmente non riuscirei a mentire e ad assumere atteggiamenti diversi da quelli che ho nella vita reale! Sono fatto così, come mi immaginate! ;) ...praticamente perfetto! :ok:
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Messaggio da frappa »

alcune amicizie virtuali sono poi diventate reali per me..ed è stranissimo come,la prima volta che ci siamo trovati tutti insieme a bologna,sembrava ci conoscessimo da tanto..abbiamo chiacchierato un sacco insieme,abbiamo riso,scherzato...e con le ragazze che abitavano a bologna ci siamo anche riviste in altre occasioni..
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Messaggio da Mac La Mente »

frappa ha scritto:alcune amicizie virtuali sono poi diventate reali per me..ed è stranissimo come,la prima volta che ci siamo trovati tutti insieme a bologna,sembrava ci conoscessimo da tanto..abbiamo chiacchierato un sacco insieme,abbiamo riso,scherzato...e con le ragazze che abitavano a bologna ci siamo anche riviste in altre occasioni..
:)

...non è poi così strano Frappa!...se nel virtuale ci si sente tutti i giorni, si ride, si parla, trovo abbastanza normale che il passaggio al reale sia molto soft! ;)
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Messaggio da Brillianttrees »

Salvata dal suicidio in chat


Per i moralisti che ce l’hanno sempre con la rete, per quelli che pensano che la comunicazione virtuale sia solo un fattore di distorsione dei rapporti umani la notizia e’ che a volte serve perfino stare virtualmente collegati.

Una ragazza austriaca deve la vita alla prontezza di un amico sardo con il quale stava comunicando su internet. Aveva deciso di uccidersi con un'overdose di farmaci.

L'episodio risale alla notte fra sabato e domenica scorsi, e' stato reso noto solo oggi dai carabinieri della compagnia di Carbonia, in Sardegna. A loro infatti si era rivolto un ragazzo sardo che, dai discorsi dell'amica di chat, aveva dedotto la sua intenzione suicida.

Il giovane internauta ha chiamato il 112, è stato convocato subito in caserma per fornire tutte le informazioni utili sulla sua amica straniera, informazioni che sono state passate all'Interpol per un intervento immediato.

L'indirizzo dell’ internauta austriaca e' stato trasmesso alla polizia locale che, entro mezz'ora, l'ha rintracciata e l’ha raggiunta a casa con un medico, prima che fosse troppo tardi: la giovane aveva già assunto un'eccessiva quantità di farmaci.

C’e’ da chiedersi se questo sarebbe successo ugualmente se i due fossero stati semplicemente al telefono…Probabilmente no perchè quella strana scissione che consente la comunicazione virtuale, da un lato facendoci intimi dell’interlocutore dall’altro tenendoci distanti da lui, al telefono è molto più rara, se non impossibile ed e’ probabilmente quella che serve al candidato suicida per essere decifrato ma non troppo.

Non a caso il suicida, da che esiste letteratura sui casi di suicidio, anche dopo l’invenzione del telefono, ha sempre scritto lettere o biglietti, non chiamato. Il suicida, se realmente ha intenzione di uccidersi, non regge tanto la comunicazione delle sue motivazioni, se non in differita.

Nella comunicazione virtuale, tolta di mezzo ogni connotazione espressiva credibile che non sia quella delle retrograde, primitive e vagamente subumane “faccine”, è ancora possibile comunicare un po’ come se si scrivesse e un po’ come se si parlasse, lo spazio è quello della scrittura, il tempo e’ quello della telefonata. Se non siete decisi proprio a suicidarvi e, in fondo, sperate di essere salvati, state su messenger, i biglietti, in genere vengono letti troppo tardi.


:)

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Messaggio da Mac La Mente »

Brillianttrees ha scritto:Salvata dal suicidio in chat

:)
E' sicuramente una bellissima notizia questa! Molto molto importante perchè è un esempio di "abbattimento delle distanze, frontiere ecc.." che la nuova tecnologia permette di fare! :yes:

Mi fa piacere che l'episodio sia finito bene e che questa persona sia salva! :)
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Messaggio da Nilleshna »

Mac La Mente ha scritto:
Brillianttrees ha scritto:Salvata dal suicidio in chat

:)
E' sicuramente una bellissima notizia questa! Molto molto importante perchè è un esempio di "abbattimento delle distanze, frontiere ecc.." che la nuova tecnologia permette di fare! :yes:

Mi fa piacere che l'episodio sia finito bene e che questa persona sia salva! :)
Io semplicemente penso che quando ci si mette il cuore ogni tipo di comunicazione vada bene, l'amore genere amore!
Per aspera sic itur ad astra

Jane Eyre\ Charlotte Brontë “Oltre questo mondo,
oltre la razza degli uomini,
esiste un mondo invisibile e un regno degli spiriti.
Quel mondo ci circonda ed è dappertutto;
e quegli spiriti ci vegliano, perché hanno l’incarico di custodirci…”

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Messaggio da Shiny »

La Penso come Nill!
Trovo che l'amicizia virtuale non sia molto differente da quella reale, entrambe richiedono tempo, amore e voglia reciproca di confrontarsi!
"Sono le stelle ad essere fatte di carta dorata oppure la carta dorata è fatta di stelle?"
P.L. Travers
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