Eutanasia: Welby Scrive a Medico, Staccatemi La Spina
sono casi estremamente diversi e nello stesso tempo così simili......
sono casi di coscienza singola intima e personale, trovo giusto che ciascuno possa decidere secondo la proprio sensibilità, ma io proprio non me la sento di esprimere un parere....
sono casi di coscienza singola intima e personale, trovo giusto che ciascuno possa decidere secondo la proprio sensibilità, ma io proprio non me la sento di esprimere un parere....
Dio esiste (forse) ma non sei tu......RILASSATI....
Sì ma Crisafulli in quei mesi non era cosciente, non poteva esprimersi. Welby invece sta oramai implorando di farlo smettere di vivere in questo modo.dolphine ha scritto:sono casi estremamente diversi e nello stesso tempo così simili......
Sinceramente l'appello di Crisafulli non lo capisco .. dovrebbe essere lui uno dei primi a dire: "Soffre, lasciatelo andare".
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
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- ' El Topa '
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Ineffetti ha colpito anche me, mi aspettavo anche io una dichiarazione pro welby.....certo risvegliarsi da un coma da una voglia di vita incredibile, ma allo stesso essere coscenti come welby e sapere di dover prima o poi morire e vivere quel poco che rimane come vegetale avrebbe dovuto spingere Crisafulli ad appoggiare in toto welbyMaybe ha scritto:Sì ma Crisafulli in quei mesi non era cosciente, non poteva esprimersi. Welby invece sta oramai implorando di farlo smettere di vivere in questo modo.dolphine ha scritto:sono casi estremamente diversi e nello stesso tempo così simili......
Sinceramente l'appello di Crisafulli non lo capisco .. dovrebbe essere lui uno dei primi a dire: "Soffre, lasciatelo andare".
"In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e coi denti per un centimetro, perche' sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale fara' la differenza tra la vittoria e la sconfitta, tra vivere e morire!".
- Mac La Mente
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Quindi se lasciassero le cose così come stanno sarebbe la stessa cosa...è normale che una volta staccata la spina inizi a soffrire!' El Topa ' ha scritto:Si sono espressi con un "Ni" si staccate la spina ma se il paziente soffre il medico può riprendere la terapia,.....Mac La Mente ha scritto: Ho letto l'articolo e onestamente anch'io non l'ho capito! Sembra un controsenso!
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
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- ' El Topa '
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PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
Benedetto XVI denuncia "lo scempio" che, nella nostra società, si fa del "diritto alla vita". Nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace (1. gennaio 2007) Papa Ratzinger parla con dolore delle morti silenziose "provocate dalla fame, dall'aborto, dalla sperimentazione sugli embrioni e dall'eutanasia". E si chiede: "come non vedere in tutto questo un attentato alla pace?".
Mi pare un tantino esagerato
FONTE:ANSA
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FONTE:ANSA
"In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e coi denti per un centimetro, perche' sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale fara' la differenza tra la vittoria e la sconfitta, tra vivere e morire!".
Re: PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
ma giusto un pelo....' El Topa ' ha scritto:Benedetto XVI denuncia "lo scempio" che, nella nostra società, si fa del "diritto alla vita". Nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace (1. gennaio 2007) Papa Ratzinger parla con dolore delle morti silenziose "provocate dalla fame, dall'aborto, dalla sperimentazione sugli embrioni e dall'eutanasia". E si chiede: "come non vedere in tutto questo un attentato alla pace?".
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Re: PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
E dall'aids no?.....' El Topa ' ha scritto:Benedetto XVI denuncia "lo scempio" che, nella nostra società, si fa del "diritto alla vita". Nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace (1. gennaio 2007) Papa Ratzinger parla con dolore delle morti silenziose "provocate dalla fame, dall'aborto, dalla sperimentazione sugli embrioni e dall'eutanasia". E si chiede: "come non vedere in tutto questo un attentato alla pace?".
Mi pare un tantino esagerato
FONTE:ANSA
Paura del diverso, paura del possibile, paura che diverso sarebbe anche possibile
Re: PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
Beato lui che le vede silenziose... per quanto mi riguarda,anzi no per quanto CI riguarda, queste sono morti che URLANO' El Topa ' ha scritto:Benedetto XVI denuncia "lo scempio" che, nella nostra società, si fa del "diritto alla vita". Nel Messaggio per la Giornata mondiale della Pace (1. gennaio 2007) Papa Ratzinger parla con dolore delle morti silenziose "provocate dalla fame, dall'aborto, dalla sperimentazione sugli embrioni e dall'eutanasia"
Soprattutto l'ultima.
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Re: PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
Eh no.. sai com'è .. poi dovrebbe riguardare certe cose... (tipo i milioni di morti in Africa a causa del divieto sull'uso del preservativo)Rokka ha scritto: E dall'aids no?.....
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Re: PAPA: EUTANASIA E ABORTO, SI FA SCEMPIO DELLA VITA
Ma vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?????????Maybe ha scritto:Eh no.. sai com'è .. poi dovrebbe riguardare certe cose... (tipo i milioni di morti in Africa a causa del divieto sull'uso del preservativo)Rokka ha scritto: E dall'aids no?.....
Paura del diverso, paura del possibile, paura che diverso sarebbe anche possibile
aggiornamenti dal Corriere della Sera
Roma — È rimasto muto. Piergiorgio Welby ieri non ha provato nemmeno a soffiare mezza parola nell'orecchio di sua moglie Mina. Muto anche quando la radio sintonizzata sulle onde dei radicali gli ha portato nella stanza la voce di Marco Cappato: «Noi faremo tutto quello che potremo fare. Ma sarà Piergiorgio a decidere. Sarà Piergiorgio a dirci cosa vuole che noi si faccia». Muto. È la prima volta da quando ha cominciato la sua guerra, a fine settembre, che Piero non reagisce. «È molto deluso», dice la moglie Mina. E spiega: «Piero ci aveva creduto in questa sentenza del giudice. Ci aveva sperato molto. Il parere positivo della procura gli aveva fatto credere che sì, alla fine tutta questa sua sofferenza non sarebbe stata vana». La battaglia non è ancora finita. «Lui però oggi è davvero stanco», dice ancora Mina. E aggiunge. «Ha sentito tutta la conferenza stampa dei radicali in diretta. Sa che oggi tocca a lui dire come andare avanti. Ma oggi non vuole nemmeno che gli si parli di questa storia». Una storia che ha inventato tutta lui, la guerra di Piero. Per i giornali e per le televisioni è cominciata a fine settembre, con la lettera al capo dello Stato: Piergiorgio Welby, sessant'anni, malato di distrofia muscolare progressiva dall'età di sedici, invoca la «grazia» di poter morire. E nel nostro Paese esplode il dibattito sull'eutanasia. A sostenerlo, l'associazione radicale «Luca Coscioni» di cui Welby è copresidente. Nel mondo virtuale, però, il dibattito era già cominciato quattro anni fa, quando Piero si era attaccato all'unico mezzo che può manovrare senza aiuto: il computer. E da lì ha aperto il suo sito e diffuso la sua battaglia per il diritto di una morte dignitosa. Per il diritto all'eutanasia.
Contro l'accanimento terapeutico. Decine, centinaia, migliaia: i contatti nella Rete si moltiplicano. Welby trova un senso alle sue giornate che dal 1997 sono governate da un ventilatore polmonare, una macchina che gli impedisce di uscire di casa, di muoversi oltre un raggio di pochi metri. Adesso, però, Piergiorgio Welby non può usare più nemmeno il mouse del suo computer. E dopo che ieri si è chiuso nel suo silenzio assordante, è stata la mamma che per la prima volta ha voluto far sentire la sua voce: «Fate qualcosa, vi prego. Fate quello che lui chiede». Un'implorazione quella di mamma Luciana che ha ottantasei anni e ieri pomeriggio non riusciva a trovare quiete in quella casa di suo figlio che da tempo, ormai, ha le sembianze di un ospedale. La sentenza del tribunale civile sarebbe dovuta arrivare soltanto domani. Forse, chissà, anche questo anticipo ha preso in contropiede Piero che ieri oltre che con il sonno che non gli regala riposo ha dovuto combattere tutto il giorno con un mal di stomaco che non gli ha permesso di buttar giù nemmeno le pappette da neonato. Forse. Chissà. Una spiegazione questa volta non la sa dare nemmeno sua moglie Mina. «Oggi ha deciso di non decidere», ripete, senza saper cosa aggiungere e come motivare quel silenzio. Mina non è abituata a vedere Piero deporre le armi. «È la prima volta, da quando lo conosco».
fonte: Corriere della sera
Sempre più .... biiiip...
Poi quelli che lo stanno facendo soffrire INUTILMENTE magari, anzi sicuramente, saranno i primi a mandare fiori e messaggi di cordoglio alla famiglia. Per pulirsi la coscienza. Abbiano almeno la decenza di non presentarsi ai funerali.
Roma — È rimasto muto. Piergiorgio Welby ieri non ha provato nemmeno a soffiare mezza parola nell'orecchio di sua moglie Mina. Muto anche quando la radio sintonizzata sulle onde dei radicali gli ha portato nella stanza la voce di Marco Cappato: «Noi faremo tutto quello che potremo fare. Ma sarà Piergiorgio a decidere. Sarà Piergiorgio a dirci cosa vuole che noi si faccia». Muto. È la prima volta da quando ha cominciato la sua guerra, a fine settembre, che Piero non reagisce. «È molto deluso», dice la moglie Mina. E spiega: «Piero ci aveva creduto in questa sentenza del giudice. Ci aveva sperato molto. Il parere positivo della procura gli aveva fatto credere che sì, alla fine tutta questa sua sofferenza non sarebbe stata vana». La battaglia non è ancora finita. «Lui però oggi è davvero stanco», dice ancora Mina. E aggiunge. «Ha sentito tutta la conferenza stampa dei radicali in diretta. Sa che oggi tocca a lui dire come andare avanti. Ma oggi non vuole nemmeno che gli si parli di questa storia». Una storia che ha inventato tutta lui, la guerra di Piero. Per i giornali e per le televisioni è cominciata a fine settembre, con la lettera al capo dello Stato: Piergiorgio Welby, sessant'anni, malato di distrofia muscolare progressiva dall'età di sedici, invoca la «grazia» di poter morire. E nel nostro Paese esplode il dibattito sull'eutanasia. A sostenerlo, l'associazione radicale «Luca Coscioni» di cui Welby è copresidente. Nel mondo virtuale, però, il dibattito era già cominciato quattro anni fa, quando Piero si era attaccato all'unico mezzo che può manovrare senza aiuto: il computer. E da lì ha aperto il suo sito e diffuso la sua battaglia per il diritto di una morte dignitosa. Per il diritto all'eutanasia.
Contro l'accanimento terapeutico. Decine, centinaia, migliaia: i contatti nella Rete si moltiplicano. Welby trova un senso alle sue giornate che dal 1997 sono governate da un ventilatore polmonare, una macchina che gli impedisce di uscire di casa, di muoversi oltre un raggio di pochi metri. Adesso, però, Piergiorgio Welby non può usare più nemmeno il mouse del suo computer. E dopo che ieri si è chiuso nel suo silenzio assordante, è stata la mamma che per la prima volta ha voluto far sentire la sua voce: «Fate qualcosa, vi prego. Fate quello che lui chiede». Un'implorazione quella di mamma Luciana che ha ottantasei anni e ieri pomeriggio non riusciva a trovare quiete in quella casa di suo figlio che da tempo, ormai, ha le sembianze di un ospedale. La sentenza del tribunale civile sarebbe dovuta arrivare soltanto domani. Forse, chissà, anche questo anticipo ha preso in contropiede Piero che ieri oltre che con il sonno che non gli regala riposo ha dovuto combattere tutto il giorno con un mal di stomaco che non gli ha permesso di buttar giù nemmeno le pappette da neonato. Forse. Chissà. Una spiegazione questa volta non la sa dare nemmeno sua moglie Mina. «Oggi ha deciso di non decidere», ripete, senza saper cosa aggiungere e come motivare quel silenzio. Mina non è abituata a vedere Piero deporre le armi. «È la prima volta, da quando lo conosco».
fonte: Corriere della sera
Sempre più .... biiiip...
Poi quelli che lo stanno facendo soffrire INUTILMENTE magari, anzi sicuramente, saranno i primi a mandare fiori e messaggi di cordoglio alla famiglia. Per pulirsi la coscienza. Abbiano almeno la decenza di non presentarsi ai funerali.
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Scusate ma viene da piangere a me che non c'entro nulla, figurarsi lui e chi gli sta vicino....
Dirò una cosa cinica e velenosissima ma è quello che ho pensato: ho avuto l'impressione che il governo sia carente di koglioni....prenda tempo...sì insomma, per non dover legiferare su una questione tanto importante (e che divide l'elettorato) quasi voglia attendere che la morte "naturale" sopraggiunga e risolva la questione al loro posto....
schifffffffffff
Dirò una cosa cinica e velenosissima ma è quello che ho pensato: ho avuto l'impressione che il governo sia carente di koglioni....prenda tempo...sì insomma, per non dover legiferare su una questione tanto importante (e che divide l'elettorato) quasi voglia attendere che la morte "naturale" sopraggiunga e risolva la questione al loro posto....
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Paura del diverso, paura del possibile, paura che diverso sarebbe anche possibile
Beh dipende da che prospettiva si guarda la fraseRokka ha scritto:ho avuto l'impressione che il governo sia carente di koglioni....
Oramai non ci si deve più chiedere, e non solo per Welby ma in tutti i casi di eutanasia portata allo stremo, perché una persona deve soffrire ma PER CHI deve soffrire.
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- Iscritto il: 14/11/2006, 11:03
Ora mi attirerò le ire di molti o di pochi, dipende, ma secondo me il governo finchè sarà costretto a convire da vicino col vaticano avrà sempre un freno in queste situazioni, io credo anzi spero che prima o poi si legiferi, usando la caveza, sulla questione eutanasia, ma civorrà ancora del tempo, senza la presenza incombente della chiesa probalbilmente le cose avrebbero avuto un accellerata notevole.....
"In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e coi denti per un centimetro, perche' sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale fara' la differenza tra la vittoria e la sconfitta, tra vivere e morire!".
E non solo in merito all'eutanasia...d'altra parte abbiamo un governo di ex DC...' El Topa ' ha scritto:Ora mi attirerò le ire di molti o di pochi, dipende, ma secondo me il governo finchè sarà costretto a convire da vicino col vaticano avrà sempre un freno in queste situazioni, io credo anzi spero che prima o poi si legiferi, usando la caveza, sulla questione eutanasia, ma civorrà ancora del tempo, senza la presenza incombente della chiesa probalbilmente le cose avrebbero avuto un accellerata notevole.....
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