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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

- continuazione dell'introduzone scritta da Neil Gaiman in Il cimitero senza lapidi e altre storie nere...

Quelli che da ragazzo erano i miei scrittori di racconti preferiti sono – per la maggior parte – i miei scrittori di racconti preferiti ancora adesso. Gente come Saki o Harlan Ellison, come John Collier o Ray Bradbury. Stregoni dei particolari che, con sole ventisei lettere e un mucchietto di segni d'interpunzione, erano capaci di farti ridere e di spezzarti il cuore, il tutto nell'arco di una manciata di pagine.

Un libro di racconti ha un lato positivo: non sei tenuto ad apprezzarli tutti. Se ce n'è uno che non ti piace, subito ne troverai un altro che andrà bene.
I racconti che sono raccolti qui spaziano da una storia di detective hard boiled che si occupa dei personaggi di filastrocche infantili a un gruppo di persone a cui piace mangiare delle cose, da una poesia su come comportarti se ti ritrovi dentro una fiaba alla storia di un ragazzo che si imbatte in un troll sotto un ponte e dell'accordo che fanno tra loro. C'è un racconto che farà parte del mio prossimo libro per ragazzi, The Graveyard Book, che narra di un ragazzo che vive in un cimitero e che viene allevato dai morti, e poi ce n'è un altro che ho scritto da giovanissimo intitolato Come vendere il Ponte de Ponti, una storia fantasy ispirata a un uomo chiamato “Conte” Victor Lustig che vendette davvero la Torre Eiffel praticamente nello stesso modo (e che morì alcuni anni dopo nella prigione di Alcatraz). Ci sono un paio di racconti vagamente paurosi e un paio di racconti abbastanza divertenti, e ce ne sono un mucchio che non sono né l'una né l'altra cosa, ma che spero finiranno comunque per piacervi.

Neil Gaiman – Agosto 2006


Da Il cimitero senza lapidi e altre storie nereNeil Gaiman – pubblicato da Mondadori – pag 7 e 8.
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Nel romanzo di Akunin che ho appena letto ho trovato un passaggio che mi ha colpito molto e che si riferisce a qualcosa che tutti noi, in modo più o meno inconscio, facciamo abitualmente.
E' un'efficace rappresentazione di come le nostre idee e le nostre opinioni influenzino il nostro modo di guardare le persone e le loro azioni per farcele vedere come noi vorremmo che fossero. Ma questo ci impedisce di vedere la realtà quale veramente è e ci fa commettere grossi errori di valutazione...


“Come tutto sembra perfetto, quando si guarda il mondo attraverso un vetro colorato. E il colore lo scegliamo a nostro piacimento. Allora il nostro nemico personale ci appare non semplicemente come chi ci vuol male, ma come un delinquente e un nemico di tutto il genere umano, e l'amico invece, anche se ha molti peccati, ci sembra un fulgido angelo”

Boris Akunin – Pelagija e il bulldog bianco Frassinelli 2003, p. 306
Traduzione di Emanuela Guercetti
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Nel romanzo di Akunin che ho appena letto ho trovato un passaggio che mi ha colpito molto e che si riferisce a qualcosa che tutti noi, in modo più o meno inconscio, facciamo abitualmente.
E' un'efficace rappresentazione di come le nostre idee e le nostre opinioni influenzino il nostro modo di guardare le persone e le loro azioni per farcele vedere come noi vorremmo che fossero. Ma questo ci impedisce di vedere la realtà quale veramente è e ci fa commettere grossi errori di valutazione...

Boris Akunin – Pelagija e il bulldog bianco Frassinelli 2003, p. 306
Traduzione di Emanuela Guercetti
Mi piace tantissimo questo passaggio e ti ringrazio per averlo riportato, Vianne! :)

...è profondo e fa pensare parecchio a come, a volte, basta poco per capovolgere la visione delle azioni, delle cose e questo dipende sicuramente da come noi ci sentiamo in quel preciso momento e da cosa stiamo pensando! :yes:
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Frankenstein
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Messaggio da Frankenstein »

Mac La Mente ha scritto:Neil GaimanIl cimitero senza lapidi e altre storie nere...
L'introduzione riportata è di sicuro da apprezzare. Estenderei il discorso non solo ai racconti, ma a qualsiasi libro letto in qualunque tempo. Il ricordo è un aspetto personale.
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

Frankenstein ha scritto: L'introduzione riportata è di sicuro da apprezzare. Estenderei il discorso non solo ai racconti, ma a qualsiasi libro letto in qualunque tempo. Il ricordo è un aspetto personale.
Sono contento che ti piaccia, Frankenstein! :)

...indubbiamente il ricordo è un aspetto personale ed è proprio per questo che l'autore ha espresso in questo modo il suo ricordo perchè esso era legato ai racconti! :yes: ...mi trovi d'accordo sull'estensione del concetto agli altri generi letterari! ;)
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Messaggio da Mac La Mente »

Prima di parlarne e scrivere un piccolo commento sul libro che ho letto e finito - come ho detto in Volta pagina - riporto un passaggio giusto per dare un'idea di come è scritto e di cosa racconta! :)

Il libro è "Il compagno di viaggio" di Curzio Malaparte

Giunto alla cappellina, Calusia prosegue per stradette e sentieri attraverso i campi, finchè sbuca in uno spazio fra gli alberi, dove è fermo un camion.

Un gruppo di done sta caricando sul camion una catasta di sacchi di grano nascosti al riparo di un muro.

Alcuni manigoldi incitano le donne a far presto. Quello che sembra il caporione scorge Calusia, che si è fermato a osservare la scena, e gli si avvicina: "Che cosa fai qui? Fila!" gli dice afferrandolo per un braccio.

"Giò le mani" dice Calusia dandogli una spinta.
"E allora, se non te ne vuoi andare, mettiti al lavoro. Ti darò una buona paga".
"Non aiuto a rubare" dice Calusia.
"Rubare?" dice il manigoldo, "questa roba l'ho pagata. E tu, quello che ci hai nella cassa, l'hai pagato?" e così dicendo fa risuonar la cassa con le nocche delle dita.
"Giò le mani" grida Calusia con voce minacciosa, facendo un passo avanti.
Il caporione fa un cenno a uno dei suoi manigoldi, che viene a mettersi con aria svagata a poca distanza da Calusia, giocherellando con un coltello a serramanico ad aguzzar la punta di una canna.
Calusia tira anch'egli di tasca il suo coltello da alpino, e si mette a pulirsi le unghie.


Tratto da "Il compagno di viaggio" di Curzio Malaparte - casa editrice Excelsior 1881 - pagine 60-62
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Prima di parlarne e scrivere un piccolo commento sul libro che ho letto e finito - come ho detto in Volta pagina - riporto un passaggio giusto per dare un'idea di come è scritto e di cosa racconta! :)

Il libro è "Il compagno di viaggio" di Curzio Malaparte
Bello questo passaggio! Quando l'ho letto la prima volta non ne capivo bene il senso, ma, dopo aver letto la presentazione del libro, ora mi è chiaro! :yes:
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Bello questo passaggio! Quando l'ho letto la prima volta non ne capivo bene il senso, ma, dopo aver letto la presentazione del libro, ora mi è chiaro! :yes:
Ti ringrazio Vianne! Mi fa piacere che ora si chiaro! :k:

...effettivamente se lo si legge senza conoscere il contesto non si capisce tanto anche perchè è al centro del racconto, in un punto di svolta - se vogliamo!! :yes:
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Messaggio da Mac La Mente »

Un piccolo passaggio, un dialogo contenuto all’interno del libro che sto leggendo: "Il grande balzo" di Claudio Merini! :)
...forse estrapolato dal contesto non si capirà tanto, mi dispiace, per qualsiasi dubbio-curiosità, sono qui! ;)

...e poi c’era Diana che ciabattava tranquilla, tra uno sbadiglio e l’altro. La tisana purtroppo faceva schifo, ma date le circostanza funzionava come un filtro d’amore materno. Doveva esserci di mezzo la cannella, che io non sopporto. La sorseggiai con aria di gratitudine, tanto che Diana sorrise, cosa che on faceva mai. Lei era un gatto selvatico. Viveva da sola, almeno così sembrava.
- Grazie per la tisana.
- Figurati.
- Ho fatto un brutto sogno.
- Capita. Ma non me lo raccontare perché porta male.
- Cioè?
- Il sogno non si realizza.
- Allora dovrei proprio raccontartelo.
- I sogni sono messaggi degli spiriti dell’Aster.
- Sarebbe?
- Il mondo complementare al nostro, dove accade ciò che manca nella vita.
- Balle.
- Eppure è così.
- È il sonno che ti fa sragionare.
- Te ne accorgerai
- Quindi ci sarebbe un posto dove esiste tutto quello che mi manca?
- Esatto
- E tu ci sapresti andare?
- Io sì.
- Beh, insegnamelo.
- Non posso.
- Perché?
- Perché distruggerei la strada.
- Ma che ca*** stai dicendo?
- Sei un materialista ottuso.
- Non è vero. Sai, io vorrei credere ad almeno qualcuna delle tante stron**te metafisiche a cui crede la gente. Ma è più forte di me. Anche quando leggo roba orientale, guru indiani e via dicendo, alla fine mi ritrovo sempre a pensare che nessuno sa la verità. È tanto forte il bisogno di attaccarsi a qualcosa che abbiamo inventato una quantità impressionante di sistemi che producono verità. È difficile non credere, forse è impossibile.
- Appunto.
- Appunto che?
- Non puoi sfuggire.
- A cosa?
- Te lo dico un’altra volta. Adesso ho sonno, vado a dormire.


Da "Il grande balzo" di Claudio Merini - Casa editrice Lupetti - pagine 22-23.
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Un piccolo passaggio, un dialogo contenuto all’interno del libro che sto leggendo: "Il grande balzo" di Claudio Merini! :)

- Non è vero. Sai, io vorrei credere ad almeno qualcuna delle tante stron**te metafisiche a cui crede la gente. Ma è più forte di me. Anche quando leggo roba orientale, guru indiani e via dicendo, alla fine mi ritrovo sempre a pensare che nessuno sa la verità. È tanto forte il bisogno di attaccarsi a qualcosa che abbiamo inventato una quantità impressionante di sistemi che producono verità. È difficile non credere, forse è impossibile.

Da "Il grande balzo" di Claudio Merini - Casa editrice Lupetti - pagine 22-23.
Non conosco questo autore :oops: nè il suo libro, quindi non so quale sia il tema del romanzo. Però questo passaggio mi piace, forse è un po' scontato, ma in un dialogo che mi sembra avere a che fare col fantastico (o con la new age?) non stona affatto :)

Di cosa parla il libro?
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Non conosco questo autore :oops: nè il suo libro, quindi non so quale sia il tema del romanzo. Però questo passaggio mi piace, forse è un po' scontato, ma in un dialogo che mi sembra avere a che fare col fantastico (o con la new age?) non stona affatto :)

Di cosa parla il libro?
Non preoccuparti assolutamente Vianne perchè anch'io non lo conoscevo fino a quando non ho comprato il libro!...il motivo sarà stupido, ma mi ha colpito la copertina tanto tanto semplice e così l'ho acquistato! :)

Mi fa piacere che ti piaccia! Il personaggio - da quello che ho capito - è molto semplice anche se non vorrei sbagliarmi visto che non sono arrivato neanche a metà libro! :oops:

...purtroppo per il momento non so rispondere a questa tua domanda! :sorry: ...lo farò il prima possibile non appena terminata la lettura! Promesso! :hug:
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Messaggio da Nicky »

Pizza ammazza Bello
e Bello salva me
Un morto ammazza tre
e tre ne ammazzan sei
sparai chi vidi
e presi chi non vidi
mangiai carne non nata
cuociuta con parole
Non dormii ne in cielo ne in terra.
Ditemi voi, o Regina mia bella. "


Calvino, "Il figlio del Mercante di Milano"
:cool:
Resistere, Resistere RESISTEREEEEEE!!!!!
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Messaggio da Mac La Mente »

Nicky ha scritto:Calvino, "Il figlio del Mercante di Milano" :cool:
Simpatico questo passaggio, Nicky! :)

...sembra un indovinello, uno sciogli lingua! Grazie per aver averlo riportato, non lo conoscevo! :yes:
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Messaggio da Vianne »

Nicky ha scritto:Calvino, "Il figlio del Mercante di Milano"
:cool:
Bel passaggio, sembra anche a me un indovinello :banana: :banana:
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Messaggio da Nicky »

Infatti E' un'indovinello…é l'indovinelo con cui il fglio del mercante di Milano tenta di mettere in difficoltà la principessa! :cool:
Ammazza…siete fortissimi tutti e due! :k: :k:
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