Dedicato a Loro...
E io aggiungo questa, arrivata oggi nella mia casella di posta
Si comunica che la campagna di abbattimento dei caprioli, che in numero
eccessivo popolano il nostro territorio, NON è un'niziativa
dell'Amministrazione Comunale di Acqui Terme, che ha preso una forte
posizione contraria auspicando una ricollocazione degli animali, tantopiù
che diverse Associazioni ed Enti si sono proposti in tal senso.
Inoltre si informa che purtroppo la Legge non consente l'adozione degli
animali da parte di singoli privati.
La Segreteria del Sindaco"
In allegato il comunicato stampa del Sindaco di Acqui Terme:
In relazione alla notizia riguardante il fatto che l’ATC AL 4 Acquese – Ovadese, in attuazione delle direttive regionali, è in procinto di effettuare una campagna di abbattimento dei caprioli che in numero eccessivo popolano il nostro territorio, quale Sindaco di Acqui Terme ho provveduto ad interessare gli organi competenti (Presidente Regione Piemonte, Assessore Regionale all’Ambiente, Assessore Provinciale all’Ambiente, Presidente ATC AL4 Acquese Ovadese) riguardo a quali siano i motivi che, pur nel rispetto della legge regionale sul contenimento delle popolazioni degli ungulati selvatici, che oltre alla tutela della fauna selvatica è posta a salvaguardia delle colture e della sicurezza stradale, non permettano, prima di arrivare all’uccisione degli animali, di vagliare possibilità alternative, quali, ad esempio, il loro trasferimento presso aree territoriali che per caratteristiche climatiche e morfologiche possano far prevedere un positivo inserimento degli animali in questione.
Ritengo che la salvaguardia del territorio passi necessariamente attraverso la salvaguardia e la tutela degli animali che questo territorio ospita e alimenta, e, pur considerando le giuste ragioni degli agricoltori che vedono le proprie colture danneggiate a causa dell’eccessivo incremento della fauna selvatica, trovo che sia necessario cercare, ove possibile, soluzioni alternative all’abbattimento.
Recentemente il Comune di Acqui Terme si è trovato a dover affrontare un’emergenza legata al sovrannumero di piccioni presenti in Città e, dopo aver vagliato attentamente le possibili alternative, siamo giunti alla conclusione di evitare, nonostante i piccioni siano animali invisi alla maggior parte della popolazione acquese sicuramente in misura maggiore rispetto ai caprioli, la soppressione eutanasica e di procedere al contenimento con un metodo non cruento, ossia mediante la diffusione di mangime anticoncezionale.
Credo che, nel rispetto di quanto espresso dalla Legge 152/92 riguardo alla promozione della cultura faunistica e dalla Legge Regionale 70/96 riguardo al controllo della fauna effettuato mediante l’utilizzazione di metodi ecologici, e viste le numerose proposte di trasferimento in altri territori (anche al di fuori del Piemonte) dei capi in oggetto, sia doveroso da parte degli Enti preposti a tale controllo esperire ogni tipo di procedura alternativa all’abbattimento.
IL SINDACO
Danilo Rapetti
Si comunica che la campagna di abbattimento dei caprioli, che in numero
eccessivo popolano il nostro territorio, NON è un'niziativa
dell'Amministrazione Comunale di Acqui Terme, che ha preso una forte
posizione contraria auspicando una ricollocazione degli animali, tantopiù
che diverse Associazioni ed Enti si sono proposti in tal senso.
Inoltre si informa che purtroppo la Legge non consente l'adozione degli
animali da parte di singoli privati.
La Segreteria del Sindaco"
In allegato il comunicato stampa del Sindaco di Acqui Terme:
In relazione alla notizia riguardante il fatto che l’ATC AL 4 Acquese – Ovadese, in attuazione delle direttive regionali, è in procinto di effettuare una campagna di abbattimento dei caprioli che in numero eccessivo popolano il nostro territorio, quale Sindaco di Acqui Terme ho provveduto ad interessare gli organi competenti (Presidente Regione Piemonte, Assessore Regionale all’Ambiente, Assessore Provinciale all’Ambiente, Presidente ATC AL4 Acquese Ovadese) riguardo a quali siano i motivi che, pur nel rispetto della legge regionale sul contenimento delle popolazioni degli ungulati selvatici, che oltre alla tutela della fauna selvatica è posta a salvaguardia delle colture e della sicurezza stradale, non permettano, prima di arrivare all’uccisione degli animali, di vagliare possibilità alternative, quali, ad esempio, il loro trasferimento presso aree territoriali che per caratteristiche climatiche e morfologiche possano far prevedere un positivo inserimento degli animali in questione.
Ritengo che la salvaguardia del territorio passi necessariamente attraverso la salvaguardia e la tutela degli animali che questo territorio ospita e alimenta, e, pur considerando le giuste ragioni degli agricoltori che vedono le proprie colture danneggiate a causa dell’eccessivo incremento della fauna selvatica, trovo che sia necessario cercare, ove possibile, soluzioni alternative all’abbattimento.
Recentemente il Comune di Acqui Terme si è trovato a dover affrontare un’emergenza legata al sovrannumero di piccioni presenti in Città e, dopo aver vagliato attentamente le possibili alternative, siamo giunti alla conclusione di evitare, nonostante i piccioni siano animali invisi alla maggior parte della popolazione acquese sicuramente in misura maggiore rispetto ai caprioli, la soppressione eutanasica e di procedere al contenimento con un metodo non cruento, ossia mediante la diffusione di mangime anticoncezionale.
Credo che, nel rispetto di quanto espresso dalla Legge 152/92 riguardo alla promozione della cultura faunistica e dalla Legge Regionale 70/96 riguardo al controllo della fauna effettuato mediante l’utilizzazione di metodi ecologici, e viste le numerose proposte di trasferimento in altri territori (anche al di fuori del Piemonte) dei capi in oggetto, sia doveroso da parte degli Enti preposti a tale controllo esperire ogni tipo di procedura alternativa all’abbattimento.
IL SINDACO
Danilo Rapetti
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Dal sito del Corriere
Alfonso Pecoraro Scanio annuncia alla Camera che il governo sta preparando un piano per trasferire gli animali in parchi e riserve
ROMA - «Stiamo intervenendo per evitare la strage dei caprioli nell'Alessandrino». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, durante il question time alla Camera. «Abbiamo avuto la disponibilità di molti parchi italiani a poter prendere questi animali. Speriamo di avere una risposta favorevole dalla Regione Piemonte nelle prossime ore».
TRASLOCO NEI PARCHI - «Ho chiesto alla Regione Piemonte di sospendere l'abbattimento previsto dei 600 caprioli nell' Alessandrino offrendo la disponibilità ad ospitare gli animali in alcuni parchi nazionali - ha aggiunto successivamente il ministro dell'Ambiente -. Ho già individuato le risorse necessarie per realizzare nei prossimi mesi un Piano di trasferimento dei caprioli nei parchi nazionali».
I PIANI PER IL FUTURO - «C'è poi - ha concluso Pecoraro Scanio - un problema più generale di gestione di alcune specie in soprannumero in quanto sono scomparsi i predatori naturali che garantiscono l'equilibrio delle specie. Va quindi avviato un piano nazionale per affrontare questo problema con interventi che aiutino a mantenere gli equilibri senza ricorrere ad abbattimenti cruenti».
Alfonso Pecoraro Scanio annuncia alla Camera che il governo sta preparando un piano per trasferire gli animali in parchi e riserve
ROMA - «Stiamo intervenendo per evitare la strage dei caprioli nell'Alessandrino». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, durante il question time alla Camera. «Abbiamo avuto la disponibilità di molti parchi italiani a poter prendere questi animali. Speriamo di avere una risposta favorevole dalla Regione Piemonte nelle prossime ore».
TRASLOCO NEI PARCHI - «Ho chiesto alla Regione Piemonte di sospendere l'abbattimento previsto dei 600 caprioli nell' Alessandrino offrendo la disponibilità ad ospitare gli animali in alcuni parchi nazionali - ha aggiunto successivamente il ministro dell'Ambiente -. Ho già individuato le risorse necessarie per realizzare nei prossimi mesi un Piano di trasferimento dei caprioli nei parchi nazionali».
I PIANI PER IL FUTURO - «C'è poi - ha concluso Pecoraro Scanio - un problema più generale di gestione di alcune specie in soprannumero in quanto sono scomparsi i predatori naturali che garantiscono l'equilibrio delle specie. Va quindi avviato un piano nazionale per affrontare questo problema con interventi che aiutino a mantenere gli equilibri senza ricorrere ad abbattimenti cruenti».
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
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- Mac La Mente
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- Iscritto il: 12/07/2006, 13:20
Era ora che iniziassero a darsi da fare!
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
La cosa che mi fa più arrabbiare è che sembra diventata una moda quella dei Comuni di pagare i cacciatori.La Mente ha scritto:Era ora che iniziassero a darsi da fare!
Un cucciolo di bambi verrebbe pagato 40 euro ... ahhh beh 40 euro cambiano proprio la vita... sì sì....
pezzenti!!!
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Da www.enpa.it
L’Enpa ha raggiunto una prima tappa verso il salvataggio dei caprioli, ma la Presidente della Regione, Mercedes Bresso, sembra non comprendere la gravità di questa situazione e continua a fare dichiarazioni sconcertanti, andando contro gli stessi propositi che avevano animato tempo fa la sua campagna elettorale per le elezioni europee.
Grazie alle migliaia di lettere che soci e simpatizzanti della Protezione Animali hanno inviato via fax e dopo una manifestazione di piazza organizzata dall’Enpa che si è appena svolta con successo a Alessandria, il Presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi, ha cambiato posizione e si è dichiarato disposto a dare in affidamento a vari parchi italiani gli ungulati in sovrannumero.
L’Enpa ringrazia tutti coloro che si sono impegnati in prima persona per salvare i caprioli, da Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, che si è schierato dal principio contro gli abbattimenti, al ministro Alfonso Pecoraro Scanio che ha chiesto formalmente alla Regione Piemonte di fermare le doppiette, a Vittorio Sgarbi e altre personalità di spicco che si sono dimostrate pronte a scendere in piazza per fermare la strage.
Unica voce fuori dal coro dei “no al massacro”, quella di Mercedes Bresso, che ha rilasciato alla stampa alcune interviste i cui contenuti sono fortemente discutibili, farciti di argomentazioni politicamente becere e offensive, che non meritano alcun commento. Eppure la presidente della Regione Piemonte, candidandosi alle ultime elezioni europee, aveva formalmente dato la propria adesione alla Carta di impegno proposta dall’Enpa ai politici che con tale firma manifestavano l’intento di occuparsi di tutela animale in sede comunitaria. Ma evidentemente, tale adesione per la signora Bresso ha avuto una valenza esclusivamente esteriore, se oggi è pronta a dare il via ai cacciatori per eliminare centinaia di animali sani.
L’Enpa chiede che sia confermato lo stop alla strage da parte della Regione Piemonte. E se così non fosse, la protesta pacifica degli animalisti proseguirà a oltranza, coinvolgendo i cittadini a ogni livello per chiedere che gli impegni presi siano portati a compimento.
L’Enpa ha raggiunto una prima tappa verso il salvataggio dei caprioli, ma la Presidente della Regione, Mercedes Bresso, sembra non comprendere la gravità di questa situazione e continua a fare dichiarazioni sconcertanti, andando contro gli stessi propositi che avevano animato tempo fa la sua campagna elettorale per le elezioni europee.
Grazie alle migliaia di lettere che soci e simpatizzanti della Protezione Animali hanno inviato via fax e dopo una manifestazione di piazza organizzata dall’Enpa che si è appena svolta con successo a Alessandria, il Presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi, ha cambiato posizione e si è dichiarato disposto a dare in affidamento a vari parchi italiani gli ungulati in sovrannumero.
L’Enpa ringrazia tutti coloro che si sono impegnati in prima persona per salvare i caprioli, da Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, che si è schierato dal principio contro gli abbattimenti, al ministro Alfonso Pecoraro Scanio che ha chiesto formalmente alla Regione Piemonte di fermare le doppiette, a Vittorio Sgarbi e altre personalità di spicco che si sono dimostrate pronte a scendere in piazza per fermare la strage.
Unica voce fuori dal coro dei “no al massacro”, quella di Mercedes Bresso, che ha rilasciato alla stampa alcune interviste i cui contenuti sono fortemente discutibili, farciti di argomentazioni politicamente becere e offensive, che non meritano alcun commento. Eppure la presidente della Regione Piemonte, candidandosi alle ultime elezioni europee, aveva formalmente dato la propria adesione alla Carta di impegno proposta dall’Enpa ai politici che con tale firma manifestavano l’intento di occuparsi di tutela animale in sede comunitaria. Ma evidentemente, tale adesione per la signora Bresso ha avuto una valenza esclusivamente esteriore, se oggi è pronta a dare il via ai cacciatori per eliminare centinaia di animali sani.
L’Enpa chiede che sia confermato lo stop alla strage da parte della Regione Piemonte. E se così non fosse, la protesta pacifica degli animalisti proseguirà a oltranza, coinvolgendo i cittadini a ogni livello per chiedere che gli impegni presi siano portati a compimento.
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Posso pagare 40 euro per mandarli a 'fan.... senza problemi?Maybe ha scritto:La cosa che mi fa più arrabbiare è che sembra diventata una moda quella dei Comuni di pagare i cacciatori.La Mente ha scritto:Era ora che iniziassero a darsi da fare!
Un cucciolo di bambi verrebbe pagato 40 euro ... ahhh beh 40 euro cambiano proprio la vita... sì sì....
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...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
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Meglio non darle tutta questa importanza!Maybe ha scritto:Da www.enpa.it
...Unica voce fuori dal coro dei “no al massacro”, quella di Mercedes Bresso, che ha rilasciato alla stampa alcune interviste i cui contenuti sono fortemente discutibili, farciti di argomentazioni politicamente becere e offensive, che non meritano alcun commento. Eppure la presidente della Regione Piemonte, candidandosi alle ultime elezioni europee, aveva formalmente dato la propria adesione alla Carta di impegno proposta dall’Enpa ai politici che con tale firma manifestavano l’intento di occuparsi di tutela animale in sede comunitaria. Ma evidentemente, tale adesione per la signora Bresso ha avuto una valenza esclusivamente esteriore, se oggi è pronta a dare il via ai cacciatori per eliminare centinaia di animali sani....
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AARRRGHHHHH
http://www.corriere.it/Rubriche/Animali ... cane.shtml
Invito tutti, e soprattutto chi abita a Milano, di non andare mai più nei ristoranti cinesi
http://www.corriere.it/Rubriche/Animali ... cane.shtml
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Allucinate!Maybe ha scritto:AARRRGHHHHH
http://www.corriere.it/Rubriche/Animali ... cane.shtml
Invito tutti, e soprattutto chi abita a Milano, di non andare mai più nei ristoranti cinesi
Non so se mi faccia più ribrezzo chi li cucina o chi li mangia!
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http://www.oipaitalia.com/appelli/randa ... izione.htm
Strappati di mano ai padroni ... no vabbè non sto nemmeno a dirvi cosa avrei fatto io perché già lo immaginate no? ;-)
Strappati di mano ai padroni ... no vabbè non sto nemmeno a dirvi cosa avrei fatto io perché già lo immaginate no? ;-)
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La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
Dal sito Lav
Brescia: una coppia in partenza per le vacanze abbandona il proprio cane ma la Polizia li vede e li ferma intimandogli di andare a riprendere il cane finito pericolosamente in strada. I due sono indagati per abbandono di animali e rischiano l'arresto fino a un anno o l'ammenda fino a 10.000 euro. Il cane è affidato in custodia giudiziale ad uno studio veterinario.
YEAH. UNZ UNZ.
Brescia: una coppia in partenza per le vacanze abbandona il proprio cane ma la Polizia li vede e li ferma intimandogli di andare a riprendere il cane finito pericolosamente in strada. I due sono indagati per abbandono di animali e rischiano l'arresto fino a un anno o l'ammenda fino a 10.000 euro. Il cane è affidato in custodia giudiziale ad uno studio veterinario.
YEAH. UNZ UNZ.
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
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Questa è una bella notizia!Maybe ha scritto:Dal sito Lav
Brescia: una coppia in partenza per le vacanze abbandona il proprio cane ma la Polizia li vede e li ferma intimandogli di andare a riprendere il cane finito pericolosamente in strada. I due sono indagati per abbandono di animali e rischiano l'arresto fino a un anno o l'ammenda fino a 10.000 euro. Il cane è affidato in custodia giudiziale ad uno studio veterinario.
Spero che gli diano il massimo della pena prevista, sarebbe ora che chi abbandona gli animali venisse punito molto severamente.
You have to be trusted by the people that you lie to
So that when they turn their backs on you
You'll get the chance to put the knife in
So that when they turn their backs on you
You'll get the chance to put the knife in
Oggi i giornali hanno parlato di questa notizia.
No comment
Nella notte di San Lorenzo, un gruppo di persone ha seviziato un equino di razza. E poi l'ha lasciato agonizzare sulla riva
Catania, lapidato cavallo in spiaggia
Si indaga nel giro delle corse clandestine
CATANIA - E' stata una macabra notte di San Lorenzo quella vissuta sulla spiaggia libera numero uno della Playa di Catania. A farne le spese è stato un cavallo, lapidato, seviziato e poi lasciato agonizzante a due passi dalla riva mentre la gente, poco distante, guardava il cielo con il naso rivolto in su, sperando di vedere qualche stella cadente per esprimere un desiderio.
E' successo all'improvviso: un gruppo di persone, non ancora identificate dalle forze dell'ordine, ha iniziato a colpire l'equino. Qualcuno, poco più in là, ha notato il trambusto e ha deciso di avvertire i carabinieri che, però, una volta sul posto, hanno ritrovato l'animale morente in una pozza di sangue. Giunti sul posto i militari hanno chiamato un veterinario della Usl che ha deciso di abbattere la povera vittima a causa delle ferite riportate.
Nei prossimi giorni saranno compiuti esami per verificare se il cavallo di razza "Morellino", alto un metro e 70, fosse stato dopato. Tra le ipotesi degli investigatori, infatti, prende sempre più corpo la pista delle corse clandestine: l'equino potrebbe essere stato rubato e poi platealmente massacrato a pietrate per una vendetta.
Secondo l'avvocato Isabella Altana, dirigente dell'Ufficio legale regionale del Codacons, i responsabili "sono perseguibili penalmente in quanto il reato previsto è punito dall'articolo 544 ter del codice penale", secondo il quale "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro".
Per l'avvocato, la responsabilità potrebbe essere "ulteriormente aggravata" se risultasse che "l'animale è stato coinvolto in manifestazioni vietate, corse clandestine nello specifico", poichè in tale ipotesi la pena può essere aumentata di un terzo.
11 agosto 2006
da La Repubblica
No comment
Nella notte di San Lorenzo, un gruppo di persone ha seviziato un equino di razza. E poi l'ha lasciato agonizzare sulla riva
Catania, lapidato cavallo in spiaggia
Si indaga nel giro delle corse clandestine
CATANIA - E' stata una macabra notte di San Lorenzo quella vissuta sulla spiaggia libera numero uno della Playa di Catania. A farne le spese è stato un cavallo, lapidato, seviziato e poi lasciato agonizzante a due passi dalla riva mentre la gente, poco distante, guardava il cielo con il naso rivolto in su, sperando di vedere qualche stella cadente per esprimere un desiderio.
E' successo all'improvviso: un gruppo di persone, non ancora identificate dalle forze dell'ordine, ha iniziato a colpire l'equino. Qualcuno, poco più in là, ha notato il trambusto e ha deciso di avvertire i carabinieri che, però, una volta sul posto, hanno ritrovato l'animale morente in una pozza di sangue. Giunti sul posto i militari hanno chiamato un veterinario della Usl che ha deciso di abbattere la povera vittima a causa delle ferite riportate.
Nei prossimi giorni saranno compiuti esami per verificare se il cavallo di razza "Morellino", alto un metro e 70, fosse stato dopato. Tra le ipotesi degli investigatori, infatti, prende sempre più corpo la pista delle corse clandestine: l'equino potrebbe essere stato rubato e poi platealmente massacrato a pietrate per una vendetta.
Secondo l'avvocato Isabella Altana, dirigente dell'Ufficio legale regionale del Codacons, i responsabili "sono perseguibili penalmente in quanto il reato previsto è punito dall'articolo 544 ter del codice penale", secondo il quale "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro".
Per l'avvocato, la responsabilità potrebbe essere "ulteriormente aggravata" se risultasse che "l'animale è stato coinvolto in manifestazioni vietate, corse clandestine nello specifico", poichè in tale ipotesi la pena può essere aumentata di un terzo.
11 agosto 2006
da La Repubblica
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