Cronaca nera - 2

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Mac La Mente
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Non ce l'ha fatta la bimba lasciata in auto! E' morta questa notte! :( :fiore: :(
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Una tragedia!

Inutili i tentativi di rianimarlo sul posto
Torino, padre uccide figlio a coltellate
Dramma famigliare a Banchette d'Ivrea. Ancora ignoti i motivi alla base del gesto

Torino - Un uomo ha ucciso il figlio a coltellate nel pomeriggio a Banchette d'Ivrea, paese a pochi chilometri da Torino. La vittima - si è saputo da fonti sanitarie - ha intorno ai 40 anni. Il delitto è avvenuto in via Roma, dove, dopo l'allarme lanciato dai vicini, sono confluiti i carabinieri della compagnia di Ivrea. I sanitari del 118, accorsi immediatamente sul posto, hanno cercato di rianimare sul posto l'uomo ferito, ma non c'è stato nulla da fare.

L'arresto - La vittima si chiama Andrea Callegari, 41 anni, conosciuto tossicodipendente, residente a Banchette (Torino). Il padre, Arduino, è stato arrestato dai Carabinieri senza opporre resistenza. L'aggressione è avvenuta all'interno dell'appartamento in cui i due abitano, al numero 20/10 di via Roma, ed è stata la tragica conclusione di una discussione cominciata - secondo le prime testimonianze raccolte sul posto - per motivi banali.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Dopo il caso di qualche giorno fa della bimba di 22 mesi morta a Teramo
Perugia, morto un bimbo di 11 mesi Il padre lo dimentica nell'auto
Sembra dovesse lasciarlo all'asilo invece il piccolo è rimasto per tre ore chiuso nel veicolo sotto il sole

Perugia - Sarebbe stato lasciato solo in auto per circa 3 ore, dalle 9.20 alle 12.20, Jacopo, il bimbo di 11 mesi morto a Passignano sul Trasimeno, vicino Perugia. Da una prima ricostruzione degli investigatori il padre, che è un dipendente del circolo velico, doveva accompagnarlo al nido ma, proprio come è successo al genitore di Teramo, qualche giorno fa si sarebbe dimenticato. Quando si è accorto di quello che era successo il piccolo era già agonizzante. I carabinieri hanno ascoltato i testimoni per ricostruire con precisione l'accaduto. La risposta a questa versione dei fatti però ancora non c'è. S'indaga anche sull'ipotesi di un tragico incidente.

Indagato - Ma la vera risposta forse la potrà dare solo l'autopsia anche se la morte secondo le forze dell'ordine - scrivono in una nota - sarebbe legata a un arresto cardiocircolatorio causato «da una prolungata esposizione a raggi solari all'interno dell'autovettura del genitore. Intanto il sostituto procuratore di Perugia, Mario Formisano, ha disposto l'autopsia sul corpo di Jacopo (in programma sabato), il sequestro dell'Opel Corsa e ha iscritto nel registro degli indagati il padre del piccolo con l'ipotesi di omicidio colposo. Ovviamente si tratta di un atto dovuto. Dalle indagini condotte fino ad ora è emerso che l'uomo venerdì mattina ha lasciato casa per accompagnare la moglie al lavoro quando il bambino era già nella vettura. Si è quindi recato al club velico del Trasimeno dove solo in tarda mattinata si è ricordato del bambino nell'auto.

La mamma - La madre del piccolo, sotto choc, è una psicologa di origini albanesi ma da molti anni residente in Italia. Secondo quanto si è appreso in ambienti sanitari, il piccolo è stato soccorso alle 12.20 dopo essere rimasto nell'auto sotto il sole. La temperatura nel perugino ha sfiorato i 30 gradi. Inutili i soccorsi prestati sul posto dal personale del 118. I genitori sono stati portati all'ospedale di Perugia. A soccorrerli è stato l'equipaggio del 118. Sono stati quindi assistiti al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia dal quale hanno poi raggiunto la camera mortuaria dello stesso ospedale dove è stato portato il bambino.

Il club velico - L'auto nella quale si trovava il piccolo, una Opel Corsa verde, era ferma all'interno del parcheggio del club velico di Passignano. Il padre del bimbo, S. R. 41 anni, è una sorta di factotum del Club velico Trasimeno. Lavorava al club come marinaio ma curava anche la sede ed altre attività presso la struttura. La madre è una psicologa albanese ben inserita nella comunità locale. I due si sono sposati da poco. La donna quando è stata informata della tragedia al telefono dal marito è svenuta. A dare l'allarme al 118 sarebbe stato un parente del piccolo che si trovava a passare di lì ma nella loro nota ufficiale i carabinieri scrivono sia stato il padre stesso.

La coppia - Secondo quanto si è appreso, il 41enne, originario di Passignano, era emigrato in passato in Svizzera, per poi fare ritorno nel piccolo comune sul lago Trasimeno, dove si è sposato con E. da cui ha avuto Jacopo, unico loro figlio. La coppia stava ristrutturando la casa dei genitori di lui. «Sono sconvolto, mi sento impotente davanti a questo dramma», ha detto commosso il presidente del Club velico Aurelio Focignanò, aggiungendo che il padre del bambino è una sorta di factotum del Club dove faceva il marinaio e curava la sede. «I soci lo adorano - ha proseguito Forcignanò - per la sua serietà e la sua disponibilità». S. ed E. vengono descritti come una coppia molto unita e «il loro unico figlio - ha detto Forcignanò - era il loro faro». Sembra che il padre, che lavorava dal martedì alla domenica e si gestiva gli orari dalle 9.30 alle 12.30, portasse a volte con sè al Club il bambino, che frequentava un asilo nido.

Il precedente - Qualche giorno fa, il caso analogo della piccola Elena, la bimba di 22 mesi, morta a Teramo dopo essere stata dimenticata in macchina per alcune ore dal padre, un professore universitario, convinto di averla portata all'asilo.

fonte: Corriere della sera

Per il piccolo bimbo! :fiore:
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La tragedia nel pomeriggio di martedì a Torino
Uccisa a 15 anni da una scheggia di vetro
Giorgia G. colpita alla giugulare da una scheggia che si è staccata da una vetrata andata in frantumi per il vento

Milano - Morire a 15 anni, per una tragica fatalità, mentre fugge da un'improvvisa tempesta di vento e pioggia verso un portone per ripararsi, raggiunta alla gola da un frammento della vetrata mandata in frantumi, probabilmente proprio da un colpo di vento: è morta così, in serata, a Torino, Giorgia G., di 15 anni, di San Gillio (Torino).

Una tragedia che si è consumata prima nel cortile di un palazzo di sette piani, alla periferia nord di Torino, in corso Cincinnato; e, poi, in uno strazio infinito, nell'ospedale Maria Vittoria, dove la ragazza è stata portata in un disperato tentativo di strapparla alla morte. Mentre i medici la operavano e tentavano di suturare il taglio che un maledetto frammento di vetro le aveva fatto alla gola, proprio alla giugulare, in ospedale sono arrivati i coetanei con i quali aveva giocato fino a pochi minuti prima. Si erano fatti accompagnare per stare vicino alla loro amichetta. Quando sono arrivati, sono stati travolti dal dolore della sua morte. La stessa tragedia si è abbattuta, sempre in ospedale, sulla mamma della bambina: la povera donna, giunta di corsa da San Gillio, un minuscolo paese di duemila abitanti a pochi chilometri a Nord-Ovest di Torino, dove Giorgia viveva, non ha retto allo shock e si è sentita male. I medici hanno dovuto soccorrere anche lei.

E poi il dolore straziante, con momenti di forte tensione, fuori dall'ospedale, fra i parenti e gli amici di Giorgia e gli operatori sanitari del 118, accusati di essere arrivati in ritardo. Sono dovuti intervenire i Carabinieri per separare i due gruppi ed evitare il peggio. Giorgia ha incontrato il suo destino in un pugno di secondi. Stava giocando, nel cortile del palazzo, con i suoi coetanei, alcuni dei quali amici di famiglia. La bufera è arrivata improvvisa: scrosci violenti di acqua e grandine, raffiche di vento da spostare tutto e tutti. La ragazzina - hanno raccontato gli amici ai Carabinieri della Compagnia Oltre Dora di Torino, guidati dal capitano Luigi Isacchini - è corsa verso quello che le è apparso il rifugio sicuro più vicino. Il portone del palazzo era aperto e lei ha tentato di entrare. È stato un attimo. Il portone si è chiuso, forse per una raffica di vento, velocissimo e violento. È stato un tutt'uno con un terribile boato. La vetrata è andata in frantumi e un frammento, trasformato in proiettile, sulla sua traiettoria ha incrociato la vita di Giorgia.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Un delitto efferato!

Fratello e sorella uccisi a Milano
Il fidanzato crolla: "Sono stato io"

La 21enne soffocata e trovata legata al letto. Lui accoltellato, il cadavere lasciato nella strada Il killer: non so perchè l'ho fatto

Milano - Riccardo Bianchi ha confessato il duplice omicidio di Ilaria e Gianluca Palummieri, fratello e sorella rispettivamente di 21 e 20 anni. Il ragazzo, dopo un lungo interrogatorio in Questura a Milano ha riferito al pm Cecilia Vassena di aver prima accoltellato Gianluca, poi di aver immobilizzato, violentato e soffocato l’ex fidanzata. «Li ho uccisi io e ho fatto tutto da solo», così il 21enne incensurato si è addossato ogni responsabilità e ricostruito quanto accaduto in 36 ore di follia. Un racconto «in parte lacunoso, in altre parti fumoso, insomma non definitivo», spiega il capo della Squadra Mobile, Alessandro Giuliano.

Prima ha ucciso l’amico di lunga data, poi ha violentato e soffocato l’ex fidanzata Ilaria, cameriera in un pub del centro, con cui aveva una relazione fatta di alti e bassi. Durante l’interrogatoro Riccardo ha raccontato di essere uscito mercoledì sera con Gianluca e di aver trascorso insieme la serata in zona Navigli.

«Entrambi abbiamo bevuto molto» ha spiegato, poi il racconto si fa più lacunoso. L’omicidio sarebbe avvenuto in strada a Cesano Boscone, nell’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Roma. Sul luogo sono state trovate alcune tracce di sangue ora all’analisi degli uomini della questura di Milano. Sono 20 le coltellate che Riccardo ha inferto al suo amico, tutte tra andate a segno tra l’addome e il torace. «Non so perchè l’ho ucciso, non so dove ho trovato il coltello, nè dove l’ho buttato» ha confessato al pm di turno. Poi ha raccontato di aver messo il corpo senza vita dell’amico, impiegato in una compagnia di assicurazioni, nel bagagliaio della propria Fiat Punto, quindi intorno alle 6 di giovedì mattina di essere entrato, ancora con gli abiti sporchi di sangue, nell’appartamento al quinto piano dell’ex fidanzata in via Gozzoli 160 a Milano. «Ho immobilizzato, e abusato e ucciso Ilaria» ha raccontato agli inquirenti. La ragazza, secondo la ricostruzione, è stata soffocata con un sacchetto di plastica, prima però è stata immobilizzata e violentata.

La sua morte, secondo il racconto dell’assassino, è avvenuta solo «tra le 17 e le 18 di giovedì». Per ore Ilaria è stata in balia del suo killer. «Non potevo fare altro, le avevo confessato cosa avevo fatto, l’avevo violentata e quindi l’ho uccisa» ha detto nel suo interrogatorio. Dopo averla uccisa Riccardo ha vegliato il cadavere per ore, solo intorno alle 22 ha preso un lenzuolo ed è tornato vicino alla sua macchina dove nel bagagliaio è rimasto per ore il cadavere di Gianluca.

Riccardo ha percorso i 14 chilometri che separano l’abitazione del delitto a via Salvo D’Acquisto a Rho dove si è disfatto del cadavere di Gianluca abbandonandolo vicino a un cassonetto dei rifiuti. Solo alle 7 di questa mattina un dipendente della nettezza urbana di è accorto del corpo senza vita e ha dato l’allarme. Nel frattempo, però, Riccardo era tornato a casa e dopo aver farfugliato qualcosa ai genitori è andato nel commissariato Bonola e ha confessato di aver trovato il cadavere della sua ex fidanzata.

Riccardo non ha saputo fornire elementi sul movente del duplice omicidio dell’ex fidanzata, con cui aveva un rapporto burrascoso, e dell’amico di vecchia data. I tre si conoscevano da circa dieci anni e avevano frequentato lo stesso liceo. Riccardo non ha saputo neanche giustificare la ferita alla gamba che si sarebbe procurato durante l’omicidio di Gianluca. Ancora da chiarire anche dove Riccardo si sia disfatto degli abiti macchiati di sangue.

«Non so perchè li ho uccisi», ha continuato a ripetere al magistrato e agli investigatori della Squadra Mobile prima di essere portato nel carcere di San Vittore. Gli ultimi contatti tra Ilaria e Roberto risalgono al maggio scorso, poi sulla sua bacheca restano commenti sulla fine di quella storia d’amore.

Oggi si aggiungono anche le frasi incredule delle sue amiche. «Ciao Ila..resterai sempre la mia sorellina..il vuoto che lasciate tu è gian è immenso..riposate in pace angeli..vi voglio bene», scrive Melania. «Chi l’avrebbe mai detto...non può essere vero... non te ne puoi essere andata via cosi...non tu...non gian...ricorderò tutti questi anni passati insieme con 1 sorriso» è il post dell’amica del cuore Serena.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Non so davvero commentare questa notizia!

Lite per una ragazza, conficca un cacciavite in testa al rivale
In condizioni gravissime un 24 enne. Arrestato l'aggressore

Agrigento - Un giovane di 24 anni è in fin di vita, ricoverato in rianimazione all’ospedale di Sciacca in condizioni disperate, dopo essere stato vittima di un inaudito atto di violenza da parte di un diciassettenne che, per gelosia, gli ha conficcato un cacciavite in testa. Lo sconcertante episodio è avvenuto nel centro agrigentino di Canicattì, nella centrale via Vittoria, ed è scoppiato quando il minorenne ha scoperto che la ex fidanzatina frequentava Calogero G., figlio
di un macellaio, che ora i medici cercano di salvare.

Secondo una prima ricostruzione, il minorenne avrebbe esortato il ’rivalè ad uscire fuori dal bar in cui si trovava, per un ’chiarimentò. Una volta all’esterno del locale, il ragazzo ha conficcato il cacciavite nella testa di Calogero ed è poi fuggito. Quando ‚ stato rintracciato dai carabinieri, poco dopo, ha subito confessato sostenendo per• di aver colpito la vittima con un mazzo di chiavi. Incalzato dalle domande sempre più stringenti degli investigatori, il diciassettenne è crollato, facendo trovare il cacciavite ancora sporco di sangue che aveva utilizzato come arma. Gli inquirenti hanno messo al vaglio la posizione di altre due persone che avrebbero assistito alla aggressione, e che potrebbero avere avuto un ruolo nel raid punitivo. Il minorenne è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, e condotto nel carcere minorile Malaspina, a Palermo.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La tragedia in provincia di Cremona
Crema: donna si uccide con il gas
E porta con sé la figlia di due anni

La bimba era nata da una relazione con un medico

Milano - Claudia Ornesi, 41 anni di Crema, si è uccisa con il gas insieme alla figlia Lidia di due anni. È stato il padre della donna a scoprire alle 9 i due corpi senza vita. Allarmato perché nessuno rispondeva al telefono, l'uomo si è recato a casa ed è entrato scoprendo così i due cadaveri. La donna e la piccola, ormai senza vita, erano coricate sul letto matrimoniale e accanto a loro c'erano diverse bombole di gas da campeggio vuote. Probabilmente il decesso risaliva alla sera precedente. La bambina era nata da una relazione con Maurizio Iori, primario di oculistica dell'ospedale maggiore di Crema, che l'aveva riconosciuta. Il rapporto con Claudia Ornesi sembra fosse finito da tempo. Un'amica della vittima ha confidato che la donna aveva manifestato timori per il futuro suo e della figlia: non aveva problemi economici, ma non lavorava ed era depressa. Gli inquirenti non hanno trovato messaggi scritti in casa. La procura della Repubblica di Crema ha disposto l'autopsia.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Notizie di cronaca nera purtroppo non mancano mai!

Novara, nuora ammazza la suocera "Acccoltellata dopo l'ultimo litigio"
Massacra la mamma del marito, poi si sfoga in palestra: arrestata

Novara - I Carabinieri l’hanno fermata mentre tornava dalla palestra: poco prima - secondo l’ipotesi degli stessi investigatori - Anna Casciano, 47 anni, aveva ucciso, a coltellate, la futura suocera Santa Puglisi, di 62 anni. Omicidio commesso a poche centinaia di metri di distanza, nella casa di Puglisi, a Granozzo con Monticello, un paesino di campagna a una decina di chilometri da Novara, noto perchè il Novara Calcio vi ha costruito il suo avveniristico centro sportivo (Novarello). Poco lontano dalla casa del delitto, in una piccola area verde vicino al monumento ai Caduti, è stato ritrovato il coltello usato dall’omicida.

Anna Casciano è fermata quale indiziata di omicidio volontario. Non ha opposto resistenza ai Carabinieri ma non ha fornito alcuna spiegazione del delitto del quale è accusata. Anna avrebbe dovuto sposarsi a breve con Mario Pedalino, uno dei cinque figli di Santa, con il quale viveva da anni nell’appartamento al primo piano di una casetta, dove, al piano terra, risiedeva proprio la vittima. E un’altra figlia della vittima, Maria Pedalino, impiegata comunale, si stava occupando dell’annuncio matrimoniale.

Il delitto è stato scoperto poco prima delle 14 da un’altra figlia di Santa, Piera. Aveva telefonato più volte alla madre, ma non aveva avuto risposta. Aveva provato anche a casa del fratello, Mario, e aveva ottenuto lo stesso risultato. Così, preoccupata, si è precipitata nell’abitazione della madre e ha scoperto il cadavere: Santa era riversa in bagno, in un lago di sangue, con evidenti ferite da taglio.

Poi, tutto è successo in fretta: l’allarme, l’arrivo dei vicini, quello dei Carabinieri e subito i sospetti sulla convivente del figlio. I rapporti tra le due donne erano tutt’altro che idilliaci: alle amiche Santa non confidava più di tanto, preferendo tener sotto traccia quel rapporto difficile con la convivente del figlio, sempre ombrosa e difficile. Probabilmente - ipotizzano gli investigatori - Anna Casciano ha perso la testa durante l’ennesimo litigio e si è scatenata contro la suocera, colpendola con un coltello trovato in casa. In paese Santa Puglisi è ricordata da tutti con affetto. Sempre gentile, sempre disponibile, dava una mano ai figli nella custodia dei nipotini. Al contrario, Anna Casciano era molto riservata, non dava confidenza a nessuno.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Benzinaio ucciso davanti al figlio

Colpito a morte in piena testa nel giorno del suo compleanno sotto gli occhi del figlio: così è stato ucciso durante una rapina un benzinaio, Mario Cuomo, titolare con il fratello Giancarlo di una stazione di servizio sull’Aurelia, a Cerenova, nel comune di Cerveteri, 40 chilometri a nord della capitale. I due fratelli si sarebbero rifiutati di consegnare l’incasso della mattina e ne sarebbe nata una colluttazione con i rapinatori che hanno sparato due colpi calibro 9: Mario, 62 anni, è stato ferito alla testa ed è morto poco dopo in ospedale, mentre Giancarlo è stato ferito gravemente ad una spalla. Alle 12,40 Mario e Giancarlo Cuomo avevano appena chiuso la pompa di benzina e si trovano all’interno di un ufficio della stazione.

A bordo un grosso scooter sono arrivati i due rapinatori, indossavano dei caschi integrali, e sono entrati pistola in pugno nell’ufficio. Dopo averli minacciati, hanno intimato ai due fratelli di consegnare l’incasso, ma i due benzinai hanno reagito. È nata una colluttazione ed uno dei rapinatori ha sparato prima un colpo che ha ferito alla spalla Giancarlo. A quel punto Mario si è chinato verso il fratello ed è stato raggiunto da un colpo che lo ha preso in piena testa. Nell’ufficio c’era anche Alessandro, di 35 anni, figlio della vittima che è riuscito a scappare nel retrobottega. A quel punto i rapinatori, dopo aver preso il denaro - sembra mille euro, sono saliti sullo scooter e si sono allontanati a gran velocità. Parte della scena sembra sia stata ripresa dalle telecamere della stazione di servizio e i carabinieri giudicano «interessanti» alcune frame della ripresa, utili per riuscire ad identificare i rapinatori. Mario è morto dopo essere arrivato al Policlinico Gemelli.

Giancarlo si trova invece all’ospedale San Camillo di Roma in prognosi riservata, ha perso molto sangue ed ha avuto anche un arresto cardiaco. «Mario era lì per terra, con tanto sangue intorno alla testa. Carlo invece aveva ancora gli occhi aperti. La moglie di Mario si disperava. I carabinieri e l’ambulanza ancora non erano arrivati» ha raccontato Wang Ling, titolare del ristorante cinese Oceano d’Oro, che si trova accanto al distributore di benzina sulla via Aurelia. I due fratelli hanno reagito, secondo gli amici, perchè «erano esasperati - avevano già subito altre due o tre rapine. L’ultima lo scorso inverno a febbraio. Erano due brave persone, non hanno mai fatto del male a nessuno ma erano esasperati dalle continue rapine che avvengono in zona - spiegano ancora gli amici -. Mario, il benzinaio ucciso, ha due figli: uno lavora con lui e l’altro in un negozio di tabacchi vicino al distributore». Mario e Giancarlo erano soci e da anni e gestivano il distributore di benzina al chilometro 44 della statale Aurelia in una zona che ha alle spalle un centro residenziale, del verde e alcuni negozietti. Anche se lontano, la rapina ha riacceso nella capitale la polemica sulla sicurezza tra opposizione e maggioranza.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Reggio, feroce esecuzione
ucciso a colpi di bastone


Reggio Calabria - Un pregiudicato, Marcello Paviglianiti, di 55 anni, è stato ucciso da sconosciuti a colpi di bastone a Reggio Calabria. Il cadavere dell'uomo è stato trovato in una villetta nella zona nord di Reggio Calabria. Sul luogo dell'omicidio sono intervenuti gli agenti della squadra mobile che hanno avviato le indagini.

fonte: Repubblica
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La prima frase dell'articolo dice tutto, è terribile quello che è stato fatto!

Trovato cadavere di un 23enne ucciso e bruciato per futili motivi
La vittima rinvenuta nel rione Gretta, il corpo nudo bruciato, le mani legate. Ad avvisare la polizia la madre dell'omicida, che è scappato ed è al momento ricercato

Trieste - Un film dell'orrore. Ha condotto la sua vittima in un casolare abbandonato, lo ha legato alla sedia, lo ha pugnalato a morte e infine ha dato il corpo alle fiamme. Così è stato trovato questa mattina il cadavere di Giovanni Novacco di 23 anni, triestino. Aveva mani e piedi legati, il corpo parzialmente bruciato. L'omicidio per mano di un coetaneo, è avvenuto in via Gelona nel borgo di Gretta, alla periferia del capoluogo giuliano, in una stanza al quarto piano di una casa fatiscente e in disuso dell'Ater, una di quelle che negli anni Cinquanta erano state occupate dagli sfollati dall'Istria e dalla Dalmazia, e oggi sono occupate abusivamente da senzatetto e mendicanti.

L'omicida, Giuseppe Console, sarebbe un 'bullo' di quartiere con precedenti penali e al momento è ricercato. Avrebbe ucciso Novacco per futili motivi. Debiti, pare, di entità contenuta. Inoltre tra i due c'erano dissapori perché un amico della vittima aveva una relazione con l'ex moglie dell'assassino.

Ad avvertire la polizia sarebbe stata la madre dell'omicida. Secondo indiscrezioni, confermate dalla Questura, l'aggressore, dopo aver commesso il delitto, avrebbe raccontato l'accaduto alla madre chiedendole del denaro per poter fuggire. Non appena scappato, la donna ha avvertito la Polizia. La Squadra mobile ha fermato anche un complice, Alessandro Cavalli di 34 anni, anche lui triestino. Il pm Massimo De Bortoli della Procura di Trieste ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Intanto è partita la caccia all'uomo.

fonte: Repubblica
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Uccide la madre a colpi di bilancia
L'assassino da tempo aveva problemi psichici

Roma - Matricidio a Roma. Un romano di 32 anni ha ucciso la madre di 69, colpendola con una bilancia sulla testa durante una lite. È successo verso le 8 di stamani.

Secondo quanto si è appreso l'uomo ha dei problemi psichici e sarebbe stato lui stesso a chiamare gli agenti.

L’episodio è avvenuto in via Sisto IV, non lontano dal Policlinico Gemelli. Sulla vicenda indaga la polizia del commissariato Aurelio e la Squadra mobile. L’uomo è stato fermato.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Le ultime notizie sono terribili
Sono un Sagittario con quattro zampe, una coda, arco e freccia!
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Le ultime notizie sono terribili
Sì, hai ragione Bancarella! In generale tutte le notizie di cronaca nera sono tremende! :(
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

«Volevo un pollo da sgozzare» recitava nel video Valentino Di Nunzio
Pescara, 27enne uccide la madre

L'aveva preannunciato su Youtube
L'omicidio è avvenuto domenica scorsa a Manoppello Scalo


Pescara - «Volevo un pollo da sgozzare» recitava nel video Valentino di Nunzio. Nella finzione del suo cortometraggio (scritto, diretto e interpretato da lui) postato su Youtube anticipava il sanguinoso epilogo di vita vissuta. Un anno e mezzo dopo, il giovane di Pescara, 27enne con problemi psichici, ha ucciso con cinque coltellate la madre, Maria Teresa Di Giamberadino, casalinga di 55 anni. L'omicidio è avvenuto domenica scorsa a Manoppello Scalo. Ma solo adesso si scopre che il giovane aveva preannunciato tutto attraverso questo video postato online: «La Dodicesima Vittima», nel quale hanno partecipato come comparsa il padre e il cugino del giovane in cura dal 2006 per una sindrome psicotica. Sentire ora, dopo l'omicidio, le sue affermazioni nel filmato fa venire i brividi: «È pazzesco come le persone riescano a pensare che un assassino sia qualcosa di lontano da loro. Invece no, io c'ero sempre stato... Cercavo sangue e volevo ascoltare il suono della morte».

La vicenda - L'omicidio è avvenuto nell'abitazione della donna. Valentino ha prima aggredito la madre a calci e pugni e poi l'ha accoltellata. Le urla della donna hanno fatto accorrere sul posto alcuni vicini che hanno chiamato i Carabinieri. Al loro arrivo il ragazzo ha ammesso l'omicidio ed è stato arrestato. Il video, attraverso le frasi farneticanti di Valentino sulla vita e la morte («La pazzia è vera, vera come la morte che è l'unica cosa che non ti tradisce»), preannuncia la follia omicida del giovane che nessuno è riuscito a fermare. Diceva nel filmato: «Tutti sono buoni a fa nascere qualcuno, ma a uccidere no, per uccidere ci vuole coraggio». Firmato: il killer.

fonte: Corriere della sera
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un anziano che muore è una biblioteca che brucia
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