E' uscita una biografia di Luigi Tenco a fumetti. Dalla recensione pubblicata su La Stampa sembra interessante e ben fatta
17/3/2008
Fascino e mistero di una voce oltre le nuvole
SERGIO ROSSI
Se digitiamo la voce «Luigi Tenco» su Google, escono 160 mila occorrenze, tra cui il sito non ufficiale con foto, testi, filmati, documenti del cantante originario di Cassine (Alessandria) e cresciuto a Genova. Su You Tube una schiera di fan ha inserito ben 185 video tratti da trasmissioni dove è stato ospite, oltre che quelli delle cover elaborate da altri colleghi cantanti, uno fra tutti Fabrizio de André, che compose in sua memoria «Preghiera di gennaio» la sera stessa che seppe del suicidio del suo amico durante il Festival di Sanremo a cui Tenco partecipava con la cantante francese Dalida, anche lei suicida (al terzo tentativo) nel 1987.
Le sue canzoni sono state usate come titoli e citazioni da molti scrittori, come Carlo Lucarelli, che gli ha anche dedicato lo spettacolo teatrale «Tenco a tempo di tango». Oggi è diventato anche una biografia a fumetti scritta da due autori, Luca Vanzella e Luca Genovese, nati dieci anni dopo la sua morte:
«Luigi Tenco, una voce fuori campo» è il secondo volume della collana Biografie (la prima è stata quella di Martin Luther King dell'americano Ho Che Anderson)
edita da Becco Giallo, giovane e appassionata casa editrice di Pordenone da poco entrata nel gruppo composto da Alet e Meridiano zero. Nella presentazione del volume alla seconda edizione di BilBolBul, festival internazionale del fumetto appena concluso a Bologna, Vanzella e Genovese hanno spiegato il loro approccio alla figura di Tenco, le difficoltà di trovare il tono narrativo giusto per non avvalorare tesi precostituite e restituire al meglio la complessa figura del cantautore e il suo tempo.
La scommessa è stata vinta in pieno sia per i contenuti sia per il modo come sono stati narrati. Nella prima parte la sceneggiatura di Vanzella utilizza come filo conduttore l'ultima settimana di vita di Tenco durante il Festival in cui incastra una serie di flashback che ci raccontano il passato del cantante, il suo rapporto con la madre, le donne, il mondo della musica che Genovese sa disegnare senza cadere nella trappola delle foto ricalcate. Nella seconda parte dopo il suicidio, i due Luca costruiscono un montaggio grafico- narrativo che mette insieme finzione e realtà, illazioni e documenti ufficiali in una maniera possibile solo a fumetti, e che ci lascia intatto il fascino e la malinconia del personaggio. Se di dubbi sulla morte di Tenco ce ne saranno sempre, sul talento degli autori dopo questo libro ce ne sono molti meno.
Dal sito de
La Stampa