I racconti del LeD!

...le rotelle girano...
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Mac La Mente
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Mac La Mente »

LeD ha scritto:Lasciarti non è
LeeeeD, mi piace questo racconto! Bravissimo! :cincin:

...mi piace, descrive usanze caratteristiche che non avevo mai sentito e che non conoscevo! Usanze sicuramente ancora valide oggi e compiute da chi abita nella località - o in prossimità di questa - descritta! :)

I sogni sono premonitori, a volte riescono a guardare più lontano dei nostri occhi perchè generati dalla mente che spazia in un universo "invisibile", non conosciuto nel reale, un universo futuristico dove è possibile vedere quel che verrà e come si vorrebbe essere! :yes:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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LeD
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da LeD »

Per un amico


Il dramma ha la particolarità di entrare nelle nostre vite senza alcun preavviso. Ti pugnala alle spalle quando meno te lo aspetti e tu, ferito, devi cercare di superarlo finchè la dolorosa burrasca non sia passata.
Ma è poi vero? Accade realmente così?
Io credo di no perchè sono convinto che tutte le tragedie, ogni disgrazia siano precedute da segni o da sintomi poco appariscenti.
Era da qualche giorno che lo vedevo strano, anzi proprio assai moscio. Un'apatia sembrava essersi impossessata di lui che al contrario era sempre stato l’immagine stessa dell'esuberanza, della voglia di vivere e di godersela, sprizzava energia da tutti i pori e invece da qualche giorno eccolo lì, mogio mogio rannicchiato su sé stesso.
Come un vigliacco all’inizio feci finta di niente, poi cominciai a darmi del paranoico e a ripetermi come un mantra che non era nulla, che era solo la mia immaginazione che s’era fatta prendere dalle visioni ansiogene; infine sperai che tutto si rivolvesse da sè con l'aiuto del tempo.
Ma, purtroppo, niente cambia in meglio senza il nostro contributo, senza i nostri sforzi. Il problema anzi si aggrava se non ci impegnamo. Così feci il primo passo: riconoscere che c'era qualcosa che non andava e che avrei dovuto risolverla e subito sorse imperiosa la domanda di leniniana memoria: che fare?
Mi sentivo tremendamente perso e solo, ma non riuscivo a vedere con chi mai ne avrei potuto parlare. Con gli amici maschi no perchè tra gli uomini c’è tutto un codice di comportamento che fa di noi dei super uomini o semi dei che non hanno nè paure, nè sentimenti, nè debolezze. Neanche con le ragazze mi sentivo di confidarmi perchè per loro ero sempre stato il buffone menefreghista che non ha preoccupazioni al mondo. In famiglia neanche morto dato che il dialogo era sempre stato pari a zero riducendosi spesso al buongiorno-buonasera.
Con lui sapevo perfettamente che sarebbe stato inutile parlarne perchè avrebbe negato recisamente chiudendosi in un ostinato mutismo.
Una mattina mentre mi lavavo i denti mi capitò di guardarmi fisso negli occhi. Cazzo, pensai, ma cos’è sto scoramento che mi prende ad ogni difficoltà? Forza LeD, sii uomo! Afferra il toro per le corna e aiuta il tuo amico! Vi conoscete da una vita, ne avete fatte tante insieme e anche se non ve lo siete mai detto vi volete un bene dell’anima.
Finii di lavarmi, presi il telefono e fissai un appuntamento con l’urologo.
quando muoio tu portami il caffè, vedrai che resuscito come Lazzaro (Eduardo De Filippo)
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Nilleshna
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Nilleshna »

:rotfl: :rotfl: :rotfl: Tesoro il finale è davvero esilarante!!!
Io già pensavo ad un lutto di un altro tipo! Mi piace troppo il tuo viveur ironico!
Per aspera sic itur ad astra

Jane Eyre\ Charlotte Brontë “Oltre questo mondo,
oltre la razza degli uomini,
esiste un mondo invisibile e un regno degli spiriti.
Quel mondo ci circonda ed è dappertutto;
e quegli spiriti ci vegliano, perché hanno l’incarico di custodirci…”

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Mac La Mente
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Mac La Mente »

LeD ha scritto:Per un amico
Eheheheh...Led, questa volta ti sei superato! E' bellissimo il racconto e il finale lo trovo assolutamente super perchè fino a quando non si legge, come ha detto Nill, si pensa ad un dramma! :ok:

Beh...se volgiamo, dramma lo è...e l'amico "mogio mogio rannicchiato su sé stesso" da da pensare! Poveraccio! :D :lol: :lol:

Bravissimoooooo! :banana: :banana:
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da LeD »

Grazie ragazzi siete sempre gentilissimi. :wub:
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Mac La Mente
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Mac La Mente »

LeD ha scritto:Grazie ragazzi siete sempre gentilissimi. :wub:
Grazie a te, LeD! E' sempre un piacere leggere i tuoi racconti, sono simpatici e un sorriso alla fine della lettura nasce spontaneo! :)
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da LeD »

Etera


Dopo anni di battaglie, di scioperi e di manifestazioni condotte per lo più sotto le bandiere comuniste e dopo un paio di attentati di matrice anarcoide finalmente l’Università di Napoli acconsentì a sborsare dei soldi per permettere agli studenti di avere una sala computer e di poter frequentare due corsi extra scolastici di cinema e di teatro. Io fortunatamente arrivai quando la situazione era già chiarita e sistemata e la mia unica difficoltà fu di dover scegliere tra l’uno e l’altro. Alla fine optai per il teatro perchè da sempre lo amavo ed ero uno di quelli che credeva davvero alla sua magia teatro.
Per di più adoravo i tragici greci Eschilo, Sofocle ed Euripide; ero un fervente lettore di Brecht, Shakespeare, Moliere senza contare gli autori napoletani da me venerati come il grande Eduardo, Annibale Ruccello ed Enzo Moscato. Anche se il mio vero idolo era quel pazzo scatenato di Carmelo Bene.
Il nostro maestro, Rodolfo Lapiglia, era una persona davvero simpatica e ci lasciò la massima libertà per quanto riguardava lo spettacolo da mettere in scena; però era intransigente sul fatto che dovevamo esercitarci molto a provare dei sentimenti e a fare le facce davanti allo specchio. Mi è rimasto impresso il fatto che per provare la tristezza ci consigliò di immaginare che i nostri cari morissero. Trovandoci a Napoli potete ben immaginare quante grattate ai maroni ci siano state. Siccome pensare ste cose lugubri mi ripugnava io per provare tristezza pensavo al 5 maggio quando l’Inter perse lo scudetto all’ultima giornata.
Alla chiusura delle iscrizioni ci ritrovammo in ventuno ragazzi e porca paletta manco una donna!
Avevano scelto tutte il cinema le smorfiose e magari qualcuna ci credeva davvero al sogno di fare la velina.
Senza che ne avessi fatto richiesta mi elessero come sceneggiatore dello spettacolo perchè tutti sapevano che a scrivere me la cavicchiavo. Io, per parte mia, era da tempo che avevo scritto un piccolo soggetto che, dato il pubblico pressochè studentesco che avremmo avuto, sarebbe andato proprio bene. In pratica era una messinscena della storia della filosofia greca la quale, abbondando di strani personaggi e di tanti aneddoti ben si prestava a essere portata sul palcoscenico. L’unico contemporaneo che intendevo far intervenire era Nietzsche che sarebbe entrato con una camicia di forza, i capelli arruffati e degli enormi baffoni dicendo cose incomprensibili.
Oltre a Talete che pasticciava con un secchio d’acqua, Anassimandro che delirava dell’aiperon e Anassimene che balbettava senza che si capisse niente, c’era anche il mitico Eraclito con una bella barba nera incazzato come una iena senza che si riuscisse a saperne il perchè, c’era Pitagora avvolto in un grande mantello nero che metteva in guardia dal mangiare fave, c’era Socrate che parlava di continuo strillando ad ogni piè sospinto CONOSCI TE STESSO con gli altri che a un certo punto lo prendevano a calci, ma lui continuava a parlare, c’era Epicuro che sprezzante e ironico se ne fotteva altamente sia degli dèi che della morte. Per me mi ero riservato il ruolo da protagonista ovvero l’insuperabile Diogene di Sinope detto il Cinico, un tipo che rifiutò di avere qualsiasi proprietà e ricchezza, che viveva in una piccola vasca aperta appartenente al tempio di Cibele, che distrusse l’unica cosa che possedeva (una ciotola di legno), perchè guardando un bambino bere alla fontana disse che poteva benissimo bere con le mani, che defecava dove capitava, che si masturbava in pubblico semi sdraiato su delle scale, che aborriva la società e la famiglia e che quando Alessandro Magno gli chiese se mai avesse potuto esaudire qualche suo desiderio rispose di non frapporsi tra lui e il sole. Un grande, veramente un grande.
Per aiutarmi a caratterizzare bene i filosofi e scegliere gli aneddoti che mi avrebbero fatto da guida nel comporre il canovaccio mi servivo della famosa Vite dei filosofi di Diogene Laerzio.
Provammo per vari mesi e il fatto che fossimo tutti ragazzi all’inizio ci infastidiva, ma poi andò tutto liscio fino alla sera della prova generale quando successe il fattaccio.
Precedute da fischi e slogan entrarono in teatro una cinquantina di ragazze circa, un corteo a tutti gli effetti con tanto di striscione contro il teatro sessista. A capo delle rivoltose c’era la famigerata Loredana, vera Che Guevara al femminile famosa in tutto l’Ateneo per essere riuscita a far cambiare la marca del burro alla mensa.
Scesi dal palco per andare a sentire cos’è che avesse da dire.
“Loredana si può sapere che succede? Dobbiamo provare, tra pochi giorni c’è lo spettacolo!”
“Lo so benissimo, caro LeD, ma non credo che andrete in scena.”
“E perchè mai?”
“Ah, cioè a te sembra normale che una compagnia teatrale sia composto da soli uomini? Che in uno spettacolo non ci sia neanche una ragazza? Siete dei maschilisti!”
“Loredà, ma quali maschilisti? Le iscrizioni erano aperte a tutti, son le ragazze a non essersi presentate!”
“Non è vero. Sei tu che non le hai volute per portare in scena i tuoi filosofi finocchi umiliandoci ancora di più perchè con il tuo spettacolo fai sottintendere che le donne non sanno pensare e che la filosofia è un affare per soli uomini.”
“È falso! E poi non è colpa mia se nella filosofia antica e nel testo di Diogene non ci sono donne.”
“Ti rendi conto che è una cosa impossibile? Di donne ce ne saranno state certamente, sei tu che hai fatto opera di censura! O trovi un personaggio femminile e lo interpreto io o ti blocco lo show.”
Uhm, la situazione si faceva pesante perchè ben sapevo quanto fosse coriacea Loredana. Pensando e ripensando in quei pochi attimi di tregua, mi venne un’idea.
“Va bene Loredana, hai vinto. C’è una donna citata da Diogene Laerzio, Leonzia. Se ti va ti farò interpretare la parte di Leonzia.”
“E chi sarebbe sta Leonzia? Una pitagorica, una stoica, una scettica?”
“No, no. Era la puttana di Epicuro.”
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Nilleshna
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Nilleshna »

Mitico!!!! :ok:
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Mac La Mente »

LeD ha scritto:Etera
Ehehehe...LeD, scusami per il ritardo con cui ti rispondo, il racconto l'avevo letto tempo fa e l'ho riletto in questo momento...la reazione è stata la stessa, è partito un sorriso sul mio viso perchè quello che hai raccontato è troppo divertente e il finale mi piace molto! :ok:

Grazie per averlo inserito! E' fantastico! :banana: :banana:
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Shiny
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Shiny »

Nilleshna ha scritto:Mitico!!!! :ok:

Quoto... :banana:
"Sono le stelle ad essere fatte di carta dorata oppure la carta dorata è fatta di stelle?"
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da Frankenstein »

Non posso far altro che unirmi ai complimenti per te, Led.
Questo tuo racconto mette in risalto un'ottima conoscenza dei maggiori drammaturghi greci e della loro storia.
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Re: I racconti del LeD!

Messaggio da bancarella »

Complimenti Led! Racconto riuscito. :ok:
Sono un Sagittario con quattro zampe, una coda, arco e freccia!
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