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Io l'ho vista ieri sera, mi ha davvero emozionata, mi ha ricordato gli anni della mia infanzia, a quella magia che non ho ancora dimenticato, in cui il vento porta la vita e i soffioni partono per viaggi infiniti...come tante comete!

Hai colto perfettamente nel segno, è stupendo constatare come esistano cose che sanno donare a tutti il medesimo univoco senso, le tue parole hanno risvegliato il medesimo preciso ricordo, la meraviglia e la leggerezza di quei piccoli stelli che leggeri si librano nel vento, e la sensazione di meraviglia e di stupore che solo un fanciullo ha il privilegio e la fortuna di provare, agli adulti la speranza di riuscire a ricordare .

alanford50 ha scritto:Bellissima immagine di quei fiori strani che soffiandogli sopra si suddividono in multeplici piccoli steli che nel librarsi leggeri nel vento sembrano portar via con loro i pensieri che con estrema repentina leggerezza iniziano a prendere possesso dell'aria circostante concedendo allo sguardo di godere del loro lento incedere...

Alanford50

Eccomi! L'ho vista anch'io!

Sono d'accordo con i pensieri che avete detto! L'immagine è stupenda, molto delicata nella sua particolarità! A differenza degli altri fiori, ha un dono, un dono importantissimo...può viaggiare e visitare luoghi lontani, raccogliendo e narrando storie da e a chi incontra...e se tutto questo viene interpretato come ricordo/i, è magico ed emozionante!

Espressione di sensazioni legate allo scorrere del tempo, quasi un senso di immobilità, al lentissimo scorrere della vita, così lento da essere difficilmente assimilato e degnamente compreso e vissuto da noi poveri esseri dotati di un ritmo che ci viene dato dal battere del nostro cuore, così quando ci troviamo di fronte a cose e ad eventi che vanno più lentamente del nostro battere e del nostro levare, inevitabile è che il senso di angoscia ci pervada e ci possieda.

Alanford50

alanford50 ha scritto:Espressione di sensazioni legate allo scorrere del tempo, quasi un senso di immobilità, al lentissimo scorrere della vita, così lento da essere difficilmente assimilato e degnamente compreso e vissuto da noi poveri esseri dotati di un ritmo che ci viene dato dal battere del nostro cuore, così quando ci troviamo di fronte a cose e ad eventi che vanno più lentamente del nostro battere e del nostro levare, inevitabile è che il senso di angoscia ci pervada e ci possieda.

Alanford50

Sono d'accordo Alan! E' molto bello quello che hai scritto!

Guardando la foto provo un certo "contrasto", legato ai due elementi rappresentati, il cielo e il mare! Ho l'impressione che questa volta il mondo giri al contrario, nel senso che generalmente è il mare che si muove e il cielo a rimanere fermo...invece nell'immagine, sono le nuvole a creare e rendere l'idea del movimento e il mare che fa? E' lì, fermo e osserva, come se fosse in attesa, come se volesse sapere come andrà a finire questo moto...

Hai ragione l'unico senso di movimento, di pulsione, di vita viene dalle nuvole, mentre la terra ed il mare paiono superati dal respiro di vita, donando con l'immobilità un senso di superato, di non più vivo. di staticità del tempo, di un qualcosa che è stato ma molto lontano nel tempo:ciao:

alanford50 ha scritto:Hai ragione l'unico senso di movimento, di pulsione, di vita viene dalle nuvole, mentre la terra ed il mare paiono superati dal respiro di vita, donando con l'immobilità un senso di superato, di non più vivo. di staticità del tempo, di un qualcosa che è stato ma molto lontano nel tempo:ciao:

Grazie Alan! Felice che anche tu veda quel che ho visto io!

...l'ultima frase che hai scritto - pensierino personale - è molto triste! Mi fa sì ricordare, ma ricordare quello che non può più ricapitare! ...naturalmente, a parte questa mia sensazione, è bellissima, eh? Non ci sono dubbi!

Questa foto mi nega il suo senso , ma mi lascia una sensazione triste quasi un senso di lieve sofferenza, di visione falsata, di imbroglio, come se i bambini che generalmente evocano sensazioni gioiose, ludiche, fossero invece sfruttati per un qualcosa che a loro manco interessa, un obbligo, una forzatura, un esercizio, un compito eseguito contro il proprio desiderio di gioco, anche il posto è infelice, inadatto, non consono, un'insieme stridente di cose e persone non omogenee, persino il tempo non partecipa e non si fa complice dell'inganno.

Alanford50

alanford50 ha scritto:Questa foto mi nega il suo senso , ma mi lascia una sensazione triste quasi un senso di lieve sofferenza, di visione falsata, di imbroglio, come se i bambini che generalmente evocano sensazioni gioiose, ludiche, fossero invece sfruttati per un qualcosa che a loro manco interessa, un obbligo, una forzatura, un esercizio, un compito eseguito contro il proprio desiderio di gioco, anche il posto è infelice, inadatto, non consono, un'insieme stridente di cose e persone non omogenee, persino il tempo non partecipa e non si fa complice dell'inganno.

Alanford50

E' triste sì questa immagine, Alan!
...mi piace molto il commento che hai scritto, non saprei davvero cosa aggiungere...però ci provo!

Quello che mi ha colpito principalmente della fotografia è la posizione dei palloncini, palloncini che con il vento di allontanano sempre di più (o stanno per allontanarsi) dai bambini, palloncini che in qualche modo indicano ciò che tu hai già osservato ovvero la fine dell'età del gioco e dello svago e l'inizio di qualcosa che ancora non è definito e che in parte spaventa...il tempo di giocare è passato, ora, se si vuole andare avanti, si deve camminare in questa terra tutta da esplorare e da plasmare!

Mac La Mente ha scritto:

alanford50 ha scritto:Questa foto mi nega il suo senso , ma mi lascia una sensazione triste quasi un senso di lieve sofferenza, di visione falsata, di imbroglio, come se i bambini che generalmente evocano sensazioni gioiose, ludiche, fossero invece sfruttati per un qualcosa che a loro manco interessa, un obbligo, una forzatura, un esercizio, un compito eseguito contro il proprio desiderio di gioco, anche il posto è infelice, inadatto, non consono, un'insieme stridente di cose e persone non omogenee, persino il tempo non partecipa e non si fa complice dell'inganno.

Alanford50

E' triste sì questa immagine, Alan!
...mi piace molto il commento che hai scritto, non saprei davvero cosa aggiungere...però ci provo!

Quello che mi ha colpito principalmente della fotografia è la posizione dei palloncini, palloncini che con il vento di allontanano sempre di più (o stanno per allontanarsi) dai bambini, palloncini che in qualche modo indicano ciò che tu hai già osservato ovvero la fine dell'età del gioco e dello svago e l'inizio di qualcosa che ancora non è definito e che in parte spaventa...il tempo di giocare è passato, ora, se si vuole andare avanti, si deve camminare in questa terra tutta da esplorare e da plasmare!

Complimenti, mi piace molto la tua osservazione, mi piace la visione della fine del gioco per entrare in un qualcosa di indefinito, ma sicuramente diverso, è giusta l'osservazione sulla fine della gioventù concomitante con la fine di un gioco collettivo, una sorte che inesorabilmente li accomuna e che li trova tutti sbigottiti dalla mancanza di risposte, ma dalla certezza della fine di quello che fino ad allora è stato, ancora complimenti per la tua profondità di vedute, ciao carissimo.

alanford50 ha scritto:Complimenti, mi piace molto la tua osservazione, mi piace la visione della fine del gioco per entrare in un qualcosa di indefinito, ma sicuramente diverso, è giusta l'osservazione sulla fine della gioventù concomitante con la fine di un gioco collettivo, una sorte che inesorabilmente li accomuna e che li trova tutti sbigottiti dalla mancanza di risposte, ma dalla certezza della fine di quello che fino ad allora è stato, ancora complimenti per la tua profondità di vedute, ciao carissimo.

Alan, ti ringrazio!

Il pensierino è nato davvero spontaneamente osservando e analizzando l'immagine che hai inserito e quello che hai scritto tu...mi hai ispirato!

Sì, c'è dell'indefinito in questa immagine, l'associo all'orizzonte perchè non si vede la fine, il campo che attraversano questi ragazzi prosegue al di là dello sguardo, dove la vista non arriva e dove la mente vaga libera!

GUSTAVE COURBET: l' antiaccademico ribelle
«Ho cinquant'anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l'unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà.»

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Dire stupendo è poco, è meraviglioso, rappresenta la tipologia pittorica che prediligo, il realismo, stupenda è la capacita espressiva dello sguardo, capace di assumere la centralità dell'opera rendendo la perfezione dei dettagli comunque secondaria, ultima ma non ultima la bellissima rappresentazione della luce e delle ombreggiature.

Alanford50

alanford50 ha scritto:Dire stupendo è poco, è meraviglioso, rappresenta la tipologia pittorica che prediligo, il realismo, stupenda è la capacita espressiva dello sguardo, capace di assumere la centralità dell'opera rendendo la perfezione dei dettagli comunque secondaria, ultima ma non ultima la bellissima rappresentazione della luce e delle ombreggiature.

Alanford50

E' un'immagine davvero molto bella, Alan! Espressiva e reale, con un grado talmente alto di espressività e realismo che sembra una fotografia!

E' come se l'uomo fosse stato preso di sprovvista, come se non si aspettasse di essere ripreso, ritratto ed è questo che mi colpisce, la capacità - ottima - che ha avuto l'artista di catturare questo momento!

Il titolo dell'opera se non sbaglio è "Autoritratto di un uomo disperato".

L'unica cosa, bella, appartenere prima di tutto a se stessi.