L'angolo dei pensieri leggeri

...le rotelle girano...
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Addio a Mario Rigoni Stern.

Messaggio da alanford50 »

Addio a Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern era uno dei pochi sopravvissuti alla campagna di Russia. Un’esperienza che ha raccontato nella sua opera più nota “Il sergente della neve”.
Ho letto quel libro moltissimi anni fa, quando i ricordi per lui forse erano ancora molto vivi e sicuramente portatori di dolori e di grandi rimpianti, per i compagni perduti lungo quel disumano cammino, per il dolore ed il rimpianto di una gioventù spesa dietro ad un sogno che non gli era mai appartenuto.

Quel libro mi fece innammorare di quel genere letterario, quello realtivo alle guerre del novecento ed in particolare alla prima e seconda guerra mondiale e quella americana svoltasi in Vietnam, da quel libro molti altri sono stati letteralmente spremuti in ogni loro essenza, fino quasi a viverne le emozioni da loro tragicamente descritti, il secondo libro che ho letto e che consacrò il mio amore per quelle vicessitudini del nostro secolo fu "Tu passerai per il camino" che raccontava la storia di alcuni sopravissuti dal campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, quello dell'olocausto fu un tema che mi toccò particolarmente nell'intimo così come lo furono le mille storie raccontate dai partigiani delle mie valli che sopravissero alla 2° guerra mondiale.

Di tutte queste tremende tematiche amo leggere però solo i libri biografici dei personaggi che l'hanno vissute in prima persona, evitando come la peste ogni forma di storia romanzata.

Quindi dedico questo mio pensiero ad uno di questi uomini che ha scritto di quello che ha vissuto, per le genti future, per onorare la memoria e per evitare che simili fatti si potessero ripetere nei tempi a venire, così come lui anche Primo Levi fù un grande scrittore che ci dedicò quel immane peso che poi inesorabilmente lo schiaccio proprio quando tutto sembrava dover essere dimenticato, queste grandi persone sono portatori del peso della storia e loro hanno cercato di dirci ed insegnarci qualcosa, ben consci che il tempo avrebbe comunque vinto sulla mentalità e sui cuori degli uomini che sarebbero venuti dopo, nei loro racconti si vive la grande tristezza dell'inutilità totale di quello che hanno loro malgrado vissuto, ma sono convinto che la loro tristezza veniva dalla certezza che poco delle loro parole sarebbe rimasto nel tempo, rendendo così inutili tutte le gesta e le inutili morti di milioni di uomni che loro malgrado si sono trovati a vivere il loro presente, il loro passato ed il loro futuro nel giro di pochi istanti, di pochi momenti che a loro furono fatali, ingiusti ed assurdamente incompresi.

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Re: Addio a Mario Rigoni Stern.

Messaggio da Mac La Mente »

alanford50 ha scritto:Addio a Mario Rigoni Stern
Non posso che associarmi al ricordo per Mario Rigoni Stern, Alan! :)

:fiore: :fiore:

...purtroppo la notizia della sua scomparsa l'ho sentita anch'io ma onestamente non lo conosco, nè ho avuto mai il piacere di leggere un suo libro...forse è stato citato - e qui rientra un po' la memoria ad anni passati - in qualche libro di scuola media o superiori...e non sono neanche tanto sicuro di questo!

Leggendo le tue parole, ho capito quanto lo si possa apprezzare ed è venuta fuori la grandezza del personaggio, la sua vita e quello che ha passato che sembra inimmaginabile ed invece è vero...purtroppo! :(

Un fiore per Lui e per tutti gli uomini che han vissuto l'Olocausto! :fiore: :fiore:
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

Chi si ricorda della carta da zucchero blu.

Il ricordo di quella carta dallo strano colore blu intenso, mi riporta bambino, quando nel negozio sotto casa, mandato, compravo lo zucchero o gli spaghetti sfusi, che non erano tagliati e diritti come si usa oggi, ma lunghi ed in mezzo curvati, a denotare una lunga asciugatura appesi tutti eguali, tutto veniva venduto sfuso ed incartato con quella carta strana di colore blu, leggermente spessa ed oleosa, così diversa da tutte le altre, e proprio per questo me ne chiedevo il senso e l'utilità

Quella carta serviva anche per noi bambini come prima cura contro gli infiniti bolli che i giochi ci procuravamo, appositamente bagnata la si appoggiava sulla parte colpita, e d'incanto il dolore svaniva, o perlomeno così ci sembrava, a noi fanciulli di un tempo, una misera carta blu aveva il potere di farci credere a chissà quali miracolosi poteri, o forse eravamo solamente bambini capaci di sognare e che abbiamo avuto la grande fortuna di nascere in un momento e nel posto dove questo ci era stato concesso di fare.

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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Mac La Mente »

alanford50 ha scritto:Chi si ricorda della carta da zucchero blu.

Alanford50
Alan, è un bel ricordo d'infanzia questo! :wub:

Non conosco questo tipo di carta, credo non si usasse quando ero bambino, era già sparita, ma leggendo questo tuo pensiero, un po' l'ho immaginata e la bolla sulla pelle è scomparsa anche a me! :)
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

Papaveri e fiordalisi.

Io ho vissuto solo i miei primi 5 anni di vita in campagna, poi ho sempre vissuto a Torino, ma d'estate tornavo nell'Astigiano nel paesino dove mia madre era nata, vissuta e cresciuta, mi ricordo ancora i carri tirati lentamente dalle mucche e dai buoi, mi ricordo i papaveri e i fiordalisi nei campi di grano, oggi non si trovano quasi più, qualche papavero ma non ho mai più visto i fiordalisi, troppe sostanze chimiche molto probabilmente, mi ricordo il grande caldo afoso dei mesi di luglio/agosto e la macchina per battere il grano con tutto il suo rumore e la gran nuvola di polvere e le raccomandazioni dei grandi a non avvicinarsi alla macchina a vapore che con la sua cinghia lunghissima faceva funzionare la macchina più grande dove veniva diviso il grano dagli steli e insaccato, le balle di paglia che uscivano imballate dalla parte posteriore del carro più grande, paglia che veniva successivamente usata per la stalla e le bestie, i sacchi di grano chiusi appoggiati al muro del cascinale sotto l'uva dolce ed asprigna che cresceva attaccata al muro vicino al pozzo e all'uscio di casa, uva "lignenga" almeno così veniva chiamata in dialetto, non ho mai saputo come si chiamasse in italiano, ma non l'ho mai più trovata in commercio, era un tipo di uva autoctona da tavola probabilmente senza un vero e proprio mercato, mi ricordo le moltitudine di persone che in quei giorni di duro lavoro si davano da fare per portare a termine il ciclico lavoro, la grande fatica, il sudore, ma anche la grande semplicità ed allegria, bastava un bicchiere di fresca picchetta (vino innacquato con fresca acqua del pozzo con l'aggiunta di un po' di zucchero) dal grande potere dissetante e rinfrescante per far tornare energie ed allegria nelle genti, non so dire se quei tempi erano migliori, sicuramente erano altri tempi, probabilmente ne migliori ne peggiori, parlo degli anni 1955/60, i meravigliosi anni 60.

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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Mac La Mente »

alanford50 ha scritto:Papaveri e fiordalisi.

...i meravigliosi anni 60.

Alanford50
Alan, un altro ricordo della tua infanzia! Grazie! :wub:

Eh sì, devono essere stati davvero meravigliosi gli anni '60! Un periodo - immagino - tra il passato e il moderno, dove tutto stava progredendo e si stava sviluppando...un periodo che ha fatto da anticamera a tutte le innovazioni successive ma che conservava quel sapore antico e semplice delle cose belle da vivere! :)
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Celtico »

alanford50 ha scritto:Papaveri e fiordalisi.

Alanford50
I miei 5 anni li ricordo vagamente, era da poco finita la guerra e allora
vivevo in un citta' marina ligure e spesso venivano organizzate feste
in campagna per festeggiare allegramente la fine del periodo buio.
Ricordo grandi tavolate in legno grezzo ricoperte di piatti di formaggi e salumi
con pane e fiaschi di vino e il mangiare con allegria accompagnati dalla
musica di vecchie fisarmoniche.

Un ricordo diverso dal tuo Alan che porto nel cuore.
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

Caro Celtico, com'è che io non sento quella differenza tra i due ricordi?, sento il medesimo spirito aleggiare sulle parole spese per descrivere quei momenti, sento una specie di infinita dolcezza, di grande spensieratezza, di voglia di essere, di vivere, la mancanza della paura di sudare di lavorare, sento in quelle parole così come nei miei ricordi l'accettazione del convivere insieme e dell'accettazione delle singole differenze e peculiarità, le sento e le ricordo come un valore aggiunto, l'accettazione delle proprie individualità come modo di arricchimento di tutti, devo dire che queste sensazioni le ho vissute con la gente attraverso la gente (pur vivendo a Torino) fino agli anni intorno al 68, poi è cambiato qualche cosa nella gente, non contava più il singolo ne la volontà di essere qualcuno e qualcosa in mezzo alla gente, e come se da quel momento l'importante fosse far parte della massa, come se non si volesse più riconoscere che la massa fosse comunque composta da singoli individui pensanti, forse sarà che quegli anni dal 50 al 68, tutti hanno condiviso un unica grande speranza di miglioramento, di innovazione (anche del pensiero) c'era nella gente una specie di forza quasi tangibile, la si poteva quasi toccare, e di quella forza che sono pregni i miei ricordi e quella forza l'ho ritrovata anche nei tuoi ricordi e nelle parole che hai speso per regalargli il senso.
Ciaooo neh!
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

Le due realtà.

Sono molto felice nel constatare che in fondo non esistono posti belli o posti brutti, ma tutto si traduce nel giudizio dato alla visione di chi li guarda, come spesso accade la nostra indole ci aiuta giudicare e ad etichettare per bello o per brutto quello che ci ritroviamo davanti, siano essi un panorama, una persona od una situazione.

E' evidente che io ho una visione grigia e disincantata della vita, se poi uniamo questa mia caratteristica anche al fattore età la frittata è fatta, a parte gli scherzi, io riconosco di avere una visione cruda della vita che va molto al di là delle convinzioni e degli stati d'animo, è mia convinzione che esistano due realtà ben precise e parallele, una è la realtà soggettiva l'altra è quella oggettiva, la soggettiva è quella legata alla singola persona, è una realtà cucita addosso alla persona come un abito su misura fatto da un bravo sarto, un vestito che ci calza sempre a pennello, fattura, stoffa, taglio, colori, tutti meravigliosi come ci piace, la realtà oggettiva è quella più difficile da scoprire da vivere e da gestire perché è quella che non ci appartiene del tutto, è un peso, un frutto del nostro vivere un frutto del nostro esistere e non siamo in grado di renderla nostra perché siamo noi ad appartenere a lei e non il contrario come nel caso della realtà soggettiva, io vedo grigio e vedo i colori, io vedo in tutto quello che mi circonda le due realtà parallele, ed è sofferenza, ed ecco perché mi raffiguro perennemente seduto sulla riva del sacro fiume a vedere il lento scorrere della vita, e non posso esimermi dall'assorbire parte della sofferenza del vivere del cadavere che mi scorre in quel momento davanti, fosse anche il mio.

Questa visione dualistica delle realtà, mi mette in condizione di vedere contemporaneamente quanto c'è di estremamente bello e quanto di estremamente brutto in quello che i miei occhi vedono e la mia mente percepisce, per il fattore età ora tende a prevalere e ad avere il sopravvento la realtà oggettiva, quindi quello che io reputo la verità più vera o per lo meno la meno sbagliata, ma è sempre tutto molto triste da osservare e soprattutto da vivere.

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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Mac La Mente »

alanford50 ha scritto:- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

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Eccomi Alan! :)

...se dovessi scegliere tra una delle due possibilità (opzioni, scelte) sarei più per la prima perchè credo che niente sia certo, che fino a quando è presente quel piccolo bagliore di speranza, non si può dar niente per vero o farlso che sia! :yes: ...è più facile - cioè, più o meno facile - far domande alle quali non si riesce ad avere risposta che chiedere e chiedersi nuovamente quello che si conosce già...perchè la scoperta è infinita, in tutti i campi...anche di noi stessi! :)
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Nilleshna »

alanford50 ha scritto:- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

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O se semplicemente non la guardiamo più.
Chi intenzionalmente, chi volutamente...chi per avere una giustificazione ai propri limiti...potrei darne un infinito elenco sul "non guardarla più".
Per aspera sic itur ad astra

Jane Eyre\ Charlotte Brontë “Oltre questo mondo,
oltre la razza degli uomini,
esiste un mondo invisibile e un regno degli spiriti.
Quel mondo ci circonda ed è dappertutto;
e quegli spiriti ci vegliano, perché hanno l’incarico di custodirci…”

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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da alanford50 »

Nilleshna ha scritto:
alanford50 ha scritto:- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

Alanford50
O se semplicemente non la guardiamo più.
Chi intenzionalmente, chi volutamente...chi per avere una giustificazione ai propri limiti...potrei darne un infinito elenco sul "non guardarla più".
Cari Mac e Nilleshna come non darvi ragione, ma che tristezza, e come delegare ad altri le proprie sensazioni, quella che io semplicemente chiamo la mancanza e la non consapevolezza del se, che tristezza e come se la propria vita la vivesse un'altro.......cosa resterà a queste persone alla fine della loro esistenza? forse un lungo elenco di sensazioni e di momenti mancati, non consapevolmente vissuti....che spreco... :ciao:
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Nilleshna »

alanford50 ha scritto:
Nilleshna ha scritto:
alanford50 ha scritto:- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

Alanford50
O se semplicemente non la guardiamo più.
Chi intenzionalmente, chi volutamente...chi per avere una giustificazione ai propri limiti...potrei darne un infinito elenco sul "non guardarla più".
Cari Mac e Nilleshna come non darvi ragione, ma che tristezza, e come delegare ad altri le proprie sensazioni, quella che io semplicemente chiamo la mancanza e la non consapevolezza del se, che tristezza e come se la propria vita la vivesse un'altro.......cosa resterà a queste persone alla fine della loro esistenza? forse un lungo elenco di sensazioni e di momenti mancati, non consapevolmente vissuti....che spreco... :ciao:
Veramente che tristezza, se rimane solo un Io sociale "sovraimpresso e incartapecorito" di vuote sovrastrutture.
Bisognerebbe vincere la paura anche per le proprie vergogne ma la strada è sì lunga e tesa...:rolleyes:
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Re: L'angolo dei pensieri leggeri

Messaggio da Shiny »

Nilleshna ha scritto:
alanford50 ha scritto:- Dov'è finita la nostra essenza....spesso mi chiedo se l'abbiamo persa dietro a domande che non hanno ne potranno mai avere risposte o se l'abbiamo persa dietro a certezze che ci negano la speranza.

Alanford50
O se semplicemente non la guardiamo più.
Chi intenzionalmente, chi volutamente...chi per avere una giustificazione ai propri limiti...potrei darne un infinito elenco sul "non guardarla più".
Nill, la penso come te!!
Ormai la gente è troppo presa da ciò che la circonda per guardarsi dentro!!!
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