Più che un racconto sono pensieri dedicati a un posto che amo e in cui ho passato tantissimi momenti meravigliosi della mia vita...
Quando ero piccola passavo le vacanze estive dai miei nonni in Liguria, in un luogo magico e meraviglioso. Ancora oggi ci torno ogni volta in cui ne sento il bisogno - in qualsiasi stagione - e, pur essendo cresciuta, lì ritorno un po’ bambina.
Quando entro in casa, mi avvolge sempre quel profumo familiare di farina e muschio, mi guardo intorno e mi stupisco di come tutto sia rimasto immutato a distanza di anni, di come la presenza di chi non c’è più sia forte come un caldo abbraccio. Lì coccolo i miei ricordi sfogliando vecchi album di fotografie - ingialliti dal tempo – cercando nelle vecchie immagini un particolare che, chissà come, mi era sfuggito o semplicemente non riordinando il disordine lasciato.
Dopo, mi precipito come sempre alla scogliera. Superata la vecchia scalinata di pietra e attraversata la pineta verdeggiante, vengo avvolta dall’oscurità del tunnel che passa sotto la ferrovia e il cuore incomincia a martellarmi nel petto.
Dopo pochi istanti, il mare.
Sento la brezza che mi scompiglia i capelli come una carezza e l’aria salmastra che mi solletica il naso, i gabbiani danzano nel cielo come per darmi il bentornato e il rumore delle onde, che si infrangono sugli scogli, è musica per me.
Amo il mare perché sa essere bizzarro, impetuoso, imprevedibile, sereno e tranquillo. Sa calmarmi con il suo andare lento e con il suo continuo cercarsi per non trovarsi mai, ma riesce anche a darmi forza e sicurezza. A volte è limpido e trasparente, altre è feroce a arrabbiato, un po’ come i miei pensieri. Non potrei mai rinunciare a quell’angolino tutto mio, è una parte di me, dove mi rifugio e mi ritrovo quando, anche inconsapevolmente, mi perdo.