8 Marzo...una data da ricordare!

Di tutto un po'...
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Seconda parte

Certo è che, fosse anche falso il collegamento storico, non c’è episodio nella storia delle donne più adatto a segnare un punto di svolta quanto la catastrofe alla Triangle Waist Company . Le cinquecento ragazze tra i 15 e i 25 anni che lavoravano con un centinaio di uomini e rare colleghe più anziane, negli ultimi tre piani del palazzo, alle dipendenze di Isaac Harris e Max Blanck, facevano infatti una vita infame. Una sessantina di ore di lavoro la settimana (l’anno prima un grande sciopero durato mesi aveva strappato un orario di 52 ore, ma lì non era applicato), straordinari sottopagati, spazi ridotti, sorveglianza feroce. Come accade con certi contratti anomali di oggi (della serie: nessuno inventa mai niente) i padroni avevano infatti affidato tutto, con una specie di subappalto interno, a una rete di caporali ciascuno dei quali gestiva e pagava sette operaie, che faceva marciare a ritmi elevatissimi. Incidenti sul lavoro a catena. Tutele sindacali zero. Porte sbarrate dall’esterno perché le ragazze non si allontanassero. Il posto giusto per gli ultimi degli ultimi: gli ebrei e gli immigrati italiani.

Mancavano venti minuti alle cinque del pomeriggio. Altri cinque e tutte le lavoratrici della camiceria si sarebbero alzate per tornare a casa, a Brooklyn. Gli impiegati degli altri uffici del palazzo se n’erano andati a mezzogiorno. Come fosse partita la prima fiammata, avrebbe ricostruito il giorno dopo il Daily Telegraph ripreso dal Corriere della Sera , non si sa. Ma in pochi istanti il fuoco attaccò i mucchi di stoffa dilagando per l’ottavo piano e avventandosi sul nono e sul decimo. Fu l’inferno. Le poverette cercarono di scendere per la scala anti-incendio ma era troppo leggera e cedette di colpo, mentre le fuggitive piombavano. Alcune riuscirono a raggiungere l’ascensore, che per un po’ andò su e giù portando in salvo alcune decine di ragazze, poi cedette di schianto: nella tromba, a fiamme domate, sarebbero stati trovati una trentina di corpi.

Fu allora che New York assistette, col cuore in gola, a decine di scene che avrebbe rivisto l’11 settembre del 2001 alle Twin Towers. «La folla da sotto urlava: "Non saltare!"», scrisse il New York Times . «Ma le alternative erano solo due: saltare o morire bruciati. E hanno cominciato a cadere i corpi». Tanti che «i pompieri non potevano avvicinarsi con i mezzi perché nella strada c’erano mucchi di cadaveri». «Qualcuno pensò di tendere delle reti per raccogliere i corpi che cadevano dall’alto», scrisse il Daily , «ma queste furono subito strappate dalla violenza di questa macabra grandinata. In pochi istanti sul pavimento caddero in piramide orrenda cadaveri di trenta o quaranta impiegate alla confezione delle bleuses». «A una finestra del nono piano vedemmo apparire un uomo e una donna. Ella baciò l’uomo che poi la lanciò nel vuoto e la seguì immediatamente». «Due bambine, due sorelle, precipitarono prese per la mano; vennero separate durante il volo ma raggiunsero il pavimento nello stesso istante, entrambe morte». Forse erano Rosaria e Lucia Maltese, forse Bettina e Francesca Miale, forse Serafina e Sara Saracino...

Erano centinaia, le ragazze e le bambine italiane che lavoravano lì, sfruttate da quei carnefici. Centinaia. E almeno 39 identificate («da un anello, da un frammento di scarpa») più dieci ufficialmente disperse, videro finire così il loro sogno americano. I loro assassini, al processo, vennero assolti. L’8 marzo, dopo tante rimozioni, ricordiamoci anche di loro.


Gian Antonio Stella

Dal sitoEcologia sociale
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Oggi è l'8 marzo e mi sembra importante riportare in primo piano questo topic.
Anche perchè, da quello che ci raccontano i giornali e da quello cui assistiamo quotidianamente, la condizione femminile nel nostro paese e nel 99% degli altri paesi, non è affatto rosea.

Sono convinta che la consocenza del passato sia il modo migliore per capire il presente e per cercare di evitare che il peggio si ripeta. A questo proposito segnalo e inserisco nel prossimo post un interessante articolo di Gian Antonio Stella sulle origini dell'8 marzo.
Ed hai fatto benissimo, Vianne! Mi hai anticipato perché anch’io – dopo essermi ricordato di questo giorno – avrei scritto sicuramente qualcosa a riguardo e lo faccio adesso dopo aver letto tutto l’articolo che hai riportato! :yes:

L’8 Marzo è un giorno molto triste perché in questa data riemerge tutto quello che c’è stato in passato e che in parte c’è ancora oggi per quanto riguarda la situazione che molte donne si ritrovano davanti e sono costrette ad affrontare per ottenere e veder rispettati quei diritti che dovrebbero essere sempre presenti e di diritto (scusate il gioco di parole) all’interno della società.

Leggendo l’articolo mi è venuto da piangere, mi sono rattristato perché trovo la ricostruzione dei fatti drammatica, riesco ad immaginare quel giorno così lontano, le fiamme, il lancio nel vuoto che sicuramente rappresentava una speranza di sopravvivenza che purtroppo non è arrivata e che era l’unica cosa da fare in quel momento per cercare di sfuggire alla morte! :(

...è molto importante ricordare e continuare a farlo, non fermarsi ai festeggiamenti cui siamo abituati, ma conoscere il vero significato può dare una mano a migliorare e progredire! Spero tanto che questo avvenga nel minor tempo possibile!
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Messaggio da Chantilly »

Grazie Vianne, questo è il modo migliore per commemorare questo giorno.
Senza parlare di mimose e uscite al ristorante.
Balleremo fino all'alba canteremo fino al mattino
Qualcuno dirà son fuori ed altri che c'è troppo vino
Ma c'è sangue nelle nostre vene
scorre l'acqua nei nostri fiumi
La rabbia invece quella è tutta chiusa nei nostri pugni (I LUF)
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Chantilly ha scritto:Grazie Vianne, questo è il modo migliore per commemorare questo giorno.
Senza parlare di mimose e uscite al ristorante.
Prego Chan! :)
La penso come te, anche a me non piace veder ridurre la Giornata della Donna al regalino delle mimose e alla cena tra donne al ristorante o, peggio ancora, all'uscita nei locali con spogliarelli maschili Immagine
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto: Leggendo l’articolo mi è venuto da piangere, mi sono rattristato perché trovo la ricostruzione dei fatti drammatica, riesco ad immaginare quel giorno così lontano, le fiamme, il lancio nel vuoto che sicuramente rappresentava una speranza di sopravvivenza che purtroppo non è arrivata e che era l’unica cosa da fare in quel momento per cercare di sfuggire alla morte! :(
"Quel giorno così lontano" che purtroppo potrebbe ripetersi in qualunque momento in qualunque paese al mondo: dalla Cina e tutti quei paesi che negano ogni diritto a chi lavora e a chi è donna (e dove quindi le donne subiscono una doppia discriminazione), alla aziande che sfruttano il precariato e il lavoro nero a casa nostra e in tutti i paesi del cosiddetto primo mondo.
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Celtico
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Messaggio da Celtico »

Ammetto di non conoscere la base storica cui si allaccia
la festa dell'8 marzo in favore della Donna.

Mi ha molto colpito leggere l'articolo di Gian Antonio Stella,
certo è che con un rametto di mimosa non onoriamo
certamente tutte le donne scomparse per incidenti sui posti di lavoro
nel passato, che hanno pagato con la vita, la superficialità
delle norme anti-infortunistiche esistenti.
D'altra parte non c'è nulla di nuovo sotto il sole
perché gli incidenti avvengono anche oggi nel 2008.

Secondo me la festa della donna ha perso il suo significato
originale: memoria di un sacrificio di genere femminile.
Oggi è vista come evento anche commerciale
senza nulla togliere alla donna-madre che passa la notte
vegliando il figlio piccolo con la febbre,
alla donna-moglie che divide con il marito i problemi economici,
alla donna-fidanzata che pensa all'amato lontano,
tutte hanno diritto a un complimento in più,
a qualche carezza e bacio accompagnate dal tradizionale
mazzetto di mimosa.

Il lavoro della donna in casa è completamente diverso
da quello alle dipendenze di un datore di lavoro.
La donna in casa, casalinga inizia la mattina
i suoi compiti e termina la sera tardi.
E' un ritmo frenetico che l'accompagna nello svolgere
i mille lavori domestici. Se anche poi lavora per
problemi economici della famiglia,il suo lavoro raddoppia.
Noi uomini dobbiamo essere grati e ricordarci di Lei
non solo l'8 marzo ma ogni giorno in quanto il suo volto
anche stanco nasconde sempre una vibrazione d'amore.
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Vianne
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Vianne »

Inserisco questa notizia qui perchè non si tratta di una delle solite notizie di cronaca nera, ma dell'enesimo massacro di una donna da parte di un familiare.
Lo stillicidio quotidiano di donne ammazzate dai propri mariti/fidanzati/padri/fratelli continua...
Ricordo che questa è la prima causa di morte in Italia per le donne tra i 15 e i 45 anni :ouch:


Rossano Calabro, donna uccisa a coltellate
Il marito fermato dai carabinieri


ROSSANO (COSENZA) - Una donna di 30 anni è stata uccisa a coltellate stamani a Rossano, nel Cosentino. Il cadavere è stato trovato all'interno di un'auto parcheggiata davanti ad un gommista, poco fuori del centro storico della località. A lasciarlo lì, secondo le prime indagini, sarebbe stato il marito, che è stato fermato dai carabinieri.

Le generalità dell'uomo non sono state rese note dai carabinieri, che non hanno diffuso neppure, al momento, il nome della vittima. Secondo quanto è emerso dalle indagini, l'uomo, dopo avere ucciso la moglie, ne avrebbe portato il cadavere nella sua automobile (una Fiat 500) lasciando poi la vettura, col corpo all'interno, davanti all'officina.

(3 dicembre 2008)

Dal sito di Repubblica
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Inserisco questa notizia qui perchè non si tratta di una delle solite notizie di cronaca nera, ma dell'enesimo massacro di una donna da parte di un familiare.
Lo stillicidio quotidiano di donne ammazzate dai propri mariti/fidanzati/padri/fratelli continua...
Ricordo che questa è la prima causa di morte in Italia per le donne tra i 15 e i 45 anni :ouch:


Rossano Calabro, donna uccisa a coltellate
Il marito fermato dai carabinieri
Vianne ha fatto benissimo a segnalare questa tragedia in questo topic! Ogni volta che leggo notizie del genere, mi piange il cuore nel pensare alla vittima e a quello che ha subito! :( :(

Sono notizie che vorrei non sentire mai ed invece non solo sono all'ordine del giorno ma aumentano sempre di più perchè la pazzia (la chiamo così ma ci sarebbero altri mille nomi da dare) che gli uomini manifestano è qualcosa di assolutamente inumano! :ouch:
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da bancarella »

Vianne ha scritto:Lo stillicidio quotidiano di donne ammazzate dai propri mariti/fidanzati/padri/fratelli continua...
E non diminuirà. :angry:
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Mac La Mente »

Immagine

...un piccolo fiore per ricordare e per non dimenticare quello che le donne han vissuto, le lotte che hanno fatto e il dolore che hanno provato prima di conquistare quello che in realtà avrebbero dovuto avere fin dall'inizio: libertà e diritti! :fiore: :fiore:


Segnalo anche l'articolo sul blog per ricordare l'8 marzo - Giornata internazionale della donna.
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da bancarella »

Bell'articolo Mac. Giusto ricordare. :)
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Bell'articolo Mac. Giusto ricordare. :)
Ti ringrazio Bancarella! :)

...un altro fiore per l'8 marzo! :fiore: :fiore:
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Frankenstein »

Non dimenticare il passato aiuta il futuro.
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Mac La Mente »

Frankenstein ha scritto:Non dimenticare il passato aiuta il futuro.
Sono d'accordo! Soprattutto se nel passato si sono verificati errori, drammi e lotte contro quegli aspetti che non andavano bene! :yes:
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Re: 8 Marzo...una data da ricordare!

Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:...un piccolo fiore per ricordare e per non dimenticare quello che le donne han vissuto, le lotte che hanno fatto e il dolore che hanno provato prima di conquistare quello che in realtà avrebbero dovuto avere fin dall'inizio: libertà e diritti! :fiore: :fiore:


Segnalo anche l'articolo sul blog per ricordare l'8 marzo - Giornata internazionale della donna.
Credo che mai come in questo periodo parlare dell'8 marzo rischi di diventare un vuoto esercizio di retorica fine a se stesso, come hanno perfettamente dimostrato tutti i bei discorsini fatti da tutti i nostri politici uomini ieri...

E invece devo dire che l'articolo che hai scritto tu è veramente molto bello e ricorda che cosa debba essere la giornata della donna: il ricordo di un tragico giorno di lotta per affermare e veder riconoscere alle donne gli stessi diritti degli uomini. Diritti che ancora oggi in tutto il mondo, Italia in testa, sono ben lontani dall'essere riconosciuti e applicati.

Bravo Mac e grazie per averlo scritto! :k: :k:
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