Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che l'Italia non faccia più parte del novero dei paesi civili ma sia in tutto e per tutto un paese del terzo mondo, legga questa notizia...
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Disparità uomo-donna, l'Italia è da Terzo Mondo
Pensiero Scientifico - Lun 21 Gen - 10.20
Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda si confermano ai primi quattro posti della classifica mondiale dei Paesi con minore disparità di genere. Seguono la Nuova Zelanda e i Paesi del G8, ai quali Lettonia e Lituania (13esimo e 14esimo posto), si sono rapidamente avvicinate, superando in dodici mesi le differenze salariali che le penalizzavano.
Nei primi venti posti anche Sri Lanka, Croazia e Sudafrica. Solo al trentunesimo gli Stati Uniti che, sebbene abbiano un ottimo punteggio per la partecipazione alla vita politica, registrano un crollo in termini di pari opportunità sul lavoro.
L’Italia si piazza a un poco brillante 84esimo posto.
È quanto emerge dal rapporto del World Economic Forum (Wef) sul divario tra uomo e donna, che ha esaminato le aree cruciali in cui le disparità di genere emergono prepotentemente: lavoro, istruzione, salute e rappresentanza politica. La graduatoria non misura le condizioni assolute di vita delle donne in ogni Paese, ma verifica la distanza in termini di status e di possibilità tra uomo e donna. In altre parole, lo studio analizza il gap in termini di opportunità che separa i due sessi e pone al vertice della graduatoria quei Paesi dove le risorse sono più equamente distribuite. Il rapporto esamina complessivamente 128 Paesi, con una copertura di oltre il 90 per cento della popolazione mondiale, e include tutti i Paesi dell'Unione europea, 23 Paesi latinoamericani e caraibici, 23 Paesi dell'Africa Subsahariana, oltre 20 Paesi asiatici e 15 Paesi mediorientali e nordafricani. La graduatoria è stata stilata sulla base di un indice che ha misurato il grado di riduzione del divario tra donne e uomini. Il calcolo delle medie tra i sottoindici relativi alle 4 dimensioni analizzate ha evidenziato che, rispetto all’anno scorso, nel 2007 sono stati compiuti progressi nel settore dell’istruzione, della responsabilizzazione politica e della partecipazione economica. In termini di trattamento sanitario, per contro, il divario si è sensibilmente allargato.
I Paesi che più hanno colmato il divario storico tra i sessi sono Germania, Spagna, Corea, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Mentre Tunisia, Marocco e Turchia hanno peggiorato la loro situazione. L’Italia è l’unico Paese della Ue a essere lontano dalla testa della classifica e continua a occupare il posto più basso tra i Paesi dell'Unione europea, pur avendo mostrato progressi in termini di partecipazione della forza lavoro femminile rispetto all'anno scorso. Ma se questi aumenti sono incoraggianti, la sua ascesa in graduatoria continua a essere trattenuta dagli scarsi punteggi su reddito, forza lavoro femminile qualificata e donne in posizione di potere politico.
Molto bassa la posizione occupata dal nostro Paese (82esimo posto) anche nella speciale classifica relativa ai parametri della salute.
Fonte: Global Gender Gap Index 2007 World Economic Forum - Ufficio stampa EpiCentro ISS 2008.
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