Cronaca nera - 2

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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Anche al tg ne hanno parlato.
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Anche al tg ne hanno parlato.
Non l'ho sentita ma non avevo dubbi! Senza nulla togliere alla tragedia che è accaduta...i telegiornali "mangiano" sulla cronaca nera! :ouch:
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Uccide il fratello, confessa e si suicida
L'assassino aveva problemi psichici e anni fa colpì un'infermiera alla testa con un apriscatole


Milano - Ha ucciso il fratello a coltellate e dopo aver confessato il delitto al telefono con i carabinieri si è tolto la vita. È avvenuto a Campobasso dove martedì sera un giovane di 27 anni, Tonino Salvatore, è stato ucciso davanti alla sua abitazione, in contrada Pagliarone a Guardiaregia (Campobasso). Il giovane nella tarda serata di ieri era rientrato dopo il turno di lavoro in un'azienda di Bojano ed era in compagnia del padre. È stato aggredito sull'uscio di casa, ha tentato la fuga, ma il suo corpo è stato trovato a 150 metri di distanza in un campo dopo che il padre aveva dato l'allarme.

L'allarme - «Ho sentito mio figlio urlare, mi sono affacciato dalla finestra ma non ho visto nulla. Mio figlio era scomparso, allora ho dato l'allarme chiamando i carabinieri» racconta Domenico, il padre di Tonino Salvatore. Nella notte il fratello della vittima, Michele Salvatore, 30 anni, ha chiamato i carabinieri confessando il delitto: «Sono stato io» e ha poi subito interrotto la telefonata. È scattata subito la ricerca ma l'uomo è stato ritrovato senza vita mercoledì mattina: si sarebbe suicidato con la stessa arma usata per uccidere il fratello.

Problemi psichici - Michele Salvatore, che viveva a pochi chilometri di distanza dal fratello aveva un passato difficile alle spalle. Qualche anno fa aveva tentato di uccidere una operatrice della casa famiglia che lo ospitava a causa dei suoi problemi psichici. Colpì la donna alla testa con un apriscatole e rimase gravemente ferita (furono necessari 180 punti di sutura). Il giovane fu quindi condannato per tentato omicidio: otto anni in primo grado, pena poi ridotta a sei anni in appello. Recentemente più volte si era incatenato davanti al tribunale di Campobasso, sostenendo di essere vittima di errori commessi - a suo dire - da diverse autorità locali. Per lo stesso motivo aveva ripetutamente contattato anche i giornalisti di diverse testate locali.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Una fine tragica
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Una fine tragica
Assolutamente! Era preannunciata, purtroppo! :(
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Spoleto, trovati corpi di suocero e genero
la polizia pensa a un omicidio-suicidio

Un anziano di 83 ucciso da un colpo di pistola a casa. Poche ore dopo il ritrovamento del genero, suicida in un terreno agricolo nei pressi. Gli inquirenti aspettano i risultati della balistica per confermare che sia stata la stessa pistola a sparare

Spoleto - Due morti, ritrovati non molto lontani l'uno dall'altro, a poche ore di distanza, entrambi uccisi da un colpo d'arma da fuoco. Un anziano di 83 anni e un uomo di 50. A unirli la parentela: erano suocero e genero. Teatro della tragedia, sui cui contorni sta indagando la polizia, la frazione di San Giovanni di Baiano, vicino Spoleto. L'ipotesi più probabile al momento: omicidio-suicidio.

L'anziano è stato trovato morto nella sua abitazione, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Era riverso in terra, con la ferita di arma da fuoco alla nuca. A trovarlo, in tarda mattinata, la nipote. L'appartamento, dal quale sembra non fosse stato portato via nulla, si trova in un edificio al primo piano, mentre al secondo piano abitava il genero,

In serata è stato poi ritrovato il corpo del genero - un imprenditore edile, separato da qualche tempo dalla figlia dell'anziano - in un terreno agricolo non lontano dal luogo del delitto: l'uomo, secondo gli investigatori, si sarebbe sparato alla testa un colpo di pistola, una calibro 7.65 regolarmente denunciata. Probabilmente, ipotizza la polizia, la stessa arma che ha ucciso il suocero. Ma su questo punto gli accertamenti sono ancora in corso.

L'ipotesi sulla quale stanno procedendo i poliziotti è dunque che si sia trattato di un omicidio-suicidio, forse come esito di una serie di contrasti tra suocero e genero, probabilmente per motivi economici. Non è stato chiarito, comunque, se i due avessero litigato proprio prima del omicidio.

fonte: Repubblica
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La vittima, Alessandro Marzio, era stata segnalata come persona che faceva uso di droga
Agguato a Bari, muore ragazzo di 21 anni
Ucciso da colpi di arma da fuoco, a terra 15 bossoli


Milano - Un ragazzo di 21 anni è morto domenica pomeriggio a Bari, ucciso dai colpi di arma da fuoco sparati in un agguato. La vittima si chiama Alessandro Marzio, un giovane senza precedenti penali, per il quale risulta siano state fatte alcune segnalazioni all'autorità giudiziaria come persona che fa uso di droga.

La dinamica - Il ragazzo abitava poco distante dal luogo dell'agguato, in via dei Mille. Secondo i primi accertamenti era a piedi quando è stato avvicinato, sembra, da due persone, una delle quali avrebbe sparato una raffica di colpi. Quindici i bossoli trovati a terra. Alessandro Marzio è stato raggiunto in più parti del corpo ed è morto poco dopo. I carabinieri starebbero inoltre per acquisire alcune immagini filmate da una telecamera di videosorveglianza, recentemente posizionata dall'Amministrazione comunale su un palo della strada dove Alessandro è stato ucciso.

I familiari e il movente - Il padre di Alessandro è stato il primo a vedere il suo corpo. L'uomo ha raccontato ai carabinieri di aver sentito, mentre era in casa, colpi di arma da fuoco e di essersi quindi affacciato alla finestra, vedendo qualcuno che fuggiva a piedi. È sceso ed ha visto suo figlio riverso sull'asfalto. Altre persone avrebbero invece riferito agli investigatori di aver visto una motocicletta allontanarsi in tutta fretta. È stato ancora il padre della vittima a dare la notizia alla fidanzata del figlio che, pochi minuti dopo l'agguato, lo stava chiamando al cellulare. La giovane, che aveva visto la vittima per l'ultima volta domenica mattina, si è poi precipitata sul luogo del delitto. «Perché? Perché? - ha gridato piangendo -. Non me ne faccio una ragione». Lo stesso hanno detto i genitori, che non riescono a spiegarsi il perché di quella morte avvenuta con gli stessi metodi di solito «riservati» alle esecuzioni dei boss della malavita. Non si è saputo finora se il ragazzo fosse in qualche modo legato alla criminalità barese.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Vendica la figlia morta di overdose Prende il fucile e uccide il pusher
I sigilli posti dai carabinieri al bungalow dentro il campo rom dove presumibilmente avveniva lo spaccio di droga
Ma il padre ha ammazzato un ragazzo che non c'entrava niente con lo spaccio


Brescia - Due morti avvenute a distanza di un mese l’una dall’altra, nella provincia bresciana. Sette chilometri appena a separare una vittima per overdose e un morto ammazzato con una fucilata. La prima, il 21 settembre, a Montichiari, per strada. La seconda il 26 ottobre, a Calcinatello, in un campo nomadi. Un unico filo rosso: la droga. L’anello di congiunzione tra due fatti apparentemente scollegati è la disperazione di un padre, Luciano Manca, operaio cinquantenne di origini sarde: 35 giorni dopo aver perso la figlia Francesca, 29 anni, per overdose, si è fatto giustizia da solo.

Ha preso l’auto, è tornato in quel campo dove quest’estate aveva visto che la figlia si riforniva di cocaina e ha fatto fuoco con un fucile a pallettoni. Ma il destino ha cambiato le carte in tavola. Nel mirino non è finito il fornitore della droga, ma un ragazzo che secondo gli inquirenti non c’entrava nulla. Un rom diciottenne che era andato a cena da parenti, nel bungalow dove Francesca era entrata per prendere le dosi, avvistata dal genitore. «L’ho fatto per evitare che altri facessero la fine di mia figlia. Non ce l’avevo con una persona in particolare. Il responsabile è tutto quel campo. Quelli devono smettere di spacciare», si è sfogato domenica sera nella caserma dei carabinieri di Montichiari, appena messo in stato di fermo.

È la svolta nelle indagini sull’omicidio di Ionut Iamandita, il diciottenne ucciso la sera del 26 ottobre mentre scherzava seduto a casa del cognato, con la schiena rivolta verso la finestra illuminata. Il bersaglio scelto a caso da Luciano Manca. A confessarlo, lui stesso. Ionut, a Brescia solo da un paio di mesi, con una fidanzata di nemmeno 16 anni che a breve lo avrebbe reso padre, non aveva precedenti per spaccio. Solo piccoli furti. La sua vita si è intrecciata in maniera imprevedibile a quella di Francesca Manca, la commessa trovata morta il 21 settembre scorso in circostanze poco chiare sulla sua Clio parcheggiata in una strada della zona industriale di Montichiari. Stroncata da una overdose, aveva decretato l’autopsia. In corpo tracce di cocaina, forse miscelata ad altre sostanze.

La sua scomparsa ha innescato il delitto. Ad ammetterlo, dopo ore di interrogatorio, è stato il padre, killer per disperazione. Una versione confermata ieri in carcere davanti al pm Leonardo Lesti. In estate l’uomo aveva scoperto che Francesca comprava cocaina a Calcinatello, nel bungalow poi diventato scena del delitto. Da allora, dicono i suoi legali Maddalena Grassi e Angelo Villini, l’uomo aveva smesso di vivere: «Da tempo era provato da gravi disagi che curava con psicofarmaci – spiegano -. Poi, quella morte lo ha devastato. Non dormiva, né mangiava più. Andava al lavoro saltuariamente. Ma non voleva uccidere nessuno, solo intimidire. Quando ha appreso come sono andate le cose era dispiaciuto».

La perdita della figlia a causa della droga, ha pensato meritasse una punizione estrema. «È stato un gesto di frustrazione enorme, o un modo di farsi giustizia malamente inteso», ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, colonnello Marco Turchi, sottolineando anche la complessità delle indagini, risolte solo grazie a una intuizione investigativa. I rilievi emersi dai sopralluoghi e l’esito dell’autopsia, infatti, si sono incrociati con quanto scoperto ultimamente sulla morte di Francesca Manca. A mettere insieme i tasselli e a creare un solo puzzle sono stati i militari della compagnia di Desenzano.

Cacciatore con 10 fucili legalmente detenuti, Luciano Manca mercoledì sera ne ha preso uno ed è partito per Calcinatello. Davanti agli occhi, una finestra illuminata in quella casupola nascosta dalla vegetazione. Erano le 20,30, Ionut era a cena dal cognato Ciprian, 23 anni. Con i due, il fratello e la compagna di quest’ultimo. Un fuoristrada grigio – l’auto di Luciano Manca – è entrata nel campo, si è fermato a poca distanza dalla casa senza spegnere il motore. L’uomo ha abbassato il finestrino del lato passeggero, ha imbracciato il fucile e ha sparato. Poi se n’è andato. Nessuno sembra averlo visto.

Inutile per il diciottenne la corsa in ospedale. Ionut, con la nuca trapassata dal piombo, è sopravvissuto un giorno e mezzo attaccato alle macchine. È morto venerdì. Solo nel fine settimana i carabinieri hanno intuito che a ammazzarlo è stato un fucile e non, come era apparso in un primo momento, una pistola. La svolta per le indagini.

fonte: La Stampa
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Re: Cronaca nera - 2

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Occhio per occhio
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Occhio per occhio
Eh sì! Anche se la notizia è brutale, la vendetta dell'uomo - che in generale non concepisco - era prevedibile!
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Vicenza, benzinaio ucciso per rapina
Carabinieri catturano l'omicida

La vittima, 49 anni, gestiva un distributore nel centro di Thiene. Avrebbe tentato una reazione ma è stata freddata con tre colpi, due dei quali al petto. L'assassino arrestato in serata ha confessato l'omicidio

Vicenza - Un benzinaio di 49 anni, Francesco Zoppello, sposato e padre di due figli, è rimasto ucciso durante un tentativo di rapina del suo impianto, a Thiene, in provincia di Vicenza. L'uomo è stato colpito da alcune coltellate inferte dal malvivente che voleva rapinarlo. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio, in viale Europa.

Il benzinaio è deceduto nonostante il tentativo prolungato dei medici del Suem 118 di tenerlo in vita. Giunto in condizioni disperate al pronto soccorso di Vicenza, è morto poco dopo. L'uomo gestiva un impianto della Esso in una zona del centro di Thiene.

Stando ad una prima ricostruzione, la vittima avrebbe cercato di reagire alla rapina, usando una mazza contro il malvivente che poi lo ha accoltellato. Il malvivente sarebbe entrato nel chiosco coltello alla mano, intimando a Zoppello di consegnare i soldi dell'incasso. A questo punto c'è stata la reazione del gestore, che avrebbe spinto il bandito contro il registratore di cassa, mandando in frantumi anche la vetrina del chiosco. Il rapinatore ha reagito a sua volta, freddandolo con tre coltellate, due dei quali al petto e uno alla coscia. L'assassino, che avrebbe agito da solo, sarebbe poi fuggito a bordo di un'auto di colore scuro che aveva lasciato ad una quarantina di metri dalla pompa di benzina. Non si sa al momento se abbia con sè un bottino.

I carabinieri di Vicenza hanno arrestato il presunto omicida del benzinaio. L' arrestato è Roberto Zuccollo,41 anni di Thiene che ha ammesso le sue responsabilità. Il caso è stato risolto dopo neanche cinque ore. Determinante è stato il lavoro dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Vicenza assieme ai colleghi dell'aliquota operativa della Compagnia di Thiene e della stazione dell'Arma di Thiene. I militari hanno seguito ogni traccia per la soluzione del caso. Hanno, tra l'altro, visionato i filmati delle telecamere a circuito chiuso poste all'interno della stazione di rifornimento. Sono apparsi ben chiari i movimenti dell'omicida camuffato con un passamontagna e bardato di tutto punto. E' stato uno dei militari della stazione di Thiene che avrebbe intravisto nella corporatura dell'assassino una persona già nota alle forze dell'ordine perchè coinvolte in vicende legate alla droga. Raccolti gli elementi che indicavano la responsabilità certa dell'omicidio di Zuccollo, i militari dell'Arma hanno preparato un intervento che è scattato intorno alle 22, nell'abitazione del presunto omicida arrestandolo. L'uomo, che viveva da solo, di fronte ai carabinieri ha ammesso la sua responsabilità affermando di aver agito per compiere una rapina.

"Dopo l'uccisione di Mario Cuomo, l'estate scorsa alle porte di Roma, questo ennesimo omicidio su un impianto carburanti - commenta il presidente della Faib, Federazione autonoma italiana benzinai di Confesercenti, Martino Landi - deve porre al centro dell'attenzione l'urgenza di estendere a tutta la rete nazionale l'esperimento di teleallarme varato dalla Questura di Roma e varare un pacchetto sicurezza che preveda anche l'assicurazione obbligatoria sugli impianti e i sistemi di videosorveglianza. Sono misure non più rinviabili necessarie ad evitare nuove vittime del lavoro. Chiediamo che queste misure vengano varate dal nuovo governo". Quello ucciso questa sera a a Thiene è il quinto benzinaio che rimane vittima di una rapina finita male negli ultimi sette anni.

fonte: Repubblica
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Re: Cronaca nera - 2

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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Un altro delitto al momento inspiegabile!

Ucciso un diciottenne davanti casa
Il movente: forse uno "sgarro d'amore"

È stato colpito a morte da due giovani che si sono avvicinati a bordo di uno scooter. Era incensurato

Napoli - Stava chiacchierando con due amici, nei pressi della sua abitazione, quando è stato raggiunto al torace da un colpo di arma da fuoco: è morto così, venerdì notte a Napoli, Carmine Cristiano Mantice; avrebbe compiuto 19 anni il prossimo mese di aprile. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il 18enne era in via Giacomo Profumo, nella zona di San Carlo all'Arena, poco prima della 3, con due amici quando è stato colpito a morte da due giovani che si sono avvicinati a bordo di uno scooter.

Incensurato - Trasportato all'ospedale Loreto Mare, i medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento, ma il giovane non ce l'ha fatta. Il 18enne risultava incensurato; in queste ore gli agenti della Squadra Mobile stanno interrogando gli amici per cercare di capire il movente.

Vita privata - Non sarebbe riconducibile alla criminalità organizzata - secondo i primi elementi acquisiti dalla polizia - l'omicidio del giovane. La squadra mobile di Napoli, che sta ancora interrogando gli amici, testimoni dell' omicidio, sta ricostruendo la vita privata del giovane. Orfano di padre, Mantice viveva con la madre che svolge lavori saltuari. In famiglia soltanto uno zio risulta avere precedenti penali ma - secondo gli investigatori - il giovane non aveva contatti con la criminalità e il probabile movente dell'omicidio sarebbe da cercare in una vicenda personale, forse per uno "sgarro d'amore": il diciottenne aveva riallacciato i rapporti con una ex fidanzata legata a un rampollo della camorra.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

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Vendetta trasversale?
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Re: Cronaca nera - 2

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bancarella ha scritto:Vendetta trasversale?
Personalmente non escludo questo...vedremo a cosa portano le indagini!
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