Cronaca nera - 2

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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Si getta dal settimo piano: nel volo mortale trascina la figlia di 8 anni
Vite disperate. É accaduto alle 6 del mattino in via Giorgio Morandi, nella zona di via Palmiro Togliatti. Sul posto la polizia. Alla base del gesto, il dolore per aver perso il compagno per un infarto. Nella casa c'erano anche i genitori e la sorella. Morte entrambe sul colpo

Orrore al Prenestino. Si getta dal balcone del settimo piano con in braccio la figlia di 8 anni. Muoiono entrambe.

Era "distrutta" dal dolore per la morte del compagno, avvenuta improvvisamenre due mesi fa a causa di un infarto, la donna che stamattina si è lanciata dalla finestra del palazzo al settimo piano con la figlia in braccio. E' quanto accertato finora dagli investigatori. La tragedia è avvenuta intorno alle 6.

La 41enne sembra fosse caduta in depressione dopo il lutto. Secondo quanto si è appreso, nell'appartamento c'erano anche i genitori e la sorella della donna che non sarebbero riusciti a impedire l'omicidio-suicidio perchè a quell'ora dormivano. Sulla vicenda indaga la polizia.

fonte: Affaritaliani - Libero
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Un'altra famiglia distrutta
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Un'altra famiglia distrutta
Vero e triste! :(
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

E' da un po' che non vengono segnalate notizie di cronaca nera ma ce ne sono, ce ne sono così tante e terribili da rattristare il cuore! :(
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La prima denuncia nel 2009, dopo cinque anni di silenzio
«Uccise e sepolte in casa. Un patto tra uomini»
Il giallo di madre e figlia scomparse. L'ipotesi dei pm: arrestato il padre-marito, genero indagato


Napoli - Quando Elisabetta Grande e sua figlia Maria Belmonte sono morte ancora nessuno usava quell'orribile neologismo che unisce la parola femmina con la parola omicidio. Le donne venivano uccise ugualmente, ma statistiche e dibattiti sociologici erano meno puntuali di oggi. E comunque difficilmente la storia di Elisabetta e Maria, scomparse nel 2004, sarebbe potuta rientrare in una qualche catalogazione. I loro resti sono stati trovati dalla polizia l'altro giorno in una intercapedine nel garage della villetta di Castelvolturno (sul litorale domizio, in provincia di Caserta) dove era rimasto a vivere da solo Domenico Belmonte, marito e padre delle due donne, medico oggi settantatreenne che fu direttore del centro clinico del carcere napoletano di Poggioreale. Ieri notte Belmonte, dopo un interrogatorio durato molte ore in cui non ha saputo o voluto fornire nessuna spiegazione convincente, è stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona, duplice omicidio e occultamento di cadavere. Resta indagato ma libero, invece, Salvatore Di Maiolo, marito separato di Maria Belmonte.

Per il pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Silvio Marco Guarriello e per la polizia i due uomini avrebbero ucciso le due donne e avrebbero fatto sparire i corpi seppellendoli in casa, e poi avrebbero continuato più o meno regolarmente la loro vita, frequentandosi quasi quotidianamente e condividendo l'inconfessabile segreto uniti da una inedita alleanza. Perché solitamente dove c'è un marito o ex marito omicida, c'è un padre della vittima che chiede giustizia, e dove c'è una donna scomparsa - in questo caso addirittura due - c'è un marito che si batte per ritrovarla, anche se i recenti casi di Roberta Ragusa e di Lucia Manca sfuggono a queste dinamiche. Nella storia di Elisabetta e Maria, invece, nessuno ha fiatato per anni. Non Belmonte, che non ha mai denunciato la sparizione di moglie e figlia e ora dice di non averlo fatto «perché si sono allontanate volontariamente e perché ritengo che ciò sia una cosa vergognosa per un uomo»; non Di Maiolo, che dice: «Dopo la separazione (nel 2001, ndr ) non ho mai avuto la curiosità di incontrare o di parlare con la mia ex suocera o con la mia ex moglie». E non hanno fiatato nemmeno i vicini, pure se da un giorno all'altro non hanno più visto quelle due donne che stavano aprendo in paese un negozio di detersivi e ne avevano parlato in giro per raccogliere un po' di clienti.

È una storia che si è consumata in un silenzio inspiegabile almeno dal 2004 - presumibilmente l'anno della scomparsa, perché dal mese di luglio non ci sono più stati prelievi dal conto corrente cointestato a mamma e figlia, sul quale è stata regolarmente accreditata la pensione della più anziana e che ora ha un saldo attivo di 140 mila euro - fino all'ottobre del 2009, quando Lorenzo Grande, fratello di Elisabetta, ne denuncia la scomparsa ai carabinieri. Tre anni di accertamenti che non hanno portato a niente, fino alla perquisizione di martedì, dopo che della vicenda si era occupata la trasmissione Chi l'ha visto? . E ora, a fatica, la ricomposizione da parte degli investigatori di un mosaico con le tessere consumate dal quale compare la vita dolente di due donne che in tempi diversi hanno tentato entrambe il suicidio (con relativo ricovero in ospedale accertato dagli investigatori), anche se Belmonte dice «lo escludo», e liquida con un «lei si sbaglia» il pm che chiaramente non gli crede.

Non c'è alcun apparente dolore in questi due uomini, e nessuna emozione di fronte ai corpi scheletriti di quelle che furono le loro donne. Si appassionano solo a parlare l'uno dell'altro. «Sono legato a Salvatore perché è bravo figlio, forse un po' taciturno, ma è una brava persona», dice il medico dell'ex genero, al quale trovò un lavoro da infermiere a Poggioreale, come del resto alla figlia, anche se lei poi decise di lasciarlo. E Di Maiolo: «Devo essere grato al dottor Belmonte». Perciò gli faceva da autista quando l'altro era ancora in servizio, e poi lo aiutò a sgomberare dai detersivi il negozio mai aperto di Elisabetta e Maria, e ogni giorno gli portava a casa i giornali perché l'ex suocero non usciva più, ma giura di non essere mai andato oltre il giardino e quindi di non aver mai visto lo stato di abbandono al quale Belmonte si era ridotto.
Figurarsi se da chi parla così può venire una indicazione sul movente dell'omicidio. Sempre che di omicidio si tratti. E non invece di doppio suicidio gestito poi con follia dal medico e, «per gratitudine», magari anche da suo genero.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

La vittima è Antonino Pisano, nato a Catania e residente a Rivarolo Canavese
Spari in strada a Torino, 50enne ucciso
Forse aveva un appuntamento con il suo assassino. Più di un testimone ha visto l'omicida fuggire a piedi


Agguato mortale nel pomeriggio di mercoledì a Torino. Un omicidio ancora avvolto nel mistero, avvenuto per strada, sul marciapiede di via Ghedini all'altezza del civico 13. Tra un complesso di case popolari e i giardinetti di una delle periferie della zona nord della città. È morto Antonino Pisano, 50 anni, nato a Catania e residente a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino. È stato colpito da una raffica di colpi di pistola calibro 9, almeno cinque, di cui quattro al torace, all'addome e forse uno alla schiena. Era pluripregiudicato per reati droga.

Soccorsi vani - Quando sono arrivati i sanitari del 118 e la polizia, era a terra supino. Un paio di jeans, un giubbotto e una sciarpa. La testa appoggiata al muretto di cinta del giardino di tre palazzoni che si affacciano sulla via a semicerchio. Respirava ancora. In ospedale, al Giovanni Bosco, hanno provato a operarlo. Ma aveva l'aorta recisa, e non c'è stato nulla da fare. Qualche anziano che giocava a bocce ai giardini ha sentito i colpi di pistola. E più di un testimone ha visto l'assassino fuggire a piedi. Un uomo di mezza età, che probabilmente si è portato con sè la pistola. In tasca la vittima aveva solo un cellulare, nessun documento. Ora tutte le piste sono aperte. Una delle ipotesi è che Antonino Pisano avesse proprio davanti a queste case di periferia un appuntamento con il suo assassino.

I precedenti - Antonino Pisano aveva precedenti per traffico internazionale di droga. Fu arrestato a Malaga nel Duemila, sorpreso all'aereoporto poco prima di Natale, al termine di un'indagine della squadra mobile di Torino. Si nascondeva in Spagna. Non è considerato un narcotrafficante di grosso calibro, ma è probabile che avesse rapporti con i catanesi e la mafia calabrese. Fu anche coinvolto in un'indagine della procura di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione Sant'Ambrogio, sempre contro il traffico di droga. Scarcerato nel 2007, Pisano è stato sorvegliato speciale fino al 2011. Viveva al piano terra di una villetta di recente costruzione a Rivarolo, pare da solo, ma i vicini non lo vedevano da un po' di tempo.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

L'omiciodio nel centro della città
Vercelli, donna uccisa in strada dall'ex
L'uomo si è costituito: «Un litigio, poi ho perso la testa». Ha sparato alla donna e l'ha lasciata in una pozza di sangue



Una donna è stata uccisa dal l'exc convivente a Vercelli. Quattro colpi di pistola per strada, in viale Garibaldi, nel centro cittadino. La vittima si chiamava Donika Xhafa, era albanese e aveva 47 anni.

La dinamica - Secondo una prima ricostruzione, ci sarebbe una donna testimone del delitto. Secondo il suo racconto, l'uomo avrebbe sparato alla vittima un primo colpo dalla sua auto, poi sarebbe sceso per finirla con altri tre colpi. L'omicida, Raffaele Vorrano, 59 anni, di Calliano (Asti) si è poi allontanato in auto. Colto da rimorsi, si è quindi presentato ai carabinieri di Asti dove ha confessato.

La confessione - Vorrano ha detto di aver litigato con la ex, pare per futili motivi, e di aver perso la testa. La lite è scoppiata nei pressi della stazione di Vercelli. L'uomo ha estratto la pistola e l'ha uccisa, lasciandola in una pozza di sangue ormai priva di vita in mezzo alla strada. Dai carabinieri si è presentato con un legale, l'avvocato Roberto Caranzano. Sulla vicenda indagano insieme polizia e carabinieri.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Un aumento inquietante!

Foggia, quattro omicidi in cinque mesi
Sette arrestati, due sono minorenni

Decisive le indagini su Matteo Di Bari, una delle vittime: era in un garage, aveva mani e piedi legati ed era stato derubato

Milano - Quattro omicidi in 5 mesi, da giugno a novembre dello scorso anno. Tutti a Manfredonia, provincia di Foggia. Ora la possibile conclusione: gli agenti della Squadra Mobile di Foggia e del Commissariato di Manfredonia, con l'ausilio dei carabinieri, hanno arrestato sette giovani incensurati (due sono minorenni). Per i cinque maggiorenni l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata chiesta dai pm Alessandra Fini, Rossella Pensa e Giuseppe Riccio della Procura di Foggia; per i due minorenni dal pm Carla Spagnuolo, della Procura per i minorenni di Bari. In manette sono finiti Leonardo Salvemini, Ilario Conoscitore, Francesco Giannella, Emanuele Biondi, Cristopher Paloscia più i due minori.

Gli omicidi - Francesco Castriotta e Antonio Balsamo (5 giugno 2012), Cosimo Salvemini (18 luglio) e Matteo Di Bari (5 novembre): sono le quattro vittime degli omicidi commessi dalla giovanissima banda. A fare luce sui delitti avrebbero contribuito in maniera decisiva le indagini sull'uccisione di Matteo Di Bari, 59 anni, il cui corpo senza vita è stato trovato in via Barletta a Manfredonia, dentro un garage. L'uomo aveva mani e piedi legati con lo scotch, il capo sfondato con un oggetto contundente e un profondo taglio alla gola. Alla vittima erano stati rubati una collana e 700 euro. Gli assassini avevano preso dal garage anche degli attrezzi e una tanica di gasolio e poi, a casa della vittima, due telefoni cellulari e una cassetta di sicurezza che però non conteneva alcun oggetto di valore.

Le indagini - I primi sospetti della polizia si sono concentrati su Salvemini, Conoscitore e Giannella. Nel corso delle indagini gli investigatori sono riusciti ad acquisire evidenti indizi che collegavano i tre giovani all’omicidio di Di Bari ma anche che collegavano Giannella al duplice omicidio e alla sparizione di Salvemini.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Sono stati loro? In galera!
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Sono stati loro? In galera!
Credo di sì e spero facciano la fine che si meritano!
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Le indagini della polizia, la giovane ricoverta sotto choc
Un nuovo omicidio scuote Perugia
Ucciso un ragazzo. Ferita la fidanzata 20enne

Sparatoria nel cuore della notte in un appartamento nella zona della stazione ferroviaria

Nel giorno della clamorosa sentenza di Cassazione sul caso dell'omicidio di Meredith Kercher, un nuovo omicidio di un giovane scuote Perugia. Un ragazzo di 23 anni, Alessandro Polizzi - perugino - , è stato ucciso e la sua fidanzata 20enne, Julia Tosti, originaria di Castiglione del Lago, ferita in modo lieve nella notte all'interno di un appartamento in via Ettore Ricci, nel centro del capoluogo umbro, nella zona della stazione ferroviaria. Secondo le fonti di Corriere.it il killer avrebbe prima ucciso il ragazzo nel letto, poi avrebbe tentato di sparare alla ragazza ma la pistola si è inceppata e allora si è scagliato sulla donna colpendola a calci e pugni.

La ricostruzione - Il delitto sarebbe avvenuto intorno alle 3 di notte. L'uomo a volto coperto sarebbe entrato nell'appartamento dove i due giovani convivevano sfondando la porta a calci. Secondo quanto emerso dalla prima ispezione della vittima, il ragazzo sarebbe stato colpito da almeno due proiettili tra il torace e la testa. A segnalare quanto stava avvenendo sono stati i vicini che, allarmati per il rumore, hanno subito telefonato alle forze dell'ordine. Julia Tosti è stata nel frattempo ricoverata sotto choc nel reparto di Ortopedia del Santa Maria della Misericordia, nel capoluogo umbro. Gli inquirenti l'avrebbero già ascoltata per riuscire a dare un nome e un volto all'omicida.

L'arma del delitto - La pistola con cui è stato ucciso Polizzi è stata trovata sul luogo del delitto. Si tratta di una vecchissima calibro 9. Gli investigatori ritengono che possa essere caduta all'assassino durante la fuga .

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Dannate armi :ouch:
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Dannate armi :ouch:
Sono contrarissimo alla loro diffusione, vendita, uso...letali all'ennesima potenza!
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da Mac La Mente »

Mi viene da piangere!

Bimba di tre anni muore nel Brindisino
Forse uccisa dalla madre
La bambina è stata trovata senza vita nella sua abitazione. La madre, 32 anni, ha tentato il suicidio: è in coma


Una bambina di tre anni è morta in ospedale dopo essere stata trovata in fin di vita nella sua abitazione, in via Monteverdi, a Carovigno, in provincia di Brindisi. La madre della piccola, Francesca Sbano, 32 anni, è ricoverata nell'ospedale di Ostuni, in coma dopo aver tentato il suicidio lanciandosi nel vuoto dal terrazzo dello stesso appartamento, al secondo piano della palazzina. Gli investigatori sospettano che la donna abbia ucciso la figlia e poi abbia tentato il suicidio. A quanto si è appreso, la Sbano non aveva mai accettato la decisione del marito di separarsi e avrebbe sofferto di depressione. A dare l'allarme sarebbero stati dei vicini di casa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale del 118.

Veleni - Un flacone vuoto di diserbante è stato trovato dai carabinieri nel bidone della spazzatura nell'appartamento di Carovigno, dove madre e figlia vivevano. I carabinieri sospettano che la donna ne abbia fatto bere il contenuto alla figlia. Tracce di vomito sono state trovate accanto alla piccola quando è stata soccorsa, forse da alcuni vicini di casa. Entrambi i genitori della piccola sono braccianti agricoli. La madre al momento è ricoverata in condizioni molto gravi nell'ospedale di Ostuni (Brindisi), dove è anche stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. In mattinata si terrà l'autopsia sul corpo della piccola disposta dal pm Pierpaolo Montinaro.

Il biglietto - Secondo una prima ricostruzione la madre della bambina subito dopo aver dato da bere il veleno alla piccola avrebbe raggiunto il terrazzo di casa lanciandosi nel vuoto, dopo aver lasciato - a quanto risulta - un bigliettino. Sono stati i vicini di casa ad accorgersi di quanto stava avvenendo e a dare l'allarme, tra le 22.30 e le 23. Ma ogni tentativo di salvare la bambina, trasportata subito in ospedale, è stato vano: è morta poco dopo il ricovero.

fonte: Corriere della sera
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Re: Cronaca nera - 2

Messaggio da bancarella »

Povera bimba
Sono un Sagittario con quattro zampe, una coda, arco e freccia!
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