Israele-Libano, dura battaglia...

Cosa succede all'estero...
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Mac La Mente
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Gerusalemme - Sono saliti a dieci, secondo fonti mediche locali, i feriti ricoverati in ospedale, dopo che tre razzi hezbollah sono caduti sulla cittadina di Haifa stamane. Si tratta - almeno secondo i primi bilanci - di feriti lievi o persone sotto shock. Lo riferisce il sito del Jerusalem Post.

Razzi, 5 feriti anche a Kiryat Yam
Anche stamane e' ripreso il diluvio di razzi sulla Galilea :( , nel nord di Israele. Oltre ai dieci feriti ad Haifa, fonti mediche citate da Ynet parlano di altre 5 persone ricoverata a Kiryat Yam, anch'esse, a quanto pare per ferite leggere, provocate da schegge dei razzi lanciati dai miliziani sciiti libanesi.

Katiuscia hanno colpito anche le localita' di Kiryat Motzkin e Kiryat Bialk nel nord. Le sirene degli allarmi continuano intanto a risuonare ad Haifa, Akko (San Giovanni D'Acri) e a Carmiel; la popolazione e' invitata a rimanere nei rifugi.

Raid a tiro, cinque libanesi uccisi
Cinque libanesi sono stati uccisi dagli israeliani durante il raid di stanotte a Tiro. Lo hanno detto fonti della sicurezza libanesi.

Secondo la Tv di Hezbollah al-Manar un soldato israeliano e' stato ucciso e diversi altri feriti nel corso dell'attacco.

Forti esplosioni nella notte a Beirut
Due forti esplosioni si sono udite alle 4:18 (3:18 ora italiana), seguite da altre due dieci minuti dopo, provocate da bombe o missili lanciati da caccia israeliani sui quartieri di Beirut sud. Le 4 esplosioni sono state precedute dal rombo dei getti dei caccia e seguite dopo poco dal ronzio di un velivolo senza pilota, il cosiddetto MK utilizzato per individuare obiettivi da colpire. Nelle prime ore della notte piu' volte era stato udito il rombo dei cacciabombardieri sorvolare la citta', presumibilmente in direzione est, verso la valle della Bekaa.

Portavoce Tsahal, un soldato ucciso e 9 feriti
Un soldato israeliano e' stato ucciso e altri nove sono stati feriti, due dei quali in maniera grave, durante le operazioni militari in Libano Sud di questa notte e delle prime ore della mattina: lo ha affermato un portavoce militare israeliano. Un soldato e' stato ucciso nell'esplosione di un razzo vicino al confine, nell'area di Metula, ha detto all'Ansa il portavoce. Un altro e' stato ferito nello stesso incidente.

Altri 8 soldati sono stati feriti durante l'incursione delle forze israeliane a Tiro. Un ufficiale e un soldato sono in condizioni ritenute gravi, ha detto il portavoce.

Nell' operazione a Tiro. volta a distruggere le rampe di lancio dei missili a lunga gittata sparati ieri contro Hadera, e' stato ucciso ''un certo numero'' di miliziani Hezbollah, ha aggiunto. Il portavoce ha inoltre negato che per ora un secondo soldato risulti ucciso, come indicato in mattinata dall' edizione elettronica del quotidiano israeliano Jerusalem Post.

Attaccati da Israeliani più di 70 obiettivi
L'aviazione israeliana ha attaccato questa notte oltre 70 obiettivi in Libano. Lo ha riferito un portavoce militare a Tel Aviv. ''L'aviazione ha attaccato in particolare due lanciamissili nella parte meridionale di Beirut, postazioni operative, uffici e depositi di armi di Hezbollah, oltre a un centro di reclutamento di attivisti del movimento sciita Amal'', ha detto il portavoce, il quale ha aggiunto che in precedenza la popolazione civile era stata esortata con volantini a evacuare le zone obiettivo delle operazioni. Nessun commento e' stato invece rilasciato sul raid notturno a Tiro compiuto da truppe trasportate da elicotteri.

fonte: ansa
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Almeno sei persone sono state uccise e cinque sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano condotto alle prime ore dell'alba contro il villaggio di Ansar nel Sud del Libano. Lo hanno reso fonti della polizia e testimoni locali. Si parla di un pesante bombardamento aereo condotto a più riprese dall'aviazione militare israeliana contro una zona definita 'residenziale'. "Un missile aria-terra ha distrutto una casa nel villaggio di Ansar, a Est del porto di Sidone - città capoluogo del Sud del Libano - uccidendo cinque delle sei persone che l'abitavano e ferendone altre quattro" ha detto una fonte della polizia.

Nuovo Raid Terrestre a Tiro, radio
Forze speciali israeliane hanno agito la scorsa notte a sud di Tiro (Libano sud) contro obiettivi dei miliziani Hezbollah, secondo quanto ha riferito la radio militare israeliana. I membri di queste unità hanno distrutto un bunker, tre lanciarazzi e tre magazzini di armamenti. Alcuni miliziani, che hanno cercato di opporre resistenza, sono stati uccisi secondo la radio. Si tratta del secondo raid nella stessa zona dalla notte di venerdì.

Ministro israele, continueremo attacchi
Israele continuerà gli attacchi contro gli obiettivi Hezbollah in Libano e i suoi soldati resteranno nella fascia di territorio oltre il confine nel Libano meridionale fino a quando una forza internazionale non assumerà il controllo dell'area. Lo ha detto il ministro della Giustizia israeliano Haim Ramon. Parlando alla radio militare, l'esponente dell'esecutivo ha commentato anche la proposta di risoluzione Onu su cui c'é un accordo tra Usa e Francia e ha sottolineato come nella richiesta di uno stop delle ostilità tra Israele e Hezbollah non è previsto la richiesta di un parere di merito allo stato ebraico. Ramon ha anche detto che Israele dubita che Hezbollah abbia intenzione di accettare la risoluzione.

Soldato israeliano ucciso, 21 feriti
Un soldato israeliano è stato ucciso e 21 sono rimasti feriti nei combattimenti di ieri nel Libano meridionale. Lo ha annunciato in nottata un portavoce dell'esercito israeliano. I militari - ha precisato il portavoce - sono stati colpiti nel corso di scontri con combattenti del movimento sciita Hezbollah nel villaggio di Aita al Shaab, vicino al confine israelo-libanese.

Beirut chiederà modifiche bozza ONU
Il governo libanese non approva la bozza di risoluzione Onu messa a punto da Francia e Stati Uniti e chiederà di modificarla, secondo quanto ha detto una fonte governativa a Beirut. "Il governo libanese è contrario al progetto (di risoluzione) franco-americano ed ha inviato al rappresentante del Libano all'Onu, il ministro ad interim degli Esteri Tarek Mitri, un testo modificato che comprende le rivendicazioni libanesi", ha dichiarato la fonte alla France Presse. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha iniziato in serata a New York la discussione sulla bozza di risoluzione che chiede la cessazione delle ostilità in Libano.

Secondo la fonte governativa libanese, "il progetto franco-americano non è conforme agli interessi e alle rivendicazioni libanesi miranti a porre fine al conflitto". "Il Libano vuole che il progetto si basi sul piano in sette punti presentato dal governo libanese, che comprende un ritiro israeliano dal territorio occupato nel sud e la collocazione sotto l'autorità dell'Onu delle Fattorie di Shebaa, occupate da Israele", ha aggiunto la fonte. Il piano libanese chiede un cessate il fuoco immediato e globale per porre fine all'offensiva israelana lanciata il 12 luglio scorso. Prevede inoltre uno scambio di prigionieri tra Hezbollah e Israele e il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud; come pure il rafforzamento della Forza interinale dell'Onu in Libano (Unifil) e la riattivazione dell'accordo armistiziale israelo-libanese del 1949. Il piano è stato approvato da tutto il governo libanese, compresi i due ministri di Hezbollah.

fonte: ansa
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Beirut - La diplomazia internazionale stringe i tempi per fermare la guerra in Libano e i ministri degli esteri arabi stanno raggiungendo Beirut per una riunione di emergenza. Ma sulla stessa capitale libanese, oggi, in pieno giorno, sono di nuovo cadute le bombe, mentre nel Sud del Paese raid aerei e fuoco d'artiglieria hanno causato ancora decine di vittime, portando il bilancio dei civili uccisi in 26 giorni di combattimenti ben oltre quota 900.

Nel corso della notte, le forze israeliane impegnate nell' operazione 'Giusta Retribuzione' hanno continuato a bombardare a tappeto numerosi villaggi, mentre i guerriglieri Hezbollah hanno continuato a lanciare sin dal mattino decine di razzi contro il Nord di Israele, uno dei quali si e' abbattuto sulla cittadina di Kfar Giladi uccidendo 12 persone.

Allo stesso tempo, almeno sei persone sono rimaste uccise e cinque ferite in un raid aereo israeliano condotto contro il villaggio di Ansar. Tre donne sono state sepolte sotto le macerie della loro casa centrata da una bomba nel villaggio di Jibin e tre civili sono rimasti uccisi ed uno ferito in un bombardamento contro il villaggio frontaliero di Naqura, nei pressi del quartier generale della forza dell'Onu dispiegata al confine tra Libano e Israele (Unfil).

Nella stessa zona, sulla strada tra Naqura e Tiro, sono rimasti uccisi anche tre soldati libanesi, il cui posto di blocco e' stato centrato da un razzo sparato da un caccia israeliano.

E ancora, a poca distanza, tre militari cinesi dell'Unifil sono rimasti feriti quando un razzo, probabilmente sparato da miliziani Hezbollah, si e' abbattuto sul deposito munizioni della loro postazione a Mansouri, poco a Nord del confine.

I militari dell'Unifil hanno inoltre denunciato che due razzi sono caduti in mattinata a poche decine di metri da un loro convoglio di rifornimenti, fortunatamente senza causare ne' vittime ne danni.

Meno fortunati sono stati invece due civili che viaggiavano a pochi metri davanti ad un convoglio umanitario dell'Onu diretto verso Sud: un razzo sparato da un caccia israeliano ha centrtato in pieno il loro furgone, uccidendoli sul colpo. ''Trasportavano pane, erano diretti a Tiro'', ha detto all' Ansa Robin Lodge, portavoce del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.

Nella parte orientale del Paese, i caccia hanno intanto continuato l'opera di distruzione delle vie di collegamento, bombardando due strade che uniscono la valle della Bekaa a Beirut e al Libano settentrionale. Due ponti sono stati bombardati anche nella provincia di Akkar.

Il movimento Hezbollah ha dal canto suo annunciato ''con orgoglio e onore'' il ''martirio'' di tre suoi miliziani, portando cosi' a 51 il numero dei guerriglieri la cui morte e' stata ufficialmente resa nota dal gruppo guidato da Sayyed Hassan Nasrallah. Il movimento sciita ha pero' al tempo stesso rivendicato di aver lanciato decine di razzi sul Nord di Israele e ha anche affermato che suoi guerriglieri hanno distrutto tre carri armati - tra i quali un Merkava - e due bulldozer israeliani, e di aver ''ucciso o ferito'' dieci ''soldati nemici'' in scontri nella localita' di Al Bayada, sempre vicino Tiro.

A meta' pomeriggio, nuovi missili israeliani si sono abbattuti sui quartieri meridionali di Beirut. Uno, ad Haret Hreik, ha raso al suolo un edificio di almeno sei piani che sorgeva accanto ad una chiesa. Prima di sera, Hezbollah ha annunciato con un comunicato che in risposta all'attacco sulla capitale, i guerriglieri del Partito di Dio hanno lanciato per rappresaglia su Haifa ''una grossa quantita''' di missili Raad-2. Una copia iraniana di un'arma di produzione russa, che ha una gittata di oltre 60 chilometri. Poco dopo, da Israele ne e' arrivata la conferma, assieme alla notizia che i missili hanno causato la morte di almeno tre persone e il ferimento di altre decine.

fonte: ansa...l'articolo completo è qui, ne ho riportato solo la prima parte!
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New York - Israele e Libano cesseranno le ostilità alle 7 di lunedì 14 agosto (ora italiana, le 8 ora locale). Lo ha annunciato il segretario generale dell'Onu Kofi Annan. L'ora per la cessazione delle ostilità - ha precisato Annan - è stata concordata dai primi ministri di Libano e Israele, Fuad Siniora e Ehud Olmert. L'annuncio del segretario generale dell'Onu è intervenuto 24 ore dopo l'approvazione, all'unanimità, della risoluzione 1701 da parte del Consiglio di sicurezza.

Annan ha anche chiesto alle parti di interrompere immediatamente le ostilità, ma i combattimenti sul campo sono proseguiti senza sosta. Con raid aerei israeliani sulle vie di comunicazione nel nord del Libano e in altre zone del paese e sopratutto un massiccio attacco di terra contro Khiam, principale centro abitato della parte orientale del territorio che dovrebbe trasformarsi in una 'fascia di sicurezza' per lo stato ebraico. L'attacco, secondo diverse fonti, non sarebbe riuscito. Sono stati in tutto 24 i militari israeliani caduti ieri.

Napolitano: l'Italia darà il suo contributo
Roma - ''L'Italia non puo' sottrarsi alla responsabilita' di dare il suo contributo a una missione tanto auspicata e cosi' necessaria'': e' quanto emerso in un colloquio telefonico tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Romano Prodi che lo ha ragguagliato sui termini della risoluzione Onu. ''Il presidente Napolitano - informa una nota del Quirinale - si e' detto persuaso che l'orientamento gia' espresso in tal senso dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli Esteri trovera' in Parlamento il piu' largo consenso: si trattera' di una nuova importante prova per le nostre Forze Armate al servizio della comunita' internazionale nell'interesse della pace e della sicurezza''.

Da Italia fino 3500 uomini, ma niente deciso
L'Italia e' pronta a mettere in campo un contingente di circa 3.000-3.500 uomini per contribuire alla prossima - e a quanto pare imminente - forza internazionale di pace in Libano, ma sono ancora molte le variabili al vaglio dei vertici politici e militari da cui dipende la decisione finale. Per questo - secondo quanto si apprende in ambienti della Difesa - il quadro e' ancora assolutamente generico.

Intanto, viene sottolineato, serve la necessaria copertura finanziaria: un contingente di queste dimensioni costa e probabilmente i fondi si dovranno trovare fuori dal gia' penalizzato bilancio della Difesa.

Ma per partire - dopo che ci sara' stato il si' alla risoluzione Onu da parte di Israele e Libano - occorre che si verifichino anche altre condizioni, la prima delle quali, come e' stato piu' volte detto, e' il cessate il fuoco. E' inoltre necessario, viene ancora sottolineato, che la forza Onu venga accettata da tutte le parti interessate e che al suo interno vi siano dei militari di Paesi arabi. Ma importanti sono anche le possibilita' di intervento del contingente multinazionale.

P. Chigi, nulla di deciso su contingente italiano
"In relazione a notizie riguardanti ipotetiche quantità e tipologie dell' impegno di pace italiano in Libano, la Presidenza del Consiglio sottolinea che, al momento, nulla è stato stabilito e che delle modalità e della consistenza del contingente che potrebbe agire nell' ambito della iniziativa dell' Onu si comincerà a parlare domani sera durante l' incontro che si svolgerà a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Romano Prodi, il ministro degli Esteri, Massimo D' Alema e della di Difesa, Arturo Parisi": è quanto si sottolinea in una nota di Palazzo chigi.

Prodi, su missione d'accordo anche CDL
''Mi ha fatto piacere che sulla partecipazione dell' Italia alla missione di pace in Medio Oriente ci sia stata una risposta unitaria e positiva, anche da parte dei partiti dell' opposizione''. Lo ha detto ai giornalisti Romano Prodi lasciando il residence di Castiglione della Pescaia dove sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza e di lavoro. Prodi ha detto di aver sentito Gianni Letta, Casini e Fini. Il presidente del Consiglio vedra' stasera il ministro dell' Interno Giuliano Amato per parlare delle questioni della sicurezza interna, ma anche del terrorismo e del Medio Oriente: ''Tutto - ha spiegato Prodi - oggi si lega. Per questo parleremo di tutto''.

Oggi vertice Prodi, D'Alema, Parisi
Il premier Romano Prodi, a quanto si apprende, rientrera' oggi a Roma per un vertice, in serata, a Palazzo Chigi con il ministro degli Esteri Massimo D'Alema e il ministro della Difesa Arturo Parisi, sul tema del Medio Oriente. La riunione e' stata convocata anche in previsione di un Consiglio dei Ministri straordinario da convocarsi nei giorni successivi.

fonte: ansa

...è un passo avanti! Possiamo solo sperare che tutto finisca al più presto! :)
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La tregua in Israele e in Libano e' effettivamente entrata in vigore come previsto alle 08:00 di questa mattina, le 07:00 in Italia. Nel Libano Sud le armi hanno improvvisamente iniziato a tacere, dopo una ultima notte di intensi combattimenti.
Diverse unita' israeliane sono rientrate in Israele nelle ultime ore, ha riferito la radio militare, ma restano a ridosso del confine. Le altre forze di Tsahal rimangono ferme sulle posizioni occupate nelle ultime due settimane nel Libano Sud. Dopo oltre un mese di guerra, una ''calma tesa'' e' subentrata sul campo di battaglia libanese, ha titolato questa mattina l'edizione elettronica del quotidiano Haaretz.
Un soldato esausto ha detto alla Tv privata Cannale 10, mentre la sua unita' lasciava il Libano allo scadere della tregua, di provare ''un momento di emozione: e' il cessate il fuoco!''.
L'esercito israeliano chiede che il ritiro delle forze in Libano inizi rapidamente. Gerusalemme ha pero' chiarito ieri che il ritiro delle sue forze dovra' avvenire con il simultaneo dispiegamento nel Libano Sud dell'esercito libanese e dei caschi blu dell'Onu, per non lasciare una situazione di 'vuoto' di cui Hezbollah possa approfittare per rioccupare posizioni lungo il confine e minacciare di nuovo lo stato ebraico. Tsahal, secondo Haaretz, prevede di poter ritirare le proprie truppe nel giro di 10 giorni circa, se la tregua reggera'.

fonte: ansa ...la notizia continua! ;)

...che sia arrivata la pace? Speriamo! :)
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Gaza, almeno quattro morti
Almeno quattro palestinesi sono rimasti uccisi la scorsa notte a Gaza secondo fonti giornalistiche palestinesi. Nella zona di Bani Suheila (Khan Yunes) proseguono gli scavi fra le macerie di una casa colpita dalla aviazione israeliana. Da questa casa sono stati estratti due cadaveri, e si ritiene che altri due possano forse trovarsi sotto le macerie. Fonti locali hanno riferito che prima del raid i proprietari della casa hanno ricevuto una telefonata dall'intelligence di Israele che annunciava la imminenza dell'attacco. Ma i proprietari della casa, aggiungono le fonti locali, si sono rifiutati di mettersi in salvo. Altri due palestinesi - due miliziani della Jihad islamica - sono stati uccisi in uno scontro a fuoco al valico di Kissufim. I loro cadaveri sono ancora sul terreno e la loro identita' non e' stata ancora accertata.

La tregua regge
La tregua continua a reggere in Libano e in Israele: per il secondo giorno consecutivo le armi sono rimaste silenziose, e Tsahal ha iniziato a ritirare alcune unità in Libano Sud da postazioni ritenute senza particolare rilevanza strategica o troppo isolate. Due brigate di paradutisti israeliani e unità di riservisti hanno fatto ritorno in Israele. I responsabili militari desiderano in questa fase ridurre al massimo la presenza nel Libano sud, per limitare il rischio di frizioni con i miliziani Hezbollah rimasti sul terreno.

Il capo di stato maggiore israeliano dan Halutz ha detto di prevedere che le forze di Gerusalemme potrebbero ritirarsi nel giro di circa 10 giorni. L'esercito ha riferito che in due incidenti, non confermati dalla Unifil, i soldati hanno ucciso almeno 3 miliziani Hezbollah che si erano avvicinati armati alle loro postazioni. Se non interverranno complicazioni, Israele prevede di iniziare il congedo dei riservisti nei prossimi giorni. Giovedi dovrebbe iniziare nel Libano Sud il dispiegamento delle prime unità di soldati libanesi e caschi blu - già presenti con la Unifil - nelle postazioni per ora tenute dalle forze di Israele, che si ritireranno. In Galilea continuano a tornare circa 300mila sfollati, dopo che la scorsa notte il comando delle retrovie ha annullato lo stato di emergenza decretato un mese fa.

Funerali di Uri Grossman
In tutto Israele ci sono stati anche funerali di soldati morti nelle ultime ore di combattimenti in Libano. Questa sera nel cimitero militare di Gerusalemme sul Monte Herzl è stato inumato Uri Grossman - il figlio 21enne dello scrittore David Grossman - ucciso sabato nei combattimenti nel Libano sud. Alcune migliaia di persone hanno assistito ai funerali. "Sulla guerra non voglio pronunciarmi, ma la nostra famiglia ha già perso" ha detto durante le esequie il padre del giovane, David Grossman. In Israele intanto infuria la polemica sul capo di stato maggiore Dan Halutz il quale il 12 luglio, alcune ore dopo che due soldati israeliani erano stati rapiti da miliziani Hezbollah (l'episodio che ha innescato la guerra), ha ordinato alla sua banca di vendere le proprie azioni per un valore di 20mila euro. Alcuni deputati hanno chiesto le sue immediate dimissioni.

Senza notizie dei giornalisti rapiti
Nella striscia di Gaza intanto proseguono anche le ricerche di due giornalisti della Fox Tv americana rapiti da armati palestinesi. Il sequestro non è stato rivendicato. A Gaza City Il premier Ismail Haniyeh e il presidente Abu Mazen si sono incontrati per discutere in particolare dell'uscita dalla crisi innescata con Israele il 25 giugno scorso dal rapimento del soldato Ghilad Shalit, tuttora prigioniero del braccio armato di Hamas, e della possibile formazione di un governo di unità nazionale. "Il soldato sta bene, ma Israele dovrà pagare un prezzo per liberarlo", ha detto il portavoce del governo palestinese, aggiungendo che "il Libano insegna che con la forza Israele non ottiene niente".

fonte: ansa
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