Campagna contro il bullismo a scuola

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Campagna contro il bullismo a scuola

Messaggio da Vianne »

Negli ultimi tempi - anche se probabilmente il fenomeno esiste da semrpe - si leggono sempre più spesso notizie di atti di bullismo nelle scuole: ragazzini che aggrediscono i loro compagni o gli insegnanti, molestie sessuali, quando non addirittua vere e proprie violenze ssessuali, riprese col telefonino e messe on line, bravate di ogni tipo che rendono pesantissimo il clima nelle classi.

Sulla scia delle tante denunce e dei tanti epsiodi degli ultimi tempi, finalmente qualcosa comincia a muoversi per cercare di trovare una soluzione al problema.

Inserisco di seguito il testo di un articolo ripreso dal sito di Repubblica sulle inizative del Ministero della Pubblica Istruzione.
L'articolo è un po' lungo, ma è molto interessante e consiglio di leggerlo tutto :)
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Il ministro Fioroni presenta i dati legati al numero verde e al sito a disposizione di studenti, insegnanti
e genitori: 120 chiamate al giorno e 1100 contatti sul web ". Poi l'attacco alla "tv cattiva maestra"

Violenza, la scuola è in linea
una telefonata "smontailbullo"


di DANIELE SEMERARO

ROMA - "Basta parlare della scuola solo in senso negativo e quando accadono episodi spiacevoli". È l'appello lanciato dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, durante la presentazione del primo bilancio dell'attività del numero verde per l'ascolto, la consulenza e la prevenzione del bullismo. Dati confortanti, che dimostrano una grande attenzione non solo da parte dei genitori, ma anche da parte di presidi e docenti, tutti in prima linea nel combattere un fenomeno che negli ultimi mesi si era fatto sempre più allarmante.

"Durante queste settimane ho ricevuto numerose richieste - spiega il ministro - di persone che volevano sapere come stesse andando il numero verde. Per i primi due mesi di vita possiamo dire che, con circa 120 chiamate al giorno, ci troviamo di fronte a un successo". Poi accusa: "Il bullismo è un fenomeno rilevante, non si può far finta di nulla e va affrontato a tutti i livelli. Però davanti a otto milioni di studenti e un milione di docenti che ogni giorno frequentano le lezioni con successo, gli episodi di violenza e intolleranza risultano irrilevanti. Ecco perché vogliamo dire basta alla gogna mediatica alla quale ogni giorno è soggetta la scuola: non lo meritiamo. Non vogliamo nascondere i problemi - aggiunge - ma oggi possiamo dire di non avere più paura, di avere assunto una nuova consapevolezza. La cosa importante è che ci sia un sempre più stretto rapporto tra scuola e famiglia, in modo da affrontare insieme i problemi".

Fioroni affronta poi il tema del cattivo esempio che viene dalla televisione: "I ragazzi restano a scuola per cinque ore, durante le quali ricevono buoni esempi. Poi, però, per il resto della giornata la trascorrono a casa, davanti ai videogiochi o alla televisione. E se lì viene a mancare la presenza di un genitore, ecco che vengono attirati dalla violenza o da programmi pieni di esempi negativi. Ecco perché - aggiunge - ho apprezzato le dichiarazioni di Petruccioli, il presidente della Rai che a partire dal prossimo anno vorrebbe eliminare i reality show dai palinsesti".

I dati forniti dal ministero fanno trapelare un interesse sempre maggiore nei confronti di un fenomeno preoccupante: "4.437 telefonate dal 5 febbraio al 27 marzo (circa 120 al giorno) al numero verde per la prevenzione e la lotta al bullismo 800.66.96.96 e 1100 contatti al giorno al sito internet www.smontailbullo.it sono sicuramente un ottimo risultato dell'attività svolta fino ad ora", sottolinea Laura Volpini, docente dell'università "La Sapienza" di Roma e responsabile scientifico del progetto. Per quanto riguarda le chiamate, il 37,5 per cento arriva dai genitori, il 31,4 per cento dagli insegnanti (segno che la scuola ha preso coscienza della gravità del fenomeno), il 23,2 dagli studenti (si tratta soprattutto di vittime che per la prima volta confessano i propri problemi) e il 7,9 da altro personale scolastico.

Il dato più allarmante, e sicuramente nuovo, è che la maggior parte degli episodi di bullismo avvengono nella scuola secondaria di primo grado o, addirittura, nella scuola primaria, con un importante decremento man mano che cresce l'età e che si passa a un grado superiore d'istruzione.

Le vittime di solito sono ragazzi o ragazze che vengono percepiti come vulnerabili per caratteristiche di tipo psicologico (timidi, pochi amici), psicofisico e psicopatologico (handicap), etnico e sociale (non vestono abiti firmati). I maschi sono coloro che vengono maggiormente presi di mira, così come maschi sono i cosiddetti "bulli". Tra le conseguenze (ma anche tra i sintomi forti di disagio) ansia, insicurezza, crisi di pianto, tic nervosi, mal di pancia, isolamento, calo del rendimento scolastico, paura di parlare con i compagni, rinuncia alle attività extra-scolastiche.

Il call center è costituito da 10 postazioni d'ascolto seguite da esperti in psicologia giuridica e della devianza giovanile che lavorano in collaborazione con il personale del ministero della Pubblica Istruzione, con le associazioni di genitori, di insegnanti e di studenti ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Tra i testimonial della giornata, oltre a Giuseppe Rosario Esposito, il ragazzo dell'Istituto tecnico industriale "Gadda" di Napoli che il mese scorso scrisse una lettera aperta contro il bullismo a Repubblica.it, anche una delegazione della scuola "Spedalieri" di Catania: "La scuola ha tante responsabilità, è vero - ha spiegato una studentessa - ma possiamo dire a gran voce che la maggior parte dei professori è in grado di trasmettere i giusti valori. Basta studiare in maniera più umana: la letteratura e la filosofia hanno in sé i valori di cui la nostra società ha bisogno".

Tra le novità per combattere il bullismo anche la firma di una dichiarazione d'intenti con l'Aesvi, (Associazione degli editori di software videoludico), "con l'obiettivo di collaborare a una più diffusa conoscenza del codice Pegi che prevede una serie di icone informative sul contenuto dei videogiochi e sull'età sconsigliata" e la crescente collaborazione con la Polizia postale per un costante monitoraggio della rete internet e nella prevenzione e repressioni dei reati.

(29 marzo 2007)


Dal sito di Repubblica
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Mac La Mente
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola

Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Inserisco di seguito il testo di un articolo ripreso dal sito di Repubblica sulle inizative del Ministero della Pubblica Istruzione.
L'articolo è un po' lungo, ma è molto interessante e consiglio di leggerlo tutto :)
Ho letto l'articolo! Vero, è molto interessante e spiega in maniera esauriente quello che si intende fare e si sta facendo per combattere questo fenomeno!...deve finire!...e finirà prima o poi! :yes:

I numeri delle chiamate li definirei anch'io soddisfacenti e questo è un segnale molto importante perchè significa che si sta prendendo davvero coscienza di quello che accade! Spero comunque che il numero delle chiamate diminuisca a seguito di una diminuzione del fenomeno! Questo significherà un calo degli episodi e il ritorno ad una situazione di normalità e di serenità all'interno della scuola...come è giusto che sia! :)
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola

Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto: Ho letto l'articolo! Vero, è molto interessante e spiega in maniera esauriente quello che si intende fare e si sta facendo per combattere questo fenomeno!...deve finire!...e finirà prima o poi! :yes:

I numeri delle chiamate li definirei anch'io soddisfacenti e questo è un segnale molto importante perchè significa che si sta prendendo davvero coscienza di quello che accade! Spero comunque che il numero delle chiamate diminuisca a seguito di una diminuzione del fenomeno! Questo significherà un calo degli episodi e il ritorno ad una situazione di normalità e di serenità all'interno della scuola...come è giusto che sia! :)
La cosa più importante, come in tutti i casi di violenza, è che insegnanti, genitori e studenti si rendano conto che certi comportamenti sono, appunto, violenza e non semplici bravate da ragazzini.

E per questo l'esistenza di un sito e di un numero verde e la possibilità di parlare con esperti da' modo di intervenire ed agire per bloccare sul nascere qualcosa che potrebbe diventare molto più grave non solo a scuola, ma anche nel futuro di tutti. Perchè un ragazzino violento, se nessuno interviene, rischia di diventare un adulto violento
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Messaggio da Chantilly »

Questo articolo mi ha dato uno spunto: lun sera io e le mie colleghe avremo un incontro con la psicologa della scuola, per parlare un po' tra di noi ... per vedere se lavoriamo bene insieme (anzi dopo vi chiedo un consiglio). Quasi quasi chiederò se sarebbe fattibile organizzare un incontro con i genitori dei bambini che l'anno prossimo andranno alle medie per aiutarli sia nel passaggio di scuola sia a riconoscere eventuali sintomi che potrebbe avere il figlio in caso di episodi di bullismo.

E ora vi chiedo un consiglio: c'è una mia collega che secondo me e un'altra non lavora bene. Ad esempio ci sono delle regole di base e lei non le fa mai usare perché dice che "tanto non ascoltano, se ne fregano". Io e l'altra mia collega ci facciamo il sedere quadro per farle rispettare e oramai passiamo per le più severe (la cosa comunque non ci interessa).
Vi faccio un esempio: nel salone e in palestra non si può giocare a calcio con il pallone di plastica ma solo con quello di spugna perché l'altro potrebbe danneggiare il materiale scolastico. Due mercoledì fa io ero in classe con i bambini di prima e seconda a guardare un cartone animato e lei in palestra con quelli di terza, quarta e quinta. Vado da lei per chiamare un bambino e stavano giocando a calcio col pallone di plastica. La guardo e mi dice: "Glie l'ho detto ma tanto se ne fregano". Mi faccio dare il pallone e lo porto via.
Merc questo la stessa cosa. Giovedì ne ho parlato con l'altra ragazza e di comune accordo abbiamo deciso si sequestrare il pallone per un intera settimana.
Però queste cose dovrebbe farle ANCHE lei!
Altro esempio (scusate se sono prolissa): per andare in mensa a mangiare i bambini devono mettersi in fila e in silenzio. VI ASSICURO che non è così facile. Io e Vale a costo di impiegarci anche 20 minuti (a volte è capitato di farli anche ritornare indietro perché magari erano stati in silenzio ma appena entrati in mensa si erano comportati stile orda di barbari) la fila la esigiamo ... l'altra manco ci prova.
E poi da settembre che è lì e ancora non sa i nomi dei bambini ... questa secondo me è la cosa più grave perché significa una cosa sola: che non ti piace il lavoro e sei lì solo per i soldi.

Bene, dopo tutto sto panegirico vi chiedo: secondo voi lun sera io e l'altra ragazza dovremmo dirglielo che così non ci aiuta? E che i bambini non la apprezzano perché non si fa rispettare?
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola

Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: La cosa più importante, come in tutti i casi di violenza, è che insegnanti, genitori e studenti si rendano conto che certi comportamenti sono, appunto, violenza e non semplici bravate da ragazzini.

E per questo l'esistenza di un sito e di un numero verde e la possibilità di parlare con esperti da' modo di intervenire ed agire per bloccare sul nascere qualcosa che potrebbe diventare molto più grave non solo a scuola, ma anche nel futuro di tutti. Perchè un ragazzino violento, se nessuno interviene, rischia di diventare un adulto violento
Credo che questo aspetto, questa considerazione (mi riferisco al fatto di non considerarle solo bravate), stia prendendo coscienza!...ed molto positivo! :yes:

Infatti! Sono favorelissimo e appoggio in pieno questa iniziativa!...è importante che ci sia un punto i riferimento che unisca e raccolga tutte le testimonianze e le segnalazioni che arrivano proprio per evitare che altri episodi si verifichino! :)
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Messaggio da Mac La Mente »

Chantilly ha scritto: Bene, dopo tutto sto panegirico vi chiedo: secondo voi lun sera io e l'altra ragazza dovremmo dirglielo che così non ci aiuta? E che i bambini non la apprezzano perché non si fa rispettare?
Si! Secondo me dovreste dirglielo e anche insistere affinchè cambi atteggiamento...quello che ha (dal mio punto di vista) è dannoso per tutti!

...mi spiego meglio...non dico di limitare la libertà dei ragazzi e di non farli divertire, ma una guida devono averla! I ragazzini, proprio perchè piccoli, prendono spunto e imitano le persone che hanno intorno, se queste persone hanno atteggiamenti sbagliati recano solo danni...se questi atteggiamenti sbagliati poi sono da parte di un'insegnante non è molto bello!
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Messaggio da Vianne »

Chantilly ha scritto:Bene, dopo tutto sto panegirico vi chiedo: secondo voi lun sera io e l'altra ragazza dovremmo dirglielo che così non ci aiuta? E che i bambini non la apprezzano perché non si fa rispettare?
Secondo me sì.
Se la tua collega, quali che siano i motivi, non interviene e permette ai bambini di fare tutto quello che vogliono, non solo fa male il suo lavoro, ma danneggia anche quello degli altri, e danneggia i bambini stessi, eccome!
I bambini si accorgono se una persona adulta si occupa di loro e se sa fare il suo lavoro e capiscono le regole se qualcuno gliele spiega e gli spiega perchè debbano essere rispettate. Per esempio, dirgli che non usare il pallone di plastica per non danneggiare i materiali permette a tutti di vivere in un ambiente migliore e consente inoltre alla scuola di usare i propri fondi per comprare nuovi materiali (es. nuovi cartoni animati) invece di spenderli per riparare i materiali danneggiati, vuol dire far capire ai bambini che la "regola del pallone di spugna" non è un'invezione della maestra "cattiva" ma ha una motivazione che porta vantaggi a tutti (e "cattivo" è chi non la fa rispettare, imho)
L'educazione e le regole del vivere civile vengono insegnate in famiglia e a scuola. Se un insegnante non sa o non ha voglia di farlo, beh, sarebbe preferibile che conoscesse le proprie lacune e cercasse di porvi rimedio. Se poi proprio non volesse nemmeno porvi rimedio, beh, allora farebbe bene a cambiar lavoro, sempre imho
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Vianne ha scritto: Se poi proprio non volesse nemmeno porvi rimedio, beh, allora farebbe bene a cambiar lavoro, sempre imho
Sono d'accordo con quello che hai scritto! :yes: ...soprattutto sull'ultima parte perchè significa che una persona così fa l'insegnante senza avere entusiasmo e senza provare gusto nell'istruire e trasmettere conoscenza agli altri, ma solo per un tornaconto personale...ad esempio economico! :dry:
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Sono d'accordo con quello che hai scritto! :yes: ...soprattutto sull'ultima parte perchè significa che una persona così fa l'insegnante senza avere entusiasmo e senza provare gusto nell'istruire e trasmettere conoscenza agli altri, ma solo per un tornaconto personale...ad esempio economico! :dry:
Grazie Mac! :)
Secondo me non ci sarebbe niente di male nel fare l'insegnante per i soldi. A condizione però che chi lo fa sia una persona responsabile, matura e soprattutto consapevole di avere a che fare con persone e di partecipare col proprio lavoro alla formazione del loro futuro modo di essere.
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Grazie Mac! :)
Secondo me non ci sarebbe niente di male nel fare l'insegnante per i soldi. A condizione però che chi lo fa sia una persona responsabile, matura e soprattutto consapevole di avere a che fare con persone e di partecipare col proprio lavoro alla formazione del loro futuro modo di essere.
Prego Vianne! :)

Queeeesto è assolutamente vero! Credo sia la condizione più importante da rispettare e non andrebbe mai e poi mai dimenticata! E' la definizione stessa di insegnante e di insegnare! :yes:
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Chantilly ha scritto:...lun sera io e le mie colleghe avremo un incontro con la psicologa della scuola, per parlare un po' tra di noi ...
Ehmmm...se non sono troppo indiscreto, mi piacerebbe sapere come è andata! :)

Come si è comportata la collega...passatemi il termine...menefreghista? :dry:
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Messaggio da Chantilly »

Mac La Mente ha scritto: Ehmmm...se non sono troppo indiscreto, mi piacerebbe sapere come è andata! :)
A parte il sonno atroce direi bene. Abbiamo avuto un incontro con la psicologa della scuola. Il discorso si è concentrato su un bambino di quinta, molto diffiicile da gestire perché affetto da disturbo di personalità. In pratica il bambino è iperattivo e di conseguenza ingestibile perché distratto da troppe cose. Abbiamo cercato una soluzione e una di queste è quella di non stimolare il bambino ma anzi al contrario di farlo annoiare. Purtroppo è un discorso che coinvolge anche fattori esterni come l'ambiente familiare e gli assistenti sociali.
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Messaggio da Mac La Mente »

Chantilly ha scritto: A parte il sonno atroce direi bene. Abbiamo avuto un incontro con la psicologa della scuola. Il discorso si è concentrato su un bambino di quinta, molto diffiicile da gestire perché affetto da disturbo di personalità. In pratica il bambino è iperattivo e di conseguenza ingestibile perché distratto da troppe cose. Abbiamo cercato una soluzione e una di queste è quella di non stimolare il bambino ma anzi al contrario di farlo annoiare. Purtroppo è un discorso che coinvolge anche fattori esterni come l'ambiente familiare e gli assistenti sociali.
Grazie per averlo raccontato Chantilly! :)

...effettivamente è abbastanza difficile gestire una situazione del genere, ci sono troppo stimoli intorno a noi che sicuramente fanno male al bambino! :(
Spero che con il tempo possa andare sempre meglio e calmarsi, non vi arrendete! Sono sicuro che farete un buon lavoro! :)
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Messaggio da Mac La Mente »

Credo che il posto giusto per citare questa notizia sia questo topic! Il gesto compiuto dal ragazzo secondo me è stato una reazione a questo fenomeno di bullismo, a queste discriminazioni che si fanno a titolo gratuito e che vengono attuate da parsone (ragazzini) che non hanno capito assolutamente niente di niente su come ci si deve comportare e su come si deve vivere nella società! :ouch: :ouch:

Sono senza parole mentre leggo questa notizia! Tristezza, solo tristezza! :(


Torino, il ragazzo dallo scorso anno era tormentato dai compagni di scuola

Sedicenne si uccide, dicevano che era gay

La madre: "Perché lo hanno trattato così?"
"Era il più bravo della classe, lo perseguitavano anche per quello"


Torino - "Perché me lo hanno trattato così? Non aveva fatto niente di male, era un essere umano come tutti loro". La signora Priscilla non riesce a darsi pace per la morte del figlio sedicenne: martedì scorso si è tolto la vita gettandosi dalla finestra della sua abitazione, al quarto piano di un'abitazione di Torino. Piange spiegando che suo figlio M. non sopportava più di sentirsi emarginato e insultato dai compagni di scuola che continuavano a ripetergli "sei gay, ti piacciono i ragazzi". Ne aveva anche parlato con la preside, ma non era cambiato nulla.

M.P., 16 anni, frequentava l'istituto tecnico Sommeiller, considerato uno dei più prestigiosi di Torino. Dallo scorso anno scolastico era stato preso di mira dagli altri ragazzi che per deriderlo lo apostrofavano con il nome di Jonathan, come uno dei personaggi del Grande Fratello televisivo indicato come omosessuale. E così martedì scorso M.P. ha deciso di farla finita. Prima di gettarsi nel vuoto ha lasciato due biglietti, ora in mano ai carabinieri, dai quali si è appreso che in uno chiede scusa ai genitori, nell'altro traccia le motivazioni del suo gesto. "A scuola - è il senso del messaggio - non mi accettano perché mi vedono come uno diverso da loro. Non mi sento integrato".

"Lunedì - racconta la madre - è tornato a casa dicendo di sentirsi molto stanco e molto triste. Voleva andare subito a dormire. La mattina dopo sarebbe dovuto andare a lezione, ma mi aveva chiesto di stare a casa per studiare e riposarsi. Sono uscita e dopo un po' mi ha chiamato mio figlio maggiore, raccontandomi quanto era successo".

Priscilla, di origine filippina, ha sposato nel 1989 un agricoltore di Buttigliera d'Asti, dal quale ha avuto tre bambini. M. era il secondo dei tre figli della coppia, separata dal '99. "I miei figli sono bravi, educati. Gli ho sempre raccomandato di studiare, e in effetti a scuola vanno benissimo". Ma all'istituto tecnico Sommeiller M. aveva dei problemi, anche se studiava tanto. "Io lo sapevo - dice Priscilla - anche perché all'inizio del precedente anno scolastico si era confidato con me. Diceva che lo prendevano in giro, che gli dicevano 'sei un gay', 'ti piacciono i maschi'. Ne avevamo anche parlato con la preside".

"All'inizio non voleva più andare - prosegue la donna, - ha continuato a seguire le lezioni e i compagni lo hanno isolato dal gruppo, come se non fosse uno di loro, come se fosse diverso. Io ero preoccupata. Gli chiesi se voleva andare da uno psicologo, mi rispose di no".

La preside dell'istituto tecnico commerciale Sommeiller, Caterina Cogno, non esita a definirlo "il migliore della classe". "Aveva manifestato del disagio - spiega - all'inizio del precedente anno scolastico, nel 2005. Vedendolo in lacrime, un insegnante lo avvicinò. E dopo qualche titubanza disse che gli altri lo prendevano in giro perché studiava troppo e aveva dei bei voti. Lo chiamavano Jonathan. Intervenimmo subito, sgridammo i suoi compagni, e da allora non è più stato notato nulla di insolito. Era bravo, garbato, sensibile. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno".

fonte: Repubblica
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