...ma per aiutare il bullo? Ormai è perso!Nilleshna ha scritto:Dialogo e riforme...
Campagna contro il bullismo a scuola
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
E' recidivo! Ha ragione Mac, irrecuperabile.Mac La Mente ha scritto:Secondo alcune indiscrezioni, il bambino, già in passato, avrebbe aggredito e minacciato i compagni, lanciando contro di loro vari oggetti. Da qui la decisione dei genitori degli altri compagni di classe di ritirare i figli da scuola.
Sono un Sagittario con quattro zampe, una coda, arco e freccia!
Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Era ironica, per dire che il dialogo e le riforme non fatte portano a questo, come la società moderna con i genitori sempre fuori casa.Mac La Mente ha scritto:...ma per aiutare il bullo? Ormai è perso!Nilleshna ha scritto:Dialogo e riforme...
Ma non dite che è perso pensate se fosse vostro figlio, mi fa sentire triste, nulla è mai perso se sono ancora piccoli, questo è etichettarli e renderli così deliquenti solo puntando un dito senza fare nulla.
Per aspera sic itur ad astra
Jane Eyre\ Charlotte Brontë “Oltre questo mondo,
oltre la razza degli uomini,
esiste un mondo invisibile e un regno degli spiriti.
Quel mondo ci circonda ed è dappertutto;
e quegli spiriti ci vegliano, perché hanno l’incarico di custodirci…”
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Se si pensa in positivo si può recuperare.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
L'avevo capito Nill! ...non è stato immediato, ad essere sincero, ma poi ci sono arrivato!Nilleshna ha scritto: Era ironica, per dire che il dialogo e le riforme non fatte portano a questo, come la società moderna con i genitori sempre fuori casa.
Ma non dite che è perso pensate se fosse vostro figlio, mi fa sentire triste, nulla è mai perso se sono ancora piccoli, questo è etichettarli e renderli così deliquenti solo puntando un dito senza fare nulla.
Lo so, è molto triste pensare che a soli otto anni possa essere già tardi per recuperare una persona, forse non sarà questo il caso, ma di sicuro ci sono altre situazioni che generano questo!
Nonono, non punto il dito anzi, sono il primo che vuole cercare di capire e di aiutare ed è per questo che mi arrabbio quando sento queste notizie...con tutto quello che si può fare, non si fa niente!
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Per cominciare magari si potrebbe (dovrebbe) intervenire sui genitori. Se quel bambino è cresciuto così e ritiene che girare con un coltellino in tasca e puntarlo alla gola degli altri bambini sia "normale", forse è perchè in famiglia considerano "normali" certi atteggiamenti che altro non sono che violenza.Mac La Mente ha scritto:Nonono, non punto il dito anzi, sono il primo che vuole cercare di capire e di aiutare ed è per questo che mi arrabbio quando sento queste notizie...con tutto quello che si può fare, non si fa niente!
Impariamo a chiamare le cose col loro nome: girare con un coltello e usarlo per minacciare gli altri è violenza. E se un bambino lo fa, è perchè lo ha visto fare da qualche adulto.
Sono la prima a ritenere la tv responsabile di moltissimi mali - e chi mi legge da un po' sa cosa penso della tv - però non credo proprio che un bambino di 8 anni impari a puntare il coltello alla gola del prossimo solo perchè l'ha visto fare in tv.
Se così fosse, lo farebbero tutti i bambini che guardano i meravigliosi programmi zeppi di morti ammazzati mandati a tutte le ore del giorno e della notte su tutte le reti telvisive.
Un bambino di 8 anni è recuperabile se si interviene sulla sua famiglia oltre che su di lui. Ma questi interventi devono essere fatti da personale specializzato, non si può pretendere che altri bambini di 8 anni debbano farsi carico - e rischiare la pelle - delle enormi carenze educativi e di responsabilità della famiglia di provenienza di quel bambino.
Lui è un bambino e ha diritto ad avere una vita normale. E l'unico modo per consentirgli di averla è l'intervento di personale specializzato nella gestione di famiglie a rischio.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Segnalo un articolo della scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti pubblicato oggi sul Corriere.
Secondo me ha ragione
I RAGAZZI E I SILENZI DEGLI ADULTI
I nostri figli senza maestri
di Isabella Bossi Fedrigotti
Della politica, di ogni suo minimo sussulto, controversia o screzio, si discute per giorni, si ragiona, si polemizza. Dei giovani e giovanissimi, dei loro problemi, dei loro allarmi, della loro violenza, dei terrificanti crimini che riescono a commettere quando ancora, almeno in teoria, devono rispettare l’orario di rientro dettato dai genitori, dopo un momentaneo commento incredulo e sbigottito, si tende, invece, a tacere. E così gli accoltellamenti, le rapine, le aggressioni, gli stupri di gruppo, gli assassini per opera di adolescenti o poco più transitano veloci, giorno dopo giorno, negli spazi delle cronache nere senza che ci prendiamo la briga di riflettere davvero su cosa sta succedendo nella nostra società. Di loro, dei ragazzi, quando li arrestano, si coglie per lo più la freddezza e l’indifferenza, non solo per le vittime ma anche per i propri cari e il proprio destino, quasi che qualsiasi cosa—compreso il carcere — fosse preferibile all’insopportabile noia che li affligge. E sembra specchiarsi, quest’indifferenza, nel loro abbigliamento, sempre uguale, jeans, scarpe sportive e felpa, del tutto indifferente a diversi luoghi e occasioni: casa, scuola, lavoro, pub, sport oppure discoteca.
Vanno e rubano, vanno e accoltellano, vanno e dan fuoco a un barbone, vanno e uccidono un compagno di scorribande, quasi sempre in gruppo, per farsi forza, naturalmente, perché da soli forse non oserebbero; e noi ce la sbrighiamo parlando di «fenomeno delle baby gang», come se il termine straniero minimizzasse la tragicità dei fatti. Ma da dove vengono e chi sono questi alieni crudeli e indifferenti? Da case normali per lo più; anche dal degrado, dalla miseria e dall’emarginazione, ma altrettanto, da case belle, quartieri buoni e famiglie per bene. Potrebbero essere figli di tutti noi, incappati per insicurezza, per solitudine, per noia nell’amico più forte, nel gruppo sbagliato; e si sa che il gruppo ormai conta più della famiglia, per il semplice fatto che la famiglia, nonostante il gran parlare che se ne fa, è oggi più debole che mai. Oltre a essere spesso dimezzata, per cui i ragazzi sono privi della costante ed equilibrante presenza di entrambi i genitori, non è più come un tempo affiancata e sostenuta nel suo magistero dagli insegnanti e da altre figure di educatori come, per esempio, i parroci, per ragioni che a volte risalgono paradossalmente proprio alla famiglia.
Se, infatti, padri e madri—come spesso succede — prendono sistematicamente le parti dei figli contro maestri e professori, è difficile che si crei quell’alleanza di intenti preziosa per l’educazione. E rinunciare a qualsiasi forma di istruzione religiosa è, ovviamente, una scelta rispettabilissima che però priva la famiglia di un supporto non indifferente. Moltissimi sono naturalmente i padri e le madri forti abbastanza per farcela da soli a insegnare ai figli cos’è bene e cos’è male, ma molti sono anche quelli che, invece, non ce la fanno. Ma c’è dell’altro, ed è la profondissima infelicità dei giovani. Perché è certo che sono infelici, lo gridano dietro i loro indecifrabili silenzi, che non sempre riflettono soltanto il comodo, rilassante oppure stanco silenzio degli adulti. È un’infelicità chiusa e senza desideri, peraltro, secondo il geniale titolo del romanzo di Peter Handke, perché non può esserci desiderio dove non c’è speranza.
Ecco, quel che atterra i nostri figli, quel che toglie loro qualsiasi energia positiva, quel che li rende tetri e annoiati e, dunque, disponibili alle trasgressioni più atroci, è la mancanza di speranze condivise. Speranze che molto prima di essere di natura economica sono di natura ideale, nutrimento e carburante indispensabile per i giovani. Anche per noi adulti, ovviamente, perché l’uomo non può vivere senza aspettarsi per domani una sia pur minuscola luce, ma in modo molto meno assoluto e radicale, perché abbiamo ormai imparato bene a difenderci dal vuoto. Speranze —condivise — che una volta riguardavano la politica, per esempio, oppure la religione o la cultura e che adesso, mediamente, s’innalzano fino ai successi della squadra di calcio del cuore o al sogno di finire in tv oppure alla conquista di un certo tipo di abbigliamento firmato e uniforme. Poveri ragazzi, viene da dire, però è questo il piatto che abbiamo preparato per loro, gli esempi che abbiamo fornito, i modelli che abbiamo fabbricato. Ed è un serpente che si morde la coda perché se famiglia, scuola e istituzioni varie oggi si rivelano così deboli, così inascoltate e incapaci di educare è anche perché per prime sembrano aver smarrito nel tempo le ragioni forti del loro essere. I maestri, insomma, i tanto invocati maestri grandemente scarseggiano perché non credono più al loro magistero.
30 aprile 2009
Dal sito del Corriere della Sera
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Vanno e rubano, vanno e accoltellano, vanno e dan fuoco a un barbone, vanno e uccidono un compagno di scorribande, quasi sempre in gruppo, per farsi forza, naturalmente, perché da soli forse non oserebbero; e noi ce la sbrighiamo parlando di «fenomeno delle baby gang», come se il termine straniero minimizzasse la tragicità dei fatti. Ma da dove vengono e chi sono questi alieni crudeli e indifferenti? Da case normali per lo più; anche dal degrado, dalla miseria e dall’emarginazione, ma altrettanto, da case belle, quartieri buoni e famiglie per bene. Potrebbero essere figli di tutti noi, incappati per insicurezza, per solitudine, per noia nell’amico più forte, nel gruppo sbagliato; e si sa che il gruppo ormai conta più della famiglia, per il semplice fatto che la famiglia, nonostante il gran parlare che se ne fa, è oggi più debole che mai. Oltre a essere spesso dimezzata, per cui i ragazzi sono privi della costante ed equilibrante presenza di entrambi i genitori, non è più come un tempo affiancata e sostenuta nel suo magistero dagli insegnanti e da altre figure di educatori come, per esempio, i parroci, per ragioni che a volte risalgono paradossalmente proprio alla famiglia.
Se, infatti, padri e madri—come spesso succede — prendono sistematicamente le parti dei figli contro maestri e professori, è difficile che si crei quell’alleanza di intenti preziosa per l’educazione. E rinunciare a qualsiasi forma di istruzione religiosa è, ovviamente, una scelta rispettabilissima che però priva la famiglia di un supporto non indifferente. Moltissimi sono naturalmente i padri e le madri forti abbastanza per farcela da soli a insegnare ai figli cos’è bene e cos’è male, ma molti sono anche quelli che, invece, non ce la fanno. Ma c’è dell’altro, ed è la profondissima infelicità dei giovani. Perché è certo che sono infelici, lo gridano dietro i loro indecifrabili silenzi, che non sempre riflettono soltanto il comodo, rilassante oppure stanco silenzio degli adulti. È un’infelicità chiusa e senza desideri, peraltro, secondo il geniale titolo del romanzo di Peter Handke, perché non può esserci desiderio dove non c’è speranza.
Ecco, quel che atterra i nostri figli, quel che toglie loro qualsiasi energia positiva, quel che li rende tetri e annoiati e, dunque, disponibili alle trasgressioni più atroci, è la mancanza di speranze condivise. Speranze che molto prima di essere di natura economica sono di natura ideale, nutrimento e carburante indispensabile per i giovani. Anche per noi adulti, ovviamente, perché l’uomo non può vivere senza aspettarsi per domani una sia pur minuscola luce, ma in modo molto meno assoluto e radicale, perché abbiamo ormai imparato bene a difenderci dal vuoto. Speranze —condivise — che una volta riguardavano la politica, per esempio, oppure la religione o la cultura e che adesso, mediamente, s’innalzano fino ai successi della squadra di calcio del cuore o al sogno di finire in tv oppure alla conquista di un certo tipo di abbigliamento firmato e uniforme. Poveri ragazzi, viene da dire, però è questo il piatto che abbiamo preparato per loro, gli esempi che abbiamo fornito, i modelli che abbiamo fabbricato. Ed è un serpente che si morde la coda perché se famiglia, scuola e istituzioni varie oggi si rivelano così deboli, così inascoltate e incapaci di educare è anche perché per prime sembrano aver smarrito nel tempo le ragioni forti del loro essere. I maestri, insomma, i tanto invocati maestri grandemente scarseggiano perché non credono più al loro magistero.
30 aprile 2009
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Davvero un bell'articolo! L'ho letto con molta attenzione e ciò che dice è assolutamente vero! Troppo facile etichettare con "baby gang" i fenomeni e le azioni descritte, bisogna capire l'origine di tutto questo e operare per trovare una soluzione a monte!Vianne ha scritto:Segnalo un articolo della scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti pubblicato oggi sul Corriere.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Anche secondo me.Vianne ha scritto:Secondo me ha ragione
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Non so davvero cosa pensare...ho letto in questo momento questa notizia e dire che sono sconvolto è dire poco. Un episodio di violenza accaduto all'interno di una scuola per motivi sicuramente futili e senza senso...un ragazzo ferito e un altro arrestato (giustamente). Ma dove andremo a finire?
Monterotondo, i due ragazzi hanno litigato nei bagni dell'Istituto Cardano
uno dei sedicenni ha colpito l'altro con un coltello da cucina. E' stato arrestato
Studente accoltellato da un compagno di scuola
Monterotondo (Roma) - Uno studente è stato accoltellato da un compagno di classe, in una scuola superiore di Monterotondo. I due ragazzi, entrambi di 16 anni, si erano dati appuntamento nei bagni dell'istituto tecnico industriale Cardano per chiarire alcune incomprensioni legate al rendimento scolastico e alle ragazze. Avrebbero iniziato a discutere e a un certo punto, uno dei due ha estratto un coltello da cucina (la lama era lunga 17 cm), e ha cercato di colpire l'altro alla gola. Il ragazzo è riuscito a schivare in parte la coltellata ed è stato colpito alla mano sinistra.
Portato d'urgenza all'ospedale di Monterotondo, intorno alle 14, si è deciso di ricoverarlo, con una prognosi di circa 20 giorni (ha un tendine tagliato e probabilmente sarà sottoposto a intervento chirurgico).
L'aggressore, residente a Mentana, è stato arrestato dai carabinieri dopo un lungo interrogatorio. E' accusato di tentato omicidio, lesioni e porto abusivo d'arma. Ed è stato trasportato nel centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli a Roma.
Secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti, all'origine dell'episodio ci sarebbe una figuraccia davanti ad alcune ragazze. Quello di oggi sarebbe stato l'epilogo di una serie di scherzi che i due ragazzi si facevano da tempo, anche in presenza di amici comuni.
fonte: Repubblica
Monterotondo, i due ragazzi hanno litigato nei bagni dell'Istituto Cardano
uno dei sedicenni ha colpito l'altro con un coltello da cucina. E' stato arrestato
Studente accoltellato da un compagno di scuola
Monterotondo (Roma) - Uno studente è stato accoltellato da un compagno di classe, in una scuola superiore di Monterotondo. I due ragazzi, entrambi di 16 anni, si erano dati appuntamento nei bagni dell'istituto tecnico industriale Cardano per chiarire alcune incomprensioni legate al rendimento scolastico e alle ragazze. Avrebbero iniziato a discutere e a un certo punto, uno dei due ha estratto un coltello da cucina (la lama era lunga 17 cm), e ha cercato di colpire l'altro alla gola. Il ragazzo è riuscito a schivare in parte la coltellata ed è stato colpito alla mano sinistra.
Portato d'urgenza all'ospedale di Monterotondo, intorno alle 14, si è deciso di ricoverarlo, con una prognosi di circa 20 giorni (ha un tendine tagliato e probabilmente sarà sottoposto a intervento chirurgico).
L'aggressore, residente a Mentana, è stato arrestato dai carabinieri dopo un lungo interrogatorio. E' accusato di tentato omicidio, lesioni e porto abusivo d'arma. Ed è stato trasportato nel centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli a Roma.
Secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti, all'origine dell'episodio ci sarebbe una figuraccia davanti ad alcune ragazze. Quello di oggi sarebbe stato l'epilogo di una serie di scherzi che i due ragazzi si facevano da tempo, anche in presenza di amici comuni.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Un gesto abominevole e violento.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Ma i genitori in che mondo vivono? Non si accorgono che i figli girano con un coltello in tasca?
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
Non lo so Vianne! Non riesco a trovare risposte a queste domande come non so rispondere ad un'altra domanda che mi sono fatto io...come è possibile che un ragazzino entri in possesso di un coltello?Vianne ha scritto:Ma i genitori in che mondo vivono? Non si accorgono che i figli girano con un coltello in tasca?
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
A pochi giorni di distanza dall'ultimo episodio, ad Agrigento è accaduto che un ragazzo sia stato picchiato dai alcuni suoi coetanei...se il motivo dovesse essere realmente quello riportato nell'articolo, non so davvero cosa pensare!
È accaduto a Licata. Riscontrata una sospetta frattura alla scatola cranica
Bullismo, ragazzo picchiato dal branco per aver guardato una coetanea
Lo studente avrebbe scatenato la gelosia del fidanzato esperto in arti marziali che lo ha picchiato con altri 5
Licata (Agrigento) - Uno studente di 15 anni è stato picchiato selvaggiamente a Licata da un branco formato da sei minorenni per avere rivolto un'avance a una compagna di classe. Adesso è ricoverato in prognosi riservata, con un trauma cranico, nell'ospedale San Giacomo d'Altopasso di Licata. Il ragazzo, secondo i medici, non sarebbe comunque in pericolo di vita.
La gelosia - La spedizione punitiva, come ricostruisce lunedì il quotidiano La Sicilia, è avvenuta sabato sera nella piazza principale del paese, davanti agli occhi di decine di giovani. Lo studente, che frequenta il secondo anno della scuola media superiore, avrebbe guardato con insistenza la compagna, scatenando la gelosia del fidanzato di quest'ultima, un manovale di 17 anni. Il giovane avrebbe invitato il rivale a seguirlo per un «chiarimento» subito trasformatosi in un pestaggio.
Arti marziali - Secondo alcuni testimoni all'aggressore, esperto in arti marziali, avrebbero dato man forte altri cinque ragazzi. Al termine del raid i sei minorenni si sono allontanati indisturbati; la vittima dell'aggressione è stata invece trasportata in ospedale con una sospetta frattura alla scatola cranica. I carabinieri di Licata, che conducono le indagini, avrebbero già identificato gli autori del pestaggio.
fonte: Corriere della sera
È accaduto a Licata. Riscontrata una sospetta frattura alla scatola cranica
Bullismo, ragazzo picchiato dal branco per aver guardato una coetanea
Lo studente avrebbe scatenato la gelosia del fidanzato esperto in arti marziali che lo ha picchiato con altri 5
Licata (Agrigento) - Uno studente di 15 anni è stato picchiato selvaggiamente a Licata da un branco formato da sei minorenni per avere rivolto un'avance a una compagna di classe. Adesso è ricoverato in prognosi riservata, con un trauma cranico, nell'ospedale San Giacomo d'Altopasso di Licata. Il ragazzo, secondo i medici, non sarebbe comunque in pericolo di vita.
La gelosia - La spedizione punitiva, come ricostruisce lunedì il quotidiano La Sicilia, è avvenuta sabato sera nella piazza principale del paese, davanti agli occhi di decine di giovani. Lo studente, che frequenta il secondo anno della scuola media superiore, avrebbe guardato con insistenza la compagna, scatenando la gelosia del fidanzato di quest'ultima, un manovale di 17 anni. Il giovane avrebbe invitato il rivale a seguirlo per un «chiarimento» subito trasformatosi in un pestaggio.
Arti marziali - Secondo alcuni testimoni all'aggressore, esperto in arti marziali, avrebbero dato man forte altri cinque ragazzi. Al termine del raid i sei minorenni si sono allontanati indisturbati; la vittima dell'aggressione è stata invece trasportata in ospedale con una sospetta frattura alla scatola cranica. I carabinieri di Licata, che conducono le indagini, avrebbero già identificato gli autori del pestaggio.
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Re: Campagna contro il bullismo a scuola
La spedizione punitiva...
Ma questi a 30 anni ti sparano a vista...scusate ma io trovo che oggi la gioventù abbia perso oltre che l'uso della pacatezza anche quello del ragionamento...
Ma questi a 30 anni ti sparano a vista...scusate ma io trovo che oggi la gioventù abbia perso oltre che l'uso della pacatezza anche quello del ragionamento...
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