Malasanità!

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Malasanità!

Messaggio da Mac La Mente »

...ho appena letto una notizia su questo argomento e visto che manca (manca, vero? Non vorrei sbagliarmi! :) ) mi sembra giusto che ci sia un topic che parli di questo argomento così discusso e così altrettanto tenuto nascosto! :dry:

Possibile che non si trovi una soluzione per migliorare la situazione? :ouch: :ouch:


Nel prossimo post inserisco la notizia! :)
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Messaggio da Mac La Mente »

L'inchiesta aperta dopo la morte di una paziente lo scorso dicembre

In due anni una decina di persone si sarebbero ammalate a causa del batterio

Roma, allarme legionella al Policlinico chiuse tre sale operatorie, 4 indagati

Nel mirino dei magistrati due medici sospettati di non aver comunicato tempestivamente alle autorità la notizia del decesso della donna e due funzionari dell'Asl RmA per omessa denuncia


Roma - Tre sale operatorie del Dipartimento emergenza e accettazione chiuse e quattro persone indagate. Al policlinico Umberto I di Roma, primi effetti dell'inchiesta aperta tre mesi fa dopo la morte di una paziente che aveva contratto il batterio in ospedale.

I pm G. De Falco e G. Dito, coordinati dal procuratore aggiunto G. Amendola, dopo tre mesi di accertamenti e verifiche, hanno deciso di mettere sotto inchiesta due medici dell'ospedale per omissione di referto. I due sono sospettati di non aver comunicato tempestivamente all'autorità giudiziaria la notizia del decesso della donna colpita dal morbo. Sotto inchiesta anche due funzionari dell'Asl RmA: per loro l'ipotesi di reato è di omessa denuncia, perché la magistratura era stata avvertita di quella morte dall'azienda sanitaria addirittura un mese dopo.

Dalle indagini, affidate ai carabinieri del Nas, è emerso che la donna, quasi sicuramente, ha contratto l'infezione in ospedale. Il batterio sarebbe stato individuato nelle tubature e nelle condutture del Dipartimento e non sarebbe stato ancora stroncato, anche se l'acqua in circolo è stata sottoposta già a un processo di clorazione. E fino a quando non ci sarà pericolo scampato, le sale operatorie non potranno entrare in funzione. In ogni caso tutte le acque dell'Umberto I sono sotto analisi.

In due anni sarebbero stati registrati ben dieci casi di legionella, anche se non si esclude che qualche paziente possa essere stato colpito dal morbo prima di essere ricoverato al Policilinico. Al di là dell'infezione, proseguono intanto le indagini della magistratura per individuare le persone, all'interno della struttura ospedaliera, cui poter attribuire la responsabilità della sporcizia e dello stato di degrado riscontrati in vari reparti e a suo tempo denunciati dal settimanale 'L'Espresso'.

fote: Repubblica.it
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Messaggio da Chantilly »

Mi sa che questo topic si riempirà ben presto di pagine. Purtroppo :(
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Messaggio da Mac La Mente »

Chantilly ha scritto:Mi sa che questo topic si riempirà ben presto di pagine. Purtroppo :(
Se sarà così è perchè purtroppo stiamo messi davvero male! :(

...allora ho fatto bene?...trovo giusto che se ne parli! :yes:
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Messaggio da Mac La Mente »

Mmmm...l'ho letta proprio in questo momento questa notizia! Credo valga la pena inserirla per far vedere quanti "furbacchioni" ci sono in giro! :dry:

...è un po' lunga, ma vale la pena leggerla! :)

I medici e i fannulloni
Quando i certificati diventano troppo facili
Milioni di giornate di malattia di nullafacenti sani come pesci, certificate da medici irresponsabili


Nei giorni scorsi gli Ordini dei medici hanno protestato contro l'accenno, contenuto nel mio ultimo articolo, alla loro inerzia di fronte ai milioni di giornate di malattia di nullafacenti sani come pesci, certificate da medici irresponsabili. «Non è compito nostro controllare le certificazioni», obiettano gli Ordini. E poi: «Il medico curante non può che fidarsi di quel che gli dice il paziente». In qualche caso è vero: di fronte a una crisi improvvisa di emicrania o di lombalgia anche il medico curante ha scarse possibilità di verifica. Ma in moltissimi casi la mala fede del medico è evidentissima. Uno di questi, il più clamoroso per dimensioni, è quello degli 800 certificati di un giorno di malattia rilasciati a Fiumicino il 2 giugno 2003 ad altrettanti assistenti di volo dell'Alitalia, che intendevano così bloccare i voli senza preavviso, nel corso di una vertenza sindacale.

«Strafottente "sciopero sanitario" di hostess e steward», lo definì Michele Serra sulla Repubblica; «malcostume sindacale e dei medici» titolò il Corriere in prima pagina. Ma l'Ordine non mosse un dito. Assistiamo tutti i giorni a casi in cui la mala fede del medico curante è altrettanto evidente; e, anche quando questi vengono denunciati, l'Ordine chiude entrambi gli occhi. È, per esempio, il caso del medico di una Asl friulana che, il 5 febbraio 2004, «certifica» una prognosi di 20 giorni per un'impiegata bancaria, indicando che essa è - quel giorno stesso - reperibile a Santa Fe in Argentina, pur essendo l'assenza imputabile soltanto a un «trattamento fisioterapico per artrosi post-traumatica della caviglia»; il 24 giugno successivo identica certificazione, con paziente reperibile sul Mar Morto; per l'Ordine e la Asl, cui la cosa viene denunciata, la certificazione è «professionalmente corretta e contrattualmente ineccepibile».

L'Ordine non ha mosso un dito neppure nel caso del professor M. di un liceo di Milano, denunciato dal Corriere il 16 ottobre scorso, che da anni per centinaia di volte si è fatto certificare infermo regolarmente nelle giornate di lunedì, di venerdì, o di ponte tra due festività, e sempre al paesello natale in Sicilia; o nel caso del sig. A. di Parma, cui il medico certifica per tre volte di seguito 30 giorni di lombosciatalgia, senza disporre alcun accertamento diagnostico, né tanto meno alcuna terapia; o nel caso del sig. D. di Roma, che il giorno stesso in cui gli viene comunicato il trasferimento a un ufficio a lui sgradito è colto da «depressione del tono dell'umore», per la quale il medico di famiglia arriva a prescrivere complessivamente sei mesi di astensione dal lavoro, ma non una visita specialistica, e neppure alcuna cura appropriata.

Né gli Ordini hanno mai preso alcuna iniziativa di fronte al fenomeno delle certificazioni puntualmente rilasciate ogni anno a comando da migliaia di medici ad altrettanti membri esterni delle commissioni per gli esami di maturità, per consentire loro di sottrarsi alla chiamata. Certo, questo potere di autorizzare chiunque a «mettersi in malattia» può essere gratificante per un medico di scarsa levatura professionale; mentre, al contrario, rifiutare un certificato di comodo può costargli la perdita di un paziente. Ma ci sono anche molti medici seri che al proprio interesse antepongono il dovere. E comunque la compiacente certificazione a comando costituisce una grave violazione del codice deontologico, il quale imporrebbe al medico, quando egli attesta un'infermità, di farlo con «formulazione di giudizi obiettivi e scientificamente corretti» (art. 24). Il fatto che, di fronte a una violazione così platealmente diffusa e culturalmente radicata, sia addirittura il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici a giustificare l'inerzia di questi organismi (Corriere del 23 marzo, p. 53) la dice lunga sulla questione se essi siano davvero posti a garanzia dell'interesse della collettività, o non agiscano invece di fatto come una sorta di sindacato nazionale obbligatorio di categoria. Va anche detto che a questa vera e propria frode istituzionalizzata concorre il sistema dei controlli sulle malattie dei lavoratori.

Basti osservare in proposito che nei moduli sui quali i medici dei servizi ispettivi dell'Inps e delle Asl redigono i referti delle loro visite domiciliari non è neppure contemplato l'accertamento dell'inesistenza dell'impedimento: il peggio che può accadere al falso malato è di essere dichiarato idoneo a riprendere il servizio il giorno successivo a quello della visita ispettiva (salva «ricaduta» la sera stessa della visita, che il medico curante può sempre tornare a certificare). Né i magistrati penali e del lavoro brillano per reattività di fronte al fenomeno: quante sentenze pilatesche si leggono quotidianamente, nelle quali il giudice chiude entrambi gli occhi di fronte a incongruenze evidentissime tra la diagnosi «certificata» e il difetto degli accertamenti necessari o delle terapie appropriate, oppure di fronte a circostanze che escludono l'impedimento al lavoro.

Fra le molte tare che riducono la capacità di competere del nostro Paese c'è anche questa; per valutare quanto essa ci costi, basti confrontare i tassi di assenteismo delle nostre aziende e amministrazioni pubbliche con quelli dei nostri partner europei. Sull'Unità del 1˚ aprile Furio Colombo mi rimproverava di tuonare contro i nullafacenti senza considerare che le retribuzioni italiane sono tra le più basse in Europa, addirittura la metà di quelle britanniche; ma a deprimere le nostre retribuzioni sono anche gli enormi sprechi e lassismi come questo: i tassi di assenteismo britannici sono la metà dei nostri. Tutti devono fare la loro parte per correggere questa stortura: il governo, le imprese, i lavoratori, i sindacati, i giudici, i medici. E, ovviamente, anche chi è preposto al controllo dell'operato di questi ultimi.
Pietro Ichino

fonte: Corriere della sera
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Mmmm...l'ho letta proprio in questo momento questa notizia! Credo valga la pena inserirla per far vedere quanti "furbacchioni" ci sono in giro! :dry:

...è un po' lunga, ma vale la pena leggerla! :)

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E' un articolo lungo ma molto interessante e che dice finalmente quello che tutti sappiamo da sempre: che nel pubblico impiego è facilissimo ricorrere a mezzucci come questi per farsi giorni di vacanza a spese pubbliche e a danno pubblico :censured:
Mi rendo conto di scrivere un luogo comune (luogo comune che purtroppo è vero) ma come mai nel privato nessuno può permettersi di fare impunemente giorni su giorni di malattia in occasioni di incarichi sgradevoli o di ponti o per fare un dispetto al datore di lavoro?

In quanto ai confronti con l'estero, ricordo che in Gran Bretagna i giorni di malattia per cose non gravi (emicrania, lombalgia, raffreddore, ecc) NON esistono e NON vengono pagati per cui chi vuole stare a casa per un raffreddore è costretto a prendersi giorni di ferie o di permesso. Forse il sistema da quelle parti è crudele perchè è proprio l'applicazione del "per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno" però... però davanti a dati come quelli riportati nell'articolo citato, verrebbe voglia di invocare almeno per un periodo l'applicazione di un sistema come quello anche da noi
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: E' un articolo lungo ma molto interessante e che dice finalmente quello che tutti sappiamo da sempre: che nel pubblico impiego è facilissimo ricorrere a mezzucci come questi per farsi giorni di vacanza a spese pubbliche e a danno pubblico :censured:
Mi rendo conto di scrivere un luogo comune (luogo comune che purtroppo è vero) ma come mai nel privato nessuno può permettersi di fare impunemente giorni su giorni di malattia in occasioni di incarichi sgradevoli o di ponti o per fare un dispetto al datore di lavoro?

In quanto ai confronti con l'estero, ricordo che in Gran Bretagna i giorni di malattia per cose non gravi (emicrania, lombalgia, raffreddore, ecc) NON esistono e NON vengono pagati per cui chi vuole stare a casa per un raffreddore è costretto a prendersi giorni di ferie o di permesso. Forse il sistema da quelle parti è crudele perchè è proprio l'applicazione del "per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno" però... però davanti a dati come quelli riportati nell'articolo citato, verrebbe voglia di invocare almeno per un periodo l'applicazione di un sistema come quello anche da noi
Concordo con quello che dici! La situazione di sicuro non è rosea e tende a peggiorare sempre di più! :angry:
Ci sono molte persone che non si fanno alcun problema a fare queste cose e che credono che lo stipendio gli sia quasi dovuto! Allucinante! :censured:

Nel privato forse è meno diffusa questa cosa perchè comunque cambia la concezione che si ha del proprio impiego e ci si rende conto di far parte di un gruppo di lavoro, si è più partecipi e più incentivati a partecipare attivamente alla crescita dell'azienda...forse ci sono anche più controlli rispetto ad un impiego pubblico :yes: ...non vorrei aver sparato un beeeeeep ma dovrebbe essere così! ;)

Non conoscevo la situazione in GB! Beh, anche se drastica, se funziona, ben venga anche da noi! :yes:
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto: Nel privato forse è meno diffusa questa cosa perchè comunque cambia la concezione che si ha del proprio impiego e ci si rende conto di far parte di un gruppo di lavoro, si è più partecipi e più incentivati a partecipare attivamente alla crescita dell'azienda...forse ci sono anche più controlli rispetto ad un impiego pubblico :yes: ...non vorrei aver sparato un beeeeeep ma dovrebbe essere così! ;)

Non conoscevo la situazione in GB! Beh, anche se drastica, se funziona, ben venga anche da noi! :yes:
Credo che la differenza di fondo non stia tanto nel fatto di sentirsi parte di un gruppo o nell'essere più incentivati ma, molto più semplicemente e prosaicamente, nel fatto che il datore di lavoro o un suo alter ego siano seduti nell'ufficio di fianco al tuo. E se provi a fare più di una volta il giochino della malattia per avere i ponti o per non svolgere il tuo incarico, nel giro di pochissimo tempo ti ritrovi con la scrivania di fianco alla porta d'uscita...
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Credo che la differenza di fondo non stia tanto nel fatto di sentirsi parte di un gruppo o nell'essere più incentivati ma, molto più semplicemente e prosaicamente, nel fatto che il datore di lavoro o un suo alter ego siano seduti nell'ufficio di fianco al tuo. E se provi a fare più di una volta il giochino della malattia per avere i ponti o per non svolgere il tuo incarico, nel giro di pochissimo tempo ti ritrovi con la scrivania di fianco alla porta d'uscita...
Si, anche questo frena i furbacchioni e fa sì che il fenomeno sia meno presente negli ambienti privati! :yes:
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Messaggio da Mac La Mente »

Ok ok, vi racconto una cosa che mi è successa oggi, spero di non dilungarmi troppo! :)

Ho accompagnato una persona ad una visita medica (tutto ok, per fortuna! :) ) e prima di entrare dal dottore, l'assistente ha preso il nominativo, l'ha segnato e man mano che terminavano le visite, il paziente successivo veniva chiamato per entrare nello studio...fin qui, tutto normale!...però...tadààààà!...arrivato il nostro turno, vediamo l'assistente che fa entrare un'altra coppia che non era in lista e che era arrivata da poco! Beh, ho chiesto a mio papà..."...e quelli da dove sbucano? Conoscono il medico per caso?" :dry: ...e lui: "Mi è già successo, non diciamo niente al dottore perchè altrimenti si arrabbia come fece l'altra volta quando lo feci notare!"...io...inca***to nero per questo fatto! :angry: :angry:

E' assurdo che avvengano cose di questo tipo! :ouch: :ouch:
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Ok ok, vi racconto una cosa che mi è successa oggi, spero di non dilungarmi troppo! :)
E' assurdo sì che avvengano queste cose :angry:
Purtoppo però fanno parte delle PESSIME abitudini degli impiegati di tutti i settori pubblici, abituati a favorire gli amici e gli amici degli amici infinschiandose totalmente dei loro datori di lavoro (=le persone che sono lì a fare la fila e che con le loro tasse e i loro ticket gli pagano gli stipendi).
Certo, anche nel privato avvengono certi favoritismi, ma sono fatti in modo un po' più discreto e più soft per evitare di perdere o far perdere clienti ai propri datori di lavoro (=il medico, nel caso della sanità, o la struttura che ti paga lo stipendio).

La cosa più folle del tuo racconto è che, far presente al medico quello che è successo, significa farlo arrabbiare. Ecco, questa è peggio che malasanità, personalmente considero un comportamento del genere da parte di un medico totalmente antiprofessionale e RICATTATORIO: se vai da un medico, è perchè non puoi farne a meno, e nel momento in cui lui ti impone certe ingiustizie e volgarità, ti sta obbligando a subire qualcosa che, in un paese civile sarebbe passibile di denuncia.
Invece da noi gli incivili che si comportano come quelli che hai incontrato tu ieri (il medico, i suoi amici che non si sono vergognati di passare avanti e l'impiegata che li ha fatti passare) hanno la certezza dell'impunità e della mancanza anche della più piccola conseguenza :angry:
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: E' assurdo sì che avvengano queste cose :angry:
Purtoppo però fanno parte delle PESSIME abitudini degli impiegati di tutti i settori pubblici, abituati a favorire gli amici e gli amici degli amici infinschiandose totalmente dei loro datori di lavoro (=le persone che sono lì a fare la fila e che con le loro tasse e i loro ticket gli pagano gli stipendi).
Certo, anche nel privato avvengono certi favoritismi, ma sono fatti in modo un po' più discreto e più soft per evitare di perdere o far perdere clienti ai propri datori di lavoro (=il medico, nel caso della sanità, o la struttura che ti paga lo stipendio).

La cosa più folle del tuo racconto è che, far presente al medico quello che è successo, significa farlo arrabbiare. Ecco, questa è peggio che malasanità, personalmente considero un comportamento del genere da parte di un medico totalmente antiprofessionale e RICATTATORIO: se vai da un medico, è perchè non puoi farne a meno, e nel momento in cui lui ti impone certe ingiustizie e volgarità, ti sta obbligando a subire qualcosa che, in un paese civile sarebbe passibile di denuncia.
Invece da noi gli incivili che si comportano come quelli che hai incontrato tu ieri (il medico, i suoi amici che non si sono vergognati di passare avanti e l'impiegata che li ha fatti passare) hanno la certezza dell'impunità e della mancanza anche della più piccola conseguenza :angry:
Ti ringrazio Vianne per la comprensione! :)

...è tutto giusto quello che hai detto!, se ci ripenso mi innervosisco di nuovo perchè ripenso alla naturalezza del gesto e come questo sia stato compiuto! :angry:
Direi...pessime, pessime abitudini, forse le più brutte presenti in certi ambienti dove invece si dovrebbero trattere le persone tutte alla stessa maniera, senza favoritismi! :ouch:

Mi sbilancio un pochetto...il medico aveva un faccia di c**** allucinante! Quello che mi ha dato più fastidio che ti guardava con quell'aria di superiorità come se volesse mantenere le distanze...ok, mantieni le distanze, ma per lo meno con un aspetto più "umano" visto che chi si presenta di fronte ha un problema e non viene da te per rompere ma perchè ne ha bisogno!...ok ok, mi fermo qui che è meglio! :censured:
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Messaggio da Chantilly »

Mac La Mente ha scritto: Mi sbilancio un pochetto...il medico aveva un faccia di c**** allucinante! Quello che mi ha dato più fastidio che ti guardava con quell'aria di superiorità come se volesse mantenere le distanze...ok, mantieni le distanze, ma per lo meno con un aspetto più "umano" visto che chi si presenta di fronte ha un problema e non viene da te per rompere ma perchè ne ha bisogno!...ok ok, mi fermo qui che è meglio! :censured:
Non puoi cambiare medico? Io lo farei e gli direi in faccia che lo cambi perché con lui non ti trovi bene a livello umano.

Per quanto riguarda la fila .. una volta lessi che l'Italia è l'unico Paese dove non viene rispettata ... scusate, ma che nervi quando sei dal panettiere e ti arriva la persona anziana che ti passa avanti facendo FINTA di non vederti ...
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Chantilly ha scritto: Non puoi cambiare medico? Io lo farei e gli direi in faccia che lo cambi perché con lui non ti trovi bene a livello umano.

Per quanto riguarda la fila .. una volta lessi che l'Italia è l'unico Paese dove non viene rispettata ... scusate, ma che nervi quando sei dal panettiere e ti arriva la persona anziana che ti passa avanti facendo FINTA di non vederti ...
Ehmmmm...si, potrei però forse mi sono spiegato male! Sorry! :sorry:
La visita è stata in una struttura non delle mie parti e specialistica quindi questo dottore non lo vedo tutti i giorni...anzi, potrei non vederlo più! :yes:

...questo è verissimo! Ci sono sicuramente anche altri casi, oltre quello sanitario, in cui si verificano queste ingiustizie! :dry:
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Mac La Mente ha scritto: Ti ringrazio Vianne per la comprensione! :)

...è tutto giusto quello che hai detto!, se ci ripenso mi innervosisco di nuovo perchè ripenso alla naturalezza del gesto e come questo sia stato compiuto! :angry:
Direi...pessime, pessime abitudini, forse le più brutte presenti in certi ambienti dove invece si dovrebbero trattere le persone tutte alla stessa maniera, senza favoritismi! :ouch:

Mi sbilancio un pochetto...il medico aveva un faccia di c**** allucinante! Quello che mi ha dato più fastidio che ti guardava con quell'aria di superiorità come se volesse mantenere le distanze...ok, mantieni le distanze, ma per lo meno con un aspetto più "umano" visto che chi si presenta di fronte ha un problema e non viene da te per rompere ma perchè ne ha bisogno!...ok ok, mi fermo qui che è meglio! :censured:
:k:

Il problema è che sono abitudini di cui ci si dovrebbe vergognare, e invece chi fa certe cose si considera furbo e guarda gli altri dall'alto in basso... come se l'essere incivili e maleducati fosse qualcosa di cui andare fieri :crazy: :ouch:

Ecco, un medico che si comporta così e ha un atteggiamento del genere nei confronti dei suoi pazienti, per me è un esempio palese di malsanità.
In primo luogo perchè tratta male chi gli paga lo stipendio e con un comportamento simile dubito che durerebbe a lungo in una struttura privata.
E in secondo luogo perchè, se si permette di trattare così i suoi pazienti, vuol dire che, indipendentemente dalle sue nozioni scientifiche, NON sa fare il medico (l'approccio al malato è fondamentale in un rapporto di cura) e che pertanto fornisce un servizio che non corrisponde allo stipendio che riceve.
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