Scioperi e segnalazioni...
- bancarella
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Lo sciopero è finito ma ieri Repubblica non è uscito in edicola
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Ehhh...lo sapevo! Me l'ha detto proprio ieri il mio giornalaio di fiducia!bancarella ha scritto:Lo sciopero è finito ma ieri Repubblica non è uscito in edicola
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Beh, viste le colossali frottole che ormai rappresentano il 100% dei contenuti di TUTTI i giornali di massa italiani, non mi pare questa gran perditabancarella ha scritto:Lo sciopero è finito ma ieri Repubblica non è uscito in edicola
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Slittato lo sciopero dei trasporti del 16 novembre al 14 dicembre! Ho come l'impressione che l'importante è che si faccia!
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Poveri giornalisti, non riescono a scioperare!
Rinviato lo sciopero dei giornalisti
L’annuncio dell’Ordine dopo l’invito degli Editori e la lettera di Schifani: “Attendere l’esame del testo in Aula e garantire clima di coesione sociale"
Roma - Sciopero differito, ma non la protesta. È la decisione della Federazione nazionale della stampa che fa un passo indietro rispetto alla giornata di sospensione dal lavoro decisa per lunedì contro il ddl sulla diffamazione. Lo fa al termine di una giornata in cui fanno sentire la loro voce contraria a tempi e modalità della protesta il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Fieg Giulio Anselmi, anche se per motivi molto diversi.
Schifani chiede di rinviare, «nel pieno e totale rispetto dell’autonomia di scelta sulla protesta deliberata dal sindacato della stampa», auspicando che si attenda prima l’esito del voto finale dell’Aula di Palazzo Madama sul ddl, che ci sarà proprio lunedì. Questo per «consentire alle organizzazioni sindacali una valutazione complessiva del testo esitato dal Senato, destinato, tra l’altro, a successiva valutazione da parte della Camera dei deputati». Per il presidente del Senato, questo «costituirebbe garanzia di quel clima di coesione sociale di cui l’Italia ha bisogno».
L’allarme viene anche dal presidente della Fieg Anselmi: «Le ragioni della protesta dei giornalisti contro una pessima legge sulla diffamazione - spiega - sono comprese e condivise. Ma la Fieg ritiene improprie le modalità della protesta con uno sciopero che rende ancora più difficile la situazione dell’informazione». Contrario anche Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato e vicepresidente della Poligrafici Editoriale: «personalmente, sono convinto - dice - che lo sciopero non faccia altro che accentuare questa spirale negativa, mentre ritengo più utili ed eclatanti forme di protesta alternative, come spostare nell’ultima parte del giornale, pur mantenendo intatti i valori dell’equilibrio e della correttezza dell’informazione, tutte le notizie relative alle campagne elettorali dei singoli partiti (che ormai hanno nauseato i nostri lettori) e alle iniziative parlamentari».
Una voce di dissenso si era alzata persino dal quotidiano diretto dallo stesso Alessandro Sallusti. «Lunedì saremo in redazione per fare il nostro quotidiano che uscirà regolarmente il dì successivo. Ci volete definire crumiri? Fate voi. Non abbiamo paura delle parole», scrive prima del rinvio il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri, in un editoriale. Lunedì potrebbe essere un giorno decisivo, perché - come spiegato dallo stesso Sallusti - il 26 novembre scadono i 30 giorni di sospensione e la pena a 14 mesi di reclusione per diffamazione dovrebbe essere eseguita. Al contrario invece «la redazione del Giornale aderisce alla protesta», ma il Comitato di redazione, «allo stesso tempo e al fine di tenere informati i propri lettori», si era detto «disponibile a revocare lo sciopero nel caso in cui la procura di Milano ordinasse nello stesso giorno l’arresto del direttore Alessandro Sallusti. A tal fine, i redattori del Giornale hanno dato la propria reperibilità». La nota arriva alla fine di una lunga assemblea alla quale partecipa anche lo stesso Sallusti per spiegare la sua intenzione di far uscire il giornale perché non convinto dalla scelta dello sciopero, e per non colpire i lettori e l’editore che poi è quello che - sottolinea - paga le querele.
Tutti imbavagliati invece e con le mani incrociate, per mimare il segno delle manette, i giornalisti della Rai che al Congresso Usigrai di Salerno, su proposta del segretario uscente Carlo Verna hanno espresso la loro solidarietà alla Fnsi.
fonte: La Stampa
Rinviato lo sciopero dei giornalisti
L’annuncio dell’Ordine dopo l’invito degli Editori e la lettera di Schifani: “Attendere l’esame del testo in Aula e garantire clima di coesione sociale"
Roma - Sciopero differito, ma non la protesta. È la decisione della Federazione nazionale della stampa che fa un passo indietro rispetto alla giornata di sospensione dal lavoro decisa per lunedì contro il ddl sulla diffamazione. Lo fa al termine di una giornata in cui fanno sentire la loro voce contraria a tempi e modalità della protesta il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Fieg Giulio Anselmi, anche se per motivi molto diversi.
Schifani chiede di rinviare, «nel pieno e totale rispetto dell’autonomia di scelta sulla protesta deliberata dal sindacato della stampa», auspicando che si attenda prima l’esito del voto finale dell’Aula di Palazzo Madama sul ddl, che ci sarà proprio lunedì. Questo per «consentire alle organizzazioni sindacali una valutazione complessiva del testo esitato dal Senato, destinato, tra l’altro, a successiva valutazione da parte della Camera dei deputati». Per il presidente del Senato, questo «costituirebbe garanzia di quel clima di coesione sociale di cui l’Italia ha bisogno».
L’allarme viene anche dal presidente della Fieg Anselmi: «Le ragioni della protesta dei giornalisti contro una pessima legge sulla diffamazione - spiega - sono comprese e condivise. Ma la Fieg ritiene improprie le modalità della protesta con uno sciopero che rende ancora più difficile la situazione dell’informazione». Contrario anche Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato e vicepresidente della Poligrafici Editoriale: «personalmente, sono convinto - dice - che lo sciopero non faccia altro che accentuare questa spirale negativa, mentre ritengo più utili ed eclatanti forme di protesta alternative, come spostare nell’ultima parte del giornale, pur mantenendo intatti i valori dell’equilibrio e della correttezza dell’informazione, tutte le notizie relative alle campagne elettorali dei singoli partiti (che ormai hanno nauseato i nostri lettori) e alle iniziative parlamentari».
Una voce di dissenso si era alzata persino dal quotidiano diretto dallo stesso Alessandro Sallusti. «Lunedì saremo in redazione per fare il nostro quotidiano che uscirà regolarmente il dì successivo. Ci volete definire crumiri? Fate voi. Non abbiamo paura delle parole», scrive prima del rinvio il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri, in un editoriale. Lunedì potrebbe essere un giorno decisivo, perché - come spiegato dallo stesso Sallusti - il 26 novembre scadono i 30 giorni di sospensione e la pena a 14 mesi di reclusione per diffamazione dovrebbe essere eseguita. Al contrario invece «la redazione del Giornale aderisce alla protesta», ma il Comitato di redazione, «allo stesso tempo e al fine di tenere informati i propri lettori», si era detto «disponibile a revocare lo sciopero nel caso in cui la procura di Milano ordinasse nello stesso giorno l’arresto del direttore Alessandro Sallusti. A tal fine, i redattori del Giornale hanno dato la propria reperibilità». La nota arriva alla fine di una lunga assemblea alla quale partecipa anche lo stesso Sallusti per spiegare la sua intenzione di far uscire il giornale perché non convinto dalla scelta dello sciopero, e per non colpire i lettori e l’editore che poi è quello che - sottolinea - paga le querele.
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Re: Scioperi e segnalazioni...
E' un vero peccato che abbiano rinviato lo sciopero.Mac La Mente ha scritto:Poveri giornalisti, non riescono a scioperare!
Rinviato lo sciopero dei giornalisti
L’annuncio dell’Ordine dopo l’invito degli Editori e la lettera di Schifani: “Attendere l’esame del testo in Aula e garantire clima di coesione sociale"[/url]
Sarebbe stata un'ottima occasione per evitare almeno per un giorni i gravissimi danni da inquinamento mentale e da devastazione della lingua italiana che i signori "giornalisti" provocano quotidianamente con le loro frottole e le insulsaggini che hanno il coraggio di spacciarci per "notizie"
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Sotto questo punto di vista è vero! Inquinamento dell'etere e della mente eliminati sono dei buoni motivi per far durare lo sciopero il più a lungo possibile!Vianne ha scritto:E' un vero peccato che abbiano rinviato lo sciopero.
Sarebbe stata un'ottima occasione per evitare almeno per un giorni i gravissimi danni da inquinamento mentale e da devastazione della lingua italiana che i signori "giornalisti" provocano quotidianamente con le loro frottole e le insulsaggini che hanno il coraggio di spacciarci per "notizie"
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Re: Scioperi e segnalazioni...
...in effetti devo dire che quando scioperano l'aria è più leggera e si respira meglio grazie alla riduzione dell'inquinamento da menzogne mediatiche!Mac La Mente ha scritto:Sotto questo punto di vista è vero! Inquinamento dell'etere e della mente eliminati sono dei buoni motivi per far durare lo sciopero il più a lungo possibile!
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Arriva! Rimandato fino a un certo punto ma ora è confermato!
Confermato sciopero benzinai.
Distributori chiusi il 12 e 13 dicembre
L'agitazione parte alle ore 19 di domani per la rete ordinaria, dalle 22 in autostrada. I sindacati di categoria, nel confermare lo stop, accusano: "i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non ha trovato una via d'uscita". Nella settimana di Natale il "no rid day" e dal 24 a Capodanno niente pagamenti con carta di credito o bancomat
ROMA - Fumata nera nella trattativa e sciopero dei benzinai confermato: due giorni di stop a partire dalle 19 di domani sera fino alle 7 del 14 dicembre per quanto riguarda la rete ordinaria, mentre su quella autostradale la sospensione del servizio sarà dalle ore 22 dell'11 dicembre alle ore 22 del 13. Lo hanno confermato i sindacati di categoria Fegica Cisl, Faib Confesercenti e Figisc-Anisa Confcommercio al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico.
Secondo quanto riferiscono fonti sindacali che hanno partecipato al tavolo al ministero, "i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non è riuscito a trovare una via d'uscita per scongiurare lo sciopero".
"I gestori di Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc/Anisa confcommercio chiedevano al governo di fare in modo che i petrolieri rispettassero le norme esistenti e in particolare quelle previste dal decreto Cresci-Italia". L'agitazione, quindi, già annunciata, è stata confermata.
Al centro della vertenza ci sono la contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti, le nuove tipologie contrattuali, la crisi dei consumi sulla rete autostradale, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, i costi dell'utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti.
La protesta potrebbe estendersi: le associazioni dei gestori hanno già proclamato il "no rid day" - agitazione attraverso la quale ciascun gestore manderà "insoluto" il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo. Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio.
Per la settimana tra Natale e Capodanno, i gestori preannunciano invece il rifiuto del pagamento con moneta elettronica (carte di credito e pago bancomat, "per protestare contro la pratica delle banche di sostituire la commissione sui rifornimenti fino a 100 euro - abolita per legge - con altre voci di costo a carico dei gestori".
fonte: Repubblica
Confermato sciopero benzinai.
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ROMA - Fumata nera nella trattativa e sciopero dei benzinai confermato: due giorni di stop a partire dalle 19 di domani sera fino alle 7 del 14 dicembre per quanto riguarda la rete ordinaria, mentre su quella autostradale la sospensione del servizio sarà dalle ore 22 dell'11 dicembre alle ore 22 del 13. Lo hanno confermato i sindacati di categoria Fegica Cisl, Faib Confesercenti e Figisc-Anisa Confcommercio al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico.
Secondo quanto riferiscono fonti sindacali che hanno partecipato al tavolo al ministero, "i petrolieri hanno chiuso ogni spazio di trattativa e il governo non è riuscito a trovare una via d'uscita per scongiurare lo sciopero".
"I gestori di Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc/Anisa confcommercio chiedevano al governo di fare in modo che i petrolieri rispettassero le norme esistenti e in particolare quelle previste dal decreto Cresci-Italia". L'agitazione, quindi, già annunciata, è stata confermata.
Al centro della vertenza ci sono la contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti, le nuove tipologie contrattuali, la crisi dei consumi sulla rete autostradale, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, i costi dell'utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti.
La protesta potrebbe estendersi: le associazioni dei gestori hanno già proclamato il "no rid day" - agitazione attraverso la quale ciascun gestore manderà "insoluto" il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo. Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio.
Per la settimana tra Natale e Capodanno, i gestori preannunciano invece il rifiuto del pagamento con moneta elettronica (carte di credito e pago bancomat, "per protestare contro la pratica delle banche di sostituire la commissione sui rifornimenti fino a 100 euro - abolita per legge - con altre voci di costo a carico dei gestori".
fonte: Repubblica
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Ho fatto benzina, non si sa mai.
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Fatta anch'io anche se son sicuro che non mi servirà tanto in questi giorni! Ho letto di distributori presi letteralmente d'assalto, aperti alle 6:00 di mattina e chiusi per esaurimento del carburante alle 14:00...è allucinante!bancarella ha scritto:Ho fatto benzina, non si sa mai.
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Beh, visto il "grande interesse" e le "meravigliose capacità" dei tecnoburotirannosuari al potere di difendere i lavoratori e la popolazione italiana nei confronti delle multinazionali e, soprattutto, dei diktat che arrivano dall'estero, c'era da aspettarsi il nulla di fatto nelle contrattazioni e quindi lo sciopero.Mac La Mente ha scritto:Arriva! Rimandato fino a un certo punto ma ora è confermato!
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Re: Scioperi e segnalazioni...
In effetti sì, è una diretta conseguenza dell'inettitudine di chi occupa i piani alti! Come si fa non trovare "una via d'uscita"? Mah!Vianne ha scritto:Beh, visto il "grande interesse" e le "meravigliose capacità" dei tecnoburotirannosuari al potere di difendere i lavoratori e la popolazione italiana nei confronti delle multinazionali e, soprattutto, dei diktat che arrivano dall'estero, c'era da aspettarsi il nulla di fatto nelle contrattazioni e quindi lo sciopero.
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Re: Scioperi e segnalazioni...
Temo che la domanda da farsi, e non solo sulla questione dei benzinai, non riguardi l'inettitudine ma la volontà: ai burotecnotirannosauri interessa trovare una via d'uscita che faccia gli interessi dell'Italia e della popolazione italiana?Mac La Mente ha scritto:In effetti sì, è una diretta conseguenza dell'inettitudine di chi occupa i piani alti! Come si fa non trovare "una via d'uscita"? Mah!
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Re: Scioperi e segnalazioni...
A questa domanda personalmente risponderei di "no", non interessa minimamente il cosiddetto popolo anche se è proprio dal popolo - noi - che vogliono sacrifici!Vianne ha scritto:Temo che la domanda da farsi, e non solo sulla questione dei benzinai, non riguardi l'inettitudine ma la volontà: ai burotecnotirannosauri interessa trovare una via d'uscita che faccia gli interessi dell'Italia e della popolazione italiana?
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