Studi strani

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Mac La Mente
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Non trovo molto strano questo studio, la musica aiuta, ha un effetto rilassante e che faccia bene al cuore è una bella cosa! :yes:

Le musiche di Verdi, Puccini e Beethoven «farmaco» salvacuore
La ricerca dell’Università di Oxford rivela che i brani di musica classica riducono la pressione. Ma ritmi più veloci (anche di musica classica) non hanno gli stessi effetti

Le famose note di «Va Pensiero» di Giuseppe Verdi, del «Nessun Dorma» di Giacomo Puccini e della «Nona Sinfonia» di Beethoven possono salvare il cuore (riducendo la frequenza cardiaca) e migliorare la pressione sanguigna di chi le ascolta. Grazie ai ritmi più delicati e simili a quelli che regolano la pressione, queste note hanno in genere un effetto rilassante, la frequenza del battito cardiaco rallenta e la pressione arteriosa si abbassa, anche se di poco. Lo ha stabilito uno studio dell’Università di Oxford presentato al congresso della British Cardiovascular Society di Manchester.

Fonte completa: Corriere della sera
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Nuova ricerca scientifica dimostra come il comportamento sedentario aumenti i rischi di soffrire di disturbi d’ansia
Stare tanto seduti davanti a un pc o sul divano fa aumentare l'ansia


La sedentarietà fa venire l'ansia: è questa la conclusione scientifica della ricerca sulla relazione tra attività a basso consumo energetico, che svolgiamo mentre siamo seduti, e stato emotivo, legato in particolare al rischio d'ansia.

La seggiola e la salute mentale
Passare ore e ore, per non dire tutta la giornata, seduti, non è affatto buono per la nostra salute fisica: è intuitivo, provato, e sotto gli occhi di tutti. Dall'obesità ai problemi di cuore, dal diabete all'osteoporosi, stare piantati su una seggiola o su un divano non aiuta nessuno. La ricerca scientifica va concentrandosi ora su cosa provoca il «comportamento sedentario» a livello di salute mentale. Un nuovo studio, appena pubblicato su BMC Public Health, ci rivela che il rischio di essere ansiosi aumenta con l'aumentare del tempo che passiamo fermi e seduti, davanti a un computer piuttosto che alla televisione o al tavolo di lavoro.

Un male moderno
L'ansia è un vero disturbo mentale, di cui nel mondo soffrono 27 milioni di persone – e ancor più se si contano disordini ad essa legati, come le fobie. Le persone con disturbi d'ansia passano la vita a preoccuparsi troppo, il che abbatte in modo più o meno importante la qualità della loro esistenza quotidiana. L'ansia spesso si somatizza, e si manifesta dunque con sintomi fisici, che vanno dalla sensazione di stanchezza perenne alle difficoltà respiratorie, dalle tensioni muscolari ai mal di testa. «Nella nostra società moderna vediamo un aumento dei sintomi dell'ansia, che sembrano andare in parallelo con l'aumento del comportamento sedentario – spiega Megan Teychenne, autrice principale dello studio, della Deakin University in Australia – Abbiamo quindi voluto verificare se i due fattori sono in effetti legati. Inoltre, la ricerca scientifica precedente ha messo in luce una correlazione tra il comportamento sedentario e i sintomi depressivi, e abbiamo voluto investigare quella eventuale con i sintomi dell'ansia».

Cause vaghe, soluzioni a portata
I ricercatori hanno analizzato e messo insieme 9 studi precedenti: la maggioranza di essi ha portato alla conclusione attuale. Tra le attività sedentarie, sono state prese in considerazione anche quelle davanti a un monitor e, anche se la correlazione tra ansia e schermo sono risultate meno solide, uno studio ha mostrato che in effetti il 36 percento di studenti di scuola superiore che passano più di due ore al giorno davanti ad esso sono più a rischio d'ansia di quelli che ne passano meno. Ma come si spiega questa correlazione? Al momento, la squadra di ricerca ipotizza tra le cause il fatto che stare molto seduti disturba il ciclo del sonno, che peggiora lo stato del nostro metabolismo e menziona la teoria psicologica secondo cui un comportamento sedentario a oltranza conduce al ritiro dell'individuo dalle relazioni sociali, la cui perdita a sua volta provoca ansia. Tutto ciò andrà ancora esplorato e analizzato. Intanto è importante essere consapevoli che aumentare l'attività fisica può metterci in uno stato psico-emotivo più sereno e, come suggeriscono molti psicologici, una bella camminata o una nuotata, non fa bene solo al corpo ma anche alla mente.

fonte: Corriere della sera
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Re: Studi strani

Messaggio da bancarella »

Sempre meglio il movimento :yes:
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Sempre meglio il movimento :yes:
Personalmente non mi muovo tanto ma ci provo e devo dire che ogni volta che lo faccio - un po' di più del solito, senza strafare - mi sento meglio! :yes:
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Re: Studi strani

Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:
bancarella ha scritto:Sempre meglio il movimento :yes:
Personalmente non mi muovo tanto ma ci provo e devo dire che ogni volta che lo faccio - un po' di più del solito, senza strafare - mi sento meglio! :yes:
Vero, il movimento aiuta e tante volte basta anche solo andare a fare una passeggiata per sentirsi non solo meglio fisicamente ma anche più rilassati :yes:
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Vero, il movimento aiuta e tante volte basta anche solo andare a fare una passeggiata per sentirsi non solo meglio fisicamente ma anche più rilassati :yes:
Sisisi, giusto quattro passi e tutto torna a sorridere! :)
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Ehhh se lo dicono i cinesi che mangiano così strano, ci crediamo! :hihi:

Maxi studio cinese: mangiare piccante può allungare la vita
La ricerca su quasi 500 mila persone pubblicata sul British Medical Journal. Assumere spezie piccante e peperoncino fresco riduce fino al 14% il rischio di morte


L’elisir di lunga vita potrebbe nascondersi nell’armadietto delle spezie, tra peperoncino, curry e altre polveri dal gusto «hot». Una ricerca condotta da un team internazionale coordinato dall’Accademia cinese di scienze mediche, pubblicata sul British Medical Journal suggerisce che consumare ogni giorno spezie piccanti riduce del 14% il rischio di morte. Un beneficio probabilmente associato all’alto contenuto di capsaicina, vitamina C e altri nutrienti contenuti in questi ingredienti, ma che secondo gli scienziati necessita di ulteriori approfondimenti prima di raccomandare a tutti una dieta «spicy» su base quotidiana.

Lo studio su quasi 500 mila persone
Lo studio prospettico ha coinvolto 487.375 persone dai 30 ai 79 anni, arruolati nella China Kadoorie Biobank dal 2004 al 2008 e seguiti per un tempo mediano di circa 7 anni. Tutti avevano completato un questionario che indagava le condizioni generali di salute, vari parametri fisici e il consumo di cibi piccanti, carne rossa, vegetali e alcol. L’analisi ha escluso chi aveva alle spalle una storia di cancro, malattie cardiache e ictus, e ha corretto il possibile impatto di fattori come età, stato civile, grado di educazione e attività fisica. Durante il periodo di osservazione sono stati registrati 20.224 decessi.

Le conclusioni
Questi i calcoli finali: rispetto a chi mangiava piccante meno di una volta a settimana, chi lo faceva 1-2 giorni a settimana mostrava una riduzione del 10% del rischio di morte, mentre per chi consumava spezie piccanti da 3 a 5-6 giorni su 7 il pericolo calava del 14%. Il link «più piccante-meno morti» era simile negli uomini e nelle donne, e più forte in coloro che non bevevano alcol. Il consumo frequente di cibo spicy si associava anche a un minor pericolo di decessi per cancro, malattie cardiache ischemiche e patologie respiratorie, con una particolare evidenza nelle donne. Il peperoncino fresco o secco è risultata la spezia preferita da chi mangiava piccante più spesso, e l’uso della varietà fresca sembra legato a un minor rischio di morte per tumori, ischemia cardiaca e diabete

Servono approfondimenti
Ai partecipanti è stato chiesto quale tipo di spezia consumassero più spesso e quanto spesso. Il peperoncino - largamente utilizzato in Cina - è stata la risposta più frequente. Del resto, osserva la ricercatrice Nita Forouhi, dell’Università di Cambridge, molte delle virtù del peperoncino - e in particolare della capsaicina, l’alcaloide che è responsabile della sua piccantezza - sono note: da quella anti-ossidanti alle anti-infiammatorie e persino anti-cancro. Gli esperti, per ora, sono cauti; lo studio è stato soltanto «osservativo» e, pertanto, necessita di approfondimenti tecnici per consigliare un cambio nello stile alimentare. «Occorre un’ulteriore ricerca per stabilire se il consumo di cibo piccante è in grado di migliorare la salute e ridurre il tasso di mortalità in modo diretto o se è solo il segno esterno di altri fattori concernenti le abitudini dietetiche e lo stile di vita», precisano.

fonte: Corriere - Salute
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Re: Studi strani

Messaggio da bancarella »

Magari senza esagerare è vero :)
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

bancarella ha scritto:Magari senza esagerare è vero :)
Infatti, credo che portare al limite non sempre sia la cosa più giusta da fare! :yes:
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Oibò, lo faccio sempre e non lo sapevo...

Succhiarsi il pollice e mangiarsi unghie riduce il rischio di allergie
La cattiva abitudine non è certo consigliabile ma forse l’esposizione a microbi e altre impurità allena il sistema immunitario dei bambini a difendersi dalle allergie


Succhiarsi il pollice o mangiarsi le unghie - due abitudini infantili dure a morire che spesso mandano in crisi mamma e papà - potrebbero avere anche un aspetto positivo: sembrano, infatti, in grado di difendere i più piccoli dalle allergie, con efficacia protettiva che perdura a lungo termine fino al compimento dei 32 anni. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics e condotto da Robert Hancox della Dunedin School for Medicine, University of Otago, in Nuova Zelanda.
Lo studio

Gli esperti hanno seguito per parecchi anni lo stato di salute di 1037 bambini nati tra 1972 e 1973. Ai genitori è stato chiesto se i piccoli fossero soliti succhiarsi il pollice o mangiarsi le unghie all’età di 5, 7 9 e 11 anni. A partire dai 13 anni e fino ai 32 tutto il campione è stato analizzato con i test cutanei classici per verificare presenza di allergie. I ricercatori hanno misurato la sensibilizzazione atopica dei soggetti tramite test cutanei sia a 13 che a 32 anni d’età. I ricercatori hanno trovato che i 31 per cento del campione si succhiava il pollice o mangiava le unghie di frequente. Tra tutti i bambini di 13 anni d’età, il 45 per cento ha mostrato una sensibilizzazione atopica, ma tra quelli con una di queste abitudini, solo il 40 per cento ha avuto allergie.
L’esposizione ai microbi

Questa tendenza si è mantenuta anche in età adulta e non sono state rilevate differenze tra chi vive in casa con fumatori o con gatti e cani, ecc. «I nostri risultati sono coerenti con la teoria dell’igiene, secondo la quale l’esposizione precoce alla sporcizia o ai germi riduce il rischio di sviluppare allergia» hanno spiegato i ricercatori. «Anche se non è consigliabile incoraggiare queste abitudini, ci sembra che esse abbiano un lato positivo» hanno concluso.

fonte: Corriere Salute
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Re: Studi strani

Messaggio da Mac La Mente »

Ehhhh sembrerebbe uno studio strano e non so se sia legato alla diffusione dello smartphone e al suo utilizzo sbagliato ma non escluderei questa cosa... :!:


Sempre piegati sullo smartphone: stanno spuntando protuberanze alla base del cranio dei teenager?
Una ricerca di un’università australiana ha collegato lo sviluppo di questi piccoli «corni», speroni ossei, nel cranio dei più giovani all’uso troppo intenso del telefono



È piuttosto evidente ormai che gli smartphone hanno stravolto ogni momento della vita quotidiana delle persone. Ma potrebbero anche provocare mutamenti fisici nel nostro corpo? Questa è la conclusione, racconta il Washington Post, a cui è arrivata una ricerca dell’University of Sunshine Coast, nel Queensland (in Australia).

Secondo gli studiosi, questa è una prima prova di un adattamento scheletrico alla penetrazione della tecnologia nell’uso quotidiano. Si legge nel documento che i più giovani — ovvero i più intensi utilizzatori di smartphone — starebbero sviluppando una sorta di protuberanza alla base del cranio. Delle corna, degli «speroni ossei» causati proprio dal costante inclinamento della testa in avanti per monitorare le notifiche o le chat sullo schermo.

Il peso della testa si accumula sui muscoli nella parte posteriore, un trasferimento che provoca la crescita dei tendini e dei legamenti. E dunque la nascita di questo «callo», come risposta alla pressione esercitata su questa zona. «Sono dottore da vent’anni, e solo nell’ultimo decennio ho scoperto nei miei pazienti questa caratteristica del cranio», ha spiegato alla Bbc David Shahar dell’università australiana.


Lo studio

Scientificamente viene definita protuberanza occipitale esterna e si trova appena sopra il collo. Se l’avete, dovreste essere in grado di sentirla con le dita. Se siete calvi, potreste anche vederla. Nota sin dalla fine dell’800, finora era una caratteristica estremamente rara. Ai laboratori australiani sono stati analizzati migliaia di crani a raggi X, di persone di diversa età, dai 18 agli 86 anni. I ricercatori hanno quindi notato che lo «sperone» osseo era molto più comune nei più giovani: un caso su quattro — nel gruppo 18-30 anni — ce l’aveva. Secondo David Shahar l’esplosione di questo fenomeno è dovuto proprio alla postura che i dispositivi mobili ci portano ad assumere, chinati sui loro schermi, con il collo alzato e la testa in avanti. Testa che pesa in media 4,5 chilogrammi e il cui cambiamento di posizione può, secondo lo studioso, modificare la struttura scheletrica della persona, soprattutto se si verifica nell’età di sviluppo. Un’altra sorpresa è stata la grandezza di queste protuberanze. Un laboratorio osteologico indiano, che Shahar ha visitato, ha conservato la documentazione di un cranio su cui, in passato, era stato notato il corno. Misurava circa 8 millimetri. Mentre quelli riscontrati nell’università australiana arrivano fino a 30 millimetri. Più frequenti sui maschi che sulle femmine.

Le critiche

Lo studio che consacra il «text desk» — collo da chat — dopo il «text thumb» (il pollice da smartphone) ha, ovviamente, suscitato numerosi dubbi e alcune critiche. La prima: è impossibile collegare con certezza la formazione della protuberanza all’utilizzo dello smartphone. Non sappiamo nemmeno i tempi di utilizzo di dispositivi quotidiano di chi ha preso parte alla ricerca. La seconda: non abbiamo informazioni sulla composizione di questo campione, probabilmente molti di questi crani appartengono a persone che si sono rivolte a uno specialista per problemi al collo. Decisamente un gruppo non rappresentativo dell’intera popolazione. Molti esperti definiscono dunque questo studio speculativo, in quanto non completo. Ci sono poi delle incongruenze nel testo, che non lo rendono poi così scientificamente autorevole: fa notare il Guardian — riprendendo una serie di tweet — che a volte il gruppo dei più giovani viene indicato come 18-30 anni, altre volte 18-29 anni. In un paragrafo si dice che il «corno» è stato riscontrato più nei maschi che nelle femmine, ma poi la dichiarazione viene contraddetta in un altro punto.

fonte: Corriere - Tecnologia
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Re: Studi strani

Messaggio da bancarella »

I ragazzi di sicuro sono i più colpiti
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Re: Studi strani

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bancarella ha scritto:I ragazzi di sicuro sono i più colpiti
Verissimo! vedo ragazzi praticamente "storti" e posso solo immaginare i problemi di cervicale che potrebbero avere! :eeek:
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