Google sfida Microsoft

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Google sfida Microsoft

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Il motore di ricerca presenta un pacchetto di servizi Web 2.0 per il business

Punta a sostituire la suite di Redmond nella produttività aziendale

Arriva GoogleApps, 'Office' online



Mountain View (California) - Google lancia una nuova sfida a Microsoft, e questa volta mira direttamente a quello che è il tradizionale core-business del colosso di Redmond: il software aziendale. Il motore di ricerca ha infatti presentato il "Google Apps-Premier Edition", un pacchetto di applicazioni destinato agli uffici che si mette in diretta concorrenza con Office di Microsoft.

Ma la filosofia alla base del prodotto, fa sapere Google, è molto differente da quella di Microsoft. Il pacchetto è in realtà una raccolta di servizi Web 2.0: applicazioni completamente online che enfatizzano il ruolo della collaborazione e della condivisione dei contenuti.

In pratica, tutto, dal software ai file, è registrato in rete. In questo modo, sarà possibile lavorare da qualsiasi computer in grado di connettersi a internet.
Lanciata in versione Beta nell'agosto 2006, Google Apps comprende il servizio di webmail Gmail, Google Calendar, Google Talk e anche Writely, un word processor molto simile a Microsoft Word.

Nelle intenzioni di Google, il pacchetto dovrebbe rendere più semplice anche la collaborazione di più persone sullo stesso progetto: su ogni documento possono lavorare più utenti contemporaneamente, senza la necessità di spedire via email le diverse versioni modificate. Ogni utente avrà poi a disposizione uno spazio di archiviazione online di 10 Gigabyte, e potrà condividere 100 fogli di lavoro e 1000 documenti.

GoogleApps potrebbe essere una seria minaccia per Microsoft, che da Office ricava 11,7 milioni di dollari l'anno. Punto di forza del prodotto Google è il prezzo: appena 50 dollari l'anno che, se confrontati con i 449 necessari a un'azienda per comprare la versione "Small Business" di Microsoft Office, rendono Google Apps molto competitivo.

"Con Google Apps - spiega Dave Girouard, general manager della divisione Enterprise di Google - le aziende hanno a portata di mano tecnologia innovativa a una frazione del costo delle soluzioni tradizionali che richiedono installazione in locale".

fonte: Repubblica


Ehehehehe...eh bravo Google! :ok:
...trovo molto interessante questa notizia! Si potrà lavorare su diversi documenti direttamente in rete senza appesantire troppo il proprio pc...inoltre, mi sembra di capire che i documenti saranno condivisi (se necessario) tra diverse persone, si potrà collaborare ed ampliarne il contenuto anche se ci si trova a distanza!!! Ottimo! :)
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Re: Google sfida Microsoft

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Mac La Mente ha scritto:Il motore di ricerca presenta un pacchetto di servizi Web 2.0 per il business

Punta a sostituire la suite di Redmond nella produttività aziendale

Arriva GoogleApps, 'Office' online



Ehehehehe...eh bravo Google! :ok:
...trovo molto interessante questa notizia! Si potrà lavorare su diversi documenti direttamente in rete senza appesantire troppo il proprio pc...inoltre, mi sembra di capire che i documenti saranno condivisi (se necessario) tra diverse persone, si potrà collaborare ed ampliarne il contenuto anche se ci si trova a distanza!!! Ottimo! :)
Secondo me è una gran bella notizia! :banana: :banana: :banana:

Penso anch'io che il modo migliore di lavorare sia quello di avere i programmi disponibili e condivisibili in rete, sia per non intasare e appesantire inutilmente il proprio computer, sia per non passare tutto il tempo a scaricare aggiornamenti di ogni tipo ( :ouch: :ouch: ) e non rischiare di non poter più leggere i proprio documenti quando si cambia computer :ouch:
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Re: Google sfida Microsoft

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Vianne ha scritto: Secondo me è una gran bella notizia! :banana: :banana: :banana:

Penso anch'io che il modo migliore di lavorare sia quello di avere i programmi disponibili e condivisibili in rete, sia per non intasare e appesantire inutilmente il proprio computer, sia per non passare tutto il tempo a scaricare aggiornamenti di ogni tipo ( :ouch: :ouch: ) e non rischiare di non poter più leggere i proprio documenti quando si cambia computer :ouch:
:)

...avrà sicuramente un largo sviluppo! Credo che molte, molte persone, non appena ne verranno a conoscenza, inizieranno ad usare questa suite di programmi! :yes:

Bellissimo! Computer alleggerito, poca perdita di documenti e tanto tanto spazio e velocità in più! :banana: :banana:
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Re: Google sfida Microsoft

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Mac La Mente ha scritto:Bellissimo! Computer alleggerito, poca perdita di documenti e tanto tanto spazio e velocità in più! :banana: :banana:
L'esatto contrario di quello che invece propone Vista, giga e giga di spazio e di memoria occupata solo per far girare il sistema :ouch: :ouch:
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Re: Google sfida Microsoft

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Vianne ha scritto: L'esatto contrario di quello che invece propone Vista, giga e giga di spazio e di memoria occupata solo per far girare il sistema :ouch: :ouch:
Nooooon me ne parlare! Se ripenso a quello che hanno fatto e quanto abbiano appesantito il sistema con le loro "trovate" grafiche mi innervosisco! :ouch: :ouch:
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Un'altra notizia che interessa Google, il motore di ricerca più diffuso del web! Questa volta non è una sfida contro qualche altra società, ma riguarda la tutela dei dati...

Inserisco l'articolo pubblicato sul Corriere della Sera

Novità in rete Google «protegge» i dati e tutela il copyright

Nuovi strumenti per consentire di cancellare i propri contenuti dal motore di ricerca, e per bloccare «upload» fuorilegge su YouTube


Stati Uniti – Ancora nuove idee dalla società di Brin e Page. Questa volta Google si è mosso sul versante dei contenuti, rilasciando sia una nuova procedura che consentirà ai gestori di siti internet di rimuovere agevolmente pagine indicizzate dal motore di ricerca, sia un filtro che impedisca agli internauti di pubblicare su You Tube qualsiasi video protetto da copyright.

Più facle cancellare – Nel primo caso i programmatori di Mountain View hanno pensato ai webmaster che hanno inviato i propri Url all’indice di Google ma che desiderano fare in modo che alcune pagine dei siti indicizzati sfuggano ai crawler della grande G e non siano quindi visibili. Fino a ieri, il modo più utilizzato per ottenere la cancellazione di specifici contenuti dai risultati del motore di ricerca era usare un «meta tag» nelle pagine da escludere – ovvero uno più comandi in grado di controllare l’accesso di Google al proprio sito e suggerirgli quali informazioni non devono essere scaricate dal web server o non devono essere archiviate. Ora, i nuovi strumenti messi a punto dalla società sono destinati a rendere molto più facile e veloce questo tipo di supervisione: all’interno della pagina degli Strumenti di Google per i webmaster dedicata alla diagnostica è infatti comparsa l’opzione «Rimozioni di Url», dedicata appunto al controllo dei contenuti indicizzabili. Bisogna innanzitutto accedere al pannello dopo essersi autenticati (occorre infatti possedere un account Google), cliccare la suddetta voce e inviare una nuova «richiesta di rimozione», quindi scegliere l’opzione corrispondente al tipo di rimozione che si desidera effettuare (singole pagine o Url, intere directory, siti interi o copie presenti nella cache), e aspettare che l’operazione venga processata dai cervelloni di Google, eventualmente controllando lo stato della richiesta nell’apposita sezione (in media è necessario attendere da 3 a 5 giorni, e l’indirizzo rimane bloccato per 6 mesi anche se i contenuti vengono aggiornati). Il nuovo tool permette anche di rimuovere dai risultati i contenuti (attuali o copia cache) che appartengono a siti di terzi, «esattamente come avveniva con lo strumento precedente», dicono da Google. La rimozione avviene in presenza di validi motivi (la pagina non esiste più, non è raggiungibile dai crawler, contiene informazioni personali – identità, numero carta di credito – oppure ha violato le linee guida di Google) e solamente per pagine «verificate», ovvero non più esistenti o indicizzabili (in tal senso deve esistere un accordo con il webmaster).

Upload anticopiaIl servizio di filtro è stato invece pensato per impedire che i contenuti protetti da diritto d’autore finiscano nella rete di You Tube. Come annunciato dall’amministratore delegato Eric Schmidt durante la National Association of Broadcasters, presto Google attiverà un sistema che renderà impossibile la visualizzazione di file «rubati» da televisione o cinema all’interno del popolare sito di condivisione video. Battezzato «Claim Your Content», il sistema riconoscerà automaticamente il copyright e provvederà a rimuoverlo. In realtà si tratta di un servizio che Google avrebbe dovuto presentare già lo scorso anno, successivamente all’acquisizione di You Tube, ma la società californiana ha rinviato il lancio fino a questo momento, suscitando il malcontento di major cinematografiche ed emittenti televisive. È proprio per questo motivo che Viacom, per esempio, ha presentato una causa da un miliardo di dollari, accusando Google di aver intenzionalmente violato il copyright.


Onestamente sono un po' scettico su queste nuove possibilità soprattutto sulla seconda! Vero che la storia del copyright è abbastanza complessa e che se esiste è per tutelare i contenuti però il bello di internet è la condivisione totale delle informazioni e questo nuovo filtro mi sembra che metta dei paletti un po' severi!...mi spiego meglio...magari si potrebbe consentire la pubblicazione sotto autorizzazione dell'autore in questo modo sarebbe ritenuta legale! :)
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Un'altra notizia che interessa Google, il motore di ricerca più diffuso del web! Questa volta non è una sfida contro qualche altra società, ma riguarda la tutela dei dati...


Onestamente sono un po' scettico su queste nuove possibilità soprattutto sulla seconda! Vero che la storia del copyright è abbastanza complessa e che se esiste è per tutelare i contenuti però il bello di internet è la condivisione totale delle informazioni e questo nuovo filtro mi sembra che metta dei paletti un po' severi!...mi spiego meglio...magari si potrebbe consentire la pubblicazione sotto autorizzazione dell'autore in questo modo sarebbe ritenuta legale! :)
Sono anch'io un po' scettica sulla seconda. Mi sembra che invece di risolvere il problema del copyright serva solo a complicarlo. Mi riferisco per esempio a spezzoni tratti da programmi tv: se le tv hanno un tale sacro terrore che le persone vadano a guardare su youtube 3 minuti tratti da un programma, possono risolvere il problema o metttendo a disposizione sul proprio sito i programmi in streaming, o mettendo in vendita i dvd di tutte le loro trasmissioni.
Non penso invece che possano risolvere qualcosa mettendo paeletti virtuali virtuali destinati ad essere abbattuti dal primo hacker che passa.
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Sono anch'io un po' scettica sulla seconda. Mi sembra che invece di risolvere il problema del copyright serva solo a complicarlo. Mi riferisco per esempio a spezzoni tratti da programmi tv: se le tv hanno un tale sacro terrore che le persone vadano a guardare su youtube 3 minuti tratti da un programma, possono risolvere il problema o metttendo a disposizione sul proprio sito i programmi in streaming, o mettendo in vendita i dvd di tutte le loro trasmissioni.
Non penso invece che possano risolvere qualcosa mettendo paeletti virtuali virtuali destinati ad essere abbattuti dal primo hacker che passa.
Hai avuto la mia stessa impressione, Vianne! :)
...effettivamente non è che l'abbia capito tanto il secondo punto! La tutela dei contenuti che vogliono fare non mi sembra efficace e corretta.
Quello che hai detto è vero! Mettendo a disposizione i contenuti dei programmi si risolverebbero queste cose anche perchè...m'è venuto un altro pensiero...se proprio volessero tutelarsi al massimo, non dovrebbero più consentire la registrazione di questi programmi...cosa che avviene ed è possibile a chiunque abbia un videoregistratore! :yes:
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Il gigante di Mountain View lancia il nuovo servizio gratuito ma non mancano le preoccupazioni per la privacy degli utenti

Ecco Web History, firmato Google...l'archivio della nostra vita in Rete



I siti che visitiamo ogni giorno. Le ricerche effettuate con il nostro motore preferito. I video o le immagini che hanno colpito la nostra attenzione e che abbiamo scaricato o soltanto visto. Nulla andrà perduto. Tutto rimarrà impresso in un unico archivio che potrà essere consultato in ogni momento.

Si chiama Web History ed è il nuovo servizio di Google che permette agli utenti registrati di trattenere volontariamente la traccia di tutti i passi effettuati in Rete. Per ora solo in inglese si candida ad esser l'archivio digitale della nostra vita su internet. Uno strumento di grande ulitilità, non c'è dubbio, ma che per il suo essere inevitabilmente invasivo ha subito suscitato le preoccupazioni di chi teme per la privacy degli utenti.

Ogni passo compiuto, nello stretto spazio delimitato da un browser, da oggi può diventare una traccia indelebile negli archivi del più grande motore di ricerca del mondo. Una specie di gigantesca cronologia. Per utilizzare il servizio, un'evoluzione del precedente Search History, si deve essere naturalmente in possesso di un account presso Google, avere scaricato la Google Toolbar e avere abilitato PageRank. Nella memoria di Web History verranno catalogati gli indirizzi dei siti e non il dettaglio dei contenuti delle singole pagine.

L'utente registrato potrà accedere da qualsiasi postazione alla banca dati del suo passato da cittadino della Rete. Rivedere e ricordare gli istanti della sua vita digitale senza più dimenticare nulla. Ciascuno potrà fare delle ricerche anche di singole parti di testo all'interno dell'intero archivio personale.

Solo alcuni giorni fa il motore di ricerca più famoso al mondo aveva annunciato l'accordo per l'acquisizione di Double Click, azienda leader della pubblicità sul web. Il lancio del servizio ha fatto crescere di nuovo le preoccupazioni di chi guarda a Google come ad una minaccia per la privacy per quell'ingente volume di informazioni collegate al singolo utente. Da Google rispondono che il nuovo servizio verrà utilizzato dall'azienda solo per personalizzare e rendere più efficaci le ricerche degli utenti. Ma la polemica, questo è certo, è solo agli inizi.

fonte: Repubblica

Mi spaventa un po' questa cosa! :wacko:
Personalmente sono dalla parte di chi si preoccupa della propria privacy e non vedo il perchè uno debba registrare i suoi spostamenti nel web! :sorry: ...se un sito interessa basta metterlo nei preferiti, no? Mah, staseremo a vedere! :yes:
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Mac La Mente ha scritto:Il gigante di Mountain View lancia il nuovo servizio gratuito ma non mancano le preoccupazioni per la privacy degli utenti

Ecco Web History, firmato Google...l'archivio della nostra vita in Rete
Sono molto perplessa...
Per quale motivo una persona dovrebbe usufruire di un servizio che fotografa ogni suo singolo clik in rete?
Per sapere a distanza di anni che il giorno tale aveva cliccato sulla foto di una vallettina o aveva letto per sbaglio una riga del blog di uno sconosciuto su un argomento di cui non gli interessa nulla?
Al di là dei condivisibilissimi timori sulla privacy, non riesco in alcun modo a capire - e probilmente è un limite mio :sorry: - dove sarebbe e in cosa consisterebbe l'utilità di questo nuovo servizio :mah: :mah: :mah:
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Vianne ha scritto: Sono molto perplessa...
Per quale motivo una persona dovrebbe usufruire di un servizio che fotografa ogni suo singolo clik in rete?
Per sapere a distanza di anni che il giorno tale aveva cliccato sulla foto di una vallettina o aveva letto per sbaglio una riga del blog di uno sconosciuto su un argomento di cui non gli interessa nulla?
Al di là dei condivisibilissimi timori sulla privacy, non riesco in alcun modo a capire - e probilmente è un limite mio :sorry: - dove sarebbe e in cosa consisterebbe l'utilità di questo nuovo servizio :mah: :mah: :mah:
Le stesse domande me le sono fatte anch'io e ad essere sincero risposte sulla necessità di un servizio simile non ne ho trovate! Va bene cercare di migliorare, introdurre sempre cose nuove, ma a volte credo che queste ricerche portino in direzioni sbagliate...come in questo caso! :ouch:

Mah, staremo a vedere come andrà a finire questa storia e sentiremo sicuramente dei commenti da parte di chi comincerà ad utilizzare questo servizio! :yes:
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Eheheheh...eh bravo Google! :ok:
...secondo i risultati di una ricerca, è il sito che ha ottenuto più visite...più di Microsoft!...e questo è dovuto principalmente ai servizi aggiuntivi (come Youtube) che ultimamente ha acquistato! :cool:


I dati della ComScore: a marzo il colosso di Mountain View ha avuto 528 milioni di visitatori
E' anche il marchio più influente dell'anno, grazie al motore di ricerca e ai nuovi siti come YouTube
E' Google il sito più visitato in rete ha sorpassato Microsoft e Yahoo!



New York - Sono i siti della galassia Google i più visitati sul web. Per la prima volta, il colosso di Mountain View ha superato i rivali Microsoft e Yahoo!, totalizzando in marzo 528 milioni di visitatori in tutto il mondo e piazzandosi in testa. L'incremento, rispetto a marzo dello scorso anno, è del 13 per cento, secondo i dati diffusi oggi da ComScore. Secondo è Microsoft, con 527 milioni e al terzo posto con un bel distacco c'è Yahoo! con 476 milioni.

La società californiana, che qualche giorno fa ha anche conquistato il titolo di marchio più potente a livello mondiale per il 2007, nella classifica annuale della Millward Brown Optimor, è in costante ascesa. Il segreto del suo successo continua ad essere il motore di ricerca, il più amato sul web, ma anche i nuovi siti - come YouTube - o i servizi - come la Gmail ed il sistema di pagamenti online - hanno contribuito non poco nella crescita, che ha stracciato anche la più agguerrita concorrenza.

"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire la migliore esperienza online per i nostri utenti" ha commentato l'azienda. "Costruiamo prodotti basati sui bisogni degli utenti e sul loro input". E gli utenti apprezzano: quando si cerca qualcosa in rete, il 48 per cento degli internauti, almeno negli Stati Uniti, sceglie Google, facendone il motore di ricerca più usato.

Al quarto posto della classifica di ComScore figurano i siti di Time Warner, con 272 milioni di visitatori: un incremento del 21 per cento rispetto allo scorso anno.
E tra gli indirizzi più cliccati in rete c'è anche EBay, che ha totalizzato 256 milioni di visitatori, stabile rispetto allo scorso anno, mentre l'enciclopedia Wikipedia è cresciuta dell'82 per cento, salendo a 212,2 milioni di visitatori.

fonte: Repubblica
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...un'altra piccola novità che vedremo presto in circolazione e che riguarda sempre Google! :)

Google ha annunciato tramite il blog ufficiale l'estensione del proprio Google Calendar. Il post, firmato dal Software Engineer Aarati Parmar Martino, preannuncia due importanti novità. Da una parte v'è l'ufficializzazione dell'uso dello strumento SMS come canale di alerting per gli appuntamenti immessi nel proprio calendario; dall'altra v'è l'estensione del sistema a 18 lingue nuove, tra le quali anche l'italiano.

Si inserisce un appuntamento all'interno di uno dei propri calendari; si attribuisce un orario all'evento creato; si inserisce il numero di telefono nelle apposite opzioni del proprio account. Con l'anticipo impostato manualmente, via SMS sarà possibile ricevere un avviso avente "Google" come mittente, "Promemoria" come introduzione del testo ed infine un messaggio eguale a quanto indicato nel reminder del proprio calendario. Al momento risulta esserci una piccola discrepanza a livello di fuso orario (l'appuntamento viene indicato in orario differente rispetto a quanto impostato nel calendario), ma la ricezione dei messaggi (nell'immagine) risulta comunque perfettamente funzionante e l'utilità del sistema di alerting è di indiscusso interesse potenziale.

Tra le lingue aggiunte al servizio si annoverano russo, giapponese, cinese, tedesco, francese, spagnolo: il servizio è dunque pronto ad una sperimentazione su base globale che potrebbe idealmente portare il servizio fuori dal sempiterno status di "beta".

Un dubbio è destinato a popolare forum e newsgroup nei prossimi giorni: il sistema può essere utilizzato per ricaricare il credito di quanti ancora conservano contratti di autoricarica con i propri provider telefonici? La mancata risposta al quesito ha portato pochi mesi or sono alla decisione di interrompere un servizio similare da parte di Twitter, surclassato dalle richieste dell'utenza italiana e costretto a fermare la propria proposta a causa degli abusi. Per il servizio Google il problema è però un altro.

La questione dei costi è così affrontata tra le FAQ del servizio: «il servizio di Google Calendar è gratuito. Google non ti addebiterà nessun costo relativo alla ricezione dei promemoria via SMS. Tieni presente, comunque, che il tuo gestore di telefonia mobile potrebbe addebitarti dei costi per gli SMS che ricevi. Per domande sulle tariffe applicate per gli SMS, contatta il tuo gestore di telefonia mobile». All'atto della registrazione viene richiesto un codice di verifica, all'invio del quale TIM spiegava nel Settembre 2006 (quando il servizio venne originariamente annunciato) che «per ogni promemoria vengono applicate le tariffe standard». Il servizio, insomma, non sarebbe gratuito, ma vincolato alle tariffazioni tradizionali di invio degli SMS (a carico di chi riceve il messaggio, non di chi gestisce il calendario). Ad oggi la procedura non segnala altro che il codice di verifica, dunque nessuna nuova indicazione viene fornita relativamente agli eventuali costi del servizio.

Gli operatori certificati per l'Italia sono Telecom Italia Mobile, Vodafone, 3 e Wind.

fonte:WebNews

...sembra una cosa fantascientifica ed invece è vera! :yes:
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...ulteriore news ed altro passo avanti che ha introdotto e fatto Google! :)

Google crea motore di ricerca “Universale”

Google ha annunciato ieri un piano per unificare i suoi diversi motori di ricerca in un unico “motore universale” in grado di presentare allo stesso tempo siti internet, notizie, video, immagini e altri tipi di risultati sulla stessa pagina.

Il nuovo servizio universale, che presenta un sunto delle funzioni più utilizzate del servizio di Google, è in funzione da ieri e verrà migliorato con il passare del tempo.

“E’ un’evoluzione naturale, con la parte più interessante rappresentata dai video”, ha detto Martin Pyykkonen, analista per Global Crown Capital. “Quello che tutti stanno pensando ora è quanto saranno disposti a pagare le aziende per avere un link video”, ha aggiunto Pyykkonen.

Usare il motore universale significa che una normale ricerca su Google otterrà risultati da qualsiasi tipo di sito che è stato identificato da Google.

fonte: Bloggiando


Inizialmente non l'avevo capita quasta news poi, vedendo un esempio, mi sono accorto che nel momento in cui viene effettuata una ricerca, si ha la possibilità di visualizzare una serie di argomenti correlati alla parola cercata e che questi compaiono sulla sinistra sotto forma di link! :yes:
(...non a tutte le parole però, è ancora "primitivo" come servizio!)
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...altra news su Google e su quello che ha intenzione di fare ed introdurre in futuro! :)

L'ad: "Il futuro è raccogliere sempre più dati sui visitatori per poter loro dire anche che lavoro devono cercare"
"E' l'informazione globale", ma crescono le preoccupazioni per la tutela della privacy di chi naviga in Rete
Google sempre più Grande Fratello
Schmidt: "Organizzeremo la vita degli utenti"



Londra - Grande fratello Google: il gigante di Mountain View non mira più solo a raccogliere e fornire più informazioni possibili a chi naviga in rete, ma anche ad organizzare l'esistenza dei suoi utenti. L'obiettivo è stato dichiarato dall'amministratore delegato della società, Eric Schmidt, parlando con i giornalisti, secondo quanto riferisce il quotidiano finanziario britannico Financial Times. Una prospettiva destinata a suscitare nuovi timori per la tutela della privacy per il colosso dell'online, che in Italia si è appena aggiudicato il Big Brother Award come tecnologia più invasiva, premio in negativo in materia di privacy.

Per Schmidt è di fondamentale importanza raccogliere quante più informazioni sugli utenti così che un giorno Google potrà "influire" direttamente sulla nostra vita, dicendo non solo cosa danno al cinema dietro casa, ma anche come passare un weekend libero, o addirittura indirizzare le nostre scelte professionali, grazie al fatto che conosce le nostre capacità e i nostri gusti. Una conseguenza logica, dice senza giri di parole l'ad, dell'ambizione del motore di ricerca di organizzare l'informazione globale.

Lo scenario globale è stato prospettato dopo le domande dei giornalisti sul futuro di Google nei prossimi cinque anni: "Siamo in una fase iniziale rispetto all'informazione contenuta su Google. Gli algoritmi miglioreranno molto e noi miglioreremo nella personalizzazione dei contenuti. Obiettivo è consentire agli utenti di Google di chiedere cose come 'Che faccio domani?', oppure, 'Che lavoro dovrei cercare?'" ha spiegato.

Lo scontro tra i motori di ricerca è ora focalizzato sulla corsa a creare la più ampia banca dati di informazioni individuali, così da permettere all'industria di offrire pubblicità sempre più personalizzata, da cui siti come Google traggono profitti ingenti, sottolinea il Financial Times.

"Non possiamo a volte rispondere a domande di fondo, perché non sappiamo abbastanza di te. Questo è l'aspetto più importante dell'espansione di Google", dice Schmidt, ricordando che il rilancio del servizio iGoogle, che consente all'utente di personalizzare la propria pagina di ricerca e pubblicare suoi testi o immagini, sarà un aspetto chiave di questo progetto.

Un altro servizio, Google personalised search, introdotto due anni fa, dà a Google il permesso di memorizzare la storia delle nostre navigazioni su internet, consentendo così di focalizzare meglio e personalizzare i risultati delle ricerche. Attualmente è in fase di sviluppo Google Recommendations, dove il motore suggerisce all'utente quali prodotti e servizi usare sulla base di sue preferenze consolidate. Al momento non accade ancora, ma in futuro la società potrebbe vendere spazi di pubblicità personalizzata per questi beni e servizi 'suggeriti' all'utente.

Di recente, Google ha dovuto piegarsi alle proteste dei gruppi per la difesa della privacy in Usa ed Europa, acconsentendo a limitare a due anni il tempo massimo per il quale conservare le informazioni sulle ricerche internet fatte dai suoi utenti. E anche la proposta acquisizione di DoubleClick ha fatto storcere il naso: DoubleClick è infatti il servizio che lascia 'cookies' sui computer quando si visita un certa pagina, memorizzando la stessa 'visita'.

fonte: Repubblica

...ho un po' di timore leggendo questa notizia! Non è che mi esalti molto l'idea di essere ancor più spiato e registrato nei miei movimenti! :wacko:
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