Test sul Big Bang: la Terra morirà?
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Come va l'esperimento?
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Ehmmm...non ne ho idea! Credo continui e spero che altri risultati arrivino...vado a informarmi!bancarella ha scritto:Come va l'esperimento?
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
L'esperimento va avanti al Cern di Ginevra, è stata fotografata la particella di Dio (il Bosone di Higgs)!
Al Cern tracce della particella di Dio
I fisici del Cern di Ginevra trovano tracce del bosone di Higgs, volgarmente detto particella di Dio. Dopo il neutrino alla velocità della luce, un altro annuncio fondamentale per la fisica, con gli scienziati italiani protagonisti.
Diciamo subito che con ogni probabilità i comuni mortali (e mai come in questo caso l'espressione appare azzeccata, visto che nel discorso entrerà nientemeno che Dio) del bosone di Higgs non hanno mai sentito parlare. Trattasi di una particella infinitesima, invisibile all'occhio umano e anche a strumenti molto più sofisticati, di cui in realtà non è nemmeno stata provata l'esistenza. Ma, e qui sta la notizia, i fisici del Cern di Ginevra hanno annunciato al mondo che, in due diversi esperimenti, di questa particella hanno trovato traccia. Non l'hanno "vista", ma ritengono di essere riusciti a identificarne il passaggio. Trattasi della particella probabilmente più ricercata da tutti i fisici del pianeta. La sua esistenza, se confermata, spiegherebbe da dove viene la massa di tutte le particelle dell'universo visibile.
Cosa c'entra Dio? C'entra, perchè il nome "volgare" dato al bosone di Higgs è "particella di Dio". In realtà, si tratta di un nome che deriva da un aneddoto: Leon Lederman, premio Nobel per la Fisica, scrisse nel 1994 un libro divulgativo che parla appunto del bosone di Higgs, e lo intitolò "The Goddam Particle". La traduzione corretta sarebbe "la particella maledetta", ma il titolo venne corretto dall'editore, a cui l'espressione sembrò evidentemente troppo forte, in "the God particle", appunto "la particella di Dio".
E qui si può inserire un altro particolare, che riguarda invece il fisico che ha teorizzato l'esistenza del bosone di Higgs (nel 1964), e che si chiama appunto Peter Higgs. Il nome di "particella di Dio" pare che non gli sia mai piaciuto, lui si dichiara completamente ateo. E forse in questi giorni ha deciso di prendersi una piccola rivincita. «Quando gli abbiamo comunicato i nostri dati - racconta Guido Tonelli, fisico a capo di uno dei due esperimenti del Cern sul bosone - Higgs era spaventato dall'idea che fossimo così vicini e la sua prima esclamazione è stata 'My God'». La frase (che significa oh mio Dio!) è con ogni porbabilità attribuibile solo all'emozione di una possibile conferma della sua fondamentale teoria, ma certo si tratta di un commento che ben si inserisce nell'aneddotica della vicenda.
Comunque, tornando al Cern, gli scienziati ritengono di aver trovato tracce consistenti del passaggio del bosone (termine scientifico che identifica una particella) in due diversi esperimenti, chiamati Atlas e Msc. Entrambi sono guidati da fisici italiani, una volta tanto rappresentanti non solo di orgoglio nazionali ma anche di parità di genere, visto che sono un uomo e una donna: Fabiola Gianotti (Atlas) e il già citato Guido Tonelli (Msc). Fra l'altro, delle 6mila persone che lavorano ai due esperimenti, circa 900, quindi il 15%, sono italiani. Un nuovo motivo di soddisfazione nazionale, dunque, che si aggiunge a quello di pochi mesi oro sono che ha visto sempre gli italiani protagonisti della misurazione sui neutrini più veloci della luce.
Per cercare il bosone hanno usato il Large Hadron Collider (Lhc), l'acceleratore di particelle più potente del mondo, lo stesso con cui si tenta di riprodurre il Big Bang, ovvero l'origine dell'universo.
E anche se non sono riusciti a vedere il bosone, contano di trovarlo defiitivamente nel corso del 2012. Che potrebbe quindi essere un anno di fondamentale importanza della storia della fisica. «State sintonizzati con il Cern» ha dichiarato il direttore della struttura di Ginevra, Rolf Heuer. Dunque, appuntamento al 2012.
Nel frattempo vale la pena di tentare di spiegare con maggior precisione che cos'è il bosone di Higgs utilizzando la metafora inventata da David Miller, un fisico dell'University College di Londra che vinse nel 1993 un apposito concorso indetto dall'allora ministro inglese della Scienza, William Waldegrave, che promise di premiare con una bottiglia di champagne il fisico che fosse riuscito a spiegare che cos'è la "particella di Dio" in un solo foglio di carta.
Miller descrisse un salone pieno di persone, distribuite in maniera uniforme e impegnate ciascuna a conversare con i propri vicini, nel momento in cui entra improvvisamente un vip, che attraversa la stanza, e convoglia l'attenzione di tutti, che gli si affollano intorno. Sarebbe un pò quello che succede alle particelle dell'universo quando "incontrano" il bosone (che è manifestazione di un campo di energia, il campo di Higgs) e acquistano la massa.
fonte: Pubblicaamministrazione
Al Cern tracce della particella di Dio
I fisici del Cern di Ginevra trovano tracce del bosone di Higgs, volgarmente detto particella di Dio. Dopo il neutrino alla velocità della luce, un altro annuncio fondamentale per la fisica, con gli scienziati italiani protagonisti.
Diciamo subito che con ogni probabilità i comuni mortali (e mai come in questo caso l'espressione appare azzeccata, visto che nel discorso entrerà nientemeno che Dio) del bosone di Higgs non hanno mai sentito parlare. Trattasi di una particella infinitesima, invisibile all'occhio umano e anche a strumenti molto più sofisticati, di cui in realtà non è nemmeno stata provata l'esistenza. Ma, e qui sta la notizia, i fisici del Cern di Ginevra hanno annunciato al mondo che, in due diversi esperimenti, di questa particella hanno trovato traccia. Non l'hanno "vista", ma ritengono di essere riusciti a identificarne il passaggio. Trattasi della particella probabilmente più ricercata da tutti i fisici del pianeta. La sua esistenza, se confermata, spiegherebbe da dove viene la massa di tutte le particelle dell'universo visibile.
Cosa c'entra Dio? C'entra, perchè il nome "volgare" dato al bosone di Higgs è "particella di Dio". In realtà, si tratta di un nome che deriva da un aneddoto: Leon Lederman, premio Nobel per la Fisica, scrisse nel 1994 un libro divulgativo che parla appunto del bosone di Higgs, e lo intitolò "The Goddam Particle". La traduzione corretta sarebbe "la particella maledetta", ma il titolo venne corretto dall'editore, a cui l'espressione sembrò evidentemente troppo forte, in "the God particle", appunto "la particella di Dio".
E qui si può inserire un altro particolare, che riguarda invece il fisico che ha teorizzato l'esistenza del bosone di Higgs (nel 1964), e che si chiama appunto Peter Higgs. Il nome di "particella di Dio" pare che non gli sia mai piaciuto, lui si dichiara completamente ateo. E forse in questi giorni ha deciso di prendersi una piccola rivincita. «Quando gli abbiamo comunicato i nostri dati - racconta Guido Tonelli, fisico a capo di uno dei due esperimenti del Cern sul bosone - Higgs era spaventato dall'idea che fossimo così vicini e la sua prima esclamazione è stata 'My God'». La frase (che significa oh mio Dio!) è con ogni porbabilità attribuibile solo all'emozione di una possibile conferma della sua fondamentale teoria, ma certo si tratta di un commento che ben si inserisce nell'aneddotica della vicenda.
Comunque, tornando al Cern, gli scienziati ritengono di aver trovato tracce consistenti del passaggio del bosone (termine scientifico che identifica una particella) in due diversi esperimenti, chiamati Atlas e Msc. Entrambi sono guidati da fisici italiani, una volta tanto rappresentanti non solo di orgoglio nazionali ma anche di parità di genere, visto che sono un uomo e una donna: Fabiola Gianotti (Atlas) e il già citato Guido Tonelli (Msc). Fra l'altro, delle 6mila persone che lavorano ai due esperimenti, circa 900, quindi il 15%, sono italiani. Un nuovo motivo di soddisfazione nazionale, dunque, che si aggiunge a quello di pochi mesi oro sono che ha visto sempre gli italiani protagonisti della misurazione sui neutrini più veloci della luce.
Per cercare il bosone hanno usato il Large Hadron Collider (Lhc), l'acceleratore di particelle più potente del mondo, lo stesso con cui si tenta di riprodurre il Big Bang, ovvero l'origine dell'universo.
E anche se non sono riusciti a vedere il bosone, contano di trovarlo defiitivamente nel corso del 2012. Che potrebbe quindi essere un anno di fondamentale importanza della storia della fisica. «State sintonizzati con il Cern» ha dichiarato il direttore della struttura di Ginevra, Rolf Heuer. Dunque, appuntamento al 2012.
Nel frattempo vale la pena di tentare di spiegare con maggior precisione che cos'è il bosone di Higgs utilizzando la metafora inventata da David Miller, un fisico dell'University College di Londra che vinse nel 1993 un apposito concorso indetto dall'allora ministro inglese della Scienza, William Waldegrave, che promise di premiare con una bottiglia di champagne il fisico che fosse riuscito a spiegare che cos'è la "particella di Dio" in un solo foglio di carta.
Miller descrisse un salone pieno di persone, distribuite in maniera uniforme e impegnate ciascuna a conversare con i propri vicini, nel momento in cui entra improvvisamente un vip, che attraversa la stanza, e convoglia l'attenzione di tutti, che gli si affollano intorno. Sarebbe un pò quello che succede alle particelle dell'universo quando "incontrano" il bosone (che è manifestazione di un campo di energia, il campo di Higgs) e acquistano la massa.
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Fanno progressi
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Con tutti i soldi che costa questo esperimento se non li facessero ci sarebbe qualcosa che non va!bancarella ha scritto:Fanno progressi
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Se non si forma il buco nero ci pensano i Maya
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Ahahahaha...eh sì! Diciamo che la competizione è accesa!bancarella ha scritto:Se non si forma il buco nero ci pensano i Maya
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Questa notizia non è molto legata all'esperimento ma all'istituto scientifico del Cern...
Il Cern aumenta la resa dei pannelli solari termici
I moduli sviluppati con la tecnologia del vuoto rivestiranno un terminal dell'areoporto di Ginevra
Una tecnologia sviluppata dal Cern di Ginevra potrebbe rivoluzionare la rese dei pannelli solari termici: nei giorni scorsi è stato consegnato il primo pannello di uno dei più grandi impianti ad energia solare della Svizzera, derivato dalla tecnologia del vuoto sviluppata per gli acceleratori di particelle. Più nel dettaglio, circa 300 pannelli solari termici ad alta temperatura, consegnati dalla Srb Energy, copriranno una superficie di 1.200 metri quadrati sul tetto del terminal principale dell'Aeroporto internazionale di Ginevra e saranno utilizzati sia per la climatizzazione invernale che per quella estiva.
I nuovi pannelli permettono di recuperare l'energia prodotta dalla luce diffusa in modo più efficiente rispetto a quelli tradizionali e sono particolarmente adatti a climi più freddi e meno soleggiati, dove i classici pannelli sono meno efficienti. In particolare l'ultra vuoto offre alle camere di calore dei pannelli un isolamento eccezionale, riducendo notevolmente la dispersione di calore e migliorandone notevolmente l'efficienza. «Abbiamo registrato temperature di 80 gradi all'interno del pannello quando erano coperte di neve», ha commentato Cristoforo Benvenuti del Cern, inventore della tecnologia.
fonte:energia24club
Il Cern aumenta la resa dei pannelli solari termici
I moduli sviluppati con la tecnologia del vuoto rivestiranno un terminal dell'areoporto di Ginevra
Una tecnologia sviluppata dal Cern di Ginevra potrebbe rivoluzionare la rese dei pannelli solari termici: nei giorni scorsi è stato consegnato il primo pannello di uno dei più grandi impianti ad energia solare della Svizzera, derivato dalla tecnologia del vuoto sviluppata per gli acceleratori di particelle. Più nel dettaglio, circa 300 pannelli solari termici ad alta temperatura, consegnati dalla Srb Energy, copriranno una superficie di 1.200 metri quadrati sul tetto del terminal principale dell'Aeroporto internazionale di Ginevra e saranno utilizzati sia per la climatizzazione invernale che per quella estiva.
I nuovi pannelli permettono di recuperare l'energia prodotta dalla luce diffusa in modo più efficiente rispetto a quelli tradizionali e sono particolarmente adatti a climi più freddi e meno soleggiati, dove i classici pannelli sono meno efficienti. In particolare l'ultra vuoto offre alle camere di calore dei pannelli un isolamento eccezionale, riducendo notevolmente la dispersione di calore e migliorandone notevolmente l'efficienza. «Abbiamo registrato temperature di 80 gradi all'interno del pannello quando erano coperte di neve», ha commentato Cristoforo Benvenuti del Cern, inventore della tecnologia.
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Energia pulita
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Sì, per una volta qualcosa di buono!bancarella ha scritto:Energia pulita
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
No, no, né Maya, né buco nero del Cern.bancarella ha scritto:Se non si forma il buco nero ci pensano i Maya
Ci stanno pensando i banchieri e la finanza a distruggere il mondo.
Che danni possono fare i disastri naturali o i disastri fisici, chimici o astronomici in confronto alle catastrofi provocate dagli umani, specie se appartenenti alla categoria "Idiotus Idiotissimus Idioticissimus" come tutti gli pseudo-economisti, pseudo-giornalisti e pseudo-politici formatisi negli ultimi 40 anni in tutto il cosiddetto "Occidente"?
Neppure il più micidiale dei meteoriti riuscirebbe a devastare la Terra come stanno riuscendo a fare questi signori della categoria Idioti Idiotissimi Idioticissimi
You have to be trusted by the people that you lie to
So that when they turn their backs on you
You'll get the chance to put the knife in
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Hai perfettamente ragione Vianne! Ho sempre pensato infatti che l'uomo sia la minaccia più grande all'uomo stesso e ora ne sono pienamente convinto soprattutto pensando a tutti coloro che hanno potere decisionale sulla nostra testa!Vianne ha scritto:No, no, né Maya, né buco nero del Cern.
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Quoto Vianne. I danni che provocano sono peggiori di qualsiasi previsione
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
Notiziona dal Cern! Non è vero che i neutrini vanno più veloci della luce, Einstein e la sua teoria sono ancora validi!
I dati smentiti
Neutrini, si dimette il fisico del flop
Antonio Ereditato lascia dopo l'errore sulla velocità della particella. Si spacca la comunità scientifica
Milano - Si è dimesso il fisico Antonio Ereditato, coordinatore della collaborazione «Opera» che lo scorso settembre aveva messo in discussione la teoria della relatività di Einstein, attribuendo ai neutrini una velocità maggiore di quella della luce. Poco più di un mese fa, però, i dati si erano rivelati sbagliati. La notizia delle dimissioni arriva dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)
Fisici spacciati - Ereditato ha deciso di lasciare dopo che alcuni membri di «Opera» hanno presentato una mozione in cui chiedevano le dimissioni del ricercatore dalla guida della collaborazione. La mozione non è passata ma ha di fatto creato una spaccatura fra i ricercatori. Ereditato ha così ritenuto opportuno dimettersi perché la collaborazione non sarebbe più stata gestibile. Da parte del fisico al momento c'è solo un «no comment».
Nuove misurazioni - Il vicepresidente dell'Infn, Antonio Masiero, auspica in una nota che «la collaborazione "Opera" possa ritrovare unità e nuova leadership» e annuncia che «ulteriori e definitive misure della velocità dei neutrini saranno effettuate al Gran Sasso da quattro esperimenti (tra i quali lo stesso "Opera") quando il Cern invierà un nuovo fascio di neutrini a pacchetti alla fine del mese di aprile».
fonte: Corriere della sera
I dati smentiti
Neutrini, si dimette il fisico del flop
Antonio Ereditato lascia dopo l'errore sulla velocità della particella. Si spacca la comunità scientifica
Milano - Si è dimesso il fisico Antonio Ereditato, coordinatore della collaborazione «Opera» che lo scorso settembre aveva messo in discussione la teoria della relatività di Einstein, attribuendo ai neutrini una velocità maggiore di quella della luce. Poco più di un mese fa, però, i dati si erano rivelati sbagliati. La notizia delle dimissioni arriva dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)
Fisici spacciati - Ereditato ha deciso di lasciare dopo che alcuni membri di «Opera» hanno presentato una mozione in cui chiedevano le dimissioni del ricercatore dalla guida della collaborazione. La mozione non è passata ma ha di fatto creato una spaccatura fra i ricercatori. Ereditato ha così ritenuto opportuno dimettersi perché la collaborazione non sarebbe più stata gestibile. Da parte del fisico al momento c'è solo un «no comment».
Nuove misurazioni - Il vicepresidente dell'Infn, Antonio Masiero, auspica in una nota che «la collaborazione "Opera" possa ritrovare unità e nuova leadership» e annuncia che «ulteriori e definitive misure della velocità dei neutrini saranno effettuate al Gran Sasso da quattro esperimenti (tra i quali lo stesso "Opera") quando il Cern invierà un nuovo fascio di neutrini a pacchetti alla fine del mese di aprile».
fonte: Corriere della sera
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Re: Test sul Big Bang: la Terra morirà?
E ora chi lo dice alla Gelmini?
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