Alla ricerca dell'energia pulita
Alla ricerca dell'energia pulita
Negli ultimi gironi sono state pubblicate le notizie di due progetti che, se funzioneranno, potranno aprire la strada all'utilizzo di energia alternativa, pulita e praticamente inesauribile.
Ci vorrà del tempo, certo, ma il fatto di inizare a progettare sul serio delle strutture che consentano di liberarci dalla dipendenza dal petrolio è un ottimo segnale!
Ci vorrà del tempo, certo, ma il fatto di inizare a progettare sul serio delle strutture che consentano di liberarci dalla dipendenza dal petrolio è un ottimo segnale!
You have to be trusted by the people that you lie to
So that when they turn their backs on you
You'll get the chance to put the knife in
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You'll get the chance to put the knife in
La metropolitana di Londra
Quest è il primo progetto che, se andasse in porto, credo cambierebbe completamente il modo di produrre energia nelle città:
Entro fine anno un prototipo per catturare i watt prodotti da chi cammina
Elaborato da un progetto militare, sarà collocato nel pavimento di una stazione
La metro di Londra come sole e vento, energia pulita dai passi dei pendolari
Allo studio anche la possibilità di trasformare in corrente le vibrazioni di treni e auto
LONDRA - Se in casa abbiamo bisogno di energia andiamo in cerca di una presa di corrente. La 220 dei nostri appartamenti è infatti l'unica fonte alla quale ci possiamo rivolgere, ma in realtà l'energia ci circonda e rimbalza per tutto l'ambiente in cui ci muoviamo. Mentre stiamo seduti e leggiamo produciamo energia (circa 100 watt), ogni passo che muoviamo produciamo energia (tra i 5 e i 7 watt), persino i fastidiosi rumori che arrivano dalla strada e fanno vibrare i vetri sono carichi di energia.
Il problema, che per il momento ci obbliga a infilare la spina nella presa, è che tutta questa energia si disperde, non c'è modo di metterla insieme e sfruttarla. Non sappiamo "raccoglierla", per usare la traduzione letterale dell'espressione inglese "energy harvesting" che indica la tecnologia che si occupa di esplorare questo campo scientifico.
Presto però le cose potrebbero cambiare. Il primo prototipo di una piccola centrale elettrica alimentata grazie all'energy harvesting è atteso infatti entro la fine dell'anno. A realizzarlo sarà "The facility architects", un grande studio di progettazione inglese che pensa di riuscire a imbrigliare la corrente prodotta dal camminare dei passeggeri della metropolitana londinese.
Incaricato di sviluppare il progetto, che come molte altre innovazioni tecnologiche nasce inizialmente da una necessità militare, è un ingegnere, Jim Gilbert. "Un paio di anni fa - racconta Gilbert - mi è stato chiesto di mettere a punto un generatore di corrente alimentato dai colpi dei talloni all'interno degli anfibi dei soldati in marcia. L'energia prodotta avrebbe permesso di risparmiare la fatica di doversi portare dietro pesanti batterie. Riuscire a proteggere il congegno dallo sporcarsi o bagnarsi si è rivelato però molto complicato". Un inconveniente che nella nuova applicazione dovrebbe scomparire, anche se le difficoltà a tradurre questo sogno in realtà non mancano di certo.
L'idea è quella di dotare il pavimento di alcune stazioni della metropolitana particolarmente affollate di generatori a pressione idraulica in grado di "catturare" i watt prodotti da ogni passo. "Alla Victoria station ad esempio - aggiunge l'architetta della "Facility" Claire Price - nelle ore di punta transitano circa 34 mila passeggeri che camminando producono un'energia che correttamente catturata potrebbe alimentare 6500 lampade a led".
Sfruttare il frenetico viavai dei pendolari, i "commuters", sarebbe però solo il primo passo lungo una strada che potrebbe riservare grandi opportunità. Nei progetti futuri della "Facility architects", che dovrà comunque testare a lungo il prototipo (esistono però già delle intese con potenziali clienti asiatici), c'è anche la realizzazione di micorgeneratori in grado di usare le vibrazioni dei treni o delle automobili di passaggio per dare corrente all'illuminazione pubblica. Per il momento non si tratterebbe di sostituire la normale alimentazione, ma di rendere possibile l'installazione di nuovi lampioni lì dove ora i costi per trasportare la rete tradizionale lo impediscono.
"Successivamente le applicazioni potrebbero essere infinite - spiega ancora Price - soprattutto per monitorare quanto accade negli edifici e renderli più efficienti dal punto di vista energetico, segnalando se le luci sono accese inutilmente o se qualcuno ha dimenticato una finestra aperta". Un ventaglio di possibilità che conducono tutte nella stessa direzione: "La speranza è che un giorno fare un passo lungo il corridoio di una metropolitana corrisponda a fare un passo verso la salvezza del Pianeta".
(25 agosto 2006)
Dal sito di Repubblica
Entro fine anno un prototipo per catturare i watt prodotti da chi cammina
Elaborato da un progetto militare, sarà collocato nel pavimento di una stazione
La metro di Londra come sole e vento, energia pulita dai passi dei pendolari
Allo studio anche la possibilità di trasformare in corrente le vibrazioni di treni e auto
LONDRA - Se in casa abbiamo bisogno di energia andiamo in cerca di una presa di corrente. La 220 dei nostri appartamenti è infatti l'unica fonte alla quale ci possiamo rivolgere, ma in realtà l'energia ci circonda e rimbalza per tutto l'ambiente in cui ci muoviamo. Mentre stiamo seduti e leggiamo produciamo energia (circa 100 watt), ogni passo che muoviamo produciamo energia (tra i 5 e i 7 watt), persino i fastidiosi rumori che arrivano dalla strada e fanno vibrare i vetri sono carichi di energia.
Il problema, che per il momento ci obbliga a infilare la spina nella presa, è che tutta questa energia si disperde, non c'è modo di metterla insieme e sfruttarla. Non sappiamo "raccoglierla", per usare la traduzione letterale dell'espressione inglese "energy harvesting" che indica la tecnologia che si occupa di esplorare questo campo scientifico.
Presto però le cose potrebbero cambiare. Il primo prototipo di una piccola centrale elettrica alimentata grazie all'energy harvesting è atteso infatti entro la fine dell'anno. A realizzarlo sarà "The facility architects", un grande studio di progettazione inglese che pensa di riuscire a imbrigliare la corrente prodotta dal camminare dei passeggeri della metropolitana londinese.
Incaricato di sviluppare il progetto, che come molte altre innovazioni tecnologiche nasce inizialmente da una necessità militare, è un ingegnere, Jim Gilbert. "Un paio di anni fa - racconta Gilbert - mi è stato chiesto di mettere a punto un generatore di corrente alimentato dai colpi dei talloni all'interno degli anfibi dei soldati in marcia. L'energia prodotta avrebbe permesso di risparmiare la fatica di doversi portare dietro pesanti batterie. Riuscire a proteggere il congegno dallo sporcarsi o bagnarsi si è rivelato però molto complicato". Un inconveniente che nella nuova applicazione dovrebbe scomparire, anche se le difficoltà a tradurre questo sogno in realtà non mancano di certo.
L'idea è quella di dotare il pavimento di alcune stazioni della metropolitana particolarmente affollate di generatori a pressione idraulica in grado di "catturare" i watt prodotti da ogni passo. "Alla Victoria station ad esempio - aggiunge l'architetta della "Facility" Claire Price - nelle ore di punta transitano circa 34 mila passeggeri che camminando producono un'energia che correttamente catturata potrebbe alimentare 6500 lampade a led".
Sfruttare il frenetico viavai dei pendolari, i "commuters", sarebbe però solo il primo passo lungo una strada che potrebbe riservare grandi opportunità. Nei progetti futuri della "Facility architects", che dovrà comunque testare a lungo il prototipo (esistono però già delle intese con potenziali clienti asiatici), c'è anche la realizzazione di micorgeneratori in grado di usare le vibrazioni dei treni o delle automobili di passaggio per dare corrente all'illuminazione pubblica. Per il momento non si tratterebbe di sostituire la normale alimentazione, ma di rendere possibile l'installazione di nuovi lampioni lì dove ora i costi per trasportare la rete tradizionale lo impediscono.
"Successivamente le applicazioni potrebbero essere infinite - spiega ancora Price - soprattutto per monitorare quanto accade negli edifici e renderli più efficienti dal punto di vista energetico, segnalando se le luci sono accese inutilmente o se qualcuno ha dimenticato una finestra aperta". Un ventaglio di possibilità che conducono tutte nella stessa direzione: "La speranza è che un giorno fare un passo lungo il corridoio di una metropolitana corrisponda a fare un passo verso la salvezza del Pianeta".
(25 agosto 2006)
Dal sito di Repubblica
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Grattacielo a Dubai
E questo secondo progetto - ancora più interessante per noi perchè realizzato da italiani - potrebbe cambiare completamente il modo di costruire e produrre energia nella case:
Sarà alto 250 metri e formato da piani rotanti indipendenti
A Dubai grattacielo a energia eolica
Progettato in Italia. Sarà dotato di eliche e pannelli solari che garantiranno l'autosufficienza energetica
DUBAI - Un grattacielo alto 250 metri, con piani rotanti staccati uno dall'altro, così da potersi muovere in modo indipendente. E, aspetto ancora più eclatante, più che autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie allo sfruttamento dell'energia del vento e del sole.
Sarà costituto a Dubai, negli Emirati Arabi, ma è stato progettato in Italia, per la precisione a Firenze, da David Fisher (l'inventore), Fabio Bettazzi e Marco Sala, con la partecipazione di Leslie Robertson, l'ingegnere statunitense ideatore del «World Trade Center» di New York.
Il progetto è stato presentato questa mattina nell'ambito dell'ultima giornata del Wrec 2006, il nono congresso mondiale sull'energia rinnovabile, che si è tenuto in questi giorni a Firenze.
«Ognuno dei 59 piani della torre ospiterà un appartamento e ruoterà in maniera indipendente - ha spiegato David Fischer - cosicché il risultato sarà un edificio in continua trasformazione. Gli spostamenti avranno una velocità molto lenta, così da non risultare fastidiosi per gli inquilini della torre, che non percepiranno il movimento, ma potranno svegliarsi vedendo dalla propria camera il sorgere del sole e cenare davanti al tramonto». «L'energia elettrica - ha aggiunto - sarà prodotta da una serie di ventole che verranno installate negli spazi liberi tra i piani e sfrutteranno la forza del vento come se fossero mulini. Inoltre anche i singoli piani, girando grazie al vento, produrranno energia. Infine ci sarà l'apporto dei pannelli solari, che verranno posizionati sui tetti di ciascun piano e che durante la giornata, ruotando, rimarranno parzialmente esposti alla luce. In questo modo l'edificio non solo produrrà l'energia che gli è necessaria, ma sarà anche in grado di venderla all'esterno. Secondo i nostri calcoli in un anno la torre fornirà circa 190 milioni di kilowatt di energia, per un valore di oltre 7 milioni di euro».
Si tratterà della prima costruzione interamente girevole al mondo. Finora sono stati realizzati ambienti ruotanti, specialmente in cima alle torri, ma che occupavano solo una parte dell'edificio.
Il progetto, secondo quanto riferiscono gli architetti, essendo costituito da piani singoli e distinti, dispone di una resistenza ed elasticità che lo rendono antisismico.
I lavori prenderanno il via fra tre mesi a Dubai e il loro termine è previsto dopo due anni e mezzo circa. Il costo? Intorno ai 500 milioni di dollari. La torre avrà un nucleo centrale portante in cemento armato, su cui verranno installate meccanicamente unità prefabbricate e finite, complete di impianti elettrici ed idraulici, che comporranno gli appartamenti. Un intero piano, in questo modo, potrà essere assemblato in pochi giorni».
26 agosto 2006
Dal sito del Corriere della sera
Sarà alto 250 metri e formato da piani rotanti indipendenti
A Dubai grattacielo a energia eolica
Progettato in Italia. Sarà dotato di eliche e pannelli solari che garantiranno l'autosufficienza energetica
DUBAI - Un grattacielo alto 250 metri, con piani rotanti staccati uno dall'altro, così da potersi muovere in modo indipendente. E, aspetto ancora più eclatante, più che autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie allo sfruttamento dell'energia del vento e del sole.
Sarà costituto a Dubai, negli Emirati Arabi, ma è stato progettato in Italia, per la precisione a Firenze, da David Fisher (l'inventore), Fabio Bettazzi e Marco Sala, con la partecipazione di Leslie Robertson, l'ingegnere statunitense ideatore del «World Trade Center» di New York.
Il progetto è stato presentato questa mattina nell'ambito dell'ultima giornata del Wrec 2006, il nono congresso mondiale sull'energia rinnovabile, che si è tenuto in questi giorni a Firenze.
«Ognuno dei 59 piani della torre ospiterà un appartamento e ruoterà in maniera indipendente - ha spiegato David Fischer - cosicché il risultato sarà un edificio in continua trasformazione. Gli spostamenti avranno una velocità molto lenta, così da non risultare fastidiosi per gli inquilini della torre, che non percepiranno il movimento, ma potranno svegliarsi vedendo dalla propria camera il sorgere del sole e cenare davanti al tramonto». «L'energia elettrica - ha aggiunto - sarà prodotta da una serie di ventole che verranno installate negli spazi liberi tra i piani e sfrutteranno la forza del vento come se fossero mulini. Inoltre anche i singoli piani, girando grazie al vento, produrranno energia. Infine ci sarà l'apporto dei pannelli solari, che verranno posizionati sui tetti di ciascun piano e che durante la giornata, ruotando, rimarranno parzialmente esposti alla luce. In questo modo l'edificio non solo produrrà l'energia che gli è necessaria, ma sarà anche in grado di venderla all'esterno. Secondo i nostri calcoli in un anno la torre fornirà circa 190 milioni di kilowatt di energia, per un valore di oltre 7 milioni di euro».
Si tratterà della prima costruzione interamente girevole al mondo. Finora sono stati realizzati ambienti ruotanti, specialmente in cima alle torri, ma che occupavano solo una parte dell'edificio.
Il progetto, secondo quanto riferiscono gli architetti, essendo costituito da piani singoli e distinti, dispone di una resistenza ed elasticità che lo rendono antisismico.
I lavori prenderanno il via fra tre mesi a Dubai e il loro termine è previsto dopo due anni e mezzo circa. Il costo? Intorno ai 500 milioni di dollari. La torre avrà un nucleo centrale portante in cemento armato, su cui verranno installate meccanicamente unità prefabbricate e finite, complete di impianti elettrici ed idraulici, che comporranno gli appartamenti. Un intero piano, in questo modo, potrà essere assemblato in pochi giorni».
26 agosto 2006
Dal sito del Corriere della sera
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Questa è un'immagine dello studio per il progetto del grattacielo girevole che sarà costruito a Dubai
Sul sito del Corriere è possibile vedere anche un breve video sul progetto del grattacielo
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- Mac La Mente
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Oh mamma! Che strano grattacielo! ...particolare, molto molto particolare!
Scherzi a parte credo sia giunto il momento di soffermarci e pensare a queste "nuove" fonti di energia per distaccarci un pò di più dal petrolio e compagnia bella...
Il progetto di Londra è molto ambizioso ma se dovesse funzionare sarebbe anch'esso un gran bella cosa!
Scherzi a parte credo sia giunto il momento di soffermarci e pensare a queste "nuove" fonti di energia per distaccarci un pò di più dal petrolio e compagnia bella...
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...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
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In effetti quel grattacielo è un po' particolare, non so in quanti sarebbero disposti a viverci
Sul sito del Corriere ci sono anche altre foto del progetto, ne posto un paio:
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Sìsì, è molto importante trovare nuovi modi di produrre o raccogliere energia perchè gli attuali oltre ad essere molto inquinanti e pericolosi (e non solo per l'ambiente... quanti morti ha provocato e sta provocando la "caccia al petrolio" ? ) sono destinati ad esaurirsi entro tempi relativamente brevi.Mac La Mente ha scritto:Scherzi a parte credo sia giunto il momento di soffermarci e pensare a queste "nuove" fonti di energia per distaccarci un pò di più dal petrolio e compagnia bella...
Il progetto di Londra è molto ambizioso ma se dovesse funzionare sarebbe anch'esso un gran bella cosa!
Un progetto come quello di Londra sarebbe il non plus ultra perchè permetterebbe di avere energia pulita, di "produzione propria" (liberandoci dalla necessità di dipendere dai capricci di sceicchi arabi, cowboy americani, finanzieri russi&C) e soprattutto inesauribile
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- Mac La Mente
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Ahhhhh ecco perchè il petrolio (ad esempio) costa tanto! Essendo destinato a finire chi lo distribuisce vuole arricchirsi il più possibile!Vianne ha scritto:Sìsì, è molto importante trovare nuovi modi di produrre o raccogliere energia perchè gli attuali oltre ad essere molto inquinanti e pericolosi (e non solo per l'ambiente... quanti morti ha provocato e sta provocando la "caccia al petrolio" ? ) sono destinati ad esaurirsi entro tempi relativamente brevi.Mac La Mente ha scritto:Scherzi a parte credo sia giunto il momento di soffermarci e pensare a queste "nuove" fonti di energia per distaccarci un pò di più dal petrolio e compagnia bella...
Il progetto di Londra è molto ambizioso ma se dovesse funzionare sarebbe anch'esso un gran bella cosa!
Un progetto come quello di Londra sarebbe il non plus ultra perchè permetterebbe di avere energia pulita, di "produzione propria" (liberandoci dalla necessità di dipendere dai capricci di sceicchi arabi, cowboy americani, finanzieri russi&C) e soprattutto inesauribile
Aaaaaaaaargh!
Mi piace il progetto e mi piace che si studino queste cose ma sono un pò scettico a causa delle multinazionali presenti...non possono permettersi di avere come rivale nella produzione di energia qualcosa di così potente e soprattutto inesauribile!
Grazie per le foto, Vianne!
Sono..ehmm...come dire...strane! Eheeheh
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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Un'altra buona notizia nel campo dell'eco-architettura
A New York è iniziata la costruzione di un grattacielo che verrà inaugurato nel 2008 ma da più parti è già stato definito "l'edificio più ecologico del mondo".
Si tratta del grattacielo della Bank Of America, una costruzione di 54 piani interamente realizzata in materiali riciclabili o riclati.
L'edificio sarà in grado di autoprodurre l'energia che gli occorre grazie a una turbina eolica e a un impianto di immagazzinamento termale. Un sistema di ricilcaggio dell'acqua piovana e di autopulizia chimica biodegradabile delle toilette gli permetterà di risparmiare milioni di litri d'acqua.
Inoltre sul tetto avrà una vera e propria foresta di piante alberi e cespugli per ridurre l'impatto termico e ambientale.
Sì può leggere un articolo in proposito sul sito del Corriere della Sera
A New York è iniziata la costruzione di un grattacielo che verrà inaugurato nel 2008 ma da più parti è già stato definito "l'edificio più ecologico del mondo".
Si tratta del grattacielo della Bank Of America, una costruzione di 54 piani interamente realizzata in materiali riciclabili o riclati.
L'edificio sarà in grado di autoprodurre l'energia che gli occorre grazie a una turbina eolica e a un impianto di immagazzinamento termale. Un sistema di ricilcaggio dell'acqua piovana e di autopulizia chimica biodegradabile delle toilette gli permetterà di risparmiare milioni di litri d'acqua.
Inoltre sul tetto avrà una vera e propria foresta di piante alberi e cespugli per ridurre l'impatto termico e ambientale.
Sì può leggere un articolo in proposito sul sito del Corriere della Sera
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- Mac La Mente
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E' davvero una gran bella notizia!Vianne ha scritto:Un'altra buona notizia nel campo dell'eco-architettura
A New York è iniziata la costruzione di un grattacielo che verrà inaugurato nel 2008 ma da più parti è già stato definito "l'edificio più ecologico del mondo".
Sì può leggere un articolo in proposito sul sito del Corriere della Sera
...spero riescano a mantenere i tempi fissati per la sua costruzione e che venga preso come esempio da altre aziende edili e non solo!
Giganti ecologici autoalimentati ed autonomi sono il futuro!
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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Inserisco la notizia di un progetto di riconversione ecologica in corso di realizzazione in varie località britanniche.
Spero che anche in Italia prendano presto piede inziative come questa, iniziative che, a mio parere, non sono troppo difficili da attuare e che, oltre ai vantaggi ambientali, porterebbero vantaggi anche alla nostra vita sociale
I primi progetti: energia dal sole e riscoperta degli antichi mestieri
Petrolio al bando, ecco le «transition town»
Sempre di più in Gran Bretagna le città che puntano ad una riconversione ecologica eliminando auto, plastica, viaggi aerei...
LONDRA (Gran Bretagna) - Come proiezione è preoccupante: tra cinque anni avremo consumato metà delle riserve naturali di greggio. Questo, almeno, è quanto sostiene Rob Hopkins, docente universitario e fondatore di un movimento che in Gran Bretagna e in Irlanda sta prendendo piede a ritmo sostenuto. Si chiama Transition towns (www.transitiontowns.org) e l'obiettivo è di convertire centri abitati a un'esistenza ecologica che faccia a meno del petrolio e dei suoi derivati. Niente auto, insomma, e niente plastica, addio cibi esotici in arrivo dall'altro capo del mondo, addio partenze in aereo.
«GOVERNO ASSENTE» - «Il governo parla di riforme verdi, ma alla fine non cambia niente», ha sottolineato Hopkins in una recente intervista al Guardian. «Il nostro movimento è per chi è stanco di aspettare e alle parole preferisce misure concrete». Un richiamo che la gente ha sentito. Perché è questa la differenza tra Transition Towns e altre organizzazioni che si battono per una maggiore sensibilità ecologica. Il gruppo di Hopkins passa la palla ai cittadini. Che siano loro a movimentare il governo dando il la e avviando iniziative efficaci e a basso costo.
PRIME ESPERIENZE - Apripista è stata Kinsale, in Irlanda, dove l'iniziativa, partita l'anno scorso, ha ottenuto anche il sostegno finanziario del Comune (che ha contribuito con una cifra moderata, 5.000 euro, ma «è sempre meglio di niente», sottolinea Hopkins). Le abitudini maturate nel corso di mezzo secolo non si cambiano da un giorno all'altro, ma tentar non nuoce. Così i Transition Townies - questo il nome di coloro che aderiscono al movimento - stanno facendo una campagna educativa nelle scuole per convincere istituti e studenti della necessità di raggiungere le aule non su quattro ruote, ma due: in bicicletta. E perché no, dato che grazie a Transition Towns ci sono oggi a Kinsale più piste ciclabili dell'anno scorso? Non è che l'inizio. Perchè come in tutti i centri "transizione" - e sono già diversi, Totnes, Falmouth, Moretonhampstead, Lewes, Ottery St Mary, Stroud, Ivybridge, Lampeter, nonchè il quartiere di Brixton a Londra e l'intera città di Bristol - l'accento non è solo sul trasporto, ma anche su tecniche di agricoltura sostenibili, sul consumo di prodotti locali, sull'energia alternativa.
SOLE E ANTICHI MESTIERI - A Totnes, nel Devon, l'obiettivo è di installare, entro luglio, pannelli solari su 50 abitazioni, un esperimento che se avrà successo verrà esteso a tutta la cittadina. E dato che la presenza di greggio e petrolio ha da una parte semplificato la vita, ma dall'altra «creato una generazione che ha dimenticato arti antiche», ecco una serie di seminari per «rieducare la gente ai mestieri dei loro genitori». Come crescere le verdure nell'orto, come bruciare la legna nel modo meno dannoso per l'ambiente, come fare il pane, come rammendare le calze, come cucinare usando solo prodotti stagionali: dal giardino alla tavola, in pratica, senza bisogno di supermercati, di cipolle spagnole o fragole cilene.
COMUNITA' E APPARTENENZA - Secondo Duncan Law, "townie" volontario di Brixton, si tratta di un progetto che crea un senso di comunità e di appartenenza. «In genere il messaggio sull'ambiente è esclusivamente negativo, la filosofia di Transition Towns invece è positiva, nel senso che tutti possiamo fare qualcosa e, nel nostro piccolo, cambiare il mondo. In un quartiere come Brixton, dove non c'è un grande senso di solidarietà e ci sono vicini di casa che si conoscono appena, un'iniziativa che unisce la gente nel bene comune non può che essere benvenuta».
Paola De Carolis
20 aprile 2007
Dal sito del Corriere della Sera
Spero che anche in Italia prendano presto piede inziative come questa, iniziative che, a mio parere, non sono troppo difficili da attuare e che, oltre ai vantaggi ambientali, porterebbero vantaggi anche alla nostra vita sociale
I primi progetti: energia dal sole e riscoperta degli antichi mestieri
Petrolio al bando, ecco le «transition town»
Sempre di più in Gran Bretagna le città che puntano ad una riconversione ecologica eliminando auto, plastica, viaggi aerei...
LONDRA (Gran Bretagna) - Come proiezione è preoccupante: tra cinque anni avremo consumato metà delle riserve naturali di greggio. Questo, almeno, è quanto sostiene Rob Hopkins, docente universitario e fondatore di un movimento che in Gran Bretagna e in Irlanda sta prendendo piede a ritmo sostenuto. Si chiama Transition towns (www.transitiontowns.org) e l'obiettivo è di convertire centri abitati a un'esistenza ecologica che faccia a meno del petrolio e dei suoi derivati. Niente auto, insomma, e niente plastica, addio cibi esotici in arrivo dall'altro capo del mondo, addio partenze in aereo.
«GOVERNO ASSENTE» - «Il governo parla di riforme verdi, ma alla fine non cambia niente», ha sottolineato Hopkins in una recente intervista al Guardian. «Il nostro movimento è per chi è stanco di aspettare e alle parole preferisce misure concrete». Un richiamo che la gente ha sentito. Perché è questa la differenza tra Transition Towns e altre organizzazioni che si battono per una maggiore sensibilità ecologica. Il gruppo di Hopkins passa la palla ai cittadini. Che siano loro a movimentare il governo dando il la e avviando iniziative efficaci e a basso costo.
PRIME ESPERIENZE - Apripista è stata Kinsale, in Irlanda, dove l'iniziativa, partita l'anno scorso, ha ottenuto anche il sostegno finanziario del Comune (che ha contribuito con una cifra moderata, 5.000 euro, ma «è sempre meglio di niente», sottolinea Hopkins). Le abitudini maturate nel corso di mezzo secolo non si cambiano da un giorno all'altro, ma tentar non nuoce. Così i Transition Townies - questo il nome di coloro che aderiscono al movimento - stanno facendo una campagna educativa nelle scuole per convincere istituti e studenti della necessità di raggiungere le aule non su quattro ruote, ma due: in bicicletta. E perché no, dato che grazie a Transition Towns ci sono oggi a Kinsale più piste ciclabili dell'anno scorso? Non è che l'inizio. Perchè come in tutti i centri "transizione" - e sono già diversi, Totnes, Falmouth, Moretonhampstead, Lewes, Ottery St Mary, Stroud, Ivybridge, Lampeter, nonchè il quartiere di Brixton a Londra e l'intera città di Bristol - l'accento non è solo sul trasporto, ma anche su tecniche di agricoltura sostenibili, sul consumo di prodotti locali, sull'energia alternativa.
SOLE E ANTICHI MESTIERI - A Totnes, nel Devon, l'obiettivo è di installare, entro luglio, pannelli solari su 50 abitazioni, un esperimento che se avrà successo verrà esteso a tutta la cittadina. E dato che la presenza di greggio e petrolio ha da una parte semplificato la vita, ma dall'altra «creato una generazione che ha dimenticato arti antiche», ecco una serie di seminari per «rieducare la gente ai mestieri dei loro genitori». Come crescere le verdure nell'orto, come bruciare la legna nel modo meno dannoso per l'ambiente, come fare il pane, come rammendare le calze, come cucinare usando solo prodotti stagionali: dal giardino alla tavola, in pratica, senza bisogno di supermercati, di cipolle spagnole o fragole cilene.
COMUNITA' E APPARTENENZA - Secondo Duncan Law, "townie" volontario di Brixton, si tratta di un progetto che crea un senso di comunità e di appartenenza. «In genere il messaggio sull'ambiente è esclusivamente negativo, la filosofia di Transition Towns invece è positiva, nel senso che tutti possiamo fare qualcosa e, nel nostro piccolo, cambiare il mondo. In un quartiere come Brixton, dove non c'è un grande senso di solidarietà e ci sono vicini di casa che si conoscono appena, un'iniziativa che unisce la gente nel bene comune non può che essere benvenuta».
Paola De Carolis
20 aprile 2007
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Grazie della notizia, Vianne!Vianne ha scritto:Inserisco la notizia di un progetto di riconversione ecologica in corso di realizzazione in varie località britanniche.
Spero che anche in Italia prendano presto piede inziative come questa, iniziative che, a mio parere, non sono troppo difficili da attuare e che, oltre ai vantaggi ambientali, porterebbero vantaggi anche alla nostra vita sociale
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...è molto ma molto interessante e mette in evidenza una presa di coscienza sempre maggiore nei riguardi dell'inquinamento, del rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico!
Spero che da noi comincino a far capolino iniziative così...porterebbero tanti vantaggi ed in generale uno stile di vita più sano!
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
un anziano che muore è una biblioteca che brucia
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