Addio all'uomo che urlò al mondo gli orrori Stalinisti

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alanford50
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Addio all'uomo che urlò al mondo gli orrori Stalinisti

Messaggio da alanford50 »

E’ morto Aleksandr Solzhenitsyn.

4 Agosto, 2008 - Fonte TGSKY24

E’ morto il premio Nobel Solzhenitsin Scrittore sovietico premio Nobel, simbolo della dissidenza denunciò gli orrori dei campi stalinisti.


- E’ morto Aleksandr Solzhenitsyn. Lo scrittore sovietico, simbolo della dissidenza si è spento all’età di 89 anni per arresto cardiaco nella sua casa alle porte di Mosca alle 23,45 ora locale (le 21,45 in Italia).

“Ha avuto una vita difficile, ma felice ” ha detto la moglie Natalja, 69 anni, alla radio Eco Mosca.

Una vita difficile quella dello scrittore e Premio Nobel. Una vita difficile e coraggiosa. Aleksandr Solzhenitsyn per primo a svelato al mondo intero gli orrori dei campi di lavoro di Stalin.

Veterano della Seconda guerra mondiale e internato per otto anni nei campi di Stalin per aver criticato il dittatore, lo scrittore è diventato un simbolo della resistenza intellettuale nei confronti del partito comunista. La sua monumentale opera "Arcipelago Gulag", scritta in gran segreto nell'Unione sovietica e pubblicata a Parigi in tre volumi tra il 1973 e il 1978, è il lavoro più completo sui campi di lavoro forzato voluti da Stalin, dove sono morte decine di milioni di persone.

Nel 1962 è stato pubblicato "Una giornata di Ivan Denisovic" che descrive la terribile routine dei campi di lavoro. Altre opere di Solzhenitsyn, tra cui racconti storici e pamphlet politici, sono stati banditi e mai pubblicati nell'Unione sovietica. Tra le sue opere più conosciute vanno ricordate "Il primo cerchio" e "Divisione Cancro" che hanno fatto conoscere Solzhenitsin in tutto il mondo e che gli sono valse il premio Nobel per la letteratura nel 1970.

Omaggio - "Il presidente Dmitrij Medvedev porge le proprie condoglianze alla famiglia Solzhenitsyn", ha riferito un portavoce del Cremlino.
L'ex presidente sovietico Mikhail Gorbacev ha reso omaggio oggi allo scrittore Alexander Solzhenitsyn, morto ieri, definendolo "un uomo dal destino unico" e uno dei primi "a denunciare ad alta voce il carattere inumano del regime stalinista".

Solzhenitsyn: l’uomo e la Patria - Ha sempre apprezzato, ricambiato, l'ex presidente russo Vladimir Putin, ma considerava il suo un Paese non democratico: Aleksandr Solzhenitsyn, universalmente ritenuto il più grande scrittore russo contemporaneo e morto nella serata di ieri a Mosca per un attacco cardiaco, ha seguito fino all'ultimo, con attenzione la vita politica della Russia. Senza risparmiare strali a un sistema che vedeva corrotto dal punto di vista morale ed economico. "Non c'è minaccia alla democrazia russa aveva detto in una intervista del giugno 2005 – perché qui non esiste democrazia". A differenza di altri critici però, non attribuiva a Putin o alla sua stretta sui media e sulla libertà di manifestare il problema: "Da noi esiste la libertà di stampa e di parola, ma è una democrazia parziale", a causa di "un sistema parlamentare inadeguato, di deputati sordi alle richieste dei loro elettori, dello strapotere e della corruzione dei governatori locali, della minaccia della mafia".

Quanto a Putin, "ha ereditato - diceva nell'aprile scorso - un Paese depredato e in ginocchio, con la maggioranza della popolazione demoralizzata e sprofondata nella miseria. Ha ricominciato a costruirlo, poco a poco, lentamente".

Monarchico convinto, ortodosso praticante, nostalgico della Russia più tradizionale e cultore della sua anima rurale, Solzhenitsyn aveva sin dal suo ritorno in patria, nel 1994, fustigato il liberalismo selvaggio dell'allora presidente Boris Eltsin, ergendosi a paladino delle classi più colpite dalla transizione, nonostante il radicale anticomunismo che lo aveva portato nei gulag sovietici e al quale è sempre rimasto fedele.

Premio Nobel nel 1970, espluso dall'Urss nel 1974 e privato della cittadinanza, che aveva riavuto proprio da Eltsin, il grande scrittore aveva riassunto con parole forti l'operato del primo presidente della Russia post-sovietica: che aveva lasciato a suo dire "un paese alla rovina, dal punto di vista culturale, sociale, economico. Viviamo letteralmente fra le rovine e fingiamo che sia una vita normale". Ma proprio con Putin, ex agente del Kgb, i servizi segreti sovietici, ed ex capo del suo erede russo Fsb, il perseguitato di un tempo aveva dato prova di una forte stima reciproca. Il suo sogno di una rinascita morale ed economica del paese si era incarnato nel nemico di un tempo, che per parte sua lo aveva gratificato nel giugno del 2007 del prestigioso premio di Stato per meriti in campo umanistico (un premio analogo, Solzhenitsin lo aveva rifiutato da Eltsin) e omaggiato con una visita a domicilio. "Alla fine della mia vita - aveva detto lo scrittore il quell'occasione - posso sperare che il materiale storico da me raccolto entri nelle coscienze e nella memoria dei miei compatrioti". La sua opera omnia, arricchita di pagine inedite e nella quale brillano i libri della prigionia, "Arcipelago Gulag" e "Una giornata di Ivan Denisovic", e' in corso di pubblicazione in Russia dal 2006, e si prevede che entro il 2010 tutti e trenta i volumi saranno nelle librerie del paese.

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Il mio pensiero personale è che si tratta di un uomo che ha saputo leggere il suo tempo, ha saputo vivere le proprie scelte fino a pagarne il prezzo sulle proprie carni, e alla fine del suo viaggio ha saputo e voluto ancora chiedere scusa e perdono al mondo se ha gridato troppo piano le cose orribili che ha visto, Uomini così ne nascono pochissimi e quando come tutti gli esseri muoiono lasciano un vuoto enorme che difficilmente le masse riescono a riempire con la loro accettazione del nulla nel quale sguazzano, Onore ad un grande uomo.
Alan.
Mai come oggi sono seduto in riva al sacro fiume della vita ad osservare i cadaveri dell'umanità che ancora una volta si sta perdendo.
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Re: Addio all'uomo che urlò al mondo gli orrori Stalinisti

Messaggio da Mac La Mente »

alanford50 ha scritto:Il mio pensiero personale è che si tratta di un uomo che ha saputo leggere il suo tempo, ha saputo vivere le proprie scelte fino a pagarne il prezzo sulle proprie carni, e alla fine del suo viaggio ha saputo e voluto ancora chiedere scusa e perdono al mondo se ha gridato troppo piano le cose orribili che ha visto, Uomini così ne nascono pochissimi e quando come tutti gli esseri muoiono lasciano un vuoto enorme che difficilmente le masse riescono a riempire con la loro accettazione del nulla nel quale sguazzano, Onore ad un grande uomo.
Alan.
Non posso fare altro che unirmi e accompagnarti in questo ricordo di Solzhenitsyn, Alan! La notizia mi era sfuggita - ad essere sincero - e ti ringrazio per averla riportata! :)

Leggendo parte della sua vita, vissuta, quello che ha fatto e condannato oltre che fatto conoscere al mondo intero, l'unica parola che mi viene per descrivere la sua figura è "Gigante" perchè solo colui che trova il coraggio di ribellarsi, di sostenere quello in cui crede, di andare contro ad un regime imposto, è un Uomo unico al mondo. :yes:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
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Nilleshna
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Re: Addio all'uomo che urlò al mondo gli orrori Stalinisti

Messaggio da Nilleshna »

Mac La Mente ha scritto:
alanford50 ha scritto:Il mio pensiero personale è che si tratta di un uomo che ha saputo leggere il suo tempo, ha saputo vivere le proprie scelte fino a pagarne il prezzo sulle proprie carni, e alla fine del suo viaggio ha saputo e voluto ancora chiedere scusa e perdono al mondo se ha gridato troppo piano le cose orribili che ha visto, Uomini così ne nascono pochissimi e quando come tutti gli esseri muoiono lasciano un vuoto enorme che difficilmente le masse riescono a riempire con la loro accettazione del nulla nel quale sguazzano, Onore ad un grande uomo.
Alan.
Non posso fare altro che unirmi e accompagnarti in questo ricordo di Solzhenitsyn, Alan! La notizia mi era sfuggita - ad essere sincero - e ti ringrazio per averla riportata! :)

Leggendo parte della sua vita, vissuta, quello che ha fatto e condannato oltre che fatto conoscere al mondo intero, l'unica parola che mi viene per descrivere la sua figura è "Gigante" perchè solo colui che trova il coraggio di ribellarsi, di sostenere quello in cui crede, di andare contro ad un regime imposto, è un Uomo unico al mondo. :yes:
Quoto assolutamente, non ha mai cercato la via di mezzo, voleva assolutamente raccontare la vita vera, per il popolo, anche a discapito della sua libertà.
Me commossa.
Per aspera sic itur ad astra

Jane Eyre\ Charlotte Brontë “Oltre questo mondo,
oltre la razza degli uomini,
esiste un mondo invisibile e un regno degli spiriti.
Quel mondo ci circonda ed è dappertutto;
e quegli spiriti ci vegliano, perché hanno l’incarico di custodirci…”

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E' morto Alexander Solgenitsin

Messaggio da Nilleshna »

Mosca, 3 agosto 2008 - E' morto Alexander Solgenitsin. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Interfax. Il premio Nobel per la letteratura, che aveva 89 anni, è stato colpito da un ictus, secondo quanto riferito da fonti editoriali di Mosca.

Scrittore, drammaturgo e storico russo, nel 1945 fu condannato a otto anni di prigionia nei Gulag per aver scritto una lettera in cui criticava il regime stalinista. Nel 70 venne insignito dei premio Nobel. Nel 1973 pubblicò in Occidente Arcipelago Gulag, una descrizione sistematica degli orrori dei lager sovietici. Fu esiliato dall'Unione Sovietica nel 1974 e ritornò in Russia venti anni dopo.
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Re: E' morto Alexander Solgenitsin

Messaggio da Mac La Mente »

Era a conoscenza di questa scomparsa! Tristissimo! :(

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Un grande uomo! :fiore: :fiore:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
...perchè pensare non è reato! Regalami un pensiero...
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