Paola Mastrocola

Tra gli scaffali cosa si trova e cosa si legge...
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Paola Mastrocola

Messaggio da Vianne »

Paola Mastrocola è una tra le più interessanti scrittrici italiane contemporanee.

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Nata a Torino nel 1956, laureata in Lettere e insegnante alle scuole superiori, nel corso degli anni Novanta ha scritto commedie per ragazzi, raccolte di poesie e saggi di letteratura.

Nel 1999 ha esordito in narrativa col romanzo La gallina volante con cui vince il Premio Italo Calvino per un'opera inedita. Successivamente ha pubblicato i romanzi Palline di pane (2001), Alberi maestri (2003), Una barca nel bosco (2004) con cui ha vinto il premio Campiello, il pamphlet La scuola raccontata al mio cane (2004), la favola Che animale sei (2005) e il romanzo Più lontana della luna nel 2007.

La scrittrice trae spunto dalle vicende della sua esperienza e del suo mondo – Torino, la scuola, le trasformazioni della società italiana dalla piccola Italietta del boom economico alla disorientata e confusa Italia globalizzata dei nostri giorni - per raccontarci storie belle e affascinanti. Storie, realistiche e surreali ad un tempo, di adolescenti e adulti in quieta rivolta alla ricerca di se stessi e di un proprio mondo in un mondo che le convenzioni e le credenze sociali tentano ininterrottamente di devitalizzare e omologare a se stesse.

A lei, autrice che io amo moltissimo, è dedicato questo topic.

Profilo aggiornato a Novembre 2007
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Messaggio da Vianne »

Sto leggendo Una barca nel bosco di Paola Mastrocola, un romanzo molto bello dedicato alla crescita, alla formazione e alla ricerca di se stesso di un adolescente molto speciale nella scuola di oggi tutta dedita a coltivare più l'apparenza che la sostanza.
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Messaggio da Vianne »

Ed ecco l'incipit del bel libro della Mastrocola :wub:


Non è per il tram. Il tram lo devo prendere per cinque anni alle sette di mattina. Ma non mi pesa.
Mi pesa tutto quello che viene prima, quando sono ancora a casa al buio, e la luce non la posso accendere se no mia madre si sveglia e, visto che viene a letto così tardi, meglio di no; mi pesa che devo lavarmi al freddo perché il riscaldamento non è ancora partito, mettermi su il latte nel pentolino e stare attento quando sfrigola che non si metta a bollire, se no se ne esce tutto sul fuoco, ed è incredibile quanto puzza il latte quando cade sul fuoco. Veramente me la preparerebbe volentieri zia Elsa la colazione, ma siccome è molto grossa, se si alza troppo presto le gira la testa e potrebbe cadere. Mia madre mi ha detto: vuoi mica far cadere zia Elsa?
Mi ci faccio la zuppa nel latte caldo. Prendo il pane, lo rompo a pezzi, lo lascio un po’ così a galleggiare che diventa morbido e poi me lo mangio. È l’ultima cosa che mi pesa la zuppa, perché sono ancora in casa tutto solo, mezzo al buio e al freddo, e mi sembra che sia toccata solo a me una vita dove ti inzuppi il pane al buio.
Adesso che esco invece mi passa tutto. Perché vedo che la città è già tutta fuori, un mucchio di persone che si sono già lavate in bagno, si sono vestite, hanno fatto colazione, magari proprio una zuppa come la mia, e sono uscite; e secondo me tutto questo senza fare tante storie, nel senso che anche loro al buio e soli, però poi sembrano felici a prendersi il loro bravo tram e non dicono niente. E allora cosa dovrei dire io? che sono il più fortunato di tutti, perché vado al liceo, non al lavoro o in una scuoletta da ridere.

Paola Mastrocola - Una barca nel bosco, Guanda 2004
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Messaggio da Vianne »

Ho finito di leggere il libro e l'ho molto molto apprezzato :wub:

Paola Mastrocola
Una barca nel bosco
pp. 257
Guanda 2004, 15 €
- ne esiste anche l'edizione Superpocket che costa 5 €

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E' un romanzo di formazione dove il protagonista Gaspare racconta in prima persona la sua adolescenza, dal primo giorno di scuola superiore alla fine dell'università e all'ingresso nel modo del lavoro.

Figlio di un pescatore, nato su una piccola isola del Sud e convinto da un' insegnante delle medie, colpita dalle sue straordinarie doti di studente, a proseguire gli studi, si trasferisce con la madre a casa di una zia a Torino per frequentare il liceo scientifico. E da quel momento inizia per lui un percorso in un mondo che non gli appartiene e in cui, pesce fuor d'acqua, o meglio “barca nel bosco”, non sa muoversi.

Entra a scuola pieno di speranze e di voglia di imparare ma fin dal primo giorno viene trattato dai compagni come un extraterrestre perchè non veste alla moda, non ha le scarpe “giuste”, non dice parolacce, non sa cosa siano un masterizzatore e una playstation. Ma ancor di più perchè prende 10 in latino,ama studiare, legge le poesie di Verlaine in francese e traduce Orazio dal latino.
Non meno extraterrestre lo considerano gli insegnanti, chiusi nei loro programmi ministeriali, incapaci di comprendere la sua voglia di imparare, ciechi davanti al suo talento e più interessati a far sì che gli studenti “socializzino e interagiscano” invece di studiare.

E così Gaspare, ragazzo di un candore e di un'ingenuità disarmanti, nato in un mondo senza tempo e in una famiglia povera che vede lo studio come strumento di miglioramento e di crescita personale e sociale, fa di tutto per cercare di integrarsi nel mondo omogeneizzato e di pura facciata dei compagni e degli insegnanti. Cerca di disimparare quello che sa, di non studiare, di vestirsi alla moda, di dire parolacce e di parlare il gergo del branco. Naturalmente senza riuscirci.
Non andrà meglio all'università, dove il suo candore e la sua passione per il sapere si scontreranno contro il muro di gomma dell'indifferenza e dei privilegi dei baroni.
In tutto questo universo negativo Gaspare però troverà un amico vero, un altro ragazzo extraterrestre come lui, con cui condividere passioni e interessi e grazie al quale potrà dedicarsi alla passione che gli ha consentito di superare gli anni di scuola, la lontananza dal padre e i lutti che la vita gli ha riservato.
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Messaggio da Vianne »

Nonostante la trama di Una barca nel bosco possa sembrare pesante e triste e la società descritta sia un amaro ritratto del nostro mondo, il romanzo si divora in un attimo. Perchè è scritto benissimo, perchè sa affrontare argomenti seri con un tono incredibilmente delicato, perchè, raccontato dal punto di vista del dolcissimo e candido Gaspare, assume il tono di una favola moderna, bella e triste e che, appena finita, si vorrebbe ricominciare subito a leggere.

Perchè leggerlo?
Oltre ai motivi già accennati, perchè racconta una bella storia
Perchè sa descrivere in modo splendido il mondo dell'adolescenza, con i suoi chioroscuri, i suoi bisogni di integrazione in un gruppo e nello stesso tempo di ricerca di se stessi.
Perchè ci sa mostrare, in modo dolce e garbato me fermo, i limiti di una società basata sull'apparenza e non sulla sostanza, dedita alla facciata e incurante dell'interiorità.
Perchè sa raccontare la forze dell'amore incondizionato profondo e più autentico, quello che non ha bisogno di parole ne' di vicinanze per esprimersi
Perchè... altri perchè, e ce ne sono tanti, li scoprirete leggendo questo bel libro!


Per chi volesse saperne qualcosa di più, segnalo un'intervista all'Autrice sul sito dell'editore
http://www.infinitestorie.it/frames.spe ... asp?ID=257

e una recensione e un assaggio delle prime righe del libro sul sito di Wuz
http://www.wuz.it/archivio/cafeletterar ... 463753.htm

Segnalo infine che il libro, oltre ad avere riscosso un grande successo di critica e ad avere vinto uno dei più prestigiosi premi letterari italiani, il premio Campiello nel 2004, è piaciuto e piace molto anche al pubblico, come mostrano le oltre 160 recensioni di lettori pubblicate finora sulla pagine del sito Internetbookshop dedicata a questo bel romanzo
http://www.internetbookshop.it/ser/serd ... 8882463753
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Ho finito di leggere il libro e l'ho molto molto apprezzato :wub:

Paola Mastrocola
Una barca nel bosco
pp. 257
Guanda 2004, 15 €
- ne esiste anche l'edizione Superpocket che costa 5 €
E' una storia molto molto particolare! Originale! Sisi!

...è una bellissima recensione quella che hai scritto! :yes:
Il personaggio principale è davvero un tipo fuori dal comune proprio per la sua passione nello studio e capisco benissimo il perchè venga considerato un "extraterrestre"! Eheheh non è da tutti essere appassionato a determinate materie! ;)

Molto bella anche l'intervista all'autrice (che non conoscevo fino a questo momento) e le prime righe del romanzo con tutta l'analisi che segue!!!

Non sono riuscito a leggere i commenti dei lettori, lo farò dopo! :)
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto: E' una storia molto molto particolare! Originale! Sisi!

...è una bellissima recensione quella che hai scritto! :yes:
Il personaggio principale è davvero un tipo fuori dal comune proprio per la sua passione nello studio e capisco benissimo il perchè venga considerato un "extraterrestre"! Eheheh non è da tutti essere appassionato a determinate materie! ;)

Molto bella anche l'intervista all'autrice (che non conoscevo fino a questo momento) e le prime righe del romanzo con tutta l'analisi che segue!!!

Non sono riuscito a leggere i commenti dei lettori, lo farò dopo! :)
Grazie Mac! :ehm:

Sì, il protagonista è molto particolare, è un adolescente di oggi che però vive, pensa e si comporta come se fosse davvero fuori dal mondo, ma fuori nel senso positivo e migliore del termine...
Appena avrò un po' di tempo pssterò qualche passaggio del libro per fare capire meglio come pensa e come si comporta il candido e dolcissimo Gaspare :wub:
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Grazie Mac! :ehm:

Sì, il protagonista è molto particolare, è un adolescente di oggi che però vive, pensa e si comporta come se fosse davvero fuori dal mondo, ma fuori nel senso positivo e migliore del termine...
Appena avrò un po' di tempo pssterò qualche passaggio del libro per fare capire meglio come pensa e come si comporta il candido e dolcissimo Gaspare :wub:
:k:

Ed è per questo che mi piace...trovo già molto simpatico il protagonista! :)

Aspetto con ansia qualche passaggio...l'inizio è bello! Sono certo che anche la continuazione e l'evolversi della storia sia così! :yes:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto: :k:

Ed è per questo che mi piace...trovo già molto simpatico il protagonista! :)

Aspetto con ansia qualche passaggio...l'inizio è bello! Sono certo che anche la continuazione e l'evolversi della storia sia così! :yes:
Lo è! :wub:

Con un po' di ritardo :sorry: ecco una prima citazione dal romanzo della Mastrocola. E' il racconto del primo giorno di scuola superiore di Gaspare:


“Ci mandano tutti in palestra per dividerci in classi. A me tocca la 1a B e salgo insieme a uno che comincia con la G, ma il cognome tutto intero non mi resta in mente neanche un po': Mi metto nel banco con lui perchè è quello che mi sta più vicino, tanto non conosco nessuno e quindi fa proprio lo stesso con mi metto nel banco.
E allora inizia il mio primo giorno d liceo. Che è una di quelle cose che poi ti dovresti ricordare tutta la vita. Io invece è meglio che me lo dimentichi, perchè questo benedetto primo giorno lo passo guardando scarpe.
Dico le scarpe dei miei compagni. Perchè loro le guardano a me. Guardano e ridono. E io allora mi metto a fare uguale, solo che io non rido.
Anche perchè m'ero messo in mente tutta un'altra cosa, e cioè che il primo giorno di liceo si fanno gi cose toste. E questo perchè me lo aveva detto mio padre: vedrai che fin dal primo giorno te ne accorgi com'è dura. Però mio padre di liceo cosa vuoi che ne sappia, e infatti aveva torto.
Gli insegnanti ci spiegano che i primi giorni non si fa scuola, è vietato; si fa l'accoglienza. Ci porteranno in giro a conoscere la scuola, tipo le scale, la palestra, i bagni. Cioè non ci insegneranno niente, i primi giorni. E questo cinque ore al giorno per una settimana, che infatti si chiama la “la settimana dell'accoglienza”. Dicono che così ci passa la paura perchè vediamo che andare al liceo è come bere un bicchiere d'acqua.
Peccato. Perchè, siccome me lo aveva detto mio padre, io mi ero immaginato che era bello tosto il liceo, non un bicchiere d'acqua che, se era solo per quello, me lo potevo bere tranquillamente a casa mia senza farmi questo migliaio di chilometri che mi sono fatto per venire qui.
Comunque non è che io il primo giorno abbia voglia di passarmelo così, a guardare scarpe. Però siccome lo fanno tutti , mi dico: sta' a vedere che qui usa così, magari è un sistema per conoscersi. Invece dopo un po', neanche poi tanto, capisco: nessuno ha addosso le scarpe come le mie. E il perchè di questo io non lo so, ma è così e basta, e la vita è quella che è , dice sempre mio padre, e quindi bisogna prenderla com'è.
Smetto di guardare scarpe solo quando ci danno i test d'ingresso. Ci dicono che serve per capire il nostro livello, e io non lo capisco qual è il mio livello, cioè quale dovrebbe essere, perchè ci danno l'esercizio: “Distingui l'articolo determinativo dall'indeterminativo”, ad esempio: il cammello determinativo, un passero indeterminativo. Cose che io personalmente ho fatto alle elementari, gli altri non so. Gli altri forse hanno fatto altro, tipo astronomia o statistica, non grammatica; oppure agli altri piace tprnare indietro e rifare le stesse cose, non so. Comunque non protestano per niente, anzi, mi sembrano contenti, e allora anch'io non dico niente, cosa vuoi che dica?”

Paola Mastrocola – Un barca nel bosco
Guanda 2004, pp. 13- 14
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Lo è! :wub:

Con un po' di ritardo :sorry: ecco una prima citazione dal romanzo della Mastrocola. E' il racconto del primo giorno di scuola superiore di Gaspare:

Paola Mastrocola – Un barca nel bosco
Guanda 2004, pp. 13- 14
;)

Ritardo? Dove? Nononono!
Grazie Vianneeeeeeee!!! :k: :banana: :banana:

...è molto bello! :yes:
Trovo particolari le considerazioni che il protagonista fa osservando gli atteggiamenti degli altri...è come se tutti fossero programmati a fare le stesse cose mentre lui è completamente estraneo a certi atteggiamenti! Un bel dialogo interiore! Sisi! :)
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...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
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Posto un passaggio che mi è piaciuto molto tratto dal romanzo di Paola Mastrocola di cui ho parlato in "Consigli di lettura".

E' un brano dove il protagonista, un adolescente, pensa alla differenza tra Fato e Caso, tra cose che accadono per destino e cose che accadono per caso:

"Il Fato insomma mi sembra una cosa che ti sta sopra e disegna la tua vita: come un pantografo gigante e tu lì, appeso alla squadra, viaggi per il tuo foglio bianco, ignaro ma sereno, perchè... sei portato. Il caso no, il caso non è nè sopra nè sotto di te, viaggia al tuo livello, è una specie di animaletto agile che s'intrufola di qua e di là, tu non lo vedi mai e sul più bello ti esce di lato e ti fa : "Bu!" Tu ti scaraventi tre passi indietro, urli, ma non c'è niernte da fare: t'ha preso! E' diverso no?"

Paola Mastrocola - Una barca nel bosco, Guanda 2004, pp. 36
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Posto un passaggio che mi è piaciuto molto tratto dal romanzo di Paola Mastrocola di cui ho parlato in "Consigli di lettura".

E' un brano dove il protagonista, un adolescente, pensa alla differenza tra Fato e Caso, tra cose che accadono per destino e cose che accadono per caso:

"Il Fato insomma mi sembra una cosa che ti sta sopra e disegna la tua vita: come un pantografo gigante e tu lì, appeso alla squadra, viaggi per il tuo foglio bianco, ignaro ma sereno, perchè... sei portato. Il caso no, il caso non è nè sopra nè sotto di te, viaggia al tuo livello, è una specie di animaletto agile che s'intrufola di qua e di là, tu non lo vedi mai e sul più bello ti esce di lato e ti fa : "Bu!" Tu ti scaraventi tre passi indietro, urli, ma non c'è niernte da fare: t'ha preso! E' diverso no?"

Paola Mastrocola - Una barca nel bosco, Guanda 2004, pp. 36
La trovo molto particolare come riflessione! Bel passaggio! :yes: ...ma alla domanda finale si da anche una risposta? :)


Grazie Vianne! :)
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Mac La Mente ha scritto:La trovo molto particolare come riflessione! Bel passaggio! :yes: ...ma alla domanda finale si da anche una risposta? :)

Grazie Vianne! :)
Prego! :)

E' una riflessione particolare ma secondo me molto vera. Le immagini del Destino come un pantografo e del Caso come una specie di jolly che sbuca all'improviso e ti fa "cucù!" oltre ad essere molto belle e originali, rendono bene l'idea che l'Autrice vuole esprimere.

S' una risposta nel libro c'è, la si ricava leggendo le ultime pagine.
Ed è che sotto sotto, il Caso persegue gli stessi obiettivi del Destino... apparentemente sono diversi, ma in realtà ciò che accade per caso probabilmente faceva già parte del disegno del Destino :)
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto:Prego! :)

E' una riflessione particolare ma secondo me molto vera. Le immagini del Destino come un pantografo e del Caso come una specie di jolly che sbuca all'improviso e ti fa "cucù!" oltre ad essere molto belle e originali, rendono bene l'idea che l'Autrice vuole esprimere.

S' una risposta nel libro c'è, la si ricava leggendo le ultime pagine.
Ed è che sotto sotto, il Caso persegue gli stessi obiettivi del Destino... apparentemente sono diversi, ma in realtà ciò che accade per caso probabilmente faceva già parte del disegno del Destino :)
;)


Ooooh si! Anche i paragoni mi hanno colpito! Sono azzeccati e rendono perfettamente l'idea di fondo che si vuole esprimere! :yes:


Grazie per questo ulteriore approfondimento! E' un'ottima risposta quella che il protagonista si da! Sisisi! :)
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:;)

Ooooh si! Anche i paragoni mi hanno colpito! Sono azzeccati e rendono perfettamente l'idea di fondo che si vuole esprimere! :yes:

Grazie per questo ulteriore approfondimento! E' un'ottima risposta quella che il protagonista si da! Sisisi! :)
Prego! :)
Come ho già detto, è un libro che mi è piaciuto moltissimo e quindi è un piacere parlarne e cercare di approfondirne alcuni aspetti! :wub:
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