Opinioni di un clown: Heinrich Böll

Tra gli scaffali cosa si trova e cosa si legge...
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Vianne
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Chiedo scusa per l'autocitazione! :) ...vorrei inserire o meglio aggiungere altre righe di questo incipit per Vianne e naturalmente per tutti! ;)
...ne abbiamo parlato...spero che le piaccia sempre di più! :k:
Grazie Mac! :k: :k:

E' molto bello il brano che hai inserito, mi piace! :wub:
E', vero, come avevi già premesso nell'altro topic, Boll rende davvero l'idea degli odori, dei colori, dell'ambiente che descrive!

Cercherò di procurami il libro e di leggerlo al più presto! :yes:
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Mac La Mente
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Grazie Mac! :k: :k:

E' molto bello il brano che hai inserito, mi piace! :wub:
E', vero, come avevi già premesso nell'altro topic, Boll rende davvero l'idea degli odori, dei colori, dell'ambiente che descrive!

Cercherò di procurami il libro e di leggerlo al più presto! :yes:
:ehm:

Contentissimo che ti sia piaciuto questo ulteriore passaggio che ho inserito! Non immagini quanto sia felice di questo! :wub: :k:

...sono di parte, è vero, ma per me è uno dei migliori Scrittori che abbia letto!...anche se non leggo tanto! ;)

Fammi sapere quando lo leggeraiiii!! :banana: :banana: :banana:
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Messaggio da Mac La Mente »

...l'altro giorno mentre mettevo a posto (in parte :hihi: ) la mia stanza, stavo sistemando i libri e mi sono fermato a leggere l'inizio di quest'altro libro di Heinrich Böll :wub: ...è stato, se non ricordo male, il secondo libro che ho letto di questo autore...bellissimo! :)

...inizia così...


Quei tempo là

Dopo che la compagnia ebbe lasciato il cortile della caserma, Renatus tornò ancora in fretta in camerata per vestire la divisa di tela bianca, com'era prescritto dal regolmento per il suo servizio.
Il silenzio dei corridoi gli mise quasi paura. In pieno giorno, priva della solita animazione, la caserma rivelava un volto ignoto. Il pavimento pareva tremare sotto il passo dei suoi stivali chiodati. Ogni cosa sembrava gridare, muta: "Sono morta!" Come se si trovasse veramente in una tomba, Renatus istintivamente camminò più piano. Qui però non c'era nulla che parlasse dello spirito. Un vuoto, squallido deserto. E una povertà totale: nemmeno la sofferenza di tutti coloro che qui avevano sudato e sanguinato, gemendo sotto il peso del "servizio", era riuscita a creare una sorta di genius loci. Giunto in camerata, Renatus si cambiò la giubba con la fretta affannosa di un ladro e tornò indietro di corsa. Fu come una liberazione quando giunse al piano di sotto e sentì delle voci che provenivano dalla fureria....


Da Vai troppo spesso a Heidelberg di Heinrich Böll, pubblicato da Einaudi, pagina 3. :)
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:...l'altro giorno mentre mettevo a posto (in parte :hihi: ) la mia stanza, stavo sistemando i libri e mi sono fermato a leggere l'inizio di quest'altro libro di Heinrich Böll :wub: ...è stato, se non ricordo male, il secondo libro che ho letto di questo autore...bellissimo! :)

...inizia così...

Da Vai troppo spesso a Heidelberg di Heinrich Böll, pubblicato da Einaudi, pagina 3. :)
Molto bello questo inizio :yes:

Rende bene l'idea di quel mondo parallelo - freddo, impersonale e imho assurdo - che devono essere le caserme...

Una curiosità: in che periodo è ambientato il romanzo?
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Molto bello questo inizio :yes:

Rende bene l'idea di quel mondo parallelo - freddo, impersonale e imho assurdo - che devono essere le caserme...

Una curiosità: in che periodo è ambientato il romanzo?
Sono contento che ti sia piaciuto, Vianne! :)

...in quasi tutti i libri di Böll le caserme, gli ambienti ed i paesaggi descritti sono così! Fanno davvero immaginare l'intero contesto e la situazione generale che c'era durante quel periodo in Germania! :yes:


Mmmm...fammi pensare un pochetto! :)
...è un po' difficile ambientare questo libro perchè non è proprio un racconto con un inizio ed una fine ma una serie di racconti brevi scritti dall'autore tra il 1947 e il 1979...però però...conoscendolo e conoscendo il libro potrei dirti che la maggior parte del contenuto analizza la Germania durante la guerra, nelle sue varie sfumature amare e meno amare, lo stato d'animo di alcuni protagonisti, la solitudine e le condizioni di miseria in cui vivono sia le persone semplici che i soldati!
Vai troppo spesso a Heidelberg è il racconto più bello ed è per questo che il volumetto si chiama così! :)

...chiedo scusa per non aver specificato la costituzione del libro, mi sono dimenticato! :( :ouch:
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Sono contento che ti sia piaciuto, Vianne! :)

...in quasi tutti i libri di Böll le caserme, gli ambienti ed i paesaggi descritti sono così! Fanno davvero immaginare l'intero contesto e la situazione generale che c'era durante quel periodo in Germania! :yes:

Mmmm...fammi pensare un pochetto! :)
...è un po' difficile ambientare questo libro perchè non è proprio un racconto con un inizio ed una fine ma una serie di racconti brevi scritti dall'autore tra il 1947 e il 1979...però però...conoscendolo e conoscendo il libro potrei dirti che la maggior parte del contenuto analizza la Germania durante la guerra, nelle sue varie sfumature amare e meno amare, lo stato d'animo di alcuni protagonisti, la solitudine e le condizioni di miseria in cui vivono sia le persone semplici che i soldati!
Vai troppo spesso a Heidelberg è il racconto più bello ed è per questo che il volumetto si chiama così! :)

...chiedo scusa per non aver specificato la costituzione del libro, mi sono dimenticato! :( :ouch:
Grazie Mac! :k:

Se si riferisce in particolare al perido della guerra allora quell'incipit acquista un tono ancora più interessante e significativo! :yes:

Grazie ancora per averla postata e per aver parlato di questo libro, cercherò di leggerlo al più presto! :)
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Messaggio da Mac La Mente »

Ok ok, forse sono monotematico o meglio monoscrittore (passatemi il termine ;) ) ma visto che si tratta del mio scrittore preferito, approfitto per inserire un altro incipit di un libro che ha scritto! :)

Dov'eri, Adamo? - Heinrich Böll

Una faccia larga, gialla, tragica passò per prima davanti a loro: era il generale. Il generale appariva stanco. Trasportò in fretta davanti ai mille uomini schierati la testa su cui spiccavano le borse bluastre sotto i gialli occhi malarici e la bocca floscia dalle labbra sottili, una testa da uomo scalognato. Cominciò dall'angolo destro del quadrato, guardando triste in volto ciascuno, prese la curva fiaccamente, senza slancio nè marzialità, e tutti videro: sul petto aveva un sufficiente numero di decorazioni, un rutilio d'argerto e d'oro, ma il collo, il collo era vuoto, senza decorazione. Tutti lo sapevano che la Croce al collo di un generale non significava gran che, ma il fatto che non avesse neanche quella non mancò di impressionarli. Quel magro, giallo collo di generale senza decorazione faceva pensare a battaglie perdute, a ritirate sfortunate, a cicchetti penosi e amari, come se ne scambiavano gli alti ufficiali, a telefonate ironiche, a capi di stato maggiore rimossi; a un vecchio stanco, che appariva sconfortato, senza più speranze quando la sera si toglieva la giacca e con quelle gambe sottili, quel corpo estenuato dalla malaria si appoggiava alla sponda del letto, a buttar giù acquavite....

Dov'eri, Adamo? - Heinrich Böll, pubblicato da Bompiani, pagina 7! :)

...è molto descrittivo come inizio, a me piace tantissimo! La figura citata si riesce ad immaginare e si presenta davanti ai nostri occhi! :wub: :wub:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:Ok ok, forse sono monotematico o meglio monoscrittore (passatemi il termine ;) ) ma visto che si tratta del mio scrittore preferito, approfitto per inserire un altro incipit di un libro che ha scritto! :)

Dov'eri, Adamo? - Heinrich Böll

...è molto descrittivo come inizio, a me piace tantissimo! La figura citata si riesce ad immaginare e si presenta davanti ai nostri occhi! :wub: :wub:
Il modo migliore per conoscere un autore è leggerne tutti i suoi libri e se poi quell'autore piace, si vorrebbe farlo consocere anche agli altri...
... Mac, tutto questo per dire che non sei monotematico e fai benissimo a inserire testi di Boll! :ok: :ok:

Anche questo incipit è molto interesante e la descrizione non solo del generale ma anche, ancora una volta, di tutto un certo modo di pensare ed essere dell'esercito mi sembra molto efficace :yes:
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Il modo migliore per conoscere un autore è leggerne tutti i suoi libri e se poi quell'autore piace, si vorrebbe farlo consocere anche agli altri...
... Mac, tutto questo per dire che non sei monotematico e fai benissimo a inserire testi di Boll! :ok: :ok:

Anche questo incipit è molto interesante e la descrizione non solo del generale ma anche, ancora una volta, di tutto un certo modo di pensare ed essere dell'esercito mi sembra molto efficace :yes:
Grazie Vianne! :)
...esco davvero pazzo per Böll, vorrei ci fosse ancora perchè sicuramente, non solo sarebbe apprezzatissimo al giorno d'oggi ma perchè di sicuro avrebbe potuto regalare tante e tante altre perle! :wub: :wub:

Contento che ti piacciano i suoi incipit, ne posterò tanti e tanti altri! :yes:

...hai centrato in pieno quello che Lui voleva mettere in evidenza!...sempre sempre molto attento ai militari e al mondo che c'è dietro di loro, Böll ha cercato ed è riuscito attraverso i suoi lavori a lanciare dei messaggi molto forti contro l'esercito, forse a renderlo più umano rappresentando personaggi, paure ecc...naturalmente rimanendo contrario alla guerra!!! :yes:
...la testa è rotonda per permettere al pensiero di cambiare direzione!...
...le pagine di questo "libro" vengono scritte ogni giorno...da tutti noi!
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Messaggio da Mac La Mente »

...eeeee inserisco un altro libro di Böll! :wub: ...questa volta l'incipit tratto da "L'onore perduto di Katharina Blum"! :wub:

Per la cronaca seguente esistono alcune fonti secondarie e tre principali che citeremo qui all'inizio e poi non più. Fonti principali: il verbale degli interrogatori della polizia, l'avvocato dott. Hubert Blorna e il suo compagno di scuola e di studi, il procuratore di Stato Peter Hach, il quale completò - in via confidenziale, beninteso - i suddetti verbali, rivelado alcune misure dell'autorità inquirente, alcune risultanze d'indagini non contenute nei verbali stessi; non - è necessario precisare - per uso ufficiale, ma solo per uso privato, avendolo commosso l'amarezza del suo amico Blorna, che non riusciva a rendersi ragione di quanto era accaduto, pur soggiungendo: "Tuttavia, a pensarci bene, non lo trovo inspiegabile, anzi addirittura logico". Poichè il caso Katharina Blum, dato il contegno dell'accusata e la difficilissima posizione del suo avvocato difensore dott. Blorna, conserverà pur sempre un che di fittizzio, forse certe piccole, umane scorrettezze commesse da Hach risulteranno non solo comprensibili, ma anche scusabili. Delle fonti secondarie, alcune di una certa importanza, altre meno, non occorre qui far parola, visto che le loro connessioni, implicazioni, prevenzioni, confusioni ed enunciazioni risultano dal racconto stesso.

da "L'onore perduto di Katharina Blum"! di Heinrich Böll, pubblicato da Einaidi, pagina 2.


Mi rendo conto che come incipit potrebbe sembrare un po' senza senso ed incomprensibile ma vi assicuro che risulta necessario e fondamentale man mano che la storia ed i fatti narrati nel libro vengono raccontati! :)
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Messaggio da Vianne »

Mac La Mente ha scritto:...eeeee inserisco un altro libro di Böll! :wub: ...questa volta l'incipit tratto da "L'onore perduto di Katharina Blum"! :wub:

Mi rendo conto che come incipit potrebbe sembrare un po' senza senso ed incomprensibile ma vi assicuro che risulta necessario e fondamentale man mano che la storia ed i fatti narrati nel libro vengono raccontati! :)
Mac è tutt'altro che incomprensibile, anzi a me cattura moltissimo! :yes:
Purtroppo non conosco questo libro (ma questo incipit mi piace così tanto che probabilmente sarà il primo libro di Boll, tra quelli che hai presentato, che leggerò!) ma l'inizio fa subito pensare a un resoconto di polizia o di una cronaca giornalistica e fa immaginare un seguito che racconterà una vicenda molto interessante.
...interessante per me perlomeno che adoro i romanzi che iniziano in questo modo! :wub:
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Messaggio da Mac La Mente »

Vianne ha scritto: Mac è tutt'altro che incomprensibile, anzi a me cattura moltissimo! :yes:
Purtroppo non conosco questo libro (ma questo incipit mi piace così tanto che probabilmente sarà il primo libro di Boll, tra quelli che hai presentato, che leggerò!) ma l'inizio fa subito pensare a un resoconto di polizia o di una cronaca giornalistica e fa immaginare un seguito che racconterà una vicenda molto interessante.
...interessante per me perlomeno che adoro i romanzi che iniziano in questo modo! :wub:
Contento che anche questo incipit ti piaccia! :k:
...non puoi immaginare il piacere che ho quando Boll riceve dei complimenti! :wub:

Si, il libro continua e racconta l'intera vicenda nelle sue sfaccettature...fino a raggiungere la conclusione! ;)

...se dovessi leggerlo, fammi sapereeeeeee!!! :banana: :banana: :banana:
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Messaggio da Mac La Mente »

...per caso ieri ho rispolverato un libro letto tanto tanto tempo fa e mi sono soffermato su un breve racconto che ora vi riporto! :) ...forse è un po' lungo, lo divido in più parti ;) ....a me piace tanto! :wub: :wub:

Tratto da "Racconti umoristici e satirici" di Heinrich Böll, pubblicato da Bompiani, pagina 14-18.

Prima parte del post:

L'uomo che ride

Quando mi interrogano sulla mia professione, mi sento imbarazzato: divento rosso, balbetto, io che altrimenti sono noto per essere un uomo disinvolto. Invidio la gente che può dire: faccio il muratore.
Ai parrucchieri, ai ragionieri, agli scrittori invidio la semplicità delle loro confessioni; queste professioni si spiegano da sole, non richiedono ulteriori chiarimenti. Io invece sono costretto a rispondere a queste domande: rido. Un'ammissione simile ne richiede altre, perché anche alla seconda domanda “Vive di questo Lei?” devo rispondere “sì”; il che risponde al vero. Vivo realmente del mio riso e vivo bene perchè il mio riso, per esprimersi commercialmente, è richiesto. Rido bene, ho imparato a ridere, nessun altro ride come me, nessuno conosce come me le sfumature di quest'arte. Per molto tempo – per sfuggire a noiose spiegazioni – mi sono dfinito attore, ma le mie qualità mimiche e recitative sono così povere che questa definizione non mi è sembrata rispondere a verità e la verità è: rido.
Non sono né un clown, né un comico, non rallegro l'umanità, ma rappresento l'allegria; rido come un imperatore romano o come un sensibile giovinetto candidato agli esami di maturità, il riso del XVII secolo mi è così familiare come quello del XIX e – se il caso lo richiedesse – rido tutti i secoli, tutte le classi sociali, tutte le età.
L'ho semplicemente imparato, così come si impara a risuolare le scarpe. Il riso d'America riposa nel mio petto, il riso d'Africa, riso bianco, rosso, giallo – e per un onorario adeguato – lo faccio risuonare così come esige la regia.
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Messaggio da Mac La Mente »

Seconda parte del post:

Sono diventato indispensabile, rido su dischi, sui nastri magnetici e i registi dei radiodrammi mi trattano con riguardo. Rido melanconicamente, con misura, istericamente – rido come un controllore del tram o come un apprendista nel negozio di generi alimentari: come si ride la mattina, la sera, di notte e al crepuscolo, in breve: dovunque e quando ci sia da ridere, io rido.
Mi si crederà, se dico che una tale professione è faticosa tanto più – è la mia specialità – che so fare anche il riso contagioso: sono così diventato indispensabile anche ai comici di terzo e quart'ordine che, a ragione, tremano per la loro battuta e quasi ogni sera vado in giro per i variétés, come un raffinato genere di claqueur, per ridere contagiosamente ai punti deboli del programma. Deve essere un lavoro fatto su misura: il mio riso forte, vigoroso e selvaggio non deve arrivare né troppo presto né troppo tardi, ma cominciare proprio al momento giusto e allora – scoppio a ridere secondo il programma, tutto il pubblico urla insieme a me e la battuta è salva. Ma io mi trascino poi esausto al guardaroba, infilo il cappotto, felice di essere finalmente libero dal lavoro. A casa mi aspettano poi telegrammi: “Ci occorre urgentemente il Suo riso” - “Registrazione martedì” e poche ore dopo mi trovo in un direttissimo surriscaldato e mi lamento della mia sorte. Ciascuno capirà che dopo il lavoro – o in vacanza – ho poca voglia di ridere. Il contadino che munge è felice quando può dimenticare la mucca, il muratore è soddisfatto quando può lasciar stare la calcina e i falegnami a casa hanno per lo più porte che non funzionano o cassetti che si aprono solo a fatica.
I pasticcieri amano i cetrioli sott'aceto, i macellai il marzapane e il fornaio preferisce al pane la salsiccia: i toreri amano le colombe e i pugili diventano pallidi quando ai loro bambini viene il sangue dal naso. Capisco tutto perchè dopo il lavoro io non rido mai. Sono una persona terribilmente seria e la gente – forse a ragione – mi considera un pessimista. Nei primi anni di matrimonio mia moglie mi diceva spesso: “Su, ma ridi un po'” ma nel frattempo ha capito che non posso esaudire il suo desiderio. Sono felice quando posso distendere gli affaticati muscoli del mio viso o il mio animo malconcio, con una profonda serietà. Sì, anche il riso degli altri mi rende nervoso perchè mi ricorda la mia professione. Così il nostro matrimonio è quieto e tranquillo perché anche mia moglie ha disimparato a ridere; di quando in quando la sorprendo a sorridere e allora sorrido anch'io. Insieme, parliamo piano perchè io odio il rumore dei variétés, odio il chiasso che può esserci negli studi registrazione. Persone che non mi conoscono mi considerano di carattere chiuso. Forse lo sono perché troppo spesso devo aprire la bocca al riso.
Con un viso immobile passo attraverso la mia vita; mi permetto di tanto in tanto un pallido sorriso e penso spesso se abbia mai riso. Credo di no. I miei fratelli raccontano che io sono stato sempre un ragazzino serio. Così rido in tante maniere, ma il riso mio, non lo conosco.


Tratto da "Racconti umoristici e satirici" di Heinrich Böll, pubblicato da Bompiani, pagina 14-18.
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Mac La Mente ha scritto:...per caso ieri ho rispolverato un libro letto tanto tanto tempo fa e mi sono soffermato su un breve racconto che ora vi riporto! :) ...forse è un po' lungo, lo divido in più parti ;) ....a me piace tanto! :wub: :wub:

Tratto da "Racconti umoristici e satirici" di Heinrich Böll, pubblicato da Bompiani, pagina 14-18.

Prima parte del post:

L'uomo che ride
Mac grazie per aver inserito questo racconto! :k: :k: :k:
E' veramente molto bello e mi è piaciuta la storia amara e apparentemente paradossale che racconta! :wub:


...dev'essere stato un lavoraccio copiarlo tutto!! :!: :k: :k:
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