Il quarto corto di carta che vorrei raccontare o cercare di raccontare è stato scritto da
Milena Agus e si intitola
“Il vicino”. Questo corto, a differenza del precedente – anche se non c’entra niente – è della lunghezza standard...eheheheh!
Prima di cominciare a narrare la storia raccontata, anziché farlo in chiusura del post, anticipo un po’ segnalando l’incipit del libro presente a questo link:
Incipit de “Il vicino” di Milena Agus!
Un paio d’ore, è questo il tempo necessario per la lettura di una storia che vede bene quattro personaggi principali, due adulti, un lui e un lei e i rispettivi bambini anche se il bambino del vicino (è l’uomo, nella storia) rispetto a quello della voce narrante è molto più grande.
La donna abita in una palazzina che si affaccia su un giardino dai mille colori, un giardino ricoperto di piante e verde, un’oasi nella città di Cagliari e lei, affascinata da questo e anche dall’uomo che vi abita, vi passa di continuo davanti – trascinando la carrozzina – in compagnia del suo piccolo bambino che ancora non parla, sembra muto ma osserva tutto e capisce...
”il mio piccolo mutino” – dice, quando si rivolge a lui per dargli da mangiare, metterlo a nanna e accudirlo!
La donna viene descritta dall’autrice come una persona abbastanza depressa, una persona che pensa a come organizzare il suo “suicidio perfetto” incurante del piccolo perché comunque pensa che verrà affidato alla sorella, che starà meglio di come vive adesso...questo è un pensiero ricorrente, non scompare mai, è presente anche quando un giorno, dal muro di separazione vicinissimo al suo balcone, si affaccia un bambino che quasi entra in casa, il bambino del vicino, una vera peste che trascorre l’estate e le feste con il padre lontano dalla mamma perché i due separati...
E’ così che avviene l’incontro con il vicino, su un muro dove piano piano le bottiglie – utilizzate per dividere e inserire successivamente una rete di separazione – vengono rotte...è il lungo dove la donna, il vicino e i bambini si incontrano, chiacchierano e parlano...
“Il piccolo mutino” non appena vede il bambino affacciarsi e anche l’adulto, vuole andargli in braccio, solo con loro emette dei suoni e questo un po’ rincuora la donna che era davvero preoccupata del fatto che il bimbo non parlasse anche se i medici avevano detto che era normalissimo e sano!
...continua nel prossimo post...