Inserisco qui una recenzione pubblicata su XL-La Repubblica che mi ha colpito tantissimo su un libro in uscita in questi giorni. L'autore si chiama
Lee Stringer e il libro
Inverno alla Grand Central...ammetto di non conoscerlo, ma da come se ne parla, deve essere davvero interessante!
L'ex barbone scrive con unchiostro urlante
Lee Stringer è cioccolato e non vaniglia, così gli ricordava la mamma, una ragazza madre che vedeva ogni tanto, per fargli capire cosa significasse essere negro in America.
Tra le varie peripezie della vita di strada, collegi, riformatori e un'atavica povertà, lui riesce a emergere fino a diventare un manager in un'agenzia pubblicitaria. Il fratello invece no, non ce la fa a all'alba dei trent'anni muore come uno dei tanti disperati del sottosuolo urbano. Lee va in crisi, molla il lavoro e inizia a farsi di crack. Finisce per dormire negli anfratti della stazione ferroviaria di New York.
Homeless per svariati anni. Poi... trova una matita che dapprima gli serve per scrostare i cristalli di crack dalla sua pipetta e solo in seguito per scrivere un racconto su un foglio di carta straccia. Rileggendoselo ride, si mette a piangere, ne è completamente coinvolto, si rende conto che è "roba buona". Entra così nella redazione di un settimanale per barboni, inizia a scriverci con grande interesse di tutti e finalmente trova un posto dove dormire, cioè nel divano della redazione. Un editore si accorge del suo grande talento e gli pubblica due libri: l'autobiografico
Cioccolato o vaniglia, uscito un anno fa, e
Inverno alla Grand Central, sempre sulla vita di strada, pubblicato in questi giorni.
Ragazzi, la prosa di Stringer è un vero sballo, comica, drammatica, cinematografica, veloce e leggera come un assolo di sassofono free jazz, coreografica come un ballo hip hop. Lui scrive con il cuore che pompa, l'adrenalina a mille, le mani che tremano e noi lo leggiamo con la medesima intensità. Lee è un uomo che ha saputo aggredire il mondo sorseggiando gli acuti del successo e i baratri della follia e della povertà. I suoi libri sono un regalo per tutti coloro che amano le storie dure stampate a inchiostro urlante, storie che in America hanno coinvolto migliaia di lettori e decine di critici. Questo autore ha ribaltato le mie due ultime settimane... Continuavo a pensare a quella sua famosa matita magica.
Marco Philopat
Casa editrice Nottetempo, pp. 272, euro 15