Volammo Davvero...con Fabrizio De Andrè!

[Mac La Mente]

Un bel regalo Mac. Complimenti!

Grazie! ...lo porto sempre con me, non lo lascio mai!

[rush]

..... tratto da FABER, lascio anche in grave
ritardo il mio ricordo .....


Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi e scivola
il sole al di là delle dune
a violentare altre notti
io nel vedere quest'uomo che muore
madre io provo dolore
nella pietà che non cede al rancore
madre ho imparato l'amore.

..... umilmente credo che mai nessuno
abbia dato un interpretazione più poetica
e profonda di Fabrizio nel descrivere
la persona di Gesù Cristo .....


.... spero di tornare più spesso
significherebbe molto per me ......

CIAO

[Mac La Mente]

..... tratto da FABER, lascio anche in grave
ritardo il mio ricordo .....

.... spero di tornare più spesso
significherebbe molto per me ......

CIAO

Rush, grazie per averlo ricordato! Non si è mai in ritardo quando si tratta di rendere omaggio a chi ha trasmesso così tanto da far commuovere ancora oggi!

Mi associo con te al ricordo di De André...difficile dimenticare!

...spero di rivederti presto amico mio!

[Mac La Mente]

...e continuando a parlare dei lavori di De André, nonostante delle piccole parentesi e dei salti che verranno recuperati sicuramente, questa volta vorrei soffermare l’attenzione su un album del 1981 e conosciuto da tutti come “L’indiano” anche se sarebbe meglio dire “Fabrizio De André – l’indiano”!

Il motivo di questo nome non è attribuito alla presenza di un indiano sulla copertina, questo è un aspetto secondario, ma una possibile spiegazione sta nel fatto che all’interno di questo album (il secondo realizzato in collaborazione con Massimo Bubola) prendono vita canzoni che analizzano e sovrappongono due civiltà così diverse tra loro e così simili...quella degli indiani americani e il popolo sardo! …eh già…perché ci sono molti riferimenti ad entrambi i popoli...tra cui la bellissima Hotel Supramonte dove è lo stesso De André (insieme alla moglie) ad essere protagonista in seguito al suo sequestro avvenuto anni prima...

...ma iniziamo con ordine e seguiamo le tracce presenti...

L’album comincia con un brano blueseggiante “Quello che non ho” dove il protagonista potrebbe essere non solo il cantautore ma anche il “famoso” indiano o l’abitante dell’isola italiana che elenca tutto quello che vede arrivare nella sua terra e che lui non possiede...paragonando il brano ai giorni nostri, potremmo dire che il protagonista della canzone non ha ville, Ferrari, beni di lusso e indipendentemente da questo, sta bene!
“Quello che non ho” è uno dei brani più movimentati tanto che il contrasto con il secondo “Canto del servo pastore” è ben definito e si sente tantissimo in quanto quest’ultimo è molto molto lento. La canzone pone una divisione ancor più netta tra i vari mondi analizzati, è il servo che parla, un servo a cui non è stato insegnato neanche il suo nome...ciò nonostante, apprezza tutto ciò che lo circonda e lo esprime sempre in poesia!

...ed eccoci arrivati ad una delle canzoni più conosciute: “Fiume Sand Creek” dove si fa un passo avanti per andare a raccontare – attraverso gli occhi di un bambino – la strage di indiani avvenuta nel 1864 ad opera di un colonnello...e quasi per rendere omaggio a queste scomparse che la traccia successiva non poteva che essere “Ave Maria”, un canto tradizionale sardo che per effetti e atmosfera, è in perfetto “stile Pink Floyd” (spero di non aver esagerato, ma la prima volta che l’ho ascoltato, il paragone mi è venuto spontaneo ).

Video “Ave Maria”…per chi volesse ascoltarlo! E’ bellissimo!

...continua nel prossimo post...

[Mac La Mente]

...seconda parte di Fabrizio De André – L’indiano...

...e l’album prosegue...si potrebbe dire esser diviso in due perchè le successive quattro canzoni, pur rimanendo sullo stesso tema, sono diverse dalle prime...

“Hotel Supramonte” è la prima che si incontra nella seconda parte e come anticipato in precedenza, narra del sequestro del cantautore e della moglie (Dori Grezzi), della loro prigionia e dei giorni che trascorrevano...

“E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome / ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme / ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano / cosa importa se sono caduto se sono lontano / perché domani sarà un giorno lungo e senza parole / perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole / ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.”

...una sola parola per descrivere questi versi: Poesia!

In successione troviamo “Franziska” dove avviene una cosa strana, un capovolgimento del narratore perché questa volta è una ragazza a parlare e a raccontare il suo amore per un uomo, un bandito che purtroppo non potrà mai star con lei...Franziska è sola e stanca di aspettare…
E l’amore ritorna anche in un brano caratterizzato da una musica abbastanza dolce e allegra che racconta comunque una storia amara: sto parlando di “Se ti tagliassero a pezzetti”...

Il brano di chiusura “Verdi pascoli” è un reggae dove la presenza di Lele Melotti alla batteria si sente, si sente tanto soprattutto nell’intro (è di sola batteria! ). Questa canzone è una sorta di confessione, dedica, da parte di un padre distratto ai suoi figli, la volontà di stargli vicino e di giocare con loro!


...in conclusione L’indiano – anche se scontato da dire – è un altro album il cui ascolto è consigliatissimo non solo per la presenza di canzoni davvero belle, ma perché il De André presente al suo interno, conservando la poesia a cui siamo abituati, canta canzoni talmente diverse che risultano una sopresa, una sorpresa graditissima!

Nel prossimo post inserisco qualche informazione sull’album!

[Mac La Mente]

...e come anticipato, ecco la copertina, la tracklist e anche l’elenco dei musicisti!

Fabrizio De André – L’indiano



Tracklist:

1. Quello che non ho
2. Canto del servo pastore
3. Fiume Sand Creek
4. Ave Maria
5. Hotel Supramonte
6. Franziska
7. Se ti tagliassero a pezzetti
8. Verdi Pascoli

Musicisti:
Gabriele Melotti (batteria), Pier Michelatti (basso), Tony Soranno (chitarra acustica e elettrica), Mark Harris (tastiere)…ci sono anche altre partecipazioni all’interno dei brani!

[Nicky]

Un pensiero anche da parte mia...

Grazie Shiny! Grazie!...lo apprezzo tantissimo e ti chiedo scusa per il ritardo con cui rispondo!

Andre è stupendo, davvero...

[Nicky]

Voglio parlarmi del mio Fabrizio, ieri con mia madre guardavamo uno speciale Mixer in cui c'era Dori Ghezzi che ticordava Fabrizio, così bella, così garbata

Ha raccontato che Fabrizio credeva molto nell'astrologia (era un acquario), e pensava che lui e Dori Ghezzi (lei ariete) fossero destinati a stare insieme...ho rivisto la sua bella faccia da persona onesta, di mentalità aperta incredibile...mi manca tanto
mi piacerebbe fare una bella chiaccherate con lui, certo da Lassù sta vedendo tutto, chissà com'è nauseato

[Mac La Mente]

Andre è stupendo, davvero...

Ti ringrazio Nicky! E' un pensierino quello che ho scritto tempo fa nato spontaneamente pensando a De André e a tutto quello che ogni volta che l'ascolto mi regala!

[Mac La Mente]

Voglio parlarmi del mio Fabrizio, ieri con mia madre guardavamo uno speciale Mixer in cui c'era Dori Ghezzi che ticordava Fabrizio, così bella, così garbata

Acc! Questo speciale me lo sono perso!

Sono d'accordo con quello che dici...la coppia De André-Ghezzi (secondo me) è stata una grandissima coppia! Potrei definirla "una coppia popolare" nel senso che era sempre ben disposta verso gli altri, ringraziava di continuo per la considerazione che gli veniva data e per gli elogi che ricevevano!

Che bella la foto!

[Mac La Mente]

Ehmmm...ieri sera sono andato ad una manifestazione che ormai si svolge da 27 anni chiamata Alterfesta (ne parlerò prestissimo ) e oltre ad aver acquistato un po' di magliette e ricordini, c'era una bancarella piena, piena di dischi dove ho trovato e naturalmente acquistato questo disco!

Rimini - Fabrizio De André

...anche se un po' rivinata la copertina, il vinile all'interno sta benissimo ed è l'originale ovvero del 1978!

[Nilleshna]

Uuuuuuuuuàààààààààà complimenti per il colpo di fortuna!!!

[Mac La Mente]

Uuuuuuuuuàààààààààà complimenti per il colpo di fortuna!!!

Graaaaazie!

...eh sì! Un bel colpo di fortuna! Non riesco ancora a crederci, è troppo bello essere riuscito a trovarlo!

[Mac La Mente]

Potrebbe sembrare un salto molto lungo quello che sto per fare, dal 1981 (anno dell'ultima recensione inserita de "L'indiano") al 1996, ma non preoccupatevi, è solo per variare un po' e per descrivere quasi dal vivo le emozioni scaturite questo pomeriggio dall'ascolto dell'ultimo album registrato da De André prima della sua scomparsa!

Eh sì, credo che si sia già capito a quale album stia facendo riferimento, l'unico, inimitabile come il suo autore, Anime Salve!

E' il tredicesimo album in studio registrato da Fabrizio De André e la sua pubblicazione ha richiesto un tempo lungo, ben due anni di preparazione durante i quali De André - grazie all'aiuto e alla collaborazione di Piero Milesi, già suo collaboratore nell'album "Le Nuvole" e alla presenza di Ivano Fossati - ha riarrangiato, composto e ampliato i temi dominanti di questo album - possiamo dire multietnico - che per molti rappresenta il testamento musicale/spirituale dello stesso De André. Vera o falsa che sia questa affermazione, Anime Salve - che sta a significare "spiriti solitari": prostitute, pescatori, popolazioni viandanti ecc - è un capolavoro assoluto della musica cantautorale italiana.

Anime salve è un album composto da nove canzoni diverse tra loro in cui le tracce si susseguono senza risentire minimamente di questa loro diversità, senza grossi salti, l’alchimia presente è perfetta e dall’inizio alla fine non si può far altro che continuare l’ascolto una volta cominciato perché interromperlo significherebbe interrompe un viaggio la cui durata non è soltanto quella del disco, ma un viaggio cominciato molti e molti anni fa...

E’ un album intenso, un percorso ideale nell’anima del mondo che vede in De André un accompagnatore eccezionale, un uomo che ha vissuto in prima persona queste esperienze e che le trasmette a noi come solo lui sa fare.
Arricchito dalla presenza di Fossati – un altro cantautore della stessa scuola e degno di nota – e dalla sua voce, alcune canzoni si elevano ad un livello ancor più alto, è impossibile riuscire a toccarle: sono sublimi!

...continua nel prossimo post...

[Mac La Mente]

- seconda parte di Anime salve di Fabrizio De André –

Anime salve potrebbe essere la giusta continuazione della storia cominciata con Crêuza de mä, ed è proprio grazie a questa sua caratteristica che prendono vita canzoni come Princesa, Khorakhanè e 'A Cumba: le sonorità presenti sono simili ma i temi trattati bene distinti.


A differenza delle altre recensioni, vorrei soffermarmi su ogni singola canzone...

- Princesa è la canzone di apertura dell’album e racconta la storia – tratta da un libro di Fernanda Farias De Albuquerque e Maurizio Jannelli – di un transessuale brasiliano che finalmente riesce a raggiungere il suo sogno e a cambiare sesso, per lui è duro vivere in un corpo maschile sentendosi ragazza, è quasi una violenza contro se stesso. Grazie a questa canzone, De André ricevette una targa durante lo svolgimento del Premio Tenco.

- Khorakhanè è la seconda canzone, qui lo stile è completamente diverso, De André concentra la sua attenzione sul popolo Rom e dipinge questi ultimi come persone senza una vera casa, liberi di viaggiare, di muoversi senza avere barriere e freni. I versi di chiusura della canzone rappresentano alla perfezione l’intero contesto descritto: "...per la stessa ragione del viaggio viaggiare..."
Non solo, la canzone presenta una coda di chiusura cantata proprio in lingua rom.

- Anime salve è il primo dei due brani in cui Fossati non è solo coautore dei testi ma vi prende parte. Forse è il testo più poetico dell’album, non a caso è stato scelto anche come titolo principale , qui si descrivono tutte quelle persone che grazie al loro “spirito solitario” sono diverse dalle masse, geni incompresi, unici, a volte stravaganti e a volte no, spesso non considerati ma – e questa è la cosa più importante - liberi.

- Dolcenera – per chi volesse ascoltarla, ecco il video: De André – In concerto – è una canzone con un duplice tema e significato, come lo stesso De André affermò tempo fa, rappresenta la storia di un innamorato che non permette a niente e nessuno di “frapporsi fra sé stesso e l’oggetto del desiderio” (cit.), non solo, in Dolcenera è descritta anche l’alluvione del 1970 avvenuto a Genova.
Come convivono queste due storie? Semplice, l’innamorato in realtà è in attesa della sua bella, ma lei non arriva perché ormai con l’acqua alla gola e lui, invece, è convinto di farci davvero l’amore...

...continua nel prossimo post...