“Siamo tutti uguali ma anche molto differenti.
Ad esempio Io – Outsider Irriducibile – primeggio!”
(T.C. V.S.D.I. 2050 P.G.M.D.A.E.D.L. – citazione citabile)
T.C. V.S.D.I. 2050 è segretamente consapevole di essere il peggior paroliere del mondo.
Come se dice a Roma: “’na pippa, ‘na schiappa, ‘n fallito, ‘n trucido, n’ coatto, ‘n infamone, ‘n arubbagalline, ‘n poraccio, ‘n animale e soprattutto… ‘n birbaccione!”.
Ma – stante la sua odierna incapacità a creare (“ha fatto i soldi, no?”) – deve creare!
Nessuna fortunata ispirazione letteraria-musical-teatrale in arrivo che lo cavi dai guai?
La casa discografica e gli sponsors esigono comunque che Lui crei tuttora ad oltranza?
E Lui – che ciò lo sa – vi pone rimedio cannibalizzando testi di canzoni e musiche altrui!
Facendo suo anche un vecchio testo di canzone facente parte del repertorio giovanile di musica originale d’autore di un (tuttora) sconosciuto duo romano di fin ‘900: i C.T.A.P.!
Testo di canzone scritto dallo studente di liceo C.T. nel 1983 a via Mecenate a Roma.
Melologo teatrale improvvisato “a braccio” creato da C.T. (testo/voce) e da A.P. (musica/tastiera) con gli scarni ed unici strumenti posseduti allora: voce e “tastierina”!
Testo di canzone e melologo teatrale che T.C. V.S.D.I. 2050 G.M.D.A.E.D.L. (Pluripremiato Grande Maestro Delle Arti E Delle Lettere del 2050) preda senza ritegno.
Inserendo abusivamente tale capolavoro dell’ingegno altrui nel suo “Esagerato Show 2050” che si tiene – nel 2051 – nientepopodimeno che allo Stadio Olimpico di Roma!
E dovreste vedere come si vanta in pubblico – il Nostro Gran Maestro “Arubbacchione” – di aver scritto Lui – e solamente Lui, chi altri sennò? – tal capolavoro etico-poetico!
Volete leggere cosa si è “arubbato” (rubato) T.C. V.S.D.I. 2050 Grande Artista del 2050?
Vi accontento subito allora o curiosissimi lettori online!
Signori e signore ecco a voi… “Semplicità e sincerità” dei C.T.A.P. di Roma Capitale!
Semplicità e sincerità
(Cristiano Torricella: testo e voce narrante – A.P.: musica e tastiera – Roma, 1983)
(C.T. – voce narrante): “Non sono più i tempi di carriole e contadini
e la tele(visione) ci sbatte davanti mille macchine costose,
si vuole benessere, la seconda villa e la terza casa,
lontani e sempre presi e di corsa vagando impazziti,
per poter permettersi una più costosa vita, il lusso e le poltrone nuove,
– capiscimi per favore – l’amore è morto soffocato dal denaro
e, con esso, il suo figlio prediletto – qui giace il rispetto –
e mi dispiace… che ora tu voli via!
(un giro e mezzo strumentale a vuoto – * accordi da trascrivere)
(recitato – solo voce): “Semplicità e sincerità, cose che non vanno più di moda…”
(rientra la tastiera): …ma se il mondo è diventato buio,
Io non lo posso rischiarare…
sarà solo la fiamma di un cerino o di un accendino per fumare,
ma fammici provare a darti qualcosa,
così continuo… a vivere… fuori moda
e a portare la mia croce…
della mia vita vuota, della mia vita vuota…
(C.T. – gridando): voglio una storia pulita,
che dia calore alla mia vita…
e vai così, e metti ‘sta batteria!
(entra la batteria elettronica della tastierina che accompagna il melologo fino alla fine)
(C.T. – voce narrante che riprende a recitare):
“Metti ‘sta batteria… fammi sentire il ritmo,
se sei semplice anche tu, e non ti pitturi la faccia di vernice,
se riesci ad essere te stessa,
senza fingere mai,
vienimi incontro amore,
ti darò tutto il mio raccolto,
l’uva matura ed il grano rosso ed il tesoro del campo,
che sto aspettando da anni di dividere con qualcuno,
che sto aspettando da anni… di regalarti…
donna che dai un senso alla mia storia di poeta navigatore…
(pausa, silenzio)
(C.T. – riprende): …maledizione, dopo di te, il buio mi porti nel confessionale,
chiedo soltanto una cosa: di non fare come tutti gli altri, che s’ingannano dalla sera al mattino, che il Cielo sia povero ma chiaro e sereno, e se un domani riposeremo… sotto la terra insieme, mi farebbe piacere riposare entrambi nello stesso cimitero…
…ma bisognerebbe avere, anche lì, la raccomandazione, perché oggi non trovi più un posto al Sole neanche per i Morti, e allora, a questo punto, allora è meglio che il fuoco bruci i nostri volti e nessuno si ricordi più di noi…
i nostri volti consumati dalle nostre notti insonni passate con i nostri corpi accaldati stretti nella passione, quello che fummo, quando eravamo umani, voglio che voli nel vento, nessuna traccia di noi, (di) noi che fummo amanti!
L’amore non si può conservare sotto sale come le acciughe, l’amore non si può surgelare come un abbacchio nel congelatore, stiamo vicini finché tra noi… c’è… sapore…
l’amore non si può conservare sotto sale come le acciughe, l’amore non si può surgelare… come un abbacchio nel congelatore, stiamo vicini finché tra noi c’è sapore… stiamo vicini finché tra noi c’è emozione… l’amore… è la più bella cosa…la più bella cosa del mondo e qui finisce la canzone!”.
(© C.T.A.P. – Roma – 1983 – tutti i diritti riservati – Archivio Autori del “N.L.C. 2050 d’Italia”)
Bella, drammatica e toccante nevvero?
Un attualissimo testo di denuncia sociale – nudo e crudo, poetico e strumentale – del consumismo e della corruzione d’ieri, d’oggi e di domani scritta oltre quarant’anni fa?
Testo di canzone anti-corruzione ed anti-raccomandazione – scritto “ner core de Roma” (cioè nel primo rione Monti di Roma di fin ‘900 in cui Io stesso abitavo) – che precorre i tempi attuali e futuri – direi – visto che risale all’ormai lontanissima Roma del 1983?
Ai Posteri Venienti del 2050 ed oltre l’ardua sentenza!
Io ho solo cercato di ristabilire qui – per una volta – la Sacrosanta Verità ed il Merito!
Contro ogni menzognero spot pubblicitario televisivo e/o mistificazione artistica e culturale attuate dal mio personaggio letterario-musical-teatrale di T.C. V.S.D.I. 2050 del 2050 e dal suo sgarbato, ipocrita, fellone e bieco entourage romano “pro business”.
Per quale motivo?
Ma il solito no?
Per far soldi a palate pur non essendo capaci (artisticamente) di creare niente di buono!
Un vero scandalo i-tagliano del 2050 ed oltre che tacita (purtroppo) chi vale davvero!
Una sgradevole beffa per chi – nonostante tutto e ad oltranza – è rimasto onesto e vero.
Perché gli Onesti ed i Meritevoli – nel 2050 ed oltre e nonostante ciò che si favoleggia sulla giusta promozione sociale dei meritevoli e dei capaci – hanno invece vita difficile.
Cristiano Torricella autore