“Chi diavolo saranno questi C.T.F.A. di Roma e dei Castelli Romani che hanno ignominiosamente creato questo vergognoso fumetto su me Sommo Poeta e Vate? Mai sentiti nominare costoro in nessun cenacolo o canicola culturale prima d’oggi! Come se Io fossi un becero ed incolto personaggio da fumetto popolare!
E non – come Io sono – un Grande Maestro delle Arti e delle Lettere di fin ‘900! Dove si andrà a finire di questo passo se non c’è più religione né rispetto per i Vati?
Su di Voi fumettisti da strapazzo piombi mia sdegnosa e sdegnata mia… zampogna!
Cioè in realtà volevo dire no zampogna ma… rampogna!
E non fatemi dir di più da Vero Gentiluomo D’Altri Tempi d’’800 e ‘900 qual’Io sono!”
(…)
(ripassata nuovamente a mente la – per Lui – difficoltosa procedura per cuocere la pasta, l’Irritatissimo, Vanesio e Confuso Vecchio Grande Maestro delle Arti e delle Lettere – entrando nel merito dei contenuti di tale fumetto oggetto di questa sua acre rampogna – ciò elucubra, sbraita e farnetica nei modi che la sua becera mente autoreferenziale gli suggerisce come naturali manifestando irosamente a parole il suo sdegno di Grande Maestro verso cui tale sgarbo non doveva essere assolutamente permesso e tollerato:)
“In merito ai contenuti veicolati da tale fumetto dei maleducatissimi C.T.F.A. in oggetto che di fatto mi ridicolizza, credo che tale fumetto fotografico – mancandomi sovente di rispetto – inquadri, pitti e riduca la mia Grande Persona ad una irriverente macchietta. Ad un personaggio di borgata abusiva da burletta e da villetta che non mi rappresenta ed a cui non merito di essere paragonato visto il mio altissimo lignaggio culturale!
Inoltre il fumetto parrebbe attribuirmi uno “slang” romanesco di borgata che non sono avvezzo a pronunziare e che mai userei oralmente con i “Pariolini” della Terra. Paragonandomi il fumetto – irriverentemente – ad un peracottaro venuto su dal niente come gramigna selvatica tra marrane periferiche, sorcini, auto abbruciate, ruzza e zella.
Similmente ad alcune pregne descrizioni letterarie paso-fel-liniane di borgate romane di fin ‘900 facenti parte dell’opera letteraria “Ragazzi di Fogna” che tanto hanno ispirato gli scrittori di fin ‘900 facendo scuola a livello letterario nazionale ed internazionale…
(..)
“Hanno fatto er fumetto – mortacci stracci! – su de me!
Mentre signorilmente gustavo del prelibato e raffinato cioccolato di Modica al pistacchio!
No ‘n fumetto normale, troppa grazia vivaddio!
Questi C.T.F.A. qui – d’ignote origini – dovevano proprio farlo fotografico il fumetto!
Perchè venisse poi a mia esemplare immagine e somiglianza fotogermica!
Appostandosi e seguendomi – nei miei D.J. set notturni senza fasse vede – pè poi famme ‘e foto d’anniscosto e questo già abbasta e avanza a gusto mio li mortè!
Strumentalizzando la mia immagine di D.J. che fa “sold out” ovunque vada riempiendo le tasche proprie ed altrui di grana nonché Stravecchio Rocker di fin ‘900 ad oltranza!
E allora ‘a pischelli che avete abusato della mia immagine a piacimento vostro senza chiedermi il permesso mò dateme li soldi che dovete da pagamme a… babbo morto!
Dateme li soldi che sò Io come investilli bbene bbene e facce er grano!
Chi ha detto – malelingue! – che ci ho li buffi (i debiti – traduzione in italiano) da pagà?
E da pagà l’ecografia prostatica e tutte l’analisi der sangue che nun ho mai pagato?
E pure ‘na tonnellata de medicine non mutuabbili acchiappate a credito e ‘a Ferari?
E da aridà pure li soldi a Mimmo “er cravattaro”? (lo strozzino – traduzione in italiano)
Nun è vero gnente de gnente!
Io ci ho er grano più de Voi e de te e de li Lanzichecchi ch’hanno fatto er sacco a Roma!
M’avete messo Voi – o no? – addentro ar fumetto?
E che ve l’ho chiesto Io de metteceme de grazzia?
Che poi ‘n fumetto vero questo ammanco è!
Che – secondo me – ‘sti pseudofumettisti sò ammanco bboni – poveretti! – a disegnà!
Questi me fotografano a me mi, fotoritoccheno de brutto e ir gioco ecco è belleffatto!
Cioè ‘n ce stanno ammanco ppiù li fumettisti de ‘na vorta!
(…)
Anvedi questi come se permettono de usà er nome mio e pure l’immagine che ciò!
E che è ‘st’ignorantezza e ‘sto permissivismo vivaddio che permette a tutti de pazzià e de fà – dimolo sottovoce qui – demo-pazzia?
Ma a chi je poteva venì in mente st’insolente idea che Io – quanno m’arabbio – sproloquio a vanvera ed a brija sciorta non più in i-tagliano ma in dialetto… romanesco?
“Vita de borgata cò… Io che fò er d.j. notturno”?
Che brutto titolone indatto e fesso pè ‘n fumetto!
Male abbinato alla mia artistica e nobile persona arcinota per la sua… acculturatezza!
Ma mi domando e dico: “Ma che sò davero de borgata ‘sto Gran Sapientone che sò Io?”
Io che Supremo vissi negli altolocati rioni centralissimi presso via Merulana a Roma?
Ma che stai a scherzà? Certo che none!
De borgata posso esse Io che vivetti a Monti, ar Celio, all’Equilino, a Borgo e Parione?
Importanti rioni der centro storico de Roma che bazzicavo a fin ‘900 e pure oltre!
Ma pè chi m’hanno preso ‘sti grandissimi ed ignorantissimi cafoni?
Pè uno de ‘a rustica Tor Bella o pè uno de ‘e periferiche 100 Celle, Ta Lenti o Cor Viale?
Io sò romano bbello del centrissimo de Roma e der Generone e ciò nun se discute!
Io che sò er fijo primmigenico de Colle Oppio bbello de Nerone!
E fijo der Popolin de Piazza Navona, de Fontan De Trevi, der Gianicolo, de Via De La Conciliazzione e pure tutto battezzato e strabbattezzato cò li parammenti ar Cupolone!
Io che a Roma ce sò nato “boomer” e ‘o pozzo dimostrà cor pezzo de carta che ci ho Io!
E de questo me ne vanto assai ner jet-set mondano e cò i Potenti De ‘A Tera cari mia!
Ciao nì!”.
T.C. V.S.D.I. 2050 D.J.
Nota di Cristiano Torricella autore a difesa dei poveri fumettisti ingiustamente accusati
“Quel vecchio barbogio di T.C. V.S.D.I. 2050 D.J. a mio avviso esageratamente polemizza e reclama perchè hanno usato il suo nome e la sua immagine in un fumetto che – tra l’altro – è agli esordi e nasce come etichetta indipendente romana-castellana. A me autore però ciò non sembra un fatto poi così drammatico e nemmeno così grave. Non si dice forse da millenni – nel sordido, invidioso e malsano ambiente del teatro – di cui Il Nostro è Gran Maestro di Vita e di Spettacolo – “parlatene male ma parlatene?” Un Uomo tanto Illustre e Famoso come Lui non dovrebbe stare tacitamente al gioco? Quando si diventa ricchi sfondati e famosi come Lui e si guadagnano così tanti soldi come dee jay credo che certe cose bisognerebbe aspettarsele nevvero oppure sbaglio? Dov’è finito il goliardico ed irriverente rockers che T.C. V.S.D.I. 2050 era da giovane? Che troppo successo e troppi soldi immeritatamente guadagnati diano alla testa? L’importante è invece secondo me che il goliardico fumetto non si tramuti poi – magari per vendetta a causa delle esagerate e melodrammatiche rimostranze di tale vecchio showman arricchitosi ed imborghesitosi oltremisura e totalmente privo di umorismo quando si tratta della propria eccentrica persona – in una malevola caricatura fatta a sua immagine e senile somiglianza creata per deriderlo, renderlo grottesco ed oltraggiarlo! Ma in questo Lui è già bravissimo – non c’è bisogno di aiutarLo – a rovinarsi da solo! Largo dunque al nuovo fumetto dei C.T.F.A. che speriamo susciti consensi e sorrisi! In bocca al lupo C.T.F.A. e Voi lettori – se credete – adottatelo e diffondetelo online!
Cristiano Torricella autore
AGGIUNTA A RICHIESTA DI T.C. V.S.D.I. 2050 CHE VUOLE AVERE LUI L’ULTIMA PAROLA
Visto che T.C. V.S.D.I. 2050 D.J. insiste a voler dire l’ultima parola e noi del “N.L.C. 2050 d’Italia” democraticamente glielo abbiamo concesso però sembra che vada fuori tema: “Di che cosa stavamo parlando di grazia che mi è passato momentaneamente di mente? Della “Musica-Porcheria” che sto creando, delle pillole o del mio diploma di chef stellato? Cianciavamo cattedraticamente e dottamente del fumetto abietto… giusto? Non ci vedo nulla di umoristico in tale irriverente fumetto ed anzi lo trovo un gratuito attacco personale di cattivo gusto che andrebbe subito censurato per direttissima! Creato contro di me ad arte scenica per sfottere chiunque – come me – contrasti controcorrente il pensiero dominante di regime del Potere di Roma e di Milano del 2050 ed oltre che ci vuole tutti succubi ad elemosinare briciole di potere che cadono dall’europea tovaglia autoritaria che domina l’I-taglia in decadenza del 2050 ed oltre! E non mi si dia del vecchio barbogio borbonico e del bacchettone papalino baciapile! Nossignore, Io sono e sono sempre stato un Uomo Libero ed un Libero Pensatore! Da candidare – non so perché non me lo chiedono ancora – al Nobel per la letteratura! La mia Genialità ed la mia Eccelsa Arte meritano più considerazione e rispetto di ciò che è stato fatto in passato e ciò bisognerà dirlo anche ai Futuri Posteri Venienti del 2100! Chi vuole aiutarmi a creare il Mausoleo Torricella e la Casa Museo Torricella vivaddio? Giovani generazioni di oggi senza più… cosa volevo dire? Acciderba! Non mi ricordo più! (vuoto mentale gravissimo senza alcuna possibilità di chiedere suggerimenti a casa…)
Una scordarella amnesia mi fa dimenticar subitaneamente ciò che volevo dirVi e mi costringe a terminare questo mio umilissimo e nobilissimo mio intervento culturale che ha arricchito la Letteratura Umoristica del 2050 di questo mio prezioso e variegato testo autoriale inedito che – ad oggi – non ha assolutamente eguali a livello planetario…)”.
T.C. V.S.D.I. 2050 D.J. (e musicista, mimo, cant’attore, pittore, chef e regista…)