Questo messaggio-augurio l’ho scritto più di un mese fa per un amico che ha compiuto quarant’anni, una volta consegnato l’avevo archiviato e non riuscivo a trovarlo, per fortuna è andata diversamente, ed eccola qua!
Solo queste due righe di introduzione sono diverse, adattate per il blog, tutto il resto è invariato…
A te, Antonio, e per i tuoi quarant’anni e siccome un po’ ti conosco e so perfettamente che non sopporti – direi odi – i luoghi comuni, i proverbi e le frasi fatte, come festeggiare una data così importante se non facendoti “dispetto”? Ehehehe
Ecco qui un bel messaggino pieno di queste cose, quaranta, proprio come i tuoi anni! 😛
E allora cominciamo…
Sicuramente per augurarti tutto il bello che la vita possa offrirti una parola è poca e due sono molte (1) ma ti auguro salute perché quando c’è la salute c’è tutto (2) e come ben sai il tempo vola (3) e a tutto c’è rimedio, tranne che alla morte (4) quindi cento di questi giorni! (5) Auguri Anto! 🙂
Alla fine della fiera (6) l’importante è stare al passo con i tempi (7) perché i quarant’anni segnano semplicemente un altro giro altra corsa (8), significano prendere la palla al balzo (9), esser coerente con se stessi (10), rimboccarsi le maniche (11) e continuare a darsi da fare, come d’altronde hai sempre fatto (per lo meno da quando ti conosco) in quanto sai perfettamente che non si finisce mai di imparare (12) e che ogni lasciata è persa (13), tanto…nessuno ci può giudicare (14) e anche se lo facesse, chissenefrega, si sa, l’erba del vicino è sempre più verde (15) ma lasciamo ai posteri l’ardua sentenza (16)…
Sei arrivato a quaranta “vecchia tarantola” che non sei altro!
Sei contento? Beh, hai voluto la bicicletta? E adesso pedala! (17) 😀
Ok, una mia bicicletta ora ce l’ho ma l’unica volta che abbiamo pedalato insieme, a memoria d’uomo (18) circa quattro/cinque anni fa, me l’hai prestata e mi hai fatto sudare sette camicie (19) e arrivare con l’affanno, disgraziato! Ahahaha
Non ricordo, ti son sincero, la prima volta che ci siamo incontrati, è stato tanto tempo fa, quando ci si divertiva con niente (20) e si stava meglio quando si stava peggio (21)…ma son contento che sia capitato!
Diciamo solo che in tempi non sospetti (22), ci siamo andati a genio (23), magari non immediatamente ma col senno di poi (24) direi di sì, forse, eheheh…tentar non nuoce (25), vero?!
Sta di fatto che sono qui, oggi, e sono in brodo di giuggiole (26), felicissimo di esserci, anche solo con il pensiero e con questo messaggio che sapevi benissimo sarebbe arrivato, in fondo…anche tu mi conosci bene!
Orsù, dai, che si dia fuoco alle polveri (27) e si aprano le danze (28) e i festeggiamenti per il tuo compleanno! Evviva!
Ehi! Attento! Non mettere la mano sul fuoco (29) altrimenti iniziamo a sentire puzza di bruciato! (30) 😀
Sarò ripetitivo, ma che bello esser qui! La vita riserva sempre delle sorprese (31) e gli esami non finisco mai (32), cambiano forma, situazione, ma in questo caso tutto va liscio come l’olio (33), ed è gioia infinita!!! 😉
Ebbene…
Anto, la famiglia è una sola, non si sceglie (34) ma negli anni ne arrivano altre e arrivano persone – il fratello che non ha mai avuto (35) – che compiono quarant’anni, come te, fantastico!
A quaranta si chiude una porta e si apre un portone (36) e allora spalancalo, bloccalo, getta via la chiave e fa entrare il vento che di caldo ce n’è anche troppo, soprattutto oggi! Aiuto! 😉
Vento in poppa (37) amico-fratello mio e…in culo alla balena (38) per tutto!
E’ questo l’augurio più grande che possa farti…
Ti voglio bene! E ti auguro di trascorrere un compleanno e una vita intera bellissimi!
E niente, tutto qua, quello che ho scritto, ho scritto (39), magari è senza senso, magari no, chissà, come ho detto all’inizio è un “dispetto” che con il cuore ho voluto fare a te! 🙂
Questo è quanto (40), non mi resta che dire…
Auguri Anto! 🙂
———————————————————–
Quasi tutte le frasi fatte, i proverbi, i modi di dire inseriti in questo pensiero sono estrapolati dal loro contesto ed è per questo che riporto qui di seguito con il loro reale (o per lo meno tale o attribuito) significato…
(1) Una parola è poca e due sono molte: Meglio non dire nulla
(2) Quando c’è la salute c’è tutto: E’ il convincimento della maggior parte delle persone perché la salute è il bene più prezioso della vita con la quale possiamo fare bene e volentieri tutte le altre cose.
(3) Il tempo vola: Il tempo è il nostro bene più prezioso. È ciò che una volta perso non ci verrà restituito, per questa ragione bisogna sfruttarlo nel miglior modo possibile, cogliendo tutta la bellezza e l’importanza del presente, senza farsi ossessionare e perseguitare dal passato o da cosa potrà avvenire nel futuro. Se facessimo così, ci perderemmo momenti preziosi, attimi destinati a diventare piacevoli ricordi.
(4) A tutto c’è rimedio, tranne che alla morte: Inno all’ottimismo che suggerisce di non scoraggiarsi dinanzi alle situazioni più complicate.
(5) Cento di questi giorni!: Espressione augurale utilizzata soprattutto in occasione di compleanni o in generale altre feste ricorrenti (tipicamente ogni anno). Augura a chi se la sente rivolgere di trascorrere altri cento giorni felici come quello che si sta festeggiando quindi, implicitamente, augura una lunga vita al festeggiato.
(6) Alla fine della fiera: In sostanza, in ultima analisi.
(7) Stare al passo con i tempi: Conoscere e usare i mezzi, le soluzioni, più aggiornati.
(8) Un altro giro altra corsa: Indica in modo ironico una ripetitività quasi ossessiva di una certa azione, specie se giocoforza dopo un primo iter infruttuoso. Deriva dall’espressione usata dai giostrai nei luna park.
(9) Prendere la palla al balzo: Cogliere l’occasione che si offre, facilmente irripetibile.
(10) Coerente con se stessi: E’ la miglior forma di onestà
(11) Rimboccarsi le maniche: Darsi da fare
(12) Non si finisce mai di imparare: In realtà la vita ci offre ogni giorno, nel quotidiano, molteplici occasioni di apprendimento che non hanno nulla a che vedere con il rimettersi sui libri, ma che ci espongono ad una vera e propria crescita di conoscenza e di esperienza in grado di migliorarci sensibilmente.
(13) Ogni lasciata è persa: Significa che ogni volta che si perde una occasione, questa non si ripresenterà
(14) Nessuno ci può giudicare: Un inno alla libertà, affinché ognuno possa avere la possibilità di fare le proprie scelte senza paura di essere giudicati.
(15) L’erba del vicino è sempre più verde: Quando qualcuno è invidioso di ciò che possiedono gli altri, non apprezza quello che ha. Forme simili del proverbio sono diffuse in varie culture.
(16) Ai posteri l’ardua sentenza: Su certi argomenti, oggi troppo controversi, toccherà ai posteri pronunciarsi. La frase celebre è tratta da due versi de Il cinque maggio, il componimento poetico più celebre di Alessandro Manzoni. Il giudizio che Manzoni rimanda ai posteri è quello sulla vita di Napoleone Bonaparte: Fu vera gloria?
(17) Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala!: Domanda metaforica e retorica che si pone a chi mostra segni di insofferenza per un oggetto o un incarico che, in precedenza, ha voluto con tanta insistenza; in particolare nel caso in cui si rivela di un certo impegno od obbligo successivo conseguente al possesso. Ma vien detto anche per confermare nell’azione a progetto finalmente in fase operativa: è il momento di agire, non di demordere, di affrontare la nuova prospettiva che si era ipotizzata e che ora si va concretizzando. Il senso può estendersi anche ad azioni svolte o anche a circostanze in cui si trova il soggetto stesso che le ha provocate.
(18) A memoria d’uomo: A quanto si ricorda, da sempre.
(19) Sudare sette camicie: Fare una grande fatica. Già nel Cinquecento l’espressione “sudare [x] camicie” veniva adoperata in questo senso (vedi ad esempio questo verso di Francesco Berni (Rime, 1, 5): “Sudaron tre camicie ed un farsetto”).
Il numero sette viene spesso usato in locuzioni di origine proverbiale; forse qui è una reminiscenza biblica dei sette giorni in cui Dio lavorò per creare il mondo (ma in effetti la Genesi ricorda che il settimo giorno Dio si riposò).
(20) Ci si divertiva con niente: Prender gusto, dilettarsi
(21) Si stava meglio quando si stava peggio: Le novità non sempre portano ad un miglioramento. Utilizzato per esprimere rimpianto per i tempi passati.
(22) In tempi non sospetti: In un periodo precedente a degli eventi o delle rivelazioni significative. Quando ancora nessuno sospettava nulla.
(23) Andati a genio: Risultare gradito, simpatico a qualcuno.
(24) Col senno di poi: Significa “sapendo quello che è successo, dopo”. Il senno è la capacità intellettuale integra di una persona. Detto generalmente quando si commenta una decisione rivelatasi poi sbagliata, poco saggia o poco lungimirante. Analoga al proverbio popolare Del senno di poi son piene le fosse, che sottolinea l’inutilità di un tardivo ripensamento.
(25) Tentar non nuoce: Non c’è nulla di sbagliato nel provare. Se si ha un problema, conviene sempre cercare, e tentare di mettere in atto, una soluzione, male che vada non si è perso nulla.
(26) In brodo di giuggiole: Manifestare grande felicità. In origine “andare in brodo (o broda) di succiole”: le giuggiole, ossia il frutto del giuggiolo, presero il posto delle “succiole”, cioè le castagne lessate con la buccia.
L’espressione deriva dalla bontà dello sciroppo che si ricava dai frutti appassiti del giuggiolo, mescolati a mele cotogne, uva, vino e zucchero.
(27) Fuoco alle polveri: Iniziare le ostilità provocare disordini, ribellioni
(28) Aprire le danze: Significa dare inizio ad un evento, ad un lavoro, più in generale ad una azione che in molti stanno aspettando.
(29) Metterci la mano sul fuoco: Considerarsi del tutto sicuro della correttezza della propria ipotesi.
Deriva dal comportamento del giovane aristocratico romano Gaio Muzio Scevola, che, secondo la leggenda, volle punire la sua mano destra ponendola sul fuoco, per essersi sbagliato accoltellando uno scriba anziché il re degli Etruschi Porsenna, come si era riproposto.
(30) Sentire puzza di bruciato: Avvertire che c’è qualcosa che non va.
(31) La vita riserva sempre delle sorprese: Stupirsi
(32) Gli esami non finisco mai: Modo di dire derivato dall’omonimo titolo di una commedia di Eduardo De Filippo: vuole significare che la vita è messa alla prova da continue difficoltà e peripezie.
(33) Va liscio come l’olio: Detto in riferimento ad una prova o a una situazione che si è svolta senza difficoltà e senza problemi.
(34) La famiglia è una sola, non si sceglie: La famiglia è un pilastro insostituibile sul quale si basa la nostra società. Per la maggioranza degli italiani la famiglia è uno dei punti di riferimento più importanti il cui impatto definisce i valori, il carattere e i comportamenti di tutti noi.
(35) Il fratello che non ha mai avuto: Avere un bel rapporto
(36) Si chiude una porta e si apre un portone: Ogni opportunità persa rappresenta il punto di partenza per situazioni ancor più gratificanti.
(37) Vento in poppa: L’espressione indica intervenute condizioni esterne favorevoli per raggiungere un obiettivo.
(38) In culo alla balena!: – In bocca al lupo – Che abbia buon esito l’impresa a cui ti accingi(risposta considerata corretta; “crepi il lupo” e non “grazie”). In origine si diceva «andare o mettere in bocca al lupo» per cui l’espressione beneaugurante deriverebbe dal fatto che il lupo, come altri animali, trasporti i suoi cuccioli tenendoli in bocca la quale sarebbe così il luogo più sicuro in cui stare. Un’altra interpretazione è quella di considerare la locuzione come antifrastica, cioè che vuole significare l’opposto di quello che dice.
(39) Quello che ho scritto, ho scritto: Ormai ho deciso così e non cambio (Quod scripsi, scripsi): frase famosa pronunciata da Ponzio Pilato in risposta ai farisei che gli chiedevano di modificare la scritta sulla croce di Gesù da “Gesù Nazareno re dei Giudei” in “Gesù Nazareno che si proclamò re dei Giudei
(40) Questo è quanto: Questo è tutto. Frase conclusiva di un resoconto, sta a dire che non vi è più nulla da aggiungere.