/ Luglio 23, 2022/ 2050, Blog, Cristiano Torricella, Punti di vista/ 0 comments

T.C. V.S.D.I. 2050 inventa il supercanto di Natale del 2040 ed oltre
(storiella tratta dal terzo volume delle “Memorie Romane di T.C. V.S.D.I. 2050”)

“O Signur Io non son degno… ma dì soltanto una Parola ed Io sarò salvato…”
(citazione tratta dalla Santa Messa Cattolica Domenicale – citazione citabile)

In questi infami tempi storici pieni di miscredenti ed eretici del 2040 ed oltre in cui l’istesso Generone Romano ha perso ogni radice e riferimento culturale ed etico a ciò che Lui stesso era stato nel Fiorente Passato, da via dei Giubbonari a via dei Cerchi, da piazza Campo De’ Fiori a piazza della Pollarola ed a piazza Navona ed a Corso Vittorio Emanuele, Mezza Roma Ignuda e Povera del 2040 ed oltre barbella e batte i denti… d’Invernale!
Barboni resi folli dal gelo cercano riparo e bivaccano nei portoni dei palazzi romani accendendo falò abusivi, bevendo birra ed orinando sulle antiche scale.
Un ventaccio gelido e malandrino – a Roma appellato “giannetta” dai figli degli abitanti romani di fin ‘900 che Roma Archeologica e Museale da sempre ignorano che esiste – spazza via neri merli con il becco giallo dai platani di via Merulana facendoli volteggiare come atterriti piattelli di piume.
Infernale Gelida Tramontana che spazza le Viacce Romane di via Merulana, di via di San Martino ai Monti, di via di Porta Maggiore, di Largo Preneste e di via Giovanni Lanza nei pressi della “discesona” verso la fermata della strapiena Metropolitana B di via Cavour a Roma Centro.
Discesona preceduta – a dire di T.C. V.S.D.I. 2050 – da ambo i lati dalle due antiche torri dei Capocci e dei Frangipane (non era la torre dei Graziani?).
L’arzillo settantaseienne T.C. V.S.D.I. 2050 non poteva saperlo ma in quel futuro e Fausto dì romano di dicembre 2040 nella sua fervida mente di “creativo ad oltranza” stava nascendo il primo vagito di quell’Esagerato Show 2050 che Egli avrebbe poi esageratamente portato in giro per tutto il mondo.
Eterno studente del N.C.D.I.A.S.D.V.D.L.L. (Nobile Convitto Degli Itali Artisti Spiantati Di Via De La Lungara) di Roma di stanza presso la sede distaccata del N.C.D.I.A.S.D.V.D.L.L. precedentemente detto con borsa di studio annuale nonché male alloggiato a latere della rumorosissima via Nazionale altezza Quirinale/basamento ex Torre di Nerone – T.C. V.S.D.I. 2050 celava in cuore e mente bellissimi melologhi teatrali del dissenso!
Non che Lui avesse frequentato la Scuola d’Arte Drammatica! Nossignore!
Ma voce impostata e piglio attoriale “eredità di famiglia” eccome… se l’aveva!
E – per dindirindina! – come Costui pensava costantemente ai Poveri Cristi, agli Sbandati ed agli Artisti “al verde” come Lui Stesso a volte era stato!
Che Grande Ingiustizia che i Ricchi abbiano tutto ed i Veri Artisti… niente!
Quanti Artisti Privi di Mezzi gli capitava d’incontrare – ogni dì del 2040 ed oltre – in quella nobilissima via della Megalopoli Romana testè citata!
Quanti Poveri Globali e Glocali nella Nobile Via del Centro della Capitale!
E anche Piazza Esedra – antica fermata delle corriere per Alba Adriatica ed altre mete rinomate – ne era piena come i vecchi tram civici della T.E.F.E.R.!
Cercando ogni possibile artifizio per rendere meno plumbei e meno tetri i suoi improvvisati Show Domenicali che teneva in strada ai Fori Imperiali la domenica mattina quando non pioveva pioggia acida dal Cielo, il Nostro!
E sapeva pure suonare la chitarra elettrica, il basso elettrico e le percussioni!
E cantare ed imitare pittoreschi dialetti italiani del Nord, del Centro e del Sud I-taglia – Lui così Romano-Castellano-Emiliano-Milanese-Ligure com’era!
E recitare tra l’occasionale pubblico urbano testè radunatosi per il Grande Spettacolo Letterario-Musical-Teatrale ch’Egli metteva in scena stradale.
Improvvisando melologhi a braccio e testi di canzoni mediante beatboxing.
Creando tutto ciò con ciò che aveva (selon… la Dura Legge del Teatro!).
(…)
I passanti di via del Corso e del Tridente – di quella Terribile Futura Roma lì del 2040 ed oltre (Roma Futura, Grande Paura!) – ed anche di piazza di Spagna – dove c’era quella banca d’angolo in cui il Nostro andava ancora a riscuotere manualmente gli assegni cartacei derivanti dalle pubblicità commerciali tv a cui occasionalmente si prestava – guardavano stupiti quel vecchio pazzo di libero artista con la maschera antigas che – da solo o in compagnia di belle turiste di passaggio prese dalla strada – danzicchiando e gesticolando ripeteva tra se e se autoconvincendosi da solo: “Forza Torricella! E presto vedrete i Risultati! Chi la dura la vince! Mai ne dubitai – Io Sommo Maestro delle Lettere e dell’Arti Sceniche – nemmeno per un solo istante! Io Terzo Illustre Commediante Torricella!”.
E se Voi lettori foste stati presenti al suo Esagerato Show Domenicale invece di stare pigramente incollati al televisore spaparacchiati mollemente sul divano l’avreste sentito cantare e declamare “live” – a livello stradale – le seguenti sgrammaticate parole facenti parte della sua canzone inedita “Schiere Serafiche Galattiche” dedicata ai Poveri di Spirito d’I-taglia.
Suo testo di canzone inedito che Io ghostwriter di seguito riporto integralmente senza nulla togliere o aggiungere di mio così come Io l’ho udita in quel gelido invernale dì del 2040 ed oltre in cui l’istessa infreddolita Dea Roma chiedeva al Sindaco di Roma Truzzo Barabit se per favore poteva accendere il Teleriscaldamento di Roma fornito dal Civico Inceneritore.

Schiere Serafiche Galattiche
(testo di canzone di T.C. V.S.D.I. 2050
esecuzione musicale a cura della Torricella Rock Band
made in Italy
– tutti i diritti riservati ovunque nel mondo)

Schiere Serafiche Galattiche con rokkeggianti chitarre elettriche.
Mandolini e cimbali elettronici
per recità – pè Voi – da vivi e mai da morti!
Strillino giulivi i Tamarri e i Truzzi, in Cielo e in Terra, di Barocco Giubilo!
Sò aritornati a Terra – nei tabarriL’Illustri Commedianti Torricella!

Schiere Serafiche Coatte con barocche cetre hard-rock ed heavy-metal.
Urlan così Terrestri Angiolon Neroni Ecologisti Frikkettoni:
“Butta ‘a pasta Maddalena bbella che s’è fatta l’ora de magnà quarcosa!
Più autobus, più metropolitana D (eterni scavi a Roma) e meno missili!“.

(refrain: “Penitenzieri Neri e Santa Inquisizione han fornito a Noi del Popolino – col rogo di G. Bruno eretico – eccellente svago e distrazione!”).

Scrive Romani Putti ed Angioloni Brutti sopra ar LungoTevere e sui muri:
“Abbasta discariche e inceneritori tutti… Roma der 2040 nun li vole!”
E con il Natalizio Esagerato Show 2040 e la tosta Rock-Band Torricella
Buone Feste di Natale a tutti e bevi e magna calla calla ‘sta frittella!”.

(refrain: “Penitenzieri Neri e Santa Inquisizione han fornito a Noi del Popolino – col rogo di G. Bruno eretico – eccellente svago e distrazione!”).

(firmato: T.C. V.S.D.I. 2050 vocalist/frontman della Torricella Rock Band)

La musica d’autore con cui T.C. V.S.D.I. 2050 musicò tale suo brutto testo di canzone non era d’altrocanto affatto un Madrigale del 2050.
Nè rispettava le regole musicali del noto Contrappunto Conservatoriale.
Ma riusciva comunque – anche se in modo bizzarramente rococò – a far commuovere anche i più duri Brutti Ceffi presenti tra il Romano Popolino del 2040 radunatosi colà per la ghiotta occasione di scroccare uno show!
Molta di questa “Brava Gente” (i Bravi di Manzoniana Memoria forse?) – che in Passato avevano sottratto averi, aperto forzieri, grassato e ricettato, ricattato, rapinato, prestato soldi a strozzo e ferito a sangue freddo qualche sventurato poveraccio “puncicannolo cor cortello” – ora quasi per Miracolo e come toccati nell’animo dalla Provvidenza Divina – piangevano come fontane di San Pietro come tornati d’un tratto… bambini!
Ma la fatica più dura per T.C.V.S.D.I. 2050 – incredibile dictu (incredibile a dirsi…) – era stata invece quella d’imparare a memoria tale suo breve testo di canzone senza dimenticarlo – in parte e tutto – quando lo recitava in pubblico!
E quante volte si era dimenticato di alcuni o di molti versi liberi del suoi testi!
E – come suo solito – l’aveva rimpiazzati all’ultimo improvvisando a braccio!
Il povero Italo Vecchio Scrittore Dissidente del 2040 ed oltre era ormai tanto smemorato e distratto – sia a causa della veneranda età da Lui raggiunta ma anche del suo erroneo e recidivo Stile Di Vita Neo-Borbonico, frivolo e mondano – che dimenticava quasi tutto creando allo staff notevoli problemi!
Ad onta di ciò e peggio se possibile il luogo delle prove era… ovunque!
Egli provava la parte per strada o nei parchi di Roma o dei Castelli Romani.
Ovviamente quando non piovevano grandine infuocata o cavallette su Roma!
Cantando e peripateticamente recitando – non senza qualche Sinistro e Roboante Nubifragio o Reziario Romano in agguato che faceva capolino all’improvviso a guastar la festa – passeggiando tra le vie del Centro storico dalle Terme di Caracalla a via Baccelli fino alla Piramide Cestia, al Cimitero degli Inglesi (o Cimitero Acattolico) ed a Testaccio sul Tevere.
Ripetendo tra sé: “Schiere Serafiche con chitarre elettriche… Si canti, in Ciel, Barocco Giubilo!” (mannaggia Nerone! Non ricordo affatto le parole!).
La tenacia di T.C.V.S.D.I. 2050 però ebbe alla fine la meglio sugli ostacoli.
Scampanavan forte e chiare le Roman Campane ed il Pontificio Campanone Vaticano quando T.C. V.S.D.I. 2050 ed i suoi “Scagnozzi Rock” armati di chitarre elettriche superavano arditamente la soglia della Chiesa di Sant’Andrea della Valle presso piazza Navona e Corso Vittorio.
Era – rammentando ora i dettagli testuali – la Vigilia di Natale del 2040!
Ivi giunti Essi a far cristianamente “Festa e Baccano Grande” con le loro chitarre elettriche ed i bongo per l’Annunciata Nascita del Redentore!
I presenti – e gli assenti assentatisi – erano basiti, sconvolti ed entusiasti!
Chiesero Loro persino di suonare a braccio… il loro antico Organo Da Chiesa!
Cosa che Lui non si fece ripetere 2 volte (Povero Diavolo, non aspettava altro che suonare l’Organo Da Chiesa A Lunghe Canne, nevvero?).
Sicchè con la sua proverbiale faccia tosta eseguì proprio lì (“ner Parionesco Rion de la “sua” amata Roma Popolare de Campo de’ Fiori”) quella sua particolare versione lì della Toccata e fuga in D Minore di J. S. Bach per organo accompagnata da chitarre elettriche, basso elettrico e bonghetti.
Gli invecchiati “Romani de Roma de fin ‘900” ormai avvezzi e rassegnati ad udire le canzoncine natalizie e voci bianche dei Castrati dell’Arcinota Schola Cantorum del 2040 ed oltre – a risentire tale musica rock-blues dei loro anni giovanili di fin ‘900 – ne furono elettrizzati e assai sorpresi!
Assistendo al concerto natalizio in piedi e gridando: “Bis! Bibis! Tribis!”.

Morale Rock&Roll di tale faccendaccia occorsa a Roma Caput Mundi 2040

Questa postilla è posta a chiosa di ciò che T.C. V.S.D.I. 2050 mi ha dettato.
Per Mastro Titta Gran Boiaccia (Grande Paura a Voi!), per La Pimpaccia avida e sprecona (Donna Olimpia, nevvero?) e per l’esimio Conte… Fracchia (non era – a memoria d’uom – il Conte Tacchia? Meglio non obiettare! Bho!)
Per Massenzio da Costantino decollato e per Muzio Scevolasmanato!
T.C V.S.D.I. 2050 – col suo Estro Palc’oscenico e con la sua Eccelsa Creatività Autoriale – il Supercanto di Natale nel 2040 ha Lui creato !
Innovando – a guisa di Deus in taxi – il Tradizionale Inno di Natale che da millenni a Roma Megalopoli Selvaggia si ripete sempre uguale!

Cristiano Torricella (ghostwriter di T.C. V.S.D.I. 2050 del 2050 ed oltre)

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