Non posso fare a meno di citare l’indimenticabile Robin Williams nei panni del Professor Keating ne L’attimo fuggente come premessa al libro che vado a presentare oggi…
“Ho un segreto da confessarvi, avvicinatevi. Avvicinatevi. Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita. Citando Walt Whitman, «O me o vita, domande come queste mi perseguitano. Infiniti cortei di infedeli. Città gremite di stolti. Che v’è di nuovo in tutto questo, o me o vita? Risposta. Che tu sei qui, che la vita esiste, e l’identità, che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso. Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso.” Quale sarà il tuo verso” (Keating)
Perchè? Perchè è così, la poesia è dentro di noi, fa parte di noi e anche se tirarla fuori non è sempre facile, Dorian Dyler in Stelle cadenti c’è riuscito e anche molto bene.
Dorian Dyler è uno pseudonimo, l’autore è italiano e vive Sardegna e leggendo la sua storia si rimane affascinati e travolti dalla necessità che prova a dover scrivere, sempre, ovunque, proprio come respirare per vivere…
Tra i componimenti pubblicati in Stelle cadenti – il libro è in versione ebook e disponibile qui (link) – ne segnalo un paio con la speranza di incuriosire! 😉
Non và via nessun altro
Se sapeste cosa si prova …..vi passerebbe la voglia…
si … vi passerebbe la voglia,
di rinascere poeti.
E se qualcuno vi dirà che un poeta può essere felice……
beh allora .…..sappiate che mente.. … sappiate che mente.
Perché sulla pelle del poeta il vento non scivola ma stride,
sugli occhi del poeta il sole non scalda ma brucia.
I poeti tremano ogni volta che depistano in cassaforte un briciolo di speranza,
i poeti piangono ogni volta che l’ultimo avvenire sembra non essere poi cosi lontano,
i poeti muoiono ogni volta che muore qualcuno
ma quando sono loro ad andarsene via …..
non và via nessun altro…non và via nessun altro.
Ogni Mio Respiro
Stelle del mattino ricamate sull’ombelico arrossito di mezzogiorno
silenzioso fanciullo scruta la botola audace investita…da una cavalleria di aurore smarrite,
trasmigrano primigenie derive bersagliate da nuvole che piangono a dirotto
alveo di gladioli ingioiellati sulla sensazione tenne’;
cola la concezione del nulla dall’epidermide inverosimile di chi non legge un libro
indissolubile nostalgia plasma raffinate reminiscenze sull’ardente agonia
sbiadite suggestioni affiorano sul rapsodico patio…
ma si…ma si…la libertà è una stella che cade dove vuole
virgola fantastica che conosce a menadito lo sfondo lunare dello stato d’animo,
ai confini dell’universo circondo le fioriere di meteoriti in catene
ogni mio respiro stride…con l’aria che incontro
imbandito d’apprensione cerco la via del ritorno…ma non so da dove provengo
intruso a questo mondo…un fiammifero che brucia sott’acqua…
una goccia di pioggia …sulle labbra del fuoco.