Folgorato da questo libro che ho letto tutto d’un fiato e che ha generato nella mia mente immagini, profumi, suoni di un paese lontano e di un popolo che vive in un territorio arido, difficile, che non offre comodità ma che mette ogni giorno alla prova, una prova di sopravvivenza.
Sarò sabbia nel deserto di Claudia Lorusso è un diario di un viaggio che la protagonista affronta alla scoperta, non solo di luoghi mai visitati, ma di se stessa.
Trovarsi nel deserto è in certo modo ritrovare qualcosa che s’è perso altrove, che manca e rende incompleti…
In questa breve pagina di diario è riportata la frase che dà il titolo al libro e che trovo bellissima.
Citazione:
E’ pomeriggio, inoltrato, abbiamo lasciato Jaisalmer, e su una jeep ci inoltriamo nel Deserto del Thar.
Ancora una volta, l’India ci stupisce per la violenza cromatica dei contrasti.
Dalla sabbia nascono piccoli villaggi di case dipinte di giallo e azzurro.
Fra le rocce e gli arbusti, file disciplinate di donne, con vasi metallici, come turbanti d’argento, in equilibrio sul capo, si recano ai pozzi. Indossano saree di tessuto rosso, viola, rancio e grossi bracciali a cingere l’avambraccio.
Diligenti e sfacciate, sfidano l’aridità in cerca d’acqua.
La vegetazione è ormai scomparsa quando arriviamo dove i cammellieri ci aspettano per la passeggiata.
Il cammello avanza pigro.
Lento, il sole comincia ad infiammare la linea dell’orizzonte.
Cullata dal movimento ondeggiate, dall’alto, avanzo nel tramonto immenso di sabbia che si apre davanti a me.
Il deserto non ha misure e non ha condizioni, come la verità.
A Jaisalmer ho scoperto che la mia verità è selvaggia e primitiva, senza misure e condizioni.
Sarò sabbia nel deserto, tenace e duttile, arroventata dal sole e modellata dal vento, determinata e possibile, sempre nuova, viva e vera.
Nel Deserto del Thar sono sola.
Per lungo tempo la mia solitudine è stata quella delle quattro mura, chiusa e vuota, la solitudine dell’abbandono, della vertigine che costringe, contrae e annienta.
Questa del deserto non fa paura.
E la vertigine piena e aperta dell’infinito, quella in cui il pensiero si espande sconfinando da se stesso, cercando all’infinito altri spazi ed altri limiti da varcare.
È la solitudine della scoperta e della conquista, della scelta e della libertà.
Oggi la luce del crepuscolo che accarezza a perdita d’occhio le dune silenziose ha i colori del commiato dal dolore e il suono della nascita.
da Sarò sabbia nel deserto di Claudia Lorusso – pagine 48-49
Dati del libro:
Titolo: Sarò sabbia nel deserto (Diario al femminile di un viaggio e di un riscatto)
Autrice: Claudia Lorusso
Casa Editrice: Gelsorosso
Pagine e anno: 64 – 2012
Scritto da Mac La Mente