L’estate è ormai alle porte, manca davvero poco al suo inizio ufficiale anche se in parecchie località è arrivata prima e la gente si sveste per affrontare il caldo, va in spiaggia, rallenta il suo ritmo per non stancarsi troppo.
Ed è così che per festeggiare il suo arrivo ci sembra giusto dedicare a lei una poesia nella nostra rubrica settimanale…
Il poeta è Hermann Hesse (2 luglio 1877 – 9 agosto 1962) e la poesia è Estate.
Estate
Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.