Era da tempo che non leggevo un incipit così.
Pur considerando ogni inizio di libro qualcosa di unico e di irripetibile, era da tempo, soprattutto, che non prendevo in considerazione le famose classifiche di libri, quelle che vengono pubblicate sui siti, sui giornali e che generalmente riportano i best seller o libri la cui pubblicità è così massiccia da far passare la voglia di leggerli perchè un libro per me è una scoperta, una ricerca.
Mi piace perdermi in libreria tra gli scaffali, sentire l’odore e il richiamo che ogni storia raccontata possiede ma questa volta devo ricredermi. Anche se entrato tra i primi dieci libri più venduti, un po’ di tempo fa, il fascino de Il peso della farfalla di Erri De Luca è assolutamente confermato.
E’ una storia da leggere tutta d’un fiato: triste in alcune pagine e allegra in altre.
Il libro comincia così:
Sua madre era stata abbattuta dal cacciatore. Nelle sue narici di cucciolo si conficcò l’odore dell’uomo e della polvere da sparo.
Orfano insieme alla sorella, senza un branco vicino, imparò da solo. Crebbe di una taglia in più rispetto ai maschi della sua specie. Sua sorella fu presa dall’aquila un giorno d’inverno e di nuvole. Lei si accorse che stava sospesa su di loro, isolati su un pascolo a sud, dove resisteva un po’ di erba ingiallita. La sorella si accorgeva dell’aquila pure senza la sua ombra in terra, a cielo chiuso.
Per uno di loro due non c’era scampo. Sua sorella si lanciò di corsa a favore dell’aquila, e fu presa.
Rimasto solo, crebbe senza freno e compagnia.
Da Il peso della farfalla di Erri De Luca – pagina 9 – Editore Feltrinelli
Scritto da Mac La Mente
Sua madre era stata abbattuta dal cacciatore. Nelle sue narici di cucciolo si conficcò l’odore dell’uomo e della polvere da sparo.Orfano insieme alla sorella, senza un branco vicino, imparò da solo. Crebbe di una taglia in più rispetto ai maschi della sua specie. Sua sorella fu presa dall’aquila un giorno d’inverno e di nuvole. Lei si accorse che stava sospesa su di loro, isolati su un pascolo a sud, dove resisteva un po’ di erba ingiallita. La sorella si accorgeva dell’aquila pure senza la sua ombra in terra, a cielo chiuso.Per uno di loro due non c’era scampo. Sua sorella si lanciò di corsa a favore dell’aquila, e fu presa.Rimasto solo, crebbe senza freno e compagnia.
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