/ Gennaio 31, 2010/ Artisti, Blog, Il disco del mese/ 3 comments

Anni ’60 e Anni ’70, non so voi ma il mio cuore anche se non ha la stessa età di tutti i gruppi che c’erano in quel periodo, mi riporta lì, agli anni d’oro della musica rock, della Musica scritta con la M maiuscola, la musica che aveva qualcosa da dire e che si rinnovava di continuo proprio come le idee dell’epoca.
Ancora più indietro allora, se Il disco del mese precedente era del ’74, questa volta approdo alla fine degli Anni ’60 con il primo lavoro di un grandissimo gruppo, dei Creedence Clearwater Revival, che con il loro album regalano alla storia canzoni indimenticabili e vere pietre miliari che a distanza di anni conservano ancora il loro sapore originale, intatto anche dopo più di quarant’anni. Fantastico!

L’album scelto per rappresentare questo mese si chiama proprio come il gruppo, Creedence Clearwater Revival (ndr, CCR), ed è del 1968. Costituito da otto brani che variano dai due minuti agli otto, per un totale di circa trenta minuti di buona musica, CCR viaggia attraverso un rock genuino e contaminato da così tanto blues che i due generi si fondono e si confondono così bene che risulta difficile scinderli e capire dove comincia l’uno e dove finisce l’altro.

Ad aprire le danze di questo primo album è una cover memorabile la cui versione originale è di Jay Hawkins: I Put A Spell On You che il gruppo scelse non solo come prima canzone ma come primo singolo. Già dalle prime note si viene trasportati via, in un viaggio attraverso la musica e tra sonorità poco definite ma molto “pulite” per l’epoca in corso. Il solo di chitarra è affascinante e anche i diversi stacchi, i crescendo non sono da meno, il tutto si amalgama alla voce di John Fogerty in maniera perfetta. I Put A Spell On You è da ascoltare e riascoltare più volte senza interruzione fino a quando non la si sente dentro: è un uragano di emozioni e siamo solo all’inizio del disco, figuriamoci il resto!

Ma come tutte le cose belle la prima canzone arriva alla fine ma non bisogna disperarsi perchè a seconda traccia non è da meno. The Working Man è sicuramente diversa dalla precedente, è più blues: soprattutto nella chitarra e nei soli e negli stacchi. Caratteristica del brano è lo scambio, il botta e risposta, che c’è tra voce e chitarra solista. Molto bello.

Ed eccoci giunti alla vera perla del disco, alla canzone che anche i sassi conoscono e cantano perchè non si può non conoscere: Suzie Q. Che dire, è il brano più lungo e i suoi otto minuti se li merita tutti perchè è un condensato di emozioni, suoni e idee che all’interno della canzone volano, viaggiano, prendono aria, si espandono ed esplodono. Suzie Q è una canzone da ascoltare e assaporare ad occhi chiusi, luci basse e candele accese, in essa vive e rivive ogni volta lo spirito dei Creedence Clearwater Revivial.
E proseguendo con l’ascolto ci si trova di fronte alla seconda cover del disco: Ninety-Nine And A Half di Wilson Pickett. La voce del cantante viene esaltata dal testo, è lei la protagonista principale e la musica l’accompagna divinamente, le brevi pause, i riff e i fraseggi sono perfetti, i brevi momenti di solo che eseguono tutti gli strumenti fanno da lancio a quello finale della chitarra, un solo molto rock in perfetto stile Creedence.

Get Down Woman è un blues che più blues non si può. E’ tradizionale sia per quanto riguarda la struttura del brano che i suoni, ma anche per i riff di chitarra e il modo in cui la canzone viene cantata. Lunghi momenti musicali e cambiamenti si esprimono al meglio nei tre minuti e mezzo del brano, sono curati in ogni parte e da tutti gli strumenti.
E continuiamo con il blues ma questa volta l’influenza rock si sente di più. Porterville è una canzone ritmata, il cantato non è solo solista, anche i cori presenti contribuiscono a renderla particolare, simpatica, un’amica che ha qualcosa da dire e che non ha peli sulla lingua…

Un inizio scuro affidato alla batteria, alla chitarra e alla voce per poi proseguire e crescere fino ad un solo distorto. Gloomy è, nei limiti naturalmente, la canzone più dura di questo album. Ma nonostante questo è in linea con lo stile generale e con la genialità dei Creedence. Ben due pause sono presenti nel brano e in entrambi i casi quello che viene dopo è un solo ma nel secondo, verso la fine, si ha un’esplosione e l’accompagnamento di tutti gli altri strumenti. Un ostinato all’unisono e si riprende verso un nuovo orizzonte perchè Gloomy finisce ed è l’ora di Walk On The Water, degna continuazione del brano precedente e ottima chiusura per un disco carico di emozioni.
Il brano è caratterizzato da un ritmo incalzante di batteria e di basso, la sezione ritmica si esalta e con lei anche il cantato di Fogerty. I momenti musicali son tanti e potenti, ad essi seguono brevissimi silenzi che si notano e che servono a rendere il brano una scoperta continua.

I Creedence hanno fatto un ottimo lavoro con la registrazione di questo disco, è magnifico e dovrebbe essere presente in tutte le collezioni musicali che si rispettano. La musica è la protagonista, prende per mano l’ascoltatore e lo fa tornare indietro, avanti e indietro, nel tempo e nello spazio perchè ci sono spunti che negli anni successivi verranno presi in considerazione e riutilizzati e questo non fa altro che confermare che i Creedence non erano secondi a nessuni ma veri e propri maestri.

Musicisti:
Stu Cook: basso
Doug Clifford: batteria
Tom Fogersty: chitarra ritmica
John Fogerty: chitarra solista, voce

Tracklist:
1. I Put A Spell On You
2. The Working Man
3. Suzie Q
4. Ninenty-Nine And a Half
5. Get Down Womn
6. Porterville
7. Gloomy
8. Walk On The Water

Scritto da Mac La Mente

Share this Post

3 Comments

  1. Pingback: Notizie dai blog su Il Rock essenziale dei Creedence Clearwater Revival

  2. I PIU’ Grandi, la vera musica, nulla di elettronico, solo buone dita, buone mani e buone idee.
    Li preferisco a ad altri di quel periodo.
    Ciao

  3. Ciao Nibia, grazie per il commento!

    I Creedence sono fantastici e con la loro musica sono riusciti a lasciare un segno importante nel panorama mondiale! Evvia!

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.