Riprendo a raccontare la storia della graphic novel di Luciano Ligabue, La neve se frega, cominciata nell’articolo precedente (link).
I due protagonisti, DiFo e Natura, si trovano ad una festa dove la donna si ubriaca e balla e l’uomo invece, visibilmente alterato da questo comportamento, si allontana dal gruppo. Ma viene avvicinato da un’altra donna, quest’ultima si scopre essere il terzo adultero programmato e obbligatorio, deciso dal piano Vidor, cui DiFo deve obbedire.
La storia continua e Natura si ritrova a dover affrontare un’altra volta l’ “anomalia” ma a differenza della prima non vuole cedere a compromessi e cerca in tutti i modi, con l’aiuto dello stesso DiFo, di scoprire quello che le sta succedendo.
Inutile dire che non ce la fanno a scappare e a sottrarsi ai controlli, vengono di conseguenza puniti. DiFo ritorna in carcere e quando viene convocato davanti al Consiglio non si dimostra pentito di quello che ha fatto: rilascia una serie di spiegazioni che vengono accettate dall’organo di controllo. Il consiglio però chiede di rispettare il patto che la coppia aveva sottoscritto anni prima, solo con questo modo DiFo può far ritorno a casa. Durante il tragitto, nevica, e DiFo riceve un messaggio da un numero sconosciuto che presto lo richiamerà.
La chiamata avviene sotto la neve perché è l’unico fenomeno naturale che manda in tilt i controlli. Al telefono c’è una persona che spiega a DiFo cosa realmente è successo a Natura, racconta cose e fatti che molti non ricordano ma che facevano parte della vita alcuni secoli fa. Ad esempio: si nasceva piccoli e si moriva anziani senza sapere quanti anni sarebbero rimasti ancora da vivere e non solo, DiFo apprende che gli esseri umani si riproducevano proprio come gli animali, come ultimo particolare l’uomo al telefono spiega l’ “anomalia“: altro non era che il figlio della coppia.
DiFo fa ritorno a casa e porta Natura sotto la neve, i due si sentono finalmente liberi. Racconta tutto alla sua partner e tentano in tutti i modi di diventare genitori ma il Consiglio non glielo permette.
Nelle tavole seguenti, i due protagonisti sono ormai ritornati ad essere bambini (lui ha un anno e lei tre) e guardano fuori la neve che scende.
DiFo è talmente piccolo che non riesce più a parlare, cominciano a ridere mentre la neve cade giù.
In generale la storia è rappresentata molto bene sia dal punto di vista grafico – particolare da tenere molto presente nelle graphic novel -, sia per quanto riguarda i dialoghi e i pensieri con cui interagiscono i personaggi. Ho notato un’unica differenza, ma davvero lieve, tra i primi due numeri de La neve se ne frega e l’ultimo, il terzo. Infatti ho avuto l’impressione che si saltasse qualcosa perchè ci sono più cambi d’immagine e di ambienti rispetto ai numeri precendenti. Ciò non toglie che il lavoro complessivo è degno di nota e di buon, se non ottimo, livello. E’ una storia in cui i personaggi trasmettono bene le loro reazioni e i loro stati d’animo proprio come le persone reali quando si trovano in un contesto che non gli appartiene.
Dati della graphic novel La neve se ne frega
Titolo: La neve se ne frega
Autori: Luciano Ligabue, Matteo Casali, Giuseppe Camuncoli
Formato tavole: 18×26 cm
Pagine: 48
Pubblicato da: Panini Comics
Scritto da Mac La Mente