A volte capita, e lo si fa con piacere, di rileggere favole e storie che ci hanno accompagnato durante il periodo della fanciullezza. E se queste storie vengono lette, rinnovate o scoperte in tarda età, cioè quando si è più grandi e non si ha molto spazio per sognare, cosa succede? Il risultato è lo stesso perché le favole e le fiabe hanno il dono di riportare indietro nel tempo e di rallegrarci per un po’, per uno spazio di tempo uguale alla durata della storia stessa…
E’ questo quello che mi è successo dopo aver letto una storia scritta da Neil Gaiman e illustrata da Dave McKean: Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi.
Poco più di 60 pagine, tanti disegni e dialoghi ridotti al minimo ma incisivi, sono le caratteristiche di questo libro molto curato anche nei dettagli: a partire dalla grossa copertina di cartone rigida e indistruttibile proprio come la storia che contiene.
Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi ha per protagonisti un bambino e la sua sorellina; quest’ultima è una personcina che la sa lunga, che impartisce consigli e che sa già come andrà a finire quello che il fratellino ha intenzione di fare. La sorellina è una specie di “grillo parlante” – giusto per far un paragone con la favola di Pinocchio. Altro personaggio naturalmente presente nella storia è il padre dei due ragazzi. E’ lui che viene scambiato dal figlio per due pesci rossi. All’inizio sembra uno scambio impari ma in realtà è solo il primo di una lunga serie perchè il papà non è molto simpatico e attivo, sta fermo lì a leggere il giornale e non fa altro ed è per questo che avvengono altri scambi: con una chitarra, una maschera di scimmia, e un coniglio. Il ragazzino è costretto in pratica ad andare a trovare tutti i suoi amici che a loro volta hanno provveduto a scambiare il padre con qualcos’altro fino a quando non si arriva all’ultimo scambio e al ritrovamento del genitore comodamente seduto nella gabbia del coniglio.
Il ragazzino felice di aver ritrovato il padre lo porta via, lui, l’adulto, non fa una piega e continua a leggere il giornale. Arrivati a casa è ora della punizione e della promessa che una cosa del genere non si verificherà più:
Ragazzino: “Quando ha finito di rimproverarmi mi ha fatto promettere con la mano sul cuore che non avrei mai – mai – più scambiato papà con qualcosa…con qualsiasi cosa.
E io ho promesso.
Così non posso più farlo.
Ma… “
La fine non è assolutamente scontata e quando arriva l’ultima delle tavole realizzate da McKean le poche parole di Gaiman risuonano in modo angusto, cupo, perchè in realtà il ragazzino protagonista non ha imparato assolutamente niente, è pronto a ripetersi e ha già scelto la sua vittima.
Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi è un libro spensierato, una storia che si legge in fretta, ben scritta, che alla fine lascia un sorriso e il piacere di aver trascorso un po’ di tempo in un mondo surreale dove tutto può succedere: anche scambiare un genitore con dei pesci rossi. Ottimo lavoro di Gaiman e di McKean. Il tratto dei disegni non è molto definito, quasi schizzato e i colori accesi sembrano trasmettere luce quando in realtà la storia è cupa. Bel contrasto.
Dati del libro:
Testi: Neil Gaiman
Illustrazioni: Dave McKean
Pagine: 64
Anno di pubblicazione: 2004
Casa editrice: Mondadori
Scritto da Mac La Mente