Negli ultimi mesi ho parlato diverse volte di fumetti e mi sono soffermato sulla capacità che questa forma d’arte ha di meravigliare, far sognare e rivivere insieme ai protagonisti la storia raccontata. Ma non ci sono solo i fumetti, un’altra forma grafica di particolare effetto e che nel corso di questi anni continua ad affascinare e a evolversi e che in un certo senso influenza anche i fumetti classici (per lo meno quelli che siamo abituati a vedere) è rappresentata dalle graphic novel.
Le graphic novel sono delle storie più lunghe, quasi dei romanzi, che si concludono con la fine del volume, non ci sono (salvo casi rari) seguiti: è questa la differenza sostanziale con i fumetti. Ma non solo, questa nuova forma d’arte unisce ai dialoghi dei disegni sicuramente più curati ed espressivi, tavole che parlano da sole, a volte anche senza l’ausilio delle parole.
E’ proprio di questo ultimo caso che vorrei parlare in questo articolo, raccontando una delle più belle graphic novel pubblicate in questi ultimi anni: L’approdo di Shaun Tan.
Realizzata nel 2006 con il titolo originale The Arrival e distribuita in Italia dalla Elliot Edizioni nel 2008, L’approdo nel corso di questi anni ha vinto numerosissimi premi e ricevuto diversi riconoscimenti:
– Libro dell’anno 2007 per il Children’s Book Council Australia
– Libro dell’anno 2007 per il New York Times
– Miglior graphic novel per il Washington Post
– Vincitore del Fauve d’Or al Festival Internazionale de la Bande Dessinèe di Angoulême
E devo dire che questi premi se li merita tutti perchè la storia che viene raccontata attraverso le tavole è meravigliosa e non ha bisogno di parole. Già, perchè L’approdo è una graphic novel interamente realizzata da disegni, senza dialoghi, e sono proprio le tavole a parlare e a raccontare quello che può spingere un uomo a partire, a voltare le spalle (momentaneamente) alla sua famiglia e viaggiare verso una meta e un luogo sconosciuti, senza conoscere la lingua, senza avere una casa né una famiglia e con un futuro incerto…
L’approdo è la storia di un uomo e del suo viaggio, ma potrebbe essere la storia di chiunque perchè siamo tutti pellegrini, viaggiatori e emigranti quando lasciamo la nostra casa e i nostri affetti in cerca di qualcosa di meglio, qualcosa che può darci una nuova spinta a ricominciare.
Sfogliando le pagine ogni tavola ci parla, ogni sfumatura di colore fa lo stesso e alla fine viviamo le stesse sensazioni e gli stessi stati d’animo del protagonista: gioia e tristezza, felicità e angoscia che trovano ne L’approdo un’alchimia e un’unione perfetta.
Al protagonista non mancano le esperienze, il viaggio in sé è già qualcosa di duro da affrontare e avviene con un mezzo particolare: una specie di cabina telefonica ancorata a un pallone. L’uomo arriva a destinazione e si confonde tra la folla perché altri come lui sono partiti per questo “viaggio della speranza” – proprio come avveniva anni fa per gli emigranti che dall’Europa si spostavano nel “nuovo mondo”, in America.
Al protagonista non mancano incontri strani con esseri viventi mai visti o con altre persone. Tra queste in particolare con una donna con la quale scambia le proprie esperienze e condivide il dolore per l’essere solo, ma solo fino a un certo punto, perché un giorno la famiglia si riunisce di nuovo e la pace ritorna tra le mura domestiche in questa città dove si decide di ricominciare…
L’approdo è un libro che mi ha quasi sconvolto e l’ha fatto senza l’utilizzo della parola, solo sfogliandolo mi ha trasportato in un mondo nuovo tutto da esplorare e scoprire. Non posso far altro che consigliarne la “lettura” e di immedesimarsi nel protagonista: il viaggio sconvolgerà all’inizio ma alla fine regalerà una sensazione di quiete e di pace mai provate prima.
Dati della graphic novel:
Titolo: L’approdo
Autore: Shaun Tan
Pagine: 128 illustrate
Casa Editrice: Elliot
Anno: 2008
Scritto da Mac La Mente