/ Settembre 15, 2009/ Artisti, Blog, La musica del tempo/ 0 comments

Oggi è l’anniversario della morte di Richard Wright, il musicista, compositore e splendido tastierista dei Pink Floyd, creatore di quei meravigliosi tappeti sonori che hanno reso unico e irripetibile il sound del gruppo.

Ricordo ancora con grande tristezza il momento in cui l’anno scorso seppi della sua improvvisa scomparsa. Un senso di vuoto e di mancanza, come se una parte di me stessa fosse venuta meno. Un dolore che non immaginavo di poter provare per un artista e per una persona mai conosciuta direttamente.
Ma probabilmente chi ha il dono della creazione artistica da’ qualcosa di così essenziale di se’ da diventare parte della vita di chi ama la sua arte…

E proprio con la sua arte voglio ricordare Richard Wright un anno dopo: con uno dei brani più belli dei Pink Floyd, scritto, composto e cantato interamente da lui, Summer ’68.

Il brano fa parte dell”album del 1970 Atom Heart Mother, album costituito dalla straordinaria suite omonima, dalla mini-suite Alan’s Psychedelic Breakfast, e da tre brani solisti composti e cantati rispettivamente da Roger Waters (If), David Gilmour (Fat Old Sun) e, appunto, Richard Wright con la sua Summer ’68.

Summer ’68 è una dolente ballata nella quale il musicista riflette e canta la delusione e il vuoto della vita della rock star. Vita libera, certo, senza vincoli, con schiere di groupie pronte a tutto, alcol a fiumi, droga: sesso, droga e rock’n roll, appunto…
Ma quella vita, a ben guardare, è una vita vuota, una vita che dietro l’apparente libertà toglie in realtà proprio la libertà di essere se stessi, di creare amicizie e affetti e, anzi, svuota di autenticità gli incontri e i rapporti con le persone e rischia di mettere a repentaglio i sentimenti e gli affetti autentici.

Queste riflessioni emergono nel racconto dell’incontro da una notte con una groupie, un incontro senza parole, senza scambi, senza sentimenti, un incontro che lascia solo freddo e consapevolezza del vuoto che sta dietro a quella notte di sesso, notte a cui ne seguiranno altro, altrettanto vuote, con altre groupie (Charlotte Pringle’s due/Charlotte Pringle è in arrivo, dove Charlotte Pringle è un nome fittizio per indicare la prossima groupie), così come per la ragazza seguiranno altre notti, altrettanto vuote, con altri musicisti e cantanti.

Chissà, forse sarebbe possibile approfondire quell’incontro, trasformarlo in un incontro tra persone e non solo tra corpi cui nulla interessa uno dell’altro. Basterebbe solo parlare e raccontare come ci si sente, essere se stessi.. Ma proprio questo non è possibile e proprio questo rende il musicista consapevole del vuoto in cui vive. Consapevolezza che emerge nell’urlo dolente con cui chiede insistentemente alla ragazza come si sente. Urlo che, forse, in realtà rivolge a se stesso: come ti senti dopo questo non-incontro?
Consapevolezza e urlo che, a livello musicale, sono resi col passaggio dalle parti melodiche a parti molto più ritmiche.

Da notare la bella intro di tastiere, la splendida parte ritmica associata al ritornello e, appunto, all’urlo “how do you feel/come ti senti“; e, soprattutto, la stupenda sezione strumentale nella seconda parte, sezione che va a richiamare e creare uno stretto legame con la suite Atom Heart Mother..
Un brano bellissimo dove si ritrova tutta la splendida anima musicale e umana di Richard Wright.

Ciao Rick, R.I.P.

Summer ’68
 
Would you like to say something before you leave
Perhaps you’d care to state exactly how you feel
We say goodbye before we’ve said hello
I hardly even like you, I shouldn’t care at all
We met just six hours ago, the music was too loud
From your bed I came today and lost a bloody year
And I would like to know how do you feel
How do you feel
 
Not a single word was said,
The night still hid our fears
 
Occasionally you showed a smile but what was the need
I felt the cold far too soon in a room of ninety-five
My friends are lying in the sun, I wish that I was there
Tomorrow brings another town, another girl like you
Have you time before you leave to greet another man
Just you let me know how do you feel
How do you feel
 
Goodbye to you…
Charlotte Pringle’s due
I’ve had enough for one day
Estate ’68
 
Vorresti dire qualcosa prima di andartene?
Forse vorresti spiegare come ti senti esattamente
Ci siamo detti addio prima di esserci detti ciao
Non mi piaci neppure tanto, non dovrei curarmene affatto
Ci siamo incontrati giusto sei ore fa, la musica era troppo alta
Oggi sono uscito dal tuo letto e ho perso un maledetto anno
E vorrei sapere come ti senti
 
Come ti senti
 
Non ci siamo detti neppure una parola
La notte ha nascosto ancora le nostre paure
Ogni tanto hai fatto un sorriso, ma che bisogna c’era?
Ho sentito il freddo troppo presto in una stanza surriscaldata
I mie amici se ne stanno al sole, vorrei essere la’
Il domani porterà un’altra città, un’altra ragazza come te
Hai tempo prima di andartene ad accogliere un altro uomo?
Fammi solo sapere come ti senti
 
Come ti senti
 
Arrivederci a te…
Charlotte Pringle è in arrivo
Ne ho avuto abbastanza per un giorno

Testo e musica di Richard Wright

Summer ’68 – Pink Floyd
httpv://www.youtube.com/watch?v=icPk3lmeVhQ

Scritto e tradotto da Vianne

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