Quando un film è ben fatto, ben diretto e ben interpretato non invecchia mai. E sono tanti i capolavori che il cinema ha prodotto e che ancora oggi conservano il loro fascino iniziale. Lungo, lunghissimo sarebbe l’elenco e tanti, tantissimi sarebbero i nomi che bisognerebbe citare! Senza andare troppo lontano, un film che secondo me ha queste caratteristiche è Once di John Carney del 2006.
Once è un film che dura poco più di 90 minuti, con attori non professionisti che recitano sì la loro parte, ma a volte danno l’impressione di improvvisare, di non ricordare le battute e di andare a ruota libera: questa sensazione rende l’intera storia raccontata ancora più vera e trasporta lo spettatore tra strade, luoghi, fino a farlo partecipare quasi ai dialoghi insieme agli attori.
Girato con una tecnica molto particolare, quella della telecamera a mano, in Once ogni scena, ogni luce della città è vera. Sembra essere un documentario, un documentario di un amore che sta per sbocciare tra due persone diverse tra loro ma che hanno una passione in comune: la musica. Già, perchè in Once tutto gira intorno alla musica e alla voglia che essa porta con sé, quella di comunicare ed emozionare.
La storia è ambientata in Irlanda e racconta di due persone che per puro caso si incontrano in una strada molto frequentata di Dublino. Lui è un ragazzo trentenne appena ritornato in patria, lavora nel negozio di famiglia e terminato il lavoro suona per strada; lei, invece, è una ragazza-madre immigrata dall’Europa dell’est, sogna di avere un pianoforte tutto suo e svolge diversi mestieri: colf, venditrice di fiori ecc. per andare avanti.
I due protagonisti inizialmente sono impacciati, cominciano a frequentarsi e a scambiarsi i propri sogni: tutto quello che non viene detto a parole, viene raccontato con la musica – vera protagonista del film.
Trascorso del tempo decidono di realizzare un demo ed è qui che nascono i problemi. Come fare a registrare? Dove trovare i soldi? Riescono ad avere un prestito dalla banca e successivamente incontrano altri artisti di strada, musicisti, che accettano di suonare con loro.
Nella sala di incisione – è per tutti loro la prima esperienza – sono pesci fuor d’acqua ma il suono c’è e con l’aiuto del fonico realizzano un buon lavoro: il cd è pronto per essere presentato.
Durante il film i due protagonisti vivono diversi momenti, i loro sentimenti affiorano ma entrambi non hanno la forza di scambiarsi quel loro primo bacio, quel bacio che potrebbe rovinare tutto e stravolgere i loro progetti: ed è così che alla fine si salutano normalmente anche se entrambi sanno che non si rivedranno più.
E i loro sogni? Il film non lascia capire se il ragazzo riuscirà a realizzare il suo sogno ma di sicuro, grazie a lui, la ragazza ora ha un pianoforte (che lui le ha regalato) e può suonare ogni volta che lo desidera.
Inizialmente quando lessi la recensione del film prima di andare a vederlo, vedendo che si trattava di un genere Romantico-Drammatico, pensai che non mi sarebbe piaciuto. Invece è stato il contrario! E’ un film molto molto bello dove la musica è la terza protagonista, una musica dolce, acustica, che riempie alla perfezione tutti i momenti del film.
Come detto in precedenza, i due protagonisti non sono degli attori professionisti ma veri musicisti e la colonna sonora è stata composta proprio del protagonista maschile – Glen Hansard – che è il cantante del gruppo irlandese The Flames.
Segnalo il video con alcune scene del film e la canzone portante della colonna sonora: Falling Slowly.
Informazioni:
Regia: Jim Carney
Genere: Drammatico
Durata: 91 minuti
Nazionalità e anno: Irlanda – 2006
Interpreti: Glen Hansard, Markéta Irglová, Bill Hodnett, Danuse Ktrestova.
Scritto da Mac La Mente