Visto il grande successo e la varietà di risposte e segnalazioni arrivate sul forum nel topic Sei superstizioso/a? Si o no? ho pensato di riproporre anche qui sul blog, sotto forma di doppio sondaggio, l’argomento legato alla superstizione.
Tra magia e credenze popolari è davvero difficile stabilire con certezza quando sia nata la prima superstizione. A volte viene utilizzato questo termine per indicare una serie di circostanze sfavorevoli che ritornano con una certa periodicità ogni qualvolta siamo alle prese con situazioni per noi impegnative e che puntualmente ne compromettono il risultato. E allora sì, diventiamo superstiziosi e speriamo che quelle circostanze non si ripresentino più.
La superstizione ha un’origine davvero antica, si potrebbe dire che sia nata con l’uomo e sia stata tramandata nei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri dove il numero di superstizioni è così elevato che, se si credesse a tutte, non si potrebbe fare più niente senza prima una buona dose di scongiuri e senza prendere tutte le precauzioni del caso. Tra le superstizioni sfavorevoli ritroviamo per esempio:
– Il gatto nero: una tra la superstizioni più antiche. Perché questo animale porterebbe sfortuna se taglia la strada? Il motivo sembrerebbe risalire al medioevo dove si considerava il gatto nero compagno delle streghe e quindi di cattivo auspicio.
Un’altra spiegazione della superstizione farebbe invece riferimento a quanto accaduto a Napoleone a Waterloo: Napoleone avrebbe visto passare un gatto nero poco prima della battiglia in cui poi fu sconfitto. Da quel momento in Francia e poi in tutto il mondo vedere un gatto nero è diventato simbolo di cattivo auspicio. Tranne che in Gran Bretagna (il paese che vinse la battaglia di Waterloo) dove vige la credenza che vedere un gatto nero porti fortuna.
– Il numero 17. Anche questa superstizione è abbastanza datata. Risalirebbe ai romani dove diciassette viene scritto come XVII che, anagrammato, diventa VIXI ovvero “sono vissuto”.
– Il numero 13. La spiegazione di questa superstizione è palese: non bisogna sedersi in tredici a tavola perché, come nell’Ultima Cena, la tredicesima persona è Giuda e condividere un pasto in questa situazione è associato al tradimento e alla morte.
Ma la superstizione non è solo negativa. Ci sono anche situazioni che invece rincuorano e sono di buon auspicio. Tra le superstizioni positive ritroviamo per esempio:
– Sposa bagnata, sposa fortunata. Questa superstizione rappresenta una relazione simbolica tra la donna e la terra; come la terra può far germogliare frutti solo se irrorata, così la donna bagnata sarà fertile e darà molti figli alla propria famiglia.
– Calpestare gli escrementi di animali. Porta fortuna perché durante la prima guerra mondiale i soldati che attraversavano i campi minati, seguendo gli escrementi, evitavano le mine e riuscivano a salvarsi la vita.
– Toccare un ferro di cavallo. Significa proteggersi da un pericolo e avere fortuna. Anticamente infatti solo i ricchi possedevano dei cavalli e aiutarli a montare in sella poteva fruttare qualche spicciolo.
Di superstizioni quindi ce ne sono tantissime e di vario genere, sta a noi decidere se prenderle in considerazione o meno. Anche il meno superstizioso avrà detto almeno una volta in vita sua “che sfiga!” e allora, caro amico mio, anche tu sei un po’ superstizioso e credi che qualcosa abbia fatto andare storto quello che ti eri prefisso! :hihi:
Bene, credo di aver detto tutto. Lascio a voi e al sondaggio la parola.


Per la voce “Altro” chi vuole specificare quale sia la superstizione a cui crede di più può farlo inserendo un commento!
Anche sul forum nel topic Sei superstizioso/a? Si o no? parliamo di gatti neri, di venerdì 13 e di tante altre superstizioni.
Scritto da Mac La Mente
Dunque, seguo per ordine:
– poche sere fa, dalle mie parti (Italia del nord-est), si è perpetuato il rito di una cena venatoria a base di gatto, naturalmente nero, come sa il buongustaio raffinato. Un ospite importante, un politico locale, ha apprezzato tronfio la lepre in salmì, a voce alta.
– il 17, un giorno ormai alle spalle, ho seguito mia moglie al suo funerale, quindi ho pranzato con l’amante.
– il 13 porta fortuna, quindi tralascio.
– tornando a sopra, non posso dire che la sposa sia stata fortunata; infatti, il giorno in cui morì, pioveva e lei, preoccupata per aver dimenticato il suo ombrello dal pescivendolo, non prestò molta attenzione alle lische di un branzino ai ferri, peraltro gustosissimo, che le cacciavo in gola.
– beh, gli escrementi sul mio cammino cerco di evitarli anticipandomi la puzza.
– il ferro di cavallo? Avevo un amico, uno tutto macchina e straccetto in mano, che aveva il portachiavi proprio così: spider nuova e andò a schiantarsi contro un nebbione!
Superstizioso? Mah, direi di sì, per tener lontano le interferenze accidentali.
Frank Spada