/ Ottobre 1, 2008/ Blog, Dalla terra alla luna/ 0 comments

A venti giorni di distanza dall’inizio dell’esperimento più discusso e di grande attualità dell’anno, esperimento di cui abbiamo parlato anche noi nell’articolo Esperimento con LHC o fine del mondo?, ci sembra opportuno raccontare ed informare degli sviluppi e dei primi risultati che l’istituto CERN di Ginevra (Svizzera) ha reso disponibili al pubblico e al mondo scientifico interessato, sul mega-acceleratore di particelle denominato LHC (Large Hadron Collider).

Testato per parecchio tempo nelle sue singole parti, quattro segmenti costituiti da otto enormi magneti, l’acceleratore è entrato in funzione, nella sua interezza, il 10 settembre 2008.
Prima di questo giorno, molti hanno sparso voci di una presunta fine del mondo, in quanto avevano ipotizzato – vista la potenza dell’impianto – la creazione di una serie di buchi neri che avrebbero risucchiato la Terra.
La fine del mondo? No, non è stato così, il test generale è andato a buon fine e i fasci di protoni immessi nell’acceleratore hanno sì percorso l’intera distanza, i 27 Km, della struttura. Ma nei giorni successivi, a causa di un guasto all’impianto di raffreddamento, la collisione non è stata possibile. Questa collisione era lo scopo principale dell’esperimento in quanto avrebbe dovuto far osservare il bosone di Higgs, la particella di Dio, che fino a questo momento è ancora un concetto teorico, non osservato direttamente e che i fisici aspettano di osservare con ansia nel momento in cui l’intera struttura sarà nuovamente operativa.

Il guasto ha riguardato il condotto in cui circolava l’elio utilizzato per raffreddare e portare l’acceleratore e tutti i componenti in esso presenti, soprattutto i fasci di protoni, ad una temperatura prossima allo zero assoluto, ovvero a -271 gradi Celsius (lo zero assoluto è di -273,15°C, 0° Fahreneit).

Cosa è successo a seguito di questo guasto? L’acceleratore è stato spento. Spento per permettere la riparazione del condotto a temperatura ambiente in quanto non era possibile operare alla temperatura presente, troppo bassa e non raggiungibile, neanche con opportune tute, dagli addetti incaricati alla riparazione.
Non è tutto, l’inconveniente riscontrato ha provocato lo spostamento della data prevista per la ripresa dell’esperimento prima di un paio di mesi, si era ipotizzato che per novembre avrebbe dovuto essere tutto operativo, e successivamente alla prossima primavera perchè l’entità del guasto è risultata più complessa del previsto.
La ricreazione, non solo ipotizzata, del Big Bang non sarà ripresa prima del 2009.

Durante questa attesa, verrà comunque celebrata l’inaugurazione politica dell’LHC di fronte a tutti i capi di stato che hanno partecipato e finanziato l’esperimento. Esperimento che ricordiamo ancora una volta essere costato ben 5 miliardi di euro!

Scritto da Mac La Mente

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